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Autore: luvsam    11/06/2022    1 recensioni
"Dean”
“Signore?”
“Puoi parlare liberamente?”
“Sì, ma ho dovuto allontanarmi un po', quello sbirro mi stava addosso”
“Che diavolo sta succedendo?”
Dean rimase per qualche attimo in silenzio immaginando la reazione del padre a quello che sarebbe stato costretto a raccontare e cercò di proporgli una versione addolcita degli eventi, ma, per quanto si sforzasse, non poté fare a meno di pensare che questa volta il suo fratellino l’aveva fatta proprio grossa.
Genere: Avventura, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bobby, Famiglia Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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“Winchester”
“Il signor John Winchester?”
“Lei chi è e chi le ha dato il mio numero?”
“Sono l’agente Preston della stazione di Huntsville, signore, e sono qui con suo figlio Dean”
John frenò di botto guadagnandosi una sonora strombazzata da parte dell’automobilista che lo seguiva sulla statale e accostò frettolosamente per ascoltare meglio.
“Che è successo? Sta bene?”- chiese in preda al panico.
“Sì, lui sta bene, la chiamo per suo figlio minore Samuel”
Il cacciatore si irrigidì temendo di star per sentire qualcosa di molto brutto e la sua paura fu confermata quando il poliziotto gli disse che il suo bambino era sparito.
“Che cosa vuol dire che è scomparso? Mi faccia parlare con Dean”
“Dove si trova, signore?”
“Di ritorno in città, dovrei essere lì nel giro di un’ora. Mi vuole passare mio figlio, per favore?”
“Lo faccio subito, ma prima avrei una domanda: è sua abitudine lasciare due minori da soli?”
John strinse forte il telefono nella mano destra e fece appello a tutto il suo autocontrollo per non esplodere. Non aveva né la voglia, né la pazienza di affrontare una discussione sul suo senso del dovere come genitore, non quando Sammy poteva essere ovunque, così cercò di rispondere in maniera diplomatica.
“No, agente, ma sono un commesso viaggiatore e visto che dovevo lavorare nei pressi di Huntsville, ho preferito non far saltare la scuola ai miei figli. E comunque Dean ha diciassette anni, non è un bambino ed è perfettamente in grado di badare a suo fratello”
“Capisco”
“Posso parlare con lui adesso?”
“Certo”
Il poliziotto passò il telefono al maggiore dei fratelli Winchester, ma con grande disappunto di Dean non si allontanò per lasciargli un po' di privacy. Lo guardò torvo, ma l’uomo ancora non si mosse, così fu il giovane a girare sui tacchi e allontanarsi. Si ritirò in un angolo un po' più appartato e per la prima volta, da quella prospettiva, si rese conto del caos che era scoppiato intorno al Plucky Pennywhistle's. C’erano almeno quattro pattuglie a presidiare il parcheggio e una decina di poliziotti impegnati ad interrogare gli impiegati, più qualche unità che stava perlustrando l’area circostante con dei pastori tedeschi. Sentì un brivido percorrergli la schiena al pensiero della reazione di suo padre davanti a quel caos, poi una puntina di preoccupazione lo assalì perché, se da un lato era quasi sicuro che la peste aveva solo messo in atto le minacce fatte prima che si separasssero, dall’altro, con il loro stile di vita, non poteva escludere che non si fosse allontanato da solo.
“Dean”
“Signore?”
“Puoi parlare liberamente?”
“Sì, ma ho dovuto allontanarmi un po', quello sbirro mi stava addosso”
“Che diavolo sta succedendo?”
“Ho lasciato Sam da Plucky Pennywhistle's qualche ora fa dopo la scuola, ma, quando sono tornato a prenderlo, era sparito”- rispose il giovane tutto di un fiato.
“Sta’ calmo, Dean, mi avevi detto che volevi qualche ora libera e io ti ho dato l’okay, quindi concentrati e ascoltami bene. L’unica cosa importante al momento è trovare tuo fratello e per farlo, ho bisogno di maggiori particolari. Hai controllato il posto?”
“Sì, prima di andarmene e anche quando sono tornato. Ci sono solo ragazzini urlanti, vasche per le palline e roba del genere, oltre, al momento, mezzo dipartimento di polizia”
“Perché diamine l’hai chiamata? Sai che non dobbiamo mai coinvolgerla”
“Mi hai preso per un idiota? Non sono stato io, papà, lo ha fatto il direttore del Plucky. Prendono il nome dei bambini che vengono lasciati da loro e ad un certo punto gli animatori li hanno chiamati per una specie di gara, o una roba del genere e quando Sam non si è fatto vivo, si sono messi a cercarlo senza risultato. A quel punto il direttore ha deciso di telefonare agli sbirri, ancor prima di contattare me”
“Maledizione! E’ successo qualcosa prima che lo lasciassi?”
“Ha piantato una grana enorme, non voleva venirci, ma alla fine…”
“Perché non voleva?”
Dean rimase per qualche attimo in silenzio immaginando la reazione del padre a quello che sarebbe stato costretto a raccontare e cercò di proporgli una versione degli eventi addolcita, ma, per quanto si sforzasse, non poté fare a meno di pensare che questa volta il suo fratellino indisponente l’aveva fatto proprio grossa.
   
 
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