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Autore: EMI06082003    18/04/2022    0 recensioni
Quando nel 2024, dei sanguinari robot, conosciuti come le sentinelle, sterminano i mutanti e i loro alleati umani, Wolverine viene mandato nel 1973 per impedire a Mystica di uccidere Trask. Ma per farlo deve cercare aiuto nell'unica persona che nel passato può confermare la sua versione, l'unica che può convincere i giovani Charles e Erik a collaborare per salvaguardare il futuro: Katherine Walker.
Tuttavia quest'incontro prematuro porterà alla luce sentimenti, segreti, paure e questioni rimaste sepolte dopo gli eventi di Cuba.
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Quando conosci già gli eventi futuri, quando sai già cosa succederà, come puoi capire dove finisce il libero arbitrio e comincia la manipolazione? E se manipoli la storia di qualcuno per aiutare molte altre persone, per migliorare molte altre vite, sei buono o sei cattivo? Sei nemico o sei amico? E se invece resti fermo a guardare milioni di possibilità scorrerti davanti agli occhi, troppo spaventato di diventare un nemico per poter agire, questo non ti rende una codardo? Fino a dove sei disposto ad arrivare per proteggere la tua specie? Quali limiti sei disposto ad infrangere?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 15: Il segreto di Hope



 

2023

 

Logan e Hope erano stati mandati a salvare un gruppo di mutanti in Canada, ma non ebbero il tempo di raggiungerli che furono attaccati da un battaglione di sentinelle. Eliminato questo ne stavano per arrivare altre e sia Hope che Logan erano stanchi e feriti, la donna, infatti, aveva assorbito parte dei poteri di Logan per riuscire a restare viva, cosa che inevitabilmente lo aveva indebolito.

“Non è la luna di miele che mi aspettavo” commentò Hope con un filo di voce, mentre si tamponava una ferita sul ventre dalla quale scendeva molto sangue, Logan notandolo le si avvicinò e le porse la mano affinché lei assorbisse la sua capacità di guarire.

“Non posso, ti sei indebolito troppo - disse Hope, sedendosi per terra- rischi di morire se assorbo ancora la tua mutazione”

“Morirai tu se non lo fai”

“Io posso morire, tu non devi morire” rispose con quel poco fiato che le era rimasto 

“Nemmeno tu devi morire!”

“Facciamo così, fai fuori il prossimo battaglione di sentinelle e poi assorbirò la tua mutazione” gli disse e così Logan fece, la battaglia sembrò quasi infinita, ma sapeva che doveva sbrigarsi, Hope non avrebbe resistito a lungo. Quando finalmente finì andò nell’angolo dove si era nascosta la ragazza per proteggersi, la aiutò ad alzarsi e proprio mentre Hope stava per assorbire la sua mutazione, si accorse di una sentinella che si stava rialzando, pronta a fare fuoco. Con le ultime energie che le erano rimaste scavalcò l’uomo e si frappose col suo stesso corpo tra questo e i proiettili. 

Accadde tutto in pochi secondi, mentre Logan distruggeva, in preda all’ira, l’ultima sentinella, Hope rivide tutta la sua vita scorrerle davanti agli occhi. Rivide l’amore che i suoi genitori le avevano dato, quando si nascondeva nell’incavo del collo di suo padre perché solo lì si sentiva protetta dalle emozioni altrui, le feste di compleanno che le organizzava sua madre, tutte quelle volte in cui i suoi genitori le avevano permesso di sbagliare, di essere una normale adolescente senza invadere la sua privacy nonostante le rispettive mutazioni. Le lunghe chiacchierate fatte con Jean, che era a tutti gli effetti sua sorella o gli allenamenti con Scott e Tempesta, le missioni di recupero e salvataggio fatte con gli X-men… 

Ma ciò che le fece più male fu rendersi conto solo in quel momento che i suoi genitori l’avevano amata così tanto da permetterle di andarsene, le avevano permesso di prendere le sue scelte per quanto queste fossero discutibili e lei non li aveva mai ringraziati. Aveva provato così tanto rancore nei confronti dei suoi genitori da restarne accecata e in quel momento non si ricordava nemmeno per quale ragione avevano litigato, per quale ragione si era rifugiata da Erik, per quale ragione avesse odiato così tanto i suoi genitori. In questi anni durante i quali si era riavvicinata a suo padre, aveva fatto di tutto per fargli pesare quanto stava succedendo, rendendo impossibile trovare un punto di incontro tra i due, quando lei in realtà voleva solo nascondersi nuovamente nell’incavo del suo collo per fuggire dalla terribile realtà che, ogni giorno, le si scagliava davanti agli occhi.

Così quando Logan si avvicinò per far si che assorbisse la sua mutazione, Hope fece una cosa differente con le sue ultime forze passò all’uomo che aveva amato fino alla fine, parte delle sue emozioni e le nascose in un angolo della sua mente, in modo tale che non avrebbero compromesso i suoi pensieri, ma una mente potente come quella del padre li avrebbe di sicuro trovati. Poi chiuse definitivamente gli occhi. Avrebbe raggiunto sua madre, Jean, Scott e tutti quei cari amici che erano morti nel tentativo di bloccare le sentinelle.

Quando Logan tornò alla navicella con il cadavere di Hope vide una versione del professore che non aveva mai visto: era distrutto, pronto a lasciarsi morire pur di non affrontare ancora una vita costellata di così tante morti. Aveva perso Jean e Scott che erano come figli per lui, Jean in particolar modo lo aveva sempre considerato come un padre e vederla morire per una sua colpa lo aveva distrutto, poi aveva perso Katherine, il suo più grande amore e ora… aveva perso sua figlia, sempre per una sua colpa.

