Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: uchihass    24/04/2022    1 recensioni
Adult Sasuke-Sakura.
Sasuke è a Konoha e Sakura organizza con Naruto e gli altri una cena in una locanda in città.
Con qualche invitato un pò molesto e Sakura un pò su di giri, eccovi una piccola One shot scritta di botto in un momento di ispirazione.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Rock Lee, Sakura Haruno, Sarada Uchiha, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Una serata insieme
 
Sakura & Sasuke & Sarada added... - Sakura & Sasuke & Sarada
 
 
“Sasuke-kun, sei pronto?”
 
Sasuke alzò gli occhi al cielo. Perché diamine aveva accettato di andare a cena con la combriccola al completo? Non avevano più 16 anni e ancora si ostinavano ad organizzare queste rimpatriate.
 
“Vengo così” esordì apparendo improvvisamente dall’uscio del salotto.
 
La visione di Sakura, preparata ad hoc per la serata, lo lasciò per un attimo di stucco. Mica male la sua compagna. 
Un bel vestito rosso metteva in mostra tutte le sue curve e un leggero lipgloss rosa faceva risaltare le labbra, più carnose del solito.
 
“Mammaa, io ci sono, andiamooo?”
 
La voce esaltata di Sarada lo ridestò. 
Perché cavolo erano tutti così eccitati da questa cosa?
 
“Stai benissimo, piccola!”
 
Sarada indossava un vestitino corto che arrivava a malapena alle ginocchia.
Sasuke la guardò contrariato.
 
“Perché non indossi una tuta? Hai dodici anni, che devi fare con questo coso addosso?”
 
“Una tuta?? Per andare a cena?? Ma che dici papà?!”
 
Sarada sembrava non avere nessuna intenzione di venire a patti.
 
“Andiamo che siamo in ritardo!”
 
Con queste parole, Sakura afferrò la sua giacca e quella di Sasuke, che si era limitato ad indossare un pantalone nero e una camicia mezza sbottonata, e si diresse in maniera compulsiva ad ispezionare tutte le stanze della casa per assicurarsi di non lasciare luci accese o finestre aperte.
 
Sarada sorrise a trentadue denti mentre nei suoi occhi brillava una piccola scintilla di felicità; era la prima cena che organizzavano tutti insieme da quando suo padre era li e la sua emozione era palpabile.
 
Arrivarono fuori alla locanda che aveva prenotato Naruto.
 
Al tavolo posizionato alla destra dell’ingresso c’erano quasi tutti: il maestro Kakashi intento a garaggiare con Gai su chi fosse più bravo ad estrarre bacchette da una piccola piramide che avevano costruito, Sai ed Ino con il loro ragazzino biondo di cui Sasuke ignorava completamente il nome, Choji con quella che doveva essere la sua famiglia, Shino, Shikamaru e Naruto con Hinata.
 
“Ciaooooo, Sakura-chan!!!! Vecchio bastardo!! Ciao piccolaa!!” Naruto, palesemente già ubriaco, li accolse in maniera un po' troppo affettuosa.
“Naruto-kun…ecco…siedi, ci guardano tutti” la Huyga, come suo solito, era già arrossita ma stavolta Sasuke non potè che darle ragione; l’intero locale si era girato a guardare l’Hokage che urlava sventolando il tovagliolo. Che idiota.
 
Sasuke prese posto tra Hinata e Shikamaru mentre Sakura si sedeva accanto a Naruto, iniziando subito a versarsi un calice di vino rosso.
Sarada si posizionò dall’altro lato del tavolo vicino a Chocho.
 
Subito il cameriere arrivò per le ordinazioni; ordinarono quintali di carne, per placare la fame di quell’essere disumano di Choji, anche se un po' tutti ci diedero dentro, e molto ma molto alcool.
 
A Sasuke quella situazione non piaceva affatto. Erano tutti turbolenti, chiassosi, ubriachi e molesti.
 
Annoiato e infastidito da tutta quella situazione decise di difilarsela, scappando dall’uscita sul retro.
Respirare l’aria fredda e silenziosa della notte gli parve un dono dopo essere stato costretto a vivere quella situazione che odiava profondamente.
 
“Sakura-chan, scommetto che questo non lo hai mai assaggiato!!”
 
