10 | Il prezzo della vita
Bucky annaspa senza voce, una sirena strappata al suo mare.
Hanahaki. Il morbo dei cuori infranti, il male degli egoisti. Per sopravvivere, chi amano deve morire, ha spiegato un giorno Miss Rogers. Ma non è giusto!, ribatteva un bambino infagottato di coperte, ossa sporgenti e occhi grandi come il mondo.
Bucky non smette di tossire rose di sangue.
«In-Infermiera!» Steve grida, respira, sopravvive.
Dalle labbra di Bucky cola il prezzo pagato. Tra le ossa si snodano steli innamorati che cercavano il sole e hanno trovato l’inverno. Radici incise di parole represse e gesti trattenuti s’intrecciano al cuore, tomba di baci senza nome.
«Ti prego, Buck…» Steve lo abbraccia, se lo incolla alla pelle. Non è così che voleva esser salvato.
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Ed eccoci ad un'altra regola che non mi sembra fosse specificata nel trope, ma che ho deciso essere così perché andando a logica ha senso: se la persona amata da chi soffre di Hanahaki muore, si viene a perdere la connessione che li legava, il malato può guarire ed è libero (?) di innamorarsi di chiunque altro. Un po' come avverrebbe se i petali fossero rimossi chirurgicamente – intervento chirurgico che non esiste in questa fic, perché il tempo che avevo per scrivere e pensare era quello che era e non avevo voglia di complicarmi ulteriormente la vita. XD Resta sottinteso che se l'amore viene ricambiato, ovviamente si guarisce.
Ispirata alla challenge Corsa delle 24h - IX edizione@La torre di carta Prompt: 32. Amore |