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Autore: loverrrr    22/06/2022    0 recensioni
Edward e Bella viaggiano sullo stesso aereo, ognuno per affari diversi. Lui è un uomo molto preciso, non sopporta le persone ansiose e ama la tranquillità. Lei è una donna tremendamente ansiosa e disordinata, ma sopratutto ha paura di prendere l'aereo. Che cosa succederà?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Alice/Edward, Emmett/Rosalie
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Edward salutò cortesemente Tanya e la sua amica Victoria; erano usciti un paio di volte in passato, anche in compagnia del fidanzato di Victoria, James, se la memoria non lo tradiva.

«Amore, non è come pensi. Lascia che ti spieghi» disse Tanya con rabbia. «Ed io che volevo darti una seconda possibilità. Avrei dovuto capire che hai organizzato la vacanza a Montepulciano per stare con lei» pronunciò le ultime parole, scrutando Bella da capo a piedi. Poi tornò a guardare Edward. «Sei uno stronzo, Edward!»

«Non è la verità, e lo sai» disse lui in toni pacati.

«E allora perché non hai voluto che io venissi con te? Avevi paura che la tua amante sapesse di me?»

«Lei non è la mia amante e ti pregherei di lasciarla fuori.»

«Da quando va avanti?» chiese Tanya, fissandolo intensamente.

«Tanya, smettila. Non è più affar tuo cosa faccio e con chi mi frequento» rispose Edward, cercando di mantenere la calma.

La tensione nell’aria era palpabile. 

«Hai ragione, non sono più fatti miei» replicò Tanya e si girò a guardare Bella. «Se posso darti un consiglio, non perdere tempo con Edward. Prima o poi si stancherà di te come ha fatto con me e ne troverà un’altra. Sai, lui è molto bravo con le parole.»

Bella, guardandola con un'espressione pacifica, rispose con fermezza: «Lascia che te lo dia io un consiglio, Tanya: hai fatto bene a mandarlo via di casa, e sai perché? Tu non meriti di stare al suo fianco e ammettilo che non l’hai mai amato, al contrario della sua carta di credito. Non hai saputo apprezzare la sua dolcezza, la passione che mette nel suo lavoro e tutti i suoi pregi, i difetti.»

Il tono di Bella era carico di sincerità e frustrazione, mentre una mano si intrecciò nella sua. 

Continuò: «Tu non sai neanche che ogni mattina prende un caffè amaro senza zucchero, che gli piace il blu scuro e che non sopporta ammettere di avere torto. Non sai niente di lui, niente e vuoi sapere se sono la sua ragazza? Sì, stiamo insieme, ci amiamo e io non permetterò mai a nessuna di portarmelo via!» 

Tanya, nel frattempo, rimase in silenzio, osservando Bella con un misto di sorpresa e forse un tocco di rimpianto. Poi, rivolse il suo sguardo verso Edward. «Un giorno te ne pentirai» disse con rabbia, e se ne andò insieme a Victoria.

Bella si girò a guardare Edward. «Scusami se…»

«Prima di conoscere te, non sapevo cosa significasse amare veramente qualcuno, e quando hai detto quelle parole, avrei voluto baciarti fino a perdere fiato. Ti amo più della mia stessa vita, Bella.» Il suo sguardo era sincero, e ogni parola era carica di un profondo significato.

«Ti amo, Edward» disse lei, perdendosi in quei meravigliosi occhi verdi. Poi, senza esitazione, lo baciò. 

Un bacio carico di amore, capace di comunicare più di mille parole.

 

***Un mese dopo

Alice, seduta al tavolo della cucina, stava facendo colazione ed era visibilmente imbarazzata. La sua espressione rifletteva una sorta di ansiosa attesa, sperando che Edward e Bella non comparissero da un momento all’altro.

In bagno, Edward e Bella si stavano finendo di preparare.

«Se mi vede Alice, mi uccide» disse lui, aggiustandosi il nodo della cravatta.

«Non potevo lasciarti tornare a casa» rispose lei, infilandosi l’altra scarpa.

