Appoggia la mano sul bordo della vasca, con attenzione. Atsushi osserva la superficie dell’acqua che trema di poco, creando onde immobili.
«Allora? Com’è la temperatura?»
Osamu lo sta guardando sul ciglio della porta, con gli occhi che saettano dal suo viso alla maglia bianca che gli copre il petto.
«E-ecco, dovrebbe essere a posto-»
Lo raggiunge con un solo passo, in quel bagno grande per una persona e mezza, non di più. Atsushi si tende tutto quando si ferma vicino a lui, i piedi sullo stesso tappetino morbido, e si sporge in avanti per immergere una mano fino al polso.
«Oh, ma è perfetta!»
La sua risata rimbalza sulle mattonelle color azzurrino, così come il suono dell’acqua che si apre al passaggio del suo piede, della sua gamba e poi del suo corpo. Si alza l’odore del sapone, nell’aria.
«Sai, Atsushi-kun. Non credo sia possibile lavarsi rimanendo fuori, dalla vasca da bagno.»