Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: ballerinaclassica    07/09/2009    5 recensioni
{ Seconda classificata al Contest "Sorteggio, la Fortuna sia con voi!" indetto da Beat. }
Trovava quasi che quel tintinnio, ormai così usuale alle sue orecchie, fosse diventato una droga per lui; che il continuo luccicare delle ampolle di vetro, sotto gli armoniosi arabeschi di pallida luce, fosse diventato parte del suo stesso esistere.
E tutto questo - si diceva - non era dovuto ad altro che al suo continuo restare in quella stanza dalle tetre e macabre tinte. Era diventato strettamente necessario, affinché riuscisse ad andare avanti.
Si era difatti reso conto che, da sempre, aveva sentito il bisogno di rimuginare sulle sue abitudini - buone o meno che fossero - per capire quanto avesse bisogno di esse. E più che delle sfaccettature che la sua giornata assumeva di volta in volta, sembrava dover avere un mentore ad indirizzarlo, sempre e comunque.
Forse era stato quel pizzico di follia ed di eccentrica e celata pazzia che lo aveva aiutato a comprendere o, probabilmente, era semplicemente dovuto ad una mancanza. La sua mancanza.
{ Kabuto ~ Chiyo }
Genere: Mistero, Suspence, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kabuto Yakushi, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
KabutoChijo - Nick Autore: BallerinaClassica.
- Titolo: I macabri trascorsi. Perché ti sta cercando?
- Personaggi/o sorteggiati/o: Kabuto Yakushi, Chiyo
- Genere: Introspettivo, suspance, mistero
- Rating: verde
- Avvertimenti: One Shot, What If ( e se... ? )
- NdA (facoltative): Ok, devo ammettere che questa cosa mi ha occupato un bel po' di tempo. Decisamente sì, non sono mai fortunata. Ho cercato di concentrarmi sull'introspezione di Kabuto e di far apparire Chiyo in seguito ad una sua necessità. Almeno, nessuno dei due mi è sembrato OOC; l'unica cosa che mi preoccupa è questa trama intricata e piuttosto strana, ma altrimenti non avrei proprio saputo relazionarli.
Spero di essere riuscita a scrivere qualcosa di anche lontanamente decente. xD
Ja ne!











Image and video hosting by TinyPic















[ Probabilmente era sbagliato, probabilmente era malato.
Anzi, lo era quasi sicuramente.
Probabilmente era qualcosa di passeggero, eppure era così forte da apparirgli indispensabile e indissolubile, quel legame.
E non vedeva il limite. ]





 Trovava quasi che quel tintinnio, ormai così usuale alle sue orecchie, fosse diventato una droga per lui; che il continuo luccicare delle ampolle di vetro, sotto gli armoniosi arabeschi di pallida luce, fosse diventato parte del suo stesso esistere.
E tutto questo - si diceva - non era dovuto ad altro che al suo continuo restare in quella stanza dalle tetre e macabre tinte. Era diventato strettamente necessario, affinché riuscisse ad andare avanti.
Si era difatti reso conto che, da sempre, aveva sentito il bisogno di rimuginare sulle sue abitudini - buone o meno che fossero - per capire quanto avesse bisogno di esse. E più che delle sfaccettature che la sua giornata assumeva di volta in volta, sembrava dover avere un mentore ad indirizzarlo, sempre e comunque.
Forse era stato quel pizzico di follia ed di eccentrica e celata pazzia che lo aveva aiutato a comprendere o, probabilmente, era semplicemente dovuto ad una mancanza. La sua mancanza.
E si era accorto, in modo altrettanto chiaro, che si trattava della mancanza di Orochimaru-sama - e questo non solo per quel volto ceruleo e dai tratti così familiari e tremendamente fini ed eleganti, per lui, che continuava prepotentemente ad affollare i suoi ricordi.
Si sistemò gli occhiali sul naso, continuando subito dopo a studiare i vari tipi di medicinali che c'erano davanti a lui. Se non conosceva la tecnica, avrebbe provato qualunque altro modo per riportarlo in vita.
Sì, perché era questa la macabra consapevolezza che lo struggeva.
Era un ninja, un ninja di Oto che aveva tradito e ripudiato e che viveva per l'unico ed effimero scopo di trovare una donna con la quale aveva avuto a che fare ben poco.
Non aveva mai avuto nelle sue azioni, alcun fine - benigno o maligno che fosse; semplicemente si era accorto che si limitava ad andare avanti, solo e soltanto per servire, per seguire Orochimaru-sama. Proprio per questo vedeva in lei il mezzo perfetto, il consiglio che avrebbe potuto seguire per riportare in vita la persona per la quale avrebbe dato la sua.
Egli per cosa aveva vissuto, fino ad allora?
Non lo aveva fatto forse al solo fine di essere completamente, totalmente al servizio di Orochimaru-sama?