La voce di Naruto risuonava fin la fuori. Che idiota che era; ora che era diventato Hokage non poteva certo più permettersi di fare queste cose.
E Sakura poi che si lasciava trascinare..mah
 
“Papà, perché sei qui fuori?” 
 
Una piccola figura dai capelli corvini come i suoi si affiancò a lui sorseggiando una lattina di aranciata.
 
“Beh, meno male che almeno tu sei minorenne e non puoi ridurti come quelli”
Si lasciò andare ad una semplice costatazione che scatenò le risate della figlia.
 
“Aahahah, in effetti mamma e il settimo sono fracidi…mi sa che dovrai portarla a casa in spalla”
 
“Uhmf”
 
Se Sakura pensava di trascinarlo li e poi fare baldoria mentre lui avrebbe dovuto prendersi carico della situazione, si sbagliava di grosso. L’avrebbe lasciata li, così imparava.
 
“Comunque fossi in te, tornerei dentro. Mamma non è tanto lucida e ti confesso che ho notato che il settimo la guarda in modo piuttosto strano…”
 
Che Naruto avesse sempre avuto un debole per sua moglie non era una novità ma pensava che dopo il matrimonio con Hinata fosse acqua passata..forse sua figlia si sbagliava. 
 
“Sei sempre troppo sulle tue, papà”
 
Sarada tirò su le ultime gocce della bevanda con un rumore che ne annunciava la fine, dopodichè accartocciò la lattina e con una mossa decisa la lanciò in un bidone abbastanza lontano, posizionato dall’altro lato della strada.
 
Questo gesto scatenò in Sasuke una strana voglia di divertirsi nel modo che piaceva a lui e non come quegli idioti senza midollo che boccheggiavano nel locale. 
 
“Fammi vedere se riesci a colpire con questo kunai la lattina” 
 
Porse alla ragazzina un kunai estratto dalla cintura e, dopo aver recuperato la lattina dal cesto rifiuti, si posizionò affianco a lei.
 
“Certo!”
 
L’idea di giocare in quel modo con suo padre le faceva salire l’adrenalina; gli avrebbe fatto vedere quanto valeva. 
 
“Vai”
 
Sasuke lanciò la lattina, Sarada lanciò il kunai con una direzione perfetta
 
“E’ mio”
 
Convinta di essere riuscita nel suo intento, la mora sorrise compiaciuta quando, ad un tratto, la lattina deviò tornando indietro mentre il kunai finì sul muro opposto, ancorato al manifesto di un concerto.
 
“Ti sei fatta fregare da una cosa del genere”
 
Sasuke la schernì, ridendo divertito.
 
“Impossibile, rifacciamolo!!”
 
**
 
Mentre Sasuke e Sarada si trovavano sul retro del locale, al tavolo “Uzumaki” la cena proseguiva tra un brindisi e un altro.
Rock Lee li aveva raggiunti e aveva preso posto vicino a Naruto e Sakura, aggiungendosi a quella che ormai sembrava una gara di bevute.
 
“Finito!!!!” Il moro appoggiò l’ennesimo bicchiere vuoto. “Naruto, riempimene un altro! E un altro anche per la nostra Sakura-chan che stasera è bellissima”
 
“Meno male che loro bevono solo, così ci mangiamo tutto noi” Chocho osservava la scena da lontano, continuando a mangiare con gusto le sue costolette “Uhm? Ma Sarada dov’è finita?”
 
“Sakura-chan, comunque sei troppo simpatica…e anche troppo bella..ma poi sei così solare… quel bellimbusto di Sasuke non ti merita..”
Rock Lee era completamente andato ed ora si spingeva in avance piuttosto esplicite
 
“Rock Lee ma che dici?? Lascia stare Sakura-chan che è sposata e poi anche tu hai un figlio!!”
 
Subito Naruto intervenne in difesa dell’amica.
 
“Si? E dov’è suo marito? In viaggio per il mondo chissà dove? E’ mai tornato a casa? Io l’avrò visto si e no una volta in dodici anni al villaggio”
 
“Certo che è a casa! Hic! Non ti permettere di parlare male di lui, hic!”
 
A Sakura era venuto il singhiozzo per tutto l’alcol che aveva ingurgitato ma con quel poco di lucidità che le rimaneva stava cercando di difendere a spada tratta il suo amato..a proposito, dov’era?
 
