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Autore: g21    21/04/2022    3 recensioni
[Un momento di introspezione ambientato in una ipotetica seconda stagione]
Non era la prima volta che baciava qualcuno, era stato sposato per anni con Mary. Eppure, quel bacio sapeva di quello che non aveva mai provato con sua moglie, sapeva di felicità, di libertà, di realtà. Sapeva di nuovo, di passione, di tutto ciò che aveva sempre cercato.
Ricordava le mani di Ed che lo avevano trovato subito, che lo tenevano stretto quasi avesse paura che potesse scappare. Lui stesso si era aggrappato al braccio del pirata, in un movimento talmente naturale che, solo per un momento, gli era sembrato che avesse compiuto altre mille volte prima di allora.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Equipaggio della Revenge, Stede Bonnet
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Sapeva di amore



 
 
Nel silenzio della notte una barca solcava le acque calme sotto lo sguardo attento della luna. Non era molto più grande di una qualsiasi scialuppa di salvataggio, ma abbastanza spaziosa affinché gli occupanti potessero starci comodi, nei limiti del possibile.

Dormivano tutti, dopo l’ennesima giornata sotto il sole nel mezzo del nulla. Roach e Swede occupavano un angolo a poppa, Buttons stava poco lontano, un gabbiano riposava sulla sua testa. Pete stringeva inconsciamente un braccio di Wee John che occupava gran parte della barca, mentre Oluwande dormiva per conto suo qualche centimetro più in là.

Solo Stede non riusciva a prendere sonno, lo sguardo che passavano dal suo equipaggio alle stelle sopra di lui. Si era ritagliato un posto a prua, le gambe al petto per lasciare più spazio ai suoi uomini. Ogni tanto un sospiro lasciava la sua bocca e si infrangeva contro l’aria della notte.

Non ci provava nemmeno a chiudere gli occhi perché ogni volta era una tortura. La sua coscienza lo riportava sulla sua nave, la Revenge, e ai giorni passati con il pirata più temibile dei mari. Barbanera, Ed, sorrideva nei suoi ricordi, ricordandogli ancora una volta dell’enorme sbaglio che aveva commesso.

Aveva dato ascolto a chi lo aveva sempre deriso invece di fidarsi dell’uomo che aveva visto in lui tutto quello che aveva sempre immaginato. È vero, era colpa di Stede se erano finiti in quel guaio, ma Ed nemmeno per un istante aveva pensato di abbandonarlo.


“Possiamo semplicemente scappare, ricominciare da capo”


La proposta di Ed rimbombava nella sua testa da quel momento solo loro sulla spiaggia. Stede ricordava perfettamente la leggera incertezza nella voce del pirata, i suoi occhi scuri che piano si riempivano di speranza e decisione. E il sorriso che aveva visto su quel volto libero dalla barba era sicuro potesse tranquillamente essere menzionato tra le cose più belle al mondo.

Stede aveva avuto paura solo per un istante, ma era stata spazzata via non appena aveva visto tutto l’entusiasmo dell’altro. Scappare era una pazzia, specialmente con la possibilità di essere seguiti dagli inglesi, eppure aveva accettato. D’altra parte, era già scappato una volta dalla sua vita, ci stava prendendo l’abitudine.

Quando era rimasto solo si era ritrovato ad osservare il mare, quella distesa apparentemente infinita da cui era sempre stato affascinato. L’idea di solcare le acque, sconosciute o meno, al fianco di Ed lo rendeva felice come nient’altro al mondo.

Invece ora Stede si ritrovava a fissare l’acqua attorno a lui senza l’entusiasmo di quando era partito per la prima volta a bordo della Revenge. Andare per mare era sempre stato il suo sogno, ma adesso era come se mancasse un pezzo. L’assenza del pirata pesava sul suo cuore come un macigno impossibile da portare.