- Sembra ci sia qualcuno. -
- ... -
Guarda la donna di fronte a lei.
- Nee-chan? -
E lei continua a restare immobile in un imperturbabile silenzio.
- Ohi. Nee-chan, sei morta? -
Fino a che non si alza di scatto e preoccupato, il vecchio, quando lei continua a rimanere ferma e silenziosa.
- Nee-chan! -
Chiyo scoppia in una risata fragorosa e canzonatoria.
- Ah-ha, ci sei cascato di nuovo! -

 Lentamente e tranquillamente adesso, non sembrava avesse voglia di rispondere a tali domande che, ognuna come un doloroso affondo, affollavano la sua mente.
Il ritornare alla testa della malinconica consapevolezza di aver desiderato diventare parte di lui per sempre, quando ormai Orochimaru aveva fallito e con lui se ne erano andati anche gli intenti atroci ed i fini malefici cui aveva mirato fino al suo ultimo istante di vita, era come il gemito stridente di un violino, pungente contro le sue orecchie. E questo Kabuto odiava ammetterlo.
Avrebbe semplicemente desiderato tornare ad essere a Oto, ad aprire gli occhi sul suo villaggio, piuttosto che avere il cervello ottenebrato dal ricordo per tutta la vita.
Ma da quando, durante un viaggio a Suna, aveva intravisto la vecchia kunoichi, un risvolto impercettibile aveva caratterizzato il fluire dei suoi sciocchi e nostalgici pensieri.

- Li chiamano Gokyōdai. - gli avevano detto.
- E perché? -
- Nel loro villaggio, erano molto stimati. - gli avevano detto.
- Era esperta con i veleni, no? -
- Uhm. Non lo sai? -
- Cosa? -
- Quella vecchia è la nonna di Akasuna no Sasori. - gli avevano detto.

 L'aveva conosciuta in un modo apparentemente strano. O meglio, aveva capito chi fosse in un modo apparentemente strano.
Ma non ne era rimasto colpito, semplicemente, si era chiesto come avesse fatto a non rendersene conto prima.
Ecco, ci stava di nuovo pensando di nuovo. E troppo.
Non sparivano, dunque, tutta la sua stima e l'adulazione per Orochimaru-sama. E non riusciva nemmeno a spiegarsi perché mai, ora, non riuscisse a fare a meno di lui: il sannin non l'aveva mai trattato col giusto rispetto - e a lui questo, spessissimo, non sembrava importare. Eppure, da quando aveva incontrato quella vecchia che sembrava avere buoni consigli e parole di rimprovero anche per uno sconosciuto come lui, l'infatuazione per il sensei era salita a dismisura, senza nemmeno dare il tempo a Kabuto stesso di rendersene conto.
Sarebbe per sempre rimasto devoto a colui che aveva saputo donargli una casa e un'identità.

- Vecchia. -
- Chi sei? - risponde l'anziana donna, ancora curva e di spalle a lui.
- Sono un ninja al servizio di un ninja. - la informa l'uomo, nascosto dall'ombra.
- E cosa cerchi, ninja? -
- Cerco te, Chiyo-baasama. -



 Si era recato a Suna, ancora, per l'unico scopo di trovare gli " Egregi Fratelli " e riportare Chiyo con sé.
L'unica cosa che, ardentemente e più di ogni altra, desiderava in quel momento era trovarla e convincerla ad utilizzare la sua tecnica, quella tecnica.
Ed era insopportabile la consapevolezza che lo opprimeva in ogni istante, era folle ed angosciante. Chi mai avrebbe dato la vita per un uomo fin troppo conosciuto per i suoi melliflui comportamenti e meschini scopi?
Ma Kabuto avrebbe tentato lo stesso.
Avrebbe illustrato anche a lei il meraviglioso modo di vedere le cose, proprio come Orochimaru-sama, anni prima, aveva fatto con lui.

- Perché mi cerchi? E' da un po' che nessuno mi cerca. -

 Ed ora che era nuovamente in quel covo nascosto, celato dalla natura e da abili Genjutsu, osservava l'anziana donna che, lentamente e quasi affannosamente, respirava, seduta in uno degli angoli più bui della stanza.
- Tensai Ninjutsu, vero? -
Chiyo non si mosse, continuando a fissare con aria fin troppo assorta il pavimento.
Non doveva, non poteva e non voleva farlo. Ma il fato non le suggeriva alcuna via di scampo.
Era ormai nella trappola del giovane genin, abile nel Ninjutsu e nel Genjutsu. Sarebbe scappata, ma avrebbe potuto fallire. Era ormai nella sua tela, fitta ed oscura; più si sarebbe dimenata, più avrebbe visto allontanarsi la sua unica, fievole speranza di andar via di lì.
Era vecchia. Cosa avrebbe mai potuto fare contro Kabuto e i secondini di Orochimaru?
- Che cosa ti fa credere che la userò su di un essere spregevole, quando è stata inventata solo per salvare mio nipote? -
- Che cosa ti fa credere che Sasori si lascerà salvare da te? -
I suoi occhi si accigliarono. Quella frase era acuta e pungente, quanto una nota stonata.
- Lo farò e basta. - ripeté, con ferma durezza impressa nella voce.
- Probabilmente non sai molte cose, Chiyo-baasama. -
E le sembrava quasi che Kabuto avesse appreso da Orochimaru più di quanto non apparisse. Era arrivato persino ad avere quel tono mellifluo e di continua, costante e velata derisione.
- Sasori non si lascerà salvare da te, perché è ormai
diventato un fedele membro di Akatsuki. -
E come Orochimaru, era capace di convincere ed ingannare con poche, moderate parole, lasciandola cadere in un vuoto avvolgente come le spire di un serpente.














   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: ballerinaclassica