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Autore: Meramadia94    19/06/2022    2 recensioni
Aramis, ha aiutato D'artagnan a far fuggire il duca di Buckingham, attirato in Francia da una finta lettera d'amore della regina Anna, evitando così il peggio. Richelieu, furioso e deciso a far cacciare l'odiata regina, fa rapire Lunette, affezionata serva di Aramis. La moschettiera ha solo tre giorni di tempo per decidere se dare la sua fedeltà alla sua più cara amica o al giuramento di proteggere la regina.
I moschettieri, Constance e D'artagnan ingaggiano una lotta contro il tempo per salvare l'onore di sua Maestà ed al contempo la vita della loro amica.
Genere: Angst, Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aramis, Athos, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Richelieu era furioso per l'esito disastroso del suo piano.
- Incapaci!!!- fece sbattendo il pugno sulla scrivania, facendo trasalire Rochefort - l'avevate in pugno, e ve lo siete lasciato scappare!- 
Si, era decisamente furioso. Aveva organizzato un piano perfetto per screditare pubblicamente la regina Anna, scrivendo al Duca di Buckingham di venire quanto prima in Francia, spacciandosi per la regina. Dando così ad intendere al primo ministro britannico, che la consorte del re di Francia e suo antico amore, desiderasse vederlo in segreto, e per essere sicuro di riuscire a prenderlo gli aveva dato delle indicazioni molto precise su dove e come si sarebbe svolto l'incontro clandestino. 
Ma non aveva messo in conto il romanticismo del nobile inglese, il quale aveva ben pensato di scrivere alla sua amata un biglietto nel quale accoglieva con entusiasmo il suo invito, sottolineando con enfasi quanto fosse impaziente di incontrarla a Saint Germàin nel giorno del mercato, nei pressi di una carrozza con un fazzoletto di merletto bianco appeso al finestrino. 
Costance aveva informato immediatamente Treville, il quale aveva ordinato ai suoi uomini migliori di trovare il duca ed avvertirlo della trappola, in modo che il nobile potesse tornare a casa senza causare un incidente diplomatico. 
- Non so davvero cosa dire...- fece Rochefort - avevamo accerchiato la casa in cui aveva trovato asilo, in rue de paradise, poi è riuscito a fuggire... un momento solo Eminenza!- fece il nobile, come colpito da un'improvvisa ispirazione. 
- Cosa c'è?- fece il cardinale annoiato. 
- Quella casa mi era familiare... ed ora ricordo il perchè. Si tratta della dimora di Aramis, moschettiere di sua Maestà.- 
Richelieu aguzzò le orecchie. 
- E.... non avete visto Aramis mentre accerchiavate la casa per stanare Buckingham?- 
- No. E non trovate strano che uno dei più valorosi soldati del re, non si accorga che nella sua casa, s'introduca uno sconosciuto inseguito da un intero reggimento, nel bel mezzo della notte? - fece Rochefort - e soprattutto, ammesso e non concesso che non si sia accorto di nulla, non è ancora più strano che non si sia mai palesato, ne lui ne la sua domestica, per sapere come mai di tanta confusione?- 
Richelieu sorrise.
Ormai era chiaro. Aramis il moschettiere, aveva dato asilo al duca di Buckingham, e quasi certamente era stato lui a farlo partire. 
- Arrestiamolo per complotto ed obblighiamolo a testimoniare davanti al re in nostro favore.- 
- No, non è fattibile.- fece Richelieu - non dimenticate, Rochefort, che Aramis è uno dei moschettieri più stimati e valorosi del reggimento di Sua Maestà. Non possiamo arrestare un soldato del re, senza avere nemmeno uno straccio di prova a suo carico.- e se vi erano tracce del passaggio del duca di Buckingham in casa del moschettiere, ormai di certo se ne era liberato, quindi anche se fossero entrati in casa sua con un mandato di perquisizione, non avrebbero trovato niente che avallasse la loro teoria. 
- Arrestare Aramis forse però non è l'unica soluzione.- fece il cardinale.
