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Autore: Sleepesleep    03/05/2022    0 recensioni
Eddie voleva solo poter baciare Buck...
Genere: Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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'Non ricordo bene come iniziò se fu per qualche motivo reale o solo per un banale capriccio, so però che in me crebbe una strana voglia. Desiderai ardentemente di baciarti, inizialmente era più una vaga sensazione annebbiata.

La prima volta  che ricordo, accadde una notte di dicembre, mi avevi chiesto di accompagnarti da Maddie e Chimnie.  La macchina scivolava veloce nel traffico invernale, la pioggia picchiettava fastidiosa sui finestrini ma non la sentivo, la tua voce sovrastava ogni rumore. << Ho visto un video incredibilmente divertente su internet sai >>  raccontavi con gli occhi luccicanti. Io scuotevo la testa fingendomi infastidito dal tuo vociare incessante così rassicurante. << Certe volte credo che tu non mi ascolti >> hai asserito senza preavviso, il tono era immutato ma il leggero tremore con cui avevi pronunciato quelle parole ti aveva tradito.  Sbirciai dubbioso dallo specchietto notando il tuo bel volto contratto, il sol pensiero di essere la causa della tua velata tristezza mi blocco lo stomaco. << Ti ascolto sempre >> ho sussurrato serio. Tu non sembravi convinto da quelle semplici parole, eppure non ti ho mai mentito, non volontariamente almeno. Non hai ribattuto, ti sei limitato a porgerti in avanti per aumentare il volume di quella stupida canzone pop, era orribile ma immagino che ogni suono lo sia rispetto alla tua voce. Il semaforo si illuminò di rosso e io fermai la macchina all'incrocio, fu un secondo, l'attimo di distrazione della ragione. Le luci dell'insegna al neon rossa illuminavano il tuo viso poggiato sul finestrino, i tuoi occhi socchiusi tremavano leggermente  e le tue labbra, dio Buck, le tue labbra morbide erano semiaperte per me. Un'immagine eterea ed erotica come poche. Un clacson mi riportò alla realtà prima che potessi solo provare a pensare a qualcosa, il semaforo verde brillava arrogante.

Da allora fu solo un lento sprofondare nel bisogno, ero divorato dall'idea di conoscere il sapore delle tue labbra e dal desiderio di sapere se erano così morbide come sembravano. La seconda volta che percepì quell'urgenza invadermi calda fu un mese dopo. Eri venuto per la solita serata film del venerdì. Chris ti accolse entusiasta << Buck ci vediamo Cars 2? >>. Tu hai annuito infantile e i tuoi occhi speranzosi si sono poggiati su di me, sul serio come posso negarti qualcosa se mi guardi così. << Va bene, solo cercate di non sporcare il divano con i popcorn, Carla mi ha sgridato sabato scorso >>. Chris ti guardava complice mentre tu assumendo una posa seria hai ricordato << Guarda che sei tu che mangia come un maiale >>. Alzai un sopracciglio divertito << Vi ricordo che sono ancora io il padrone di questa casa >>. Veloce ti sei corretto << Carino però, sei un maialino carino >>. Ho scosso la testa ridacchiando mentre mi dirigevo in cucina per prendere la ciotola con i popcorn, quando sono tornato eravate già accovacciati sul divano. Le vostre risate erano così piene, vere, un pensiero chiaro si è formato nella mia mente 'famiglia', eravate la mia famiglia. Ammetto di non aver seguito il film, ero troppo concentrato a rincorre i lineamenti del tuo volto, ero curioso di capire cosa di te mi ossessionasse tanto. E poi lo hai fatto dannato innocente tentatore, ti sei morse il labbro inferiore, mi sono chiesto allora come sarebbe stato se lo avessi fatto io, come sarebbe stato mordere le tue labbra, divorare famelico quei boccioli di rosa. La risata di Christopher mi riporto con i piedi per terra, ecco guarda come mi rendi debole Buck.

Ho davvero cercato di far finta di nulla, di nascondere dentro un piccolo cassetto questa sensazione ingombrante, ma tu non rendevi facile questo compito Buck. Sul serio era necessario spogliarti davanti a me? O abbracciarmi così spesso? Sai quante docce fredde mi sono fatto a causa della tua ingenuità? A volte mi chiedo se ti rendi conto dell'effetto che fai su chi ti circonda? Sei cosciente di essere un bel ragazzo eppure sembra che a volte ti dimentichi di quanto le tue gambe siano toniche o il tuo collo invitante, assurdo. E come se già questo non fosse abbastanza sei di nuovo ritornato con quella donna, Taylor, vorrei poterti dire che lei non vale nessun tuo respiro ma temo che se lo faccio tu mi respinga e ti accorga del modo in cui i miei occhi ti vogliono. Chi sceglieresti tra me e lei? Me lo sono chiesto per mesi a quel tempo e poi una notte eccoti lì. Ho aperto la porta e tu mi hai mostrato una bottiglia di rosso sorridendo. Ti ho fatto spazio per passare, ti sei diretto in cucina, amo vedere quanto sei familiare con casa mia, come prendi i bicchieri con sicurezza sapendo dove trovarli o come ti assicuri di non far rumore mentre cerchi di svitare il tappo per paura di svegliare Chris. Hai versato da bere asserendo contento << Ho chiesto a Bobby di darmi più responsabilità e ha acconsentito >>. Io ho scosse la testa arreso a te  << Credo che se ne pentirà presto >>. Hai sbuffato offeso porgendomi il bicchiere, il tintinnio dei nostri bicchiere ha risuonato fino a dentro le mie ossa. << Appena l'ho saputo sono venuto a dirtelo >> hai ammesso con sincerità. << Non l'hai ancora detto a tua sorella? >> ho chiesto incerto, i tuoi capelli color fieno si sono scossi. << Neanche a Taylor? >> ho provato ancora. Tu mi hai guardato confuso asserendo << A lei non interessano queste cose >> e hai aggiunto con non-chalance << Volevo che fossi tu il primo a sapere della mia vittoria >>. Un calore conosciuto mi ha avvolto, ho portato il bicchiere alle labbra sorseggiando, non ho davvero sentito il sapore scadente di quel vino, l'unica cosa che percepivo era il febbrile formicolio che si disperdeva per le mie mani. Dannazione, guarda cosa mi fai. Tu hai preso un sorso e poi ti sei leccato quelle maledette labbra, non ho mai desiderato così ardentemente poterle avere.