Ma Hope, sebbene non lo desse a vedere conosceva bene il temperamento del padre, e questo era uno dei principali motivi per cui aveva nascosto nella mente di Logan la gratitudine e l’amore che aveva provato verso i suoi genitori e fu solo grazie a quelle sensazioni che Charles riuscì a trovare la forza per continuare a combattere. Tuttavia Hope non aveva previsto che quelle emozioni nascoste nella mente dell’uomo avrebbero aiutato suo padre in più di un’occasione, in più di una linea temporale. 

Infatti, quando nel 1973, un Charles Xavier più giovane che aveva appena fatto saltare la corrente nel tentativo di usare Celebro, decise di seguire il consiglio che Katherine gli aveva dato quando lo aveva richiamato nel futuro: cercare la speranza nella mente di Logan. Il piano di Katherine avrebbe funzionato perfettamente se non fosse stato che Charles non riusciva a superare il passato di Logan, ma mentre assisteva a tutte le sofferenze dell’uomo arrivò al momento della morte di Hope e in quell’istante fu pervaso da quelle emozioni e tante immagini gli si presentavano davanti.

Una bimba che imparava a camminare mentre i suoi genitori, Charles e Katherine, la incitavano.

Una bambina sui sette anni, che spaventata correva a nascondere il volto nell’incavo del collo di suo padre, di Charles. 

La stessa bambina che, seduta sulle sue gambe mentre faceva i compiti, gli mostrava orgogliosa il quaderno.

Poi la scena cambiò, la bambina entrava piangendo nella camera dei suoi genitori, Charles e Katherine si svegliarono subito e la fecero stendere tra loro. “Jean ha fatto un incubo” diceva la bimba tra le lacrime

“Hai assorbito il suo dolore?” chiese dolcemente Charles e la bambina rispose con un affermativo cenno del capo “So che non dovevo farlo, m-ma stava soffrendo”

“Hai fatto bene” rispose Charles ottenendo uno sguardo stupito da parte della bimba a cui evidentemente era stato vietato di giocare con le emozioni altrui.

“Tu hai assorbito il dolore di Jean per alleviare le sue sofferenze, quando usi i tuoi poteri per aiutare le persone, li stai di sicuro adoperando nel modo giusto” rispose sorridendo Charles

“Ma la prossima volta chiedi il permesso a Jean.” Si affrettò ad aggiungere Katherine, mentre il marito portandosi due dita alla tempia separava il dolore che aveva assorbito la bimba dalle sue vere emozioni.  

Charles osservò la scena e percepì l’ammirazione che quella bambina provava nei suoi confronti e la sicurezza che provava stando tra i suoi genitori, come se qualsiasi cosa accadesse loro sarebbero riusciti a rimediare, lei vedeva nei suoi genitori degli eroi. Questo pensiero lo portò a biasimarsi, Katherine poteva essere considerata un eroe, fin da subito aveva messo anima e corpo per assicurare che il progetto sentinelle non distruggesse il loro mondo, la loro libertà. Mentre lui aveva troppa paura per agire e non era riuscito a trovare la forza neppure per aiutare le persone che amava…

Poi la scena cambiò: la bambina era ormai un’adolescente ed era in un cinema con un ragazzo, durante la proiezione del film la sala fu invasa dall’odore di qualcosa che bruciava: un incendio. In poco tempo tutti i presenti uscirono dal cinema, tuttavia quando ormai le fiamme erano diventate indomabili, una donna si mise a urlare i nomi di Christian e Fred, non ci mise molto a rendersi conto che suo figlio e suo marito erano rimasti dentro, probabilmente essendo in bagno non avevano sentito l’allarme scattare. 

Fu in quel momento che Hope ormai adolescente si girò a guardare il ragazzo al suo fianco “Dobbiamo recuperarli” non era una domanda, era un’affermazione - Charles non potè non pensare a quanto avesse preso da Katherine-, ma la risposta del ragazzo fu diversa da quella che ci si aspettava “Tu sei impazzita, non intendo mostrarmi”

“Modificherò le loro emozioni facendogli provare un’ammirazione tale nei nostri confronti da non far scattare nessun allarme, poi mio padre userà Celebro per cancellare definitivamente il ricordo” rispose Hope che aveva già pensato a quali sarebbero potute essere le conseguenze del gesto che stavano per compiere -Aveva decisamente preso il carattere della madre- “Non lo faccio lo stesso, non intendo rischiare per degli uomini che ci discriminano costantemente”

“Harry c’è un bambino che rischia di morire e non ti permettere a dire che non è un tuo problema! Tu puoi salvarli con facilità e se non lo farai sappi che sono morti anche a causa tua. I miei genitori provano ogni giorno a spiegarci che è nostro dovere aiutare gli altri, che si tratti di mutanti o di uomini, perché se qualcuno è in difficoltà e tu puoi fare qualcosa per aiutarlo hai il dovere morale di farlo. Non possiamo pretendere che gli umani ci accettino se noi restiamo fermi a guardarli morire”

Charles fu invaso dalle emozioni che provava quella che poi sarebbe stata sua figlia, per lei, lui riusciva sempre a risolvere i problemi e nei momenti più difficili faceva la scelta giusta, era un eroe da imitare e idolatrare che non avrebbe lasciato che la paura avesse il sopravvento sulle sue azioni. Fu proprio questa consapevolezza che gli fece riavere il controllo e lo portò a ritrovarsi nel 2024 faccia a faccia con il sé del futuro.

 
   
 
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