01/05/2022
5 recensioniAlla prossima!
Deh
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La serata dei capitani
Fu una tradizione che nacque quasi per caso quella tra Meian Shugo, capitano dei Black Jackal, e Hirugami Fukuro, capitano degli Adlers. Entrambi della stessa età, entrambi capitani di una forte squadra della V.League, entrambi che si trovarono a dover aver a che fare con i “ragazzini” pazzi della generazione dei mostri.
Fu un incontro casuale dentro un bar a spingerli a parlare e a unirsi a un unico tavolo per condividere una bottiglia, portandoli a parlare di tutto e di niente, dei ricordi di quando andavano al liceo e della vita che avevano davanti. Accadde altre volte e la fecero diventare una tradizione.
-Io e mia moglie stiamo pensando di fare un bambino- confessò quella sera Hirugami con un sorriso felice e gli occhi luminosi.
-Grande!- Meian rispose tutto esaltato mentre gli dava una fortissima pacca sulla spalla.
-Sono terrorizzato dalla cosa- continuò l’altro -non sono sicuro di riuscire a fare il padre. Per te com’è stato?
-Anche io ero terrorizzato quando ho avuto la mia prima bambina- rispose Meian dopo aver preso un sorso della sua birra -ma mia moglie ha aiutato un sacco. Inoltre, sarò sincero, adesso ho tre figli ma è comunque più facile gestire loro che la mia squadra.
Hirugami rise -Mi rincuori se dici così, non pensavo di riuscire a sopportare qualcosa peggio di loro.
-Non c’è nulla peggio della generazione dei mostri- annuì serissimo il capitano dei Black Jackal.
-Vero!? Ti ho raccontato di quando mi stavano denunciando?
Meian quasi soffocò perché iniziò a ridere mentre continuava a bere -No- riuscì a rispondere poi con le lacrime agli occhi -che diavolo è successo?
-Tutta colpa di Kegayama e Ushijima, quei due sono due geni nella pallavolo ma diciamo che hanno carenza… beh in tutto il resto. Ora, non so se lo sai, ma il mio fratellino ha una relazione romantica con Hoshiumi Korai dai tempi del liceo, li ho praticamente visti crescere insieme e due anni fa hanno deciso di adottare un bambino, Shiro.
Meian annuì per fargli capire che stava seguendo, così l’altro capitano continuò.
-Lo ammetto, ho un debole per quel bambino e Hoshiumi lo sa, quel bastardo ne approfitta e lo porta un po’ troppo spesso agli allenamenti perché si scoccia o si dimentica di chiamare la babysitter. Il giorno dell’anniversario tra Korai e il mio fratellino mi hanno lasciato il bambino così che loro potessero andare a festeggiare, stavo quindi tornando a casa con Shiro in braccio quando Kageyama e Ushijima mi hanno bloccato, non credendo che fossi lo zio e minacciando di denunciarmi per aver rubato il figlio di Hoshiumi.
Meian a quel punto aveva le lacrime dal troppo ridere mentre nella mente di Hirugami tornava vivido quel ricordo.
Hirugami Fukuro si stava dirigendo verso la sua macchina canticchiando. Aveva la sua borsa di allenamento in una spalla e Shiro in braccio dall’altro lato. Il bambino era calmo e tranquillo mentre rosicchiava l’orecchio del cane peluche che stringeva tra le braccia.
-Capitano!- fu Kageyama a chiamarlo e, quando si voltò verso la voce, Fukuro notò che era in compagnia di Ushijima e che i due lo stavano fissando con uno sguardo strano.
-Sì?- chiese confuso.
-Cosa sta facendo con quel bambino?- Ushijima lo domandò con un tono freddo, non che fosse poi troppo diverso dal suo normale modo di parlare.
Hirugami davvero non capiva, così guardò loro, poi Shiro e infine di nuovo loro -Lo porto a casa?- rispose con il tono di chi dice una cosa ovvia.
-Quello è il figlio di Hoshiumi.
-Sì, ma è anche mio nipote.
Sul volto dei due nacquero delle espressioni confuse -In che senso?
Hirugami sbatté le palpebre più volte -Nel senso che sono suo zio.
-Non ha senso… quello è il figlio di Hoshiumi!
-Ma è anche mio nipote!
-Non capisco…
Dopo mezz’ora e una lunga videochiamata a Korai e Sachiro, i due si convinsero a non denunciare il loro capitano poiché non stava rubando alcun bambino.
Meian era senza fiato quando riuscì a riprendersi, Hirugami concluse -Hanno capito la nostra parentela solo quando gli abbiamo messo davanti Sachiro, mio fratello.
-Non ti invidio per niente- continuò a ridere Meian -ma sono sicuro che neanche tu vorresti essere al mio posto.
Hirugami alzò un sopracciglio -Davvero mi vuoi far credere che sei messo peggio di me?
Meian finì di bere il suo bicchiere di birra e si spinse in avanti mentre elencava -Miya ha tipo un’attrazione verso le figure di merda davanti a un vasto pubblico, per poi rimanere depresso per settimane. Bokuto è rimasto incastrato nel suo armadietto ben due volte solo questo mese. Da quando Hinata ha il mio numero di telefono mi chiama agli orari più improponibili per dirmi delle nuove idee che gli sono venute in mente sulle formazioni che potremo usare alle prossime partite. Infine, pensavo che l’unico che si salvasse della generazione dei mostri fosse Sakusa, contavo davvero tanto su di lui, ma ho scoperto a mie spese che se lui e Miya restano da soli negli spogliatoi puoi star certo di sentire dei rumori che neanche nei film porno.