Doveva ammettere che era così concentrata sul divertirsi con Naruto che non aveva fatto proprio caso alla sua assenza. Ora che guardava meglio nemmeno Sarada c’era.
 
Un moto di paura la assalì.
 
Si alzò di scatto e traballante si diresse verso il bagno. Niente, non erano lì. Decise allora di uscire dal locale, trovandosi sulla strada principale ma anche quel luogo era deserto.
Inciampò sui suoi stessi tacchi ma un braccio la prese prontamente.
 
“Dove vai in queste condizioni?”
 
Rock Lee l’aiutò a rimettersi in piedi. 
 
“Sakura-chan, te l’ho detto già che sei proprio bella stasera?”


Probabilmente l’alcool gli aveva dato alla testa e stava parlando in maniera insensata ma Sakura comunque non poteva sopportare quel contatto.
 
“Lasciami, Rock Lee, hic”
 
Dannato singhiozzo. Le girava tutto, non capiva davvero niente. In altre situazioni gli avrebbe tirato uno dei suoi pugni storici e la faccenda si sarebbe conclusa con il suo spasimante schiacciato al suolo ma attualmente non era in grado neanche di camminare normalmente. 
 
“Sono serio, Sakura…perché continui a stare con uno che ti tratta in questo modo? Perché stai con uno che non ti considera, che se ne sta sempre per fatti suoi, che non si fa sentire per anni e poi chissà che va facendo? Tu non te lo meriti, sei una bella ragazza, intelligente, sai quanta gente a Konoha vorrebbe uscire con te?”
 
Ci fu un momento di silenzio.
 
“Sakura, io sono in primis tuo amico ed ho il dovere di proteggerti… è vero, è il padre di tua figlia ma questo che conta? Non c’è mai? Vuoi smettere di essere infatuata di questo tizio che non ti merita? Che ha fatto lui per avere il tuo amore? Perché hai sempre ignorato me, Naruto e tutti gli altri bravi ragazzi? Te lo dico io che hai! Hai una fottuta sindrome da crocerossina perciò il medico è il mestiere perfetto per te! Anzi, hai sbagliato, avresti dovuto fare l’infermiera!!”
 
**
 
“Yuhuu, preso!”
 
“Sei migliorata molto”
 
Le rivolse un sorriso gentile. Era bello vedere sua figlia che si emozionava per queste cose. Stava crescendo bene, come lui avrebbe voluto. Certo non per merito suo, però…
 
“Sakura, io sono in primis tuo amico ed ho il dovere di proteggerti… è vero, è il padre di tua figlia ma questo che conta? Non c’è mai? Vuoi smettere di essere infatuata di questo tizio che non ti merita? Che ha fatto lui per avere il tuo amore? Perché hai sempre ignorato me, Naruto e tutti gli altri bravi ragazzi? Te lo dico io che hai! Hai una fottuta sindrome da crocerossina perciò il medico è il mestiere perfetto per te! Anzi, hai sbagliato, avresti dovuto fare l’infermiera!!”
 
“Papà, che succede??”
 
La voce di Rock Lee arrivò alle orecchie dei due Uchiha. Lo sguardo di Sasuke diventò serio. 
 
“Rock Lee, mettimi subito giùùù, hic”
 
“Mettila giù”
 
La voce ferma di Sasuke provocò un fremito in Rock Lee. Si girò, osservando la sagoma dell’uomo, più alto di lui, immobile, avvolta da un’atmosfera tagliente.
Sakura non parlò.
 
“Mamma!”
 
Sarada le corse incontro, aiutandola ad appoggiarsi a terra e poi a sorreggersi sulle sue gambe.
 
“E così tu saresti migliore di me, ho capito bene?”


In altri momenti avrebbe lasciato perdere ma era talmente irritato da quella serata e da quella situazione che Rock Lee gli sembrò lo sfogo perfetto.
 
L’altro non rispose, limitandosi a non incrociare il suo sguardo.  
Questo atteggiamento contribuì ad aumentare la rabbia che ribolliva nelle vene dell’Uchiha. Lo afferrò per il colletto e lo sbattè violentemente contro il muro.
 
“Allora? Rispondimi se sei uomo! O devo spaccarti la faccia per farti parlare?!”
 
“Papà, cosa fai, sei impazzito???”
 
Sarada cercò di frapporsi tra i due con scarsi risultati.
 
“Papà, siete adulti, che diavolo fate??”
 