Un respiro spezzato lasciò le sue labbra screpolate da giorni di sole, vento e sale. Si accorse solo in quel momento che aveva iniziato a piangere, ma non si preoccupò di nascondere le lacrime. La ciurma dormiva ed era anche abbastanza buio perché nessuno riuscisse a notarlo.


“Come ci si sente ad essere innamorati?”


Una domanda ingenua, semplice, eppure fondamentale per tutto quello che era avvenuto dopo. Stede ancora non lo sapeva, non riusciva a dare un nome a tutto l’insieme di sentimenti che provava quando era accanto ad Ed. Non aveva mai provato ad essere veramente innamorato, il suo era stato un matrimonio voluto dai genitori, per convenienza.

Era stata Mary, con la pazienza che solo lei poteva avere, a spiegargli tutto. E tutte le domande che affollavano la sua mente avevano ricevuto una risposta in pochi secondi. Era amore tutto quello che sentiva quando si trovava con il pirata, era amore quello che lo faceva sorridere ogni volta che incrociava il suo sguardo, amore che gli solleticava lo stomaco ogni volta che pensava a lui.

Chiuse gli occhi per un momento e si ritrovò catapultato subito sulla spiaggia. Il vento leggero che gli scompigliava i capelli, il profumo della salsedine che lo inebriava come poche altre cose. E quella pressione improvvisa sulle sue labbra, il sapore salato e insieme dolce dell’altro.

Non era la prima volta che baciava qualcuno, era stato sposato per anni con Mary. Eppure, quel bacio sapeva di quello che non aveva mai provato con sua moglie, sapeva di felicità, di libertà, di realtà. Sapeva di nuovo, di passione, di tutto ciò che aveva sempre cercato.

Ricordava le mani di Ed che lo avevano trovato subito, che lo tenevano stretto quasi avesse paura che potesse scappare. Lui stesso si era aggrappato al braccio del pirata, in un movimento talmente naturale che, solo per un momento, gli era sembrato che avesse compiuto altre mille volte prima di allora.

Si costrinse a riaprire gli occhi, riemergendo da quel ricordo sempre troppo vivido. Le lacrime ricominciarono a scendere, o non avevano mai smesso, mentre gli occhi si riabituavano al buio. Le stelle sopra di lui brillavano come non mai facendo quasi invidia alla luna, piena quella notte.

Passò qualche secondo in silenzio prima che notasse una mano che gli allungava un fazzoletto. Era un semplice pezzo di stoffa bianca che non aveva idea potesse trovarsi a bordo. Percorse il braccio allungato verso di lui e risalì al volto preoccupato di Oluwande.

“Grazie” sussurrò accennando un sorriso.

Prese il tessuto ruvido e se lo portò agli occhi lentamente, mentre rilasciava l’ennesimo sospiro in quella notte che pareva infinita. Olu non gli staccava gli occhi di dosso, cercando di studiarlo alla luce soffusa della luna. Sembrava voler confortare il suo capitano, ma non trovava le parole.

“Posso continuare io il turno di guardia, se vuoi” propose alla fine, il tono calmo e senza più alcuna traccia di sonno.

“Non preoccuparti, non riesco a dormire” lo rassicurò Stede, la voce roca e graffiante che non gli apparteneva.

Passò una mano tra i capelli che si stavano allungando incontrollati e sorrise per cercare di tranquillizzare il suo uomo. Oluwande azzardò un contatto maggiore, andando ad appoggiare una mano sul ginocchio di Stede per fargli sentire la sua presenza. Il pirata gentiluomo lo ringraziò con un piccolo cenno della testa.

Poi tornò ad osservare il mare calmo attorno a loro, quasi potesse suggerirgli cosa fare. Socchiuse gli occhi non appena notò qualcosa galleggiare sul pelo dell’acqua. Allungò il collo e non riuscì a trattenere un singhiozzo sorpreso nel riconoscere un pezzo di tessuto rosso.