Hirugami adesso lo stava fissando come se tutto quello fosse al di sopra della sua comprensione, infine borbottò -Che dici, prendiamo un’altra birra?
-Sì, ce la meritiamo.
Fu un incontro casuale dentro un bar a spingerli a parlare e a unirsi a un unico tavolo per condividere una bottiglia, portandoli a parlare di tutto e di niente, dei ricordi di quando andavano al liceo e della vita che avevano davanti. Accadde altre volte e la fecero diventare una tradizione.
-Io e mia moglie stiamo pensando di fare un bambino- confessò quella sera Hirugami con un sorriso felice e gli occhi luminosi.
-Grande!- Meian rispose tutto esaltato mentre gli dava una fortissima pacca sulla spalla.
-Sono terrorizzato dalla cosa- continuò l’altro -non sono sicuro di riuscire a fare il padre. Per te com’è stato?
-Anche io ero terrorizzato quando ho avuto la mia prima bambina- rispose Meian dopo aver preso un sorso della sua birra -ma mia moglie ha aiutato un sacco. Inoltre, sarò sincero, adesso ho tre figli ma è comunque più facile gestire loro che la mia squadra.
Hirugami rise -Mi rincuori se dici così, non pensavo di riuscire a sopportare qualcosa peggio di loro.
-Non c’è nulla peggio della generazione dei mostri- annuì serissimo il capitano dei Black Jackal.
-Vero!? Ti ho raccontato di quando mi stavano denunciando?
Meian quasi soffocò perché iniziò a ridere mentre continuava a bere -No- riuscì a rispondere poi con le lacrime agli occhi -che diavolo è successo?
-Tutta colpa di Kegayama e Ushijima, quei due sono due geni nella pallavolo ma diciamo che hanno carenza… beh in tutto il resto. Ora, non so se lo sai, ma il mio fratellino ha una relazione romantica con Hoshiumi Korai dai tempi del liceo, li ho praticamente visti crescere insieme e due anni fa hanno deciso di adottare un bambino, Shiro.
Meian annuì per fargli capire che stava seguendo, così l’altro capitano continuò.
-Lo ammetto, ho un debole per quel bambino e Hoshiumi lo sa, quel bastardo ne approfitta e lo porta un po’ troppo spesso agli allenamenti perché si scoccia o si dimentica di chiamare la babysitter. Il giorno dell’anniversario tra Korai e il mio fratellino mi hanno lasciato il bambino così che loro potessero andare a festeggiare, stavo quindi tornando a casa con Shiro in braccio quando Kageyama e Ushijima mi hanno bloccato, non credendo che fossi lo zio e minacciando di denunciarmi per aver rubato il figlio di Hoshiumi.
Meian a quel punto aveva le lacrime dal troppo ridere mentre nella mente di Hirugami tornava vivido quel ricordo.
Hirugami Fukuro si stava dirigendo verso la sua macchina canticchiando. Aveva la sua borsa di allenamento in una spalla e Shiro in braccio dall’altro lato. Il bambino era calmo e tranquillo mentre rosicchiava l’orecchio del cane peluche che stringeva tra le braccia.
-Capitano!- fu Kageyama a chiamarlo e, quando si voltò verso la voce, Fukuro notò che era in compagnia di Ushijima e che i due lo stavano fissando con uno sguardo strano.
-Sì?- chiese confuso.
-Cosa sta facendo con quel bambino?- Ushijima lo domandò con un tono freddo, non che fosse poi troppo diverso dal suo normale modo di parlare.
Hirugami davvero non capiva, così guardò loro, poi Shiro e infine di nuovo loro -Lo porto a casa?- rispose con il tono di chi dice una cosa ovvia.
-Quello è il figlio di Hoshiumi.
-Sì, ma è anche mio nipote.
Sul volto dei due nacquero delle espressioni confuse -In che senso?
Hirugami sbatté le palpebre più volte -Nel senso che sono suo zio.
-Non ha senso… quello è il figlio di Hoshiumi!
-Ma è anche mio nipote!
-Non capisco…
Dopo mezz’ora e una lunga videochiamata a Korai e Sachiro, i due si convinsero a non denunciare il loro capitano poiché non stava rubando alcun bambino.
Meian era senza fiato quando riuscì a riprendersi, Hirugami concluse -Hanno capito la nostra parentela solo quando gli abbiamo messo davanti Sachiro, mio fratello.
-Non ti invidio per niente- continuò a ridere Meian -ma sono sicuro che neanche tu vorresti essere al mio posto.
Hirugami alzò un sopracciglio -Davvero mi vuoi far credere che sei messo peggio di me?
Meian finì di bere il suo bicchiere di birra e si spinse in avanti mentre elencava -Miya ha tipo un’attrazione verso le figure di merda davanti a un vasto pubblico, per poi rimanere depresso per settimane. Bokuto è rimasto incastrato nel suo armadietto ben due volte solo questo mese. Da quando Hinata ha il mio numero di telefono mi chiama agli orari più improponibili per dirmi delle nuove idee che gli sono venute in mente sulle formazioni che potremo usare alle prossime partite. Infine, pensavo che l’unico che si salvasse della generazione dei mostri fosse Sakusa, contavo davvero tanto su di lui, ma ho scoperto a mie spese che se lui e Miya restano da soli negli spogliatoi puoi star certo di sentire dei rumori che neanche nei film porno.
Hirugami adesso lo stava fissando come se tutto quello fosse al di sopra della sua comprensione, infine borbottò -Che dici, prendiamo un’altra birra?
-Sì, ce la meritiamo.