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Autore: Tomoe_Akatsuki    13/05/2022    2 recensioni
Hizashi non si era mai sentito così bambino - neanche quando era veramente un bambino. Ma l'ansia, la preoccupazione per Shota - un amico, un collega, una parte di lui ormai - lo fanno annaspare, sbracciare nel tentativo di ritrovare ossigeno. Ma come per chi sta affogando l'unica soluzione è essere tirato via di peso dall'acqua, per Hizashi è la stessa cosa, ma meno violenta. A lui basta un tocco, pelle contro pelle.
Genere: Angst, Fluff, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Present Mic, Shōta Aizawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Oh dear, this is a mess.» commentò Hizashi, seduti sul letto, con un sospiro di frustrazione. Cosa avevano i suoi studenti contro la grammatica inglese?
Decise che forse era meglio prendersi una pausa dalla correzione delle verifiche - e dagli orrori grammaticali -, e si lasciò cadere disteso sul letto.
   Osservando il soffitto - semplice, di una stanza che chissà per quanto sarebbe stata casa sua - lasciò che i pensieri che aveva tenuto a bada poco alla volta prendessero il sopravvento.
Con un altro sospiro, si portò il braccio a coprire gli occhi.
  Aizawa era sparito da un giorno all'altro, bussando all'alba alla sua porta, dicendogli solo che stava per partire per una missione sotto copertura - ossia, non poteva avere contatti con nessuno al di fuori dei suoi superiori - e di badare agli studenti mentre non c'era. Ah sì, e poi di non dirlo a nessuno. Dopo di che, era sparito, senza lasciare tempo ad Hizashi di dire qualcosa o semplicemente salutarlo.
Era abituato al fatto che Aizawa scomparisse di punto in bianco - molte volte l'aveva fatto senza dirgli niente - ma tornava sempre - con qualche livido o fasciatura, ma tornava. Solo che non era mai stato per tempi lunghi al momento - di norma, spariva per un paio di settimane, ora era via da diversi mesi.
Era anche abituato al fatto che quando ricompariva lo faceva in ospedale, ma gli permetteva di andare a trovarlo, di passare del tempo al suo capezzale.
Questa volta, invece no. Yagi - coinvolto anche lui nella missione, ma non aveva partecipato attivamente come Aizawa - di punto in bianco gli aveva telefonato e informato che l'amico - e collega - era rimasto gravemente ferito nel portare a termine la missione, e che no, non poteva andare a trovarlo, poiché era in uno stato precario. Praticamente, non si sapeva se sarebbe sopravvissuto o no. E non avrebbe neanche potuto beneficiare del Quirk di Recovery Girl, perché questo avrebbe potuto portare ad un riconoscimento del luogo in cui era ricoverato in massima segretezza.
In poche parole, Hizashi era in constante ansia - nonostante si comportasse sempre in maniera casinista, rumorosa, invadente - ed era completamente bloccato. Mani, piedi, bocca e cervello.
Anche Yagi era sparito da un paio di giorni, il che non prometteva niente di bene, se non la frase che gli aveva detto poco prima di partire:«Tornerà sano e salvo».
Magari avrebbe portato indietro Aizawa? Era la debole speranza che l'aveva alimentato in quei giorni.
  Sobbalzò quando sentì bussare alla porta, rendendosi conto di essersi addormentato nel corso dei suoi pensieri.
«Avanti» rispose con voce assonnata, accendendo l'abajour sul comodino, rendendosi conto che si era scurito parecchio rispetto a prima. Quanto aveva dormito?
Infilandosi gli occhiali da riposo che normalmente portava alla sera, vide una sagoma scura entrare dentro la stanza, con l'intenzione di essere silenziosa, ma che lui conosceva così bene che la riconobbe subito.
«Shouta?» sussurrò - più provava emozioni forti, più abbassava il tono di voce, al contrario di quello che si pensava comunemente -, non rendendosi conto di aver usato il suo nome, quando di norma lo chiamava per cognome.
Si alzò dal letto e si precipitò verso l'amico con l'intenzione di abbracciarlo, ricordandosi solo all'ultimo che poteva avere ferite sul torace e dunque ritirò le braccia tese.
«When ..... Quando sei arrivato?» chiese, scrutando la figura in ombra di Aizawa.
«Poco fa, insieme a Yagi.» rispose lui. Hizashi si appuntò mentalmente di ringraziare profondamente l'ex Hero n.1 l'indomani - qualcosa tipo cinquecento inchini e l'offerta di poter obbedire a qualunque suo ordine -.
«How.... How are you?» sussurrò a voce ancora più bassa, cauto. Non voleva che l'amico se ne andasse all'improvviso, non dopo una così lunga assenza.
Aizawa scosse le spalle - stava, non era importante il quanto - ma Hizashi percepì chiaramente un gemito di dolore, e andò nel panico. Voleva fare qualcosa, ma non aveva idea di cosa, e quando Shouta era in quello stato bisognava fare molta attenzione.
  Uscì dal pallone solo quando sentì un peso sulla spalla sinistra.
«Smettila di pensare, ti prego. » mormorò Aizawa, la fronte appoggiata alla sua spalla.
Sorpreso da un gesto così intimo - era Hizashi quello che lo stringeva in abbracci fuggevoli, o gli metteva un braccio sulla spalla, non Aizawa - si voltò di un poco, e solo in quel momento si rese conto che i suoi capelli - lunghi neri corvini, che erano perfetti per mimetizzarsi nella notte - erano spariti, sostituiti da un taglio corto, quasi militare.
Allungò una mano e sfiorò il cuoio capelluto, ma Aizawa si ritrasse di colpo mettendo un passo di distanza tra loro.
Hizashi si sentì tremendamente in colpa per aver azzardato un gesto simile.
«Sorry, Shouta-» e si accorse di averlo chiamato la seconda volta per nome «Io...  Io non-» balbettò a sguardo basso.
«Hanno dovuto tagliarmeli perché era l'unica maniera che avevano per curare il taglio che avevo in testa.» spiegò Aizawa, non facendo caso alle scuse balbuzienti.
Hizashi rialzò lo sguardo. Dunque si era scostato in quella maniera probabilmente perché gli aveva toccato la ferita appena rimarginata.
Riabbassò lo sguardo, sentendosi peggio di prima.
Il silenzio tra i due si prolungò a lungo - per Hizashi, ma forse realmente fu più corto - interrotto da un qualcosa di sussurrato, che sembrava quasi un colpo di tosse soffocato.
«What?»
«Scusa.» ripeté a voce un po' più alta Aizawa, con il capo voltato, in maniera da non guardare i due occhi smeraldini che lo osservavano confusi.
«But... Why?» chiese appunto Hizashi.
Aizawa sospirò, preparandosi a dire qualcosa che, beh, non aveva mai detto prima - e che non era da lui.
« Per averti fatto preoccupare.»
Hizashi arrossì come un adolescente, colto in pieno. Allora non l'aveva nascosto così bene, eh?
«Don't worry, I'm fine, Sh-Aizawa.» si corresse alla fine, rendendosi conto che stava per fare per la terza volta lo stesso errore.
«Oh piantala. Chiamami Shota, 'Zashi.» disse con aria annoiata Aizawa.
«Oh... Okay.»
  Hizashi era al limite massimo dell'imbarazzo. Si conoscevano all'incirca da quindici anni, eppure non era mai successo qualcosa di così imbarazzante tra loro due.
Dunque, prese il coraggio - quello che era nascosto dentro di lui, che neanche quando combatteva ne aveva bisogno - a due mani, e allungò una mano verso la guancia di Shota.
«Can I...?» chiese.
In risposta, Aizawa adagiò la guancia contro al suo palmo, dando il suo consenso.
Un timido - e dolce - sorriso si disegnò sulle labbra di Hizashi, vedendo l'espressione rilassata - occhi chiusi, sembrava quasi che dormisse - dell'amico.
Con la punta delle dita accarezzò i capelli giusto dietro l'orecchio, non volendo rischiare di toccare una zona dolente. Shouta - probabilmente era una sua illusione - sembrò far le fusa, gradendo più di quello che pensava il tocco del compagno.
«I love them.» sussurrò Hizashi, felice.
«Davvero?» si destò all'improvviso Aizawa, senza interrompere il contatto.
«Sì.» rispose Hizashi, con un sorriso ancora più grande.
Shouta sembrò riappisolarsi, ma i suoi occhi rimasero socchiusi.
«Aishitemasu, 'Zashi.» mormorò, con un piccolo sorriso.
«Watashi modesu, Shota.»