- Che volete dire?- 
- Non avete forse detto e ripetuto un sacco di volte, che Aramis ha una domestica, verso la quale dimostra una certa premura?- 
Rochefort annuì. Molto spesso non aveva potuto fare a meno di notare che il biondo moschettiere, sembrava nutrire più di un interesse per quella ragazza che si occupava di curargli il cavallo, la casa, e di fargli trovare i vestiti puliti e la cena pronta. Aveva sentito diversi pettegolezzi a corte, per lo più formulati da dame che avrebbero fatto carte false solo perchè il biondo moschettiere si accorgesse della loro presenza, sul fatto che Aramis trattasse molto bene la sua domestica. E non come il classico '' nobile illuminato'' che si rivolgeva alla servitù usando '' per favore'' e '' grazie''. Si sussurrava infatti che il bel moschettiere spesso concedesse alla fanciulla  parole gentili,piccoli lussi e regali senza un apparente motivo... insomma, che in alcune occasioni dimostrasse più l'atteggiamento di un innamorato che di un padrone.
- Pare che ne sia molto innamorato.- 
- Bene. Si dice che per amore si fanno le cose più folli ed insensate. Provate a pensare Rochefort... che cosa farebbe un moschettiere del calibro di Aramis, se un giorno la sua innamorata dovesse sparire nel nulla... e l'unico modo che ha per rivederla fosse testimoniare al re di aver protetto il presunto amante di sua moglie venuto segretamente a Parigi per incontrarla, magari sotto richiesta della stessa regina.-
- E pensate che per una servetta sarebbe disposto a vendere il proprio senso dell'onore?- 
- Dico solo che dovrà scegliere cosa  gli preme di più. La fedeltà a quella spagnola o la sua innamorata.- fece Richelieu - non può averle entrambe.- 
I due risero.
Erano più che mai persuasi che il bel moschettiere biondo, non avrebbe dato alla fedeltà alla regina la stessa importanza che dava alla vita della sua servetta, ed alla fine avrebbe ammesso  sia che il duca di Buckingham era entrato a Parigi clandestinamente, con l'intento di incontrare segretamente la regina per un romantico rendez-vous, sia che la regina lo aveva incaricato di proteggerlo e farlo scappare dalla Francia quanto prima, in modo che Sua Maestà il re non avesse modo di scoprire l'avvenuto incontro segreto.
 In questo modo, non solo il re sarebbe stato persuaso dell'infedeltà della consorte, ma avrebbe anche realizzato che le sue guardie personali lo sapevano benissimo e nonostante ciò avevano coperto la relazione anzichè informarlo. Era l'occasione perfetta per sciogliere l'ordine dei moschettieri, una volta per sempre. 
- Lasciate fare a me, Eminenza.- 
...
...
...
- Hai corso un bel rischio, lo sai vero?- fece De Treville rivolgendosi ad Aramis, quando la moschettiera gli ebbe raccontato gli eventi di due sere prima.
- Come avrei potuto rifiutare di dare asilo al duca di Buckingham, dopo che la regina aveva incaricato il corpo dei moschettieri di avvertirlo della trappola in cui stava per cacciarsi e di provvedere poichè potesse lasciare il paese?- fece Aramis. Ad onor del vero, aveva solo eseguito un ordine di un membro della famiglia reale, che tra l'altro era il compito dei moschettieri del re - e comunque è tutto finito. Il duca è partito, e la regina non si è mai mossa dal palazzo da che ha ricevuto quella lettera. Richelieu ed i suoi tirapiedi non potranno accusarla di averlo incontrato di nascosto.- 
A meno che la regina non disponesse del dono dell'obiquità, cosa assai improbabile. 
- Si, questo è vero.- fece Treville - Hai svolto un ottimo lavoro.- 
- Non ho fatto tutto da sola. D'artagnan, Jean e Lunette si sono occupati di Milady e di far scappare Buckingham. A tal proposito...- 
- No.- fece De Treville - Aramis, ne abbiamo già ampiamente discusso. D'Artagnan non è ancora pronto per diventare moschettiere.- 
- Ha salvato la vita al duca di Buckingham.- fece Aramis - pensa forse che sarebbe arrivato indenne a casa mia se non fosse stato per il suo intervento? Dategliene atto, a soli sedici anni è molto più abile di molti moschettieri del nostro reggimento.- 
- Non dubito che sia molto abile con la spada, come non nego che le sue sono nobili intenzioni. Ma commette troppo spesso l'errore di agire prima di pensare... non possiamo permetterci un ragazzino che pensa che il pericolo e la guerra siano ciò che legge nei libri d'avventura.- fece Treville - appena avrà dato prova di essere maturato, ne riparleremo. Per adesso la mia decisione è questa. Ti chiedo di non sollevare più l'argomento.- 
Aramis annuì.