Iniziò a credere che questo mio bisogno di te non farà altro che crescere. Non so come fare, vorrei solo poterti tenere lontano ma la tua assenza è straziante quasi quanto la tua presenza. Ricordi che ho provato anche a dirtelo di lasciarmi il mio spazio, mi hai fissato sconvolto. << Perché? >> mi hai chiesto con voce spezzata. << Non posso continuare così, Buck >> ho provato a dirti cercando di sembrare convincente. Tu mi hai fissato confuso in attesa che io aggiungessi qualcosa, ma non sono riuscito a dir altro. Cosa potevo aggiungere ancora? Che la sola tua vista mi rendeva debole? Che ti sognavo ogni notte mentre sotto di me urlavi il mio nome? Che le tue labbra erano il mio frutto proibito? Che le mie dita non facevano altro che distendersi verso il tuo corpo bisognose di toccarlo e possederlo? Hai scosso la testa capendo che non avrei aggiunto nulla e hai lasciato il mio appartamento. Da allora ho cercato anche di dimenticarti tra le braccia di altri, donne o uomini non facevano differenza per me, cercavo nel loro corpo il tuo, nella loro voce il tuo accento, nel loro viso la tua infantilità. Sono davvero innamorato perso per te,  Buck, non sono così stupido da non rendermene conto. 
 

Mi dispiace sul serio per ieri, so che eri venuto da me disperato. Ho capito che eri tu sin da quando è suonato il campanello, non so perché, ma sento la tua presenza sin dentro le mie ossa. Quando ho aperto tu eri lì, angelo sulla mia porta con le ali spezzate, mi hai guardato sorridendo triste. << Taylor mi ha tradito ancora >> hai sussurrato piano e la rabbia si è irradiata dentro di me implacabile. Come osava quella donna farti del male? Davvero non si rendeva conto di quello che poteva avere e che io mai avrei potuto possedere? Sciocca giornalista. << Entra >> ti ho detto gentile. Tu sei rimasto immobile per qualche secondo  prima di aggrappati a me, mi ha stretto disperatamente. Con dolcezza ho poggiato la tua testa sulla mia spalla, iniziando ad accarezzarti delicato i capelli. << Mi mancava questo >> mi hai sussurrato incosciente. Ah Buck, smettila così mi ucciderai. << Anche a me >> ti ho confessato con voce titubante. Siamo rimasti così per un po', la porta era semichiusa, scommetto che se qualcuno fosse passato dal corridoio scorgendo le nostre figure, ci avrebbe certamente scambiati per due amanti. Ti sei risollevato placido, il tuo viso delicato a pochi passi dal mio bloccato, i tuoi occhi mi scrutavano annebbiati e le tue labbra invitanti erano semichiuse. Perdonami per averti baciato, il sapore delle tue labbra era così buono che dopo averle assaggiate non potevo smettere, febbricitante ho approfondito il bacio. Ero in preda alla frenesia del bisogno so che questo non può giustificarmi, so che tu eri fragile e io me ne sono approfittato. E per questo che mi sono staccato appena sono riuscito a riprendere il mio auto controllo. Supplico ancora per avere il tuo perdono, so che non me lo merito ma volevo solo baciarti.

Ti amo, Eddie'

Buck lesse confuso la lettera, con mano tremante accarezzo la scrittura familiare. Si infilò le scarpe, prese le chiavi e uscì. Doveva trovare Eddie, aveva bisogno di vederlo. Suonò il campanello familiare, nessuno rispose, ma Buck sapeva che lui era lì. Provo ancora e finalmente Eddie fece capolino dalla porta socchiusa sussurrando piano << Hey >>. Buck spinse la porta ed entrò irruento, si diresse in salotto agitato seguito dall'altro. << Mi dispiace sul serio per ieri, hai letto la mia lettera? >> chiese Eddie tenendo basso lo sguardo, temeva di vedere odio o disgusto in Buck, non lo avrebbe retto. << Si >> si lasciò sfuggire Buck e si avvicinò azzerando la distanza tra loro. Eddie si raddrizzo confuso, gli occhi nervosi fissavano quelli azzurri lucidi. << Baciami ancora >> sussurro a fior di labbra Buck e aggiunse serio << Fallo ogni volta che vuoi finché non sarai sazio >>. Eddie inghiotti a vuoto chiedendo << Quindi ho il tuo permesso? Posso averti solo per me, Buck? >>. Buck annuì piano e imbarazzato ammise << Ti amo anch'io, Eddie >>.....

   
 
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