 

«Ti amo, 'Zashi.»
«Anch'io, Shota.»
"Amo" con significato "ti voglio bene, più di un amico ma non so se abbastanza da essere il tuo amante” (giusto per rendere le cose contorte)
 

YEAAAAH GUYS, I'M BACK!
Con questa splendida ship - che per colpa sua ho finito di leggere il manga, letto Vigilantes e ho riniziato a guardare l'anime - che è tra le mie otp, "debutto" nel mondo di mha/bnha.
Ma adesso mi spiego meglio.
Ho il brutto vizio di vedere fanart e crearci film mentali dietro, film che diventano saghe nella mia testa - sono capace di farlo anche solo in base ad una frase, attenzione -.
So, ho visto questa fanart su Istagram

e il mio cervello non ha potuto fare a meno di scriverci sopra una one-shot - il mio cervello adora le one-shot

e il mio cervello non ha potuto fare a meno di scriverci sopra una one-shot - il mio cervello adora le one-shot.
'Zashi e Shouta sono in una relazione stabile in questa one-shot? In teoria no - anche perché il piano iniziale era che avvenisse la classica dichiarazione coronata dal bacio - ma se volete pensarla di sì, ben venga.
Ultima cosa.
Il mio cervello - di nuovo - ha elaborato un'altra cosa, solo che stavolta si tratta di una vera e propria storia, una villain!AU in cui i protagonisti sono Shota e Hizashi. Avviso, non so tra quanto la pubblicherò - almeno il primo capitolo - perché, ehm, non ho ancora idea di come iniziarla.
*Arrossisce*

Tomoe

 

   
 
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