Il suono del chidori risuonò nell’aria quando una mano familiare si appoggiò sulla spalla destra del moro. Rock lee teneva gli occhi chiusi e la testa voltata, come chi non aveva intenzione di battersi. 
 
“Teme, che cavolo fai?”
 
Naruto era uscito per cercare i suoi due compagni di bevute dispersi ed era arrivato giusto in tempo.
 
Sasuke lo guardò dritto negli occhi poi lasciò il mal capitato che cadde al suolo con un tonfo.
 
“Riprenditi questo idiota, testa quadra. Sarada carica tua madre, andiamo”
 
**
 
La porta di casa Uchiha si aprì lasciando entrare tre figure. Sasuke buttò malamente dei giubbini sull’attaccapanni e si diresse verso il bagno.
 
Sarada che trasportava sua madre, quasi incosciente, in spalla si diresse verso la camera matrimoniale e la poggiò delicatamente sul letto per poi procedere a spogliarla e a rivestirla con gli indumenti notturni.
 
“Ma vedi se devo fare queste cose…in genere sono i genitori che riportano a casa i figli ubriachi e non il contrario!”
 
A casa sua le cose funzionavano sempre al contrario, a volte si chiedeva chi fosse realmente la teenager li.
 
Nel corridoio incontrò la figura di Sasuke che, con sguardo più cupo del solito, la superò senza degnarla di uno sguardo.
 
“Non è vero che non meriti la mamma, papà”
 
Aveva sentito il discorso di Rock Lee e sapeva che suo padre, per quanto facesse finta di nulla, ne era stato inevitabilmente colpito.
 
“Sei stato via tutti questi anni per proteggere il villaggio, ma che ne sanno loro”
 
“Ha ragione” asserì interrompendola “io non ho fatto niente per meritare l’amore di tua madre…non so cosa ci trovi in me, io non posso darle nulla”
 
Questa frase intristì profondamente Sarada. Per la prima volta, con queste parole, aveva capito cosa provava davvero suo padre, quali fossero i suoi rimpianti, le sue paure, di come lui si sentisse inadatto per loro e quanto si sbagliasse.
 
“Non c’è bisogno di fare niente per meritarsi l’amore di qualcuno”
 
Si avvicinò a lui, gli prese la mano e sorrise.
 
Sasuke la guardò sbalordito.
 
“Mamma, ha ragione, sei troppo severo con te stesso, noi ti vogliamo bene e niente cambierà questa cosa. Non devi fare niente per meritartelo perché è già così..anzi, se proprio vuoi fare qualcosa, tieni mamma lontana dall’alcol che di questo passo ci manderanno i servizi sociali”
 
Sorrise. Sua figlia era molto matura per la sua età e lui era molto orgoglioso di lei. 
 
“Buonanotte papà, ti voglio bene
 
“Anche io ti voglio bene, Sarada”
 
Quelle parole la resero felice.
Sasuke le diede le spalle per dirigersi verso la camera matrimoniale. Si svestì e si distese dal suo lato del letto, trovandosi in un attimo assalito da Sakura.
 
“Sasuke-kuun, dov’eri?? mmmm…mi sei mancato…Naruto, versaci un altro bicchiere”
 
Provò a scrollarsela di dosso ma era impossibile, era una piovra, dalla forza sovraumana per giunta, per cui il povero Uchiha dovette rassegnarsi a dormire in quella scomoda posizione.
La notte passò in un baleno e l’alba non tardò ad arrivare.
 
“Buooongiorno, Sasuke-kun! Sarada!”
 
Sakura in cucina li attendeva sorridente e riposata.
 
“Perché quelle facce?? Che succede?? Susu, forza che tu devi andare a scuola!”
 
“Mamma ma davvero non ricordi niente di ieri???!”
 
“Uhmpf”


“E che cosa dovrei ricordare?! Oh, noo, si sta bruciando tutto, sono una pessima madreee”
 
“Puoi ben dirlo!” Sospirò a bassa voce Sarada rassegnata. Le cose non sarebbero mai cambiate.  “Tranquilla, facciamo che cucino io come al solito”
 
 
 
 
**
Angolo dell’autrice:
 
Ciao a tuttiii, torno con una piccola one shot sulla mia coppia preferita. Spero vi piaccia :)
 

 
 
 
 
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: uchihass