Tom corse verso il fratello, e lo strinse a se. Tirò via il nastro isolante che aveva sulla bocca, e accarezzò dolcemente i suoi capelli, mentre lo stringeva con l’altro braccio. Poi disse < Bill, ma sei fradicio! Ti ammazzerai di freddo in questo modo! >. Il ragazzo in nero continuò a piangere senza spiccare parola. Non poteva abbracciarsi a Tom, perchè era legato ad un palo arrugginito. Tom lo incitò < Bill, avanti di qualcosa! > < Tomi .. ho avuto tanta paura di non rivederti più .. > < Tranquillo adesso ti porto via di qui .. > < No, ma sei pazzo? > < Perché? > < Se ci trovano sai che ci fanno? No, prima devi trovare un modo per … avvisare la polizia. > < E ti dovrei abbandonare qui? > < Tomi è meglio così! >. Tom fissò in basso per qualche minuto, poi sussurrò < Ma sei bagnato, ti ammalerai, e poi questo posto fa paura, e non hai mangiato e … > < TOM SCAPPA! > < Cosa?! > < SCAPPA, CORRI VIA! >. Tom tirò fuori un taglierino dalla tasca, e tagliò violentemente la corda che stringeva i polsi del fratello, poi lo prese per un braccio e si mise a correre. Si fermò di scatto quando vide che i tre rapitori, stavano davanti a loro con tre pistole puntate contro di loro. Bill iniziò a piangere e strinse il fratello, mentre uno dei tre, non il più grande, sbraitò con voce roca < Questa non dovevi farla Kaulitz! Bill, vieni subito qui o gli spariamo. > Bill troppo impaurito corse e superò i tre rapitori fermi. Nell’aria fece eco un colpo di pistola. Tom credette di morire e strinse gli occhi cercando di sentire il dolore. Ma non sentiva nulla. Perchè? Riaprì lentamente gli occhi, Bill era a terra, steso sulla neve. Tom sgranò gli occhi, sentì il cuore in gola e avrebbe voluto urlare il nome del fratello ma il grido morì in gola. Uno dei seguaci del capo, andò da Bill, e lo sollevò per un braccio. Nulla di ferito nemmeno lui, si era buttato in terra per paura. Mentre i due tenevano fermo Bill, il capo rise malignamente < Kaulitz, Kaulitz, Kaulitz. Questa poi … da te non me lo sarei aspettato. >. Tom rispose amaramente < E adesso che farai? Lo ucciderai? Mi ucciderai? Ucciderai entrambi? > < Oh, no.. la morte è troppo semplice e porta pochi soldi. No, non ucciderò nessuno. A meno che tu non accetti di portarmi il riscatto, ovvero 12 milioni di dollari. >. Tom annuì. Era nervoso, le goccioline di sudore freddo gli velavano il viso, ma trovò il coraggio di parlare < quando? > < Domani, qui. Alle nove. Solo, Kaulitz. Ricorda che noi abbiamo tuo fratello. >. In quanto a Bill, lui si mordeva nervosamente il labbro inferiore, mentre le lacrime calde lavavano le tracce di trucco e neve dalla faccia, perchè sapeva che non lo avrebbero lasciato in pace, dopo quell’episodio. L’uomo più grande disse < Vai, Kaulitz. Non hai molto tempo. Domani alle nove di sera. Da solo. >. Tom si mise le mani in tasca, e sorpassò i tre uomini, con un po’ di paura, e corse via. Arrivò alla macchina e sbatté lo sportello chiudendosi dentro, e iniziò a battere nervosamente le dita sul volante. Premette sull’acceleratore, e partì di corsa verso l’hotel. Parcheggiò la macchina e si fiondò dentro. Questa volta nemmeno si fermò a chiedere, doveva trovare qualcuno per forza. Qualcuno, e 12 milioni di dollari. Si catapultò sulla porta di David, e bussò violentemente < David! David, apri subito! >. L’uomo, uscì dalla stanza leggermente stupefatto, e senza che avesse il tempo di chiedere qualsiasi cosa, Tom disse < David, mi servono 12 milioni di dollari per domani! >. David sgranò gli occhi, e lo fissò interrogativo e estraniato, da una tale richiesta di denaro da parte di uno dei ragazzi. Poi, ricordò che avevano rapito Bill e disse < E’ per Bill? >. Tom si limitò ad assentire, allora David continuò, preoccupato < Cosa intendi fare? Andare la da solo? Rischiare di perdere 12 milioni di dollari? > < David, so cosa vogliono. Non gli importa di Bill, loro vogliono solo i soldi. Se quello che volevano, era Bill, lo avrebbero ucciso. Invece non lo hanno fatto, loro vogliono i soldi, e si fidano di me. David, per favore! >. L’uomo sospirò, e prese un foglietto di carta. Era un’ assegno < Tom, portalo in banca, e fatti dare i contanti. Sii prudente. >. Tom fece quanto gli era stato chiesto, e quella notte, andò a letto presto, perchè il giorno dopo, sarebbe stato molto pesante e faticoso.______FINE 3 CAPITOLO_____Ok, questo dovrebbe essere il penultimo capitolo, ma sinceramente non mi convince granché. Ma passiamo ai ringraziamenti.. dark483 : grazie mille di aver recensito anche in questo capitolo..cercherò di postare al più presto l’ultimo capitolo, e mi raccomando, segui e recensisci!! un bacione anche a te!! <3/ Astrid Shrie : Grazie anke a te di aver recensito anche il secondo capitolo..Spero recensirai anche il terzo!! Un bacio e continua a seguire anche l’ultimo capitolo! Lo posterò al più presto!! ;)/ Dark_Angel_Kaulitz : Teso! Anche se tu hai avuto l’anteprima del terzo capitolo, ti voglio qui a leggere e recensire anche stavolta! ;) Mi raccomando, segui anche l’ultimo capitolo, sarà qui al più presto!! Kiss..