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Autore: The_Roleplayer    13/06/2022    0 recensioni
Un giovane ragazzo Tarantino, bullizzato dal mondo per la sua audacia nel difendere il grande Goku, decide un giorno di usare i suoi poteri nascosti per aprire un varco nella realtà e portare Goku sulla sua Terra.
Ora che Goku è lì, darà a tutti una lezione, ma c'è qualcosa di strano in Goku, non sembra il Goku che lui conosce e inoltre sono stranamente comparsi dei nemici che sembrano volere sia lui che Goku morti.
Cosa succederà? Riusciranno i nostri eroi a sventare il pericolo? Scopritelo nel prossimo capitolo di Futuro Prossimo!
Genere: Azione, Dark, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Goku, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
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Una coppia di passi svelti rieccheggiava nel bosco.

Un ragazzo vestito di nero correva il più lontano possibile da qualcosa. Ogni volta che girava il capo accelerava, come se non fosse già abbastanza veloce.

“Dannazione, dannazione, DANNAZIONE!”

Si era separato dal suo protettore, l'unica cosa che lo separava dalla morte di fronte al pericolo e in quel momento era in pericolo.

E peggiorò quando inciampò su di un ramo — commise un errore e si ritrovò a terra.

Fece per alzarsi e continuare a correre, ma si congelò non appena sentì le foglie scricchiolare dietro di lui. L'aveva raggiunto.

“Direi che è finita, Francesco,” la voce era grave ed acida, ogni parola sembrava essere uno sputo, “è tempo di finire il mio lavoro.”

Francesco serrò gli occhi preparandosi per il suo ultimo attimo. Avrebbe voluto avere delle ultime parole, ma non riusciva ad aprire la bocca, quindi aspettò in silenzio.

Aspettò.

Ed aspettò.

Ci fu un tonfo dietro di lui. Poi parlò una voce più acuta.

“Non c'è onore nel colpire alle spalle.”

Francesco spalancò gli occhi e si alzò, “Goku!”

Goku si ergeva accanto al corpo esanime del Demone degli Aghi, un mezzo sorriso sul suo volto, “scusa per il ritardo.”

 
Un mese prima, Taranto

Era un giorno come tanti, Francesco Longhi era appena tornato a casa dal lavoro. Stava facendo progressi sulla sua teoria riguardo la cardinalità inaccessibile, ma non riusciva a capire ancora cosa mancasse. Realmente non era interessato così tanto alla matematica come lasciava intendere, ma lui era molto intelligente e aveva bisogno di capire come utilizzare i suoi poteri al massimo.

Francesco era un demone, il Demone della Realtà e sfortunatamente suonava molto più figo di quello che era realmente. In teoria avrebbe dovuto avere il potere di attraverare le realtà, di creare squarci nello spazio-tempo, ma sfortunatamente non lo sapeva fare. A quanto pare c'era bisogno di comprendere la realtà prima di avere la capacità di alterarla.

Quel giorno però, Francesco non stava troppo bene. I suoi colleghi passavano le loro giornate a criticarlo più di quanto le passassero a lavorare ma quel giorno avevano esagerato. L'avevano spinto e il suo caffé era caduto sopra i suoi appunti perdendo così tutto il progresso che aveva fatto quel giorno.

Non reggeva tutta quella pressione, non reggeva tutta quella gente sempre così ostile, quel mondo che lo odiava e che lo prendeva in giro. Ed era così sin da quando era bambino. Coetanei così come adulti lo avevano sempre preso in giro per la sua incompetenza.

Così si rifugiava nei libri e fumetti. Lì scoprì Goku. Un'eroe invincibile che riusciva a vincere contro ogni avversità, qualcuno che Francesco idolatrava per la sua grande potenza ed è per questo che sin da quando si era innamorato di lui aveva sognato che, il giorno in cui avrebbe sbloccato i suoi poteri, l'avrebbe portato sulla terra.

Ovviamente questo solo portò a più prese in giro, ma faceva comunque del suo meglio.

Purtroppo però per fare del suo meglio spesso aveva ricorso a metodi per evitare lo stress, il che includeva droghe. All'inizio le furono prescritte da un medico, ma poi anche se gli era stato consigliato di continuare a prendere nulla, lui continuò.

Francesco si sedette sul divano, stanco, guardava nel vuoto mentre stringeva qualcosa nella propria mano. Poi l'avvicinò alla propria bocca ed ingoiò.

Credeva che un giorno si sarebbe abituato all'effetto che gli facevano quelle cose, ma non era ancora successo. Si sentì una stretta al cuore e tutto attorno a lui divenne più colorato, più vivace, più vivo. Lui si sentì improvvisamente meglio, come se comprendesse le trame dell'universo. Spalancò gli occhi e senza dire nulla corse nel suo scantinato.

Si sedette al centro della stanza ed estese la propria mano, poi chiuse gli occhi ed aspettò.

Iniziò a sentire un formicolio lungo tutto il suo corpo, un calore che si espandeva dal cuore ed arrivava fino alla punta delle dita. Perse la nozione del tempo in quella posizione.

Quando riaprì gli occhi c'era uno squarcio nell'aria. Francesco si reggeva a malapena seduto, come fosse ubbriaco mentre veniva illuminato dallo squarcio, l'unica luce nello scantinato. Osservava il contorno bianco e ciò che c'era dentro, sembrava una cascata, della nebbia, una lastra di metallo. Era freddo. Era bianco e grigio, celeste e viola, verde e rosso, blu e giallo, sembrava lo strappo di un tessuto.

Sapeva cos'era ma non come l'aveva fatto. Aveva avuto un'epifania durante l'effetto delle droghe ma non se l'era appuntata da nessuna parte ed ora la sua mente era annebbiata, non sarebbe stato in grado di riprodurlo, ma non gli interessava: ci era riuscito.

“...Non posso crederci.” Francesco era stupefatto, davanti a sé aveva la prova che si sbagliavano tutti e che non era un perdente. Era davvero capace di alterare la realtà come avrebbe dovuto. Però a che serviva creare squarci nella realtà se non poteva realizzare il suo sogno? Chiaramente lo squarcio era solo quello, uno squarcio. Nulla sembrava venire da esso e nulla sembrava andarsene attraverso. Forse era vero che era solo un nerd che s'ingannava sul poter portare in vita personaggi immaginari. 

Si alzò lentamente con un sospiro, cercando di non ricadere a terra. Si avvicinò con curiosità al portale, girandoci attorno, analizzandolo, poi infine lo toccò. Una scossa d'elettricità gli attraversò il corpo, poi un lampo lo accecò, obbligandolo a mettere il braccio davanti gli occhi. La luce era così intensa che pure con gli occhi tappati sentiva che se li avesse aperti sarebbe rimasto cieco.

Poi la luce iniziò a dissiparsi e lentamente Francesco aprì gli occhi. Ricominciò a vedere le figure attorno a sé, pian piano diventando più nitide. E benché ora fosse tutto buio, riconobbe una figura davanti a sé. Poi gli occhi si abituarono all'oscurità.

Capelli a punta neri, occhi neri, alto più o meno 1.75m, muscoloso, con addosso dei vestiti arancioni e blu. Un mezzo sorriso sul suo volto.

“...Goku!”
   
 
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