Non staccava lo sguardo da quella macchia colorata in mezzo a tutto quel nero. Si sarebbe buttato in mare se solo non avesse voluto dire svegliare l’equipaggio e passare il resto della notte zuppo. Solo quando fu abbastanza vicino recuperò il fazzoletto sotto gli occhi confusi di Olu.


“A volte le cose vecchie sono le cose migliori”


Le lacrime minacciarono di ricominciare a scendere al ricordo di una sera passata. Il momento che vedeva protagonista quel pezzo di seta così prezioso e importante. C’era la luna, come nella notte che ora lo circondava, e c’era un silenzio pregno di significato.
Stede trattenne una piccola risata nel pensare che forse quello era stato il primo vero passo verso quello che poi avrebbe chiamato innamorarsi. Quando il suo cuore si era riempito per la prima volta di un calore mai provato.

Quel piccolo fazzoletto, che poteva sembrare la cosa più anonima, nascondeva tutto quello che di importante e profondo era nato tra i due uomini. La strizzò più volte per alleggerirla dall’acqua che aveva accumulato e se la portò a livello del cuore.

“Ed” consegnò quel nome alla notte, incurante del fatto che Oluwande potesse sentirlo.

Posò un bacio ad occhi chiusi sulla seta e per un attimo gli parve di sentirlo. Sapeva di sale, come Ed su quella spiaggia. Sapeva della felicità che aveva assaporato per troppo poco, di tutte le emozioni a cui per molto tempo non aveva saputo dare un nome.

Sapeva di amore.

Guardò Olu, che ancora non gli aveva staccato gli occhi di dosso, con una determinazione nuova. Sorrise consapevole di tutto quello che era stato e di quello che avrebbe fatto il giorno dopo. Strinse il tessuto a sé e sentì il cuore riempirsi di una speranza nuova.

“Olu, riusciresti a legarmelo al polso? Da solo non credo di riuscirci” chiese all’uomo che ancora era sveglio.

Poi allungò la mano destra, che ancora stringeva la seta rossa, davanti a lui. Oluwande la prese e, con gentilezza, legò il tessuto al polso del suo capitano. Non si azzardò a chiedere cosa significasse per lui, aveva solamente intuito che lo legava a Barbanera e questo bastava a farlo restare in silenzio.

“Sei ancora dell’idea di voler continuare il turno di guardia?” chiese Stede, una punta di insicurezza che non riuscì a nascondere.

“Non ho problemi, capitano” rispose Olu con un sorriso che voleva dire molto di più.

“Grazie” ringraziò il pirata a bassa voce.

Poi si rannicchiò meglio contro la prua della barca, gli occhi puntati un’ultima volta verso il cielo. La mano destra premuta contro il cuore, il fazzoletto rosso lì dove viveva il ricordo di Ed. Il pensiero alla mattina successiva, una sola cosa da fare. Trovare la Revenge, trovare l’uomo di cui si era innamorato.
 

 
Ti ho amato prima di saperlo e forse è solo così che si ama.
(Pedro Chagas Freitas)

 
 

 





Angolo autrice

Salve, di nuovo io a rompere le scatole.

Non sono io senza un po’ di introspezione e quindi ecco un giro tra i pensieri di Stede post finale. Anzi per la verità è ambientata in un momento imprecisato di una (possibile) futura seconda stagione. Mi sono immaginata questa scena di Stede che ritrova il pezzo di seta di Ed e quindi eccolo qui. La presenza di Oluwande è data dal fatto che mi sembrava il più adatto ad avere questo scambio. È sempre molto discreto e silenzioso ma secondo me ha un’influenza importante sul suo capitano.

Niente, spero che la lettura sia stata di vostro gradimento, alla prossima

Giulia

P.S. forse sono stata un po' troppo audace evitando di mettere l'avvertimento OOC. In caso, se lo ritenete opportuno, avvertitemi che lo aggiungo
  
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