Certe volte il capitano era testardo peggio di D'artagnan.
...
...
...
- Quindi per ora non c'è modo che D'artagnan si unisca a noi?- fece Athos poco più tardi, nello studio.
Aramis dissentì - Dice che per ora è troppo inesperto e poco incline al pensare prima di agire.-
Athos dovette convenire con il commilitone. D'artagnan era un bravo ragazzo, animato sicuramente da nobili ideali, e niente avrebbe reso lui, Aramis e Porthos più felici di averlo tra le loro fila, tuttavia il loro compito era quello di proteggere la famiglia reale. Un incarico di grande responsabilità, che non concedeva loro distrazioni o colpi di testa vari, che purtroppo parevano essere il pane quotidiano di D'artagnan. 
Fino a che il loro giovane amico non avesse imparato a controllare il suo temperamento impulsivo, purtroppo difficilmente avrebbe potuto pensare di entrare nel corpo dei moschettieri.
- Ciao ragazzi.- fece Lunette con un sorriso entrando nello studio e con un cesto sottobraccio, accompagnata dal fedele Jula. 
- Mademoiselle Lunette, che piacere vederla, qual buon vento?- fece Athos levandosi il cappello in segno di saluto. 
- Avete dimenticato il pranzo, monseiur.- spiegò la domestica.
Aramis si diede un ceffone sulla fronte. Era ancora su di giri a causa dell'avventura da poco vissuta, al punto di dimenticarsi di pranzare. 
Athos se la rise di gusto. 
- Beh, che c'è da ridere?- fece Aramis piccata - mai dimenticato niente tu?- 
- No scusa... è che stavo pensando alla reazione di Porthos se dovesse scoprire che ti dimentichi il pranzo.- fece Athos - sarebbe in grado di sfidarti a duello, per lavare un simile affronto.- 
Le due ragazze risero al pensiero. In effetti era vero, il gigante buono dei moschettieri, era amichevole e pacioccoso con chiunque, a patto che questo chiunque non sottovalutasse l'importanza di un lauto pasto e l'autorità del re di Francia.
- Adesso scusate, ma devo andare.- fece Lunette - ho delle faccende da sistemare.- 
- D'accordo, ma mi raccomando....- fece Aramis - Prudenza.- 
Rochefort non aveva ancora scoperto che il duca di Buckingham era stato ospitato nella loro casa, in quelle ore in cui aspettava di poter tornare a Londra, ma di certo Richelieu non aveva preso bene la notizia che il suo complotto ai danni della regina era fallito, e non si sarebbe fermato finchè non avrebbe saputo con precisione tutti i motivi per cui tale piano era fallito. Non osava immaginare la sua reazione, se avesse avuto sospetti sul fatto che era stata lei, con la complicità di Jean, D'artagnan e Lunette a nascondere il nobile nella sua stessa casa e a farlo partire.
Di buono c'era che si erano già sbarazzate di tutte le tracce del passaggio del duca in casa, dunque non vi erano grandi motivi per preoccuparsi, ma Richelieu era proprio il tipo che avrebbe emesso un mandato d'arresto solo per ripicca. 
- Non attardarti oltre il dovuto, e tieniti al largo dalle guardie rosse per qualche giorno.- fece Aramis. 
Lunette annuì.
- Non temete, saprò cavarmela.... e poi c'è Jula a difendermi, vero bello?- 
Il cane abbaiò. 
- Visto? Sono in buone mani.- fece la bruna uscendo, del tutto ignara che quel giorno il destino aveva in serbo per lei un pessimo scherzo. 


Voglio riprovarci con questa storia. Salve. E' passato molto tempo da quando ci siamo sentiti.... come state? Come avete vissuto quest'inferno di pandemia? Chiacchieriamo un po'. 
  
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