03 | Invito a ballare
«Cosa sono?» «Un invito.» «Non fare il cretino, Buck, parlo dei fiori.»
Steve ha mani sporche di carboncino e una mina incastrata all’orecchio. Non si aspettava visite, ma guarda Bucky e affila il sospetto. C’è un mazzo di fiori tra le dita dell’amico, piccole ondeggianti campanelle purpuree e, non meno importante, una cravatta annodata al suo collo. Basta quella a dare l’allarme. Bucky è un ragazzo a modo, colletti inamidati e scarpe lustre, ma lontano dalle messe della domenica, la noia di una cravatta s’accompagna solo a una donna. E Steve nel mezzo.
No grazie, ha già dato.
Ma nei suoi fragili polmoni sbocciano fiori ronzanti d’emozioni[1]: Bucky ha sorriso, Bucky gli ha scoccato un occhiolino, Bucky esiste.
«Anche io.»
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[1] La Silene Viscaria viene anche chiamata mosca appiccicosa
Scritta per la challenge Corsa delle 24h - IX edizione@La torre di carta Prompt: 30. Viscaria, “Invito a ballare” |