«La colpa è del signor Fuller. Tu dimmi se ti sembra normale sfruttare un ragazzo sul posto di lavoro, solo perché è di nazionalità russa» disse con indignazione, esprimendo la sua disapprovazione nei confronti di un comportamento discriminatorio.

«Lo vedi che ho fatto bene a farti rimanere qui a dormire?» lo rimproverò con dolcezza Bella.

«Se non ci fossi tu, amore.»

Lei gli lasciò una lenta carezza sul viso, un bacio a fior di labbra, e uscirono dal bagno incrociando Alice nel corridoio. L'espressione imbarazzata della ragazza mise a disagio Edward. 

«Alice, ciao» le disse.

«Edward, Bella» replicò lei.

Il telefono di Edward vibrò, doveva essere Irina. Egli lo tirò fuori scusandosi con le due, diede un bacio veloce a Bella e uscì di casa.

«Certo che voi due…» fece Alice.

«Noi due cosa?»

Bella si recò in cucina e Alice la seguì. «Sbaglio o ieri sera mio fratello ha dormito qui» le fece notare l’amica.

«Guarda che abbiamo solo dormito, eh» disse, perdendo una tazza dallo scaffale in alto. «Ultimamente ha un caso a cui tiene molto, una storia a dir poco assurda e non me la sono sentita di lasciarlo andare da Jasper» concluse mentre si preparò un caffè.

«Sai Bella, è la prima volta che vedo mio fratello così felice. Un giorno anche io spero di trovare l’anima gemella.»

«E Jasper?»

Alice sospirò, abbassando lo sguardo.

«Lui resterà solamente nel mio cuore.»

«Perché dici così?»

«Ho visto come ti guarda mio fratello, Bella. Tu sei il centro del suo universo, si getterebbe anche nel fuoco pur di salvarti.» 

«Sì, è vero. Edward mi ama tanto e anche io lo amo molto. Lui, è…»

Il suono improvviso del citofono interruppe la loro conversazione. Bella si alzò e andò ad aprire la porta. Era il corriere.

«Terzo piano» rispose Bella. 

Un bellissimo mazzo di rose rosse apparve davanti a lei con un piccolo pacchettino e un biglietto. La sorpresa dipinta sul viso di Bella si trasformò in un sorriso radiante mentre prendeva le rose e il pacchetto, curiosa di scoprire cosa ci fosse dentro.

Lesse prima il biglietto: «Grazie per esserti presa cura di me, sei meravigliosa. Ti amo, tuo Edward.»

Annusò i fiori, poi li portò in cucina dove Alice li guardava affascinata, e aprì il pacchettino. La scritta "Tiffany" le fece brillare gli occhi di felicità. Alice spalancò gli occhi quando vide la bellissima collana facente parte della stessa collezione del braccialetto che Bella teneva al polso sinistro.

«Ma è splendida!»

«Tuo fratello è un matto, ma lo amo da morire e ora mi sente. Mi aiuti a metterla?»

Alice annuì, Bella poi si andò a vedere allo specchio e sorrise gioiosamente. Poi, si preparò e andò nello studio di Edward.

«Ciao Irina, Edward è libero?»

«Salve signorina…» si corresse subito «Ciao, Bella. Sì te lo chiamo» disse, mentre Edward, che aveva sentito la voce di Bella, uscì di corsa dallo studio.

La strinse da dietro, Bella si voltò e i suoi occhi si illuminarono.

«Il bracciale, ora la collana.»

«Avrei voluto darti quel regalo a cena, in quel localino in centro che ti piace tanto, ma non ho resistito. E c’è un’altra sorpresa.»

«Amore, ma perché? Io non ti ho regalato niente.»

Edward le sorrise. «Sei tu il mio regalo. Averti nella mia vita è un regalo. I tuoi occhi meravigliosi sono un regalo, Bella. Ma è un regalo per noi, vedrai, ti piacerà.» La dolcezza nelle sue parole e il calore nel suo sguardo fecero emozionare Bella, i suoi occhi diventarono lucidi.

«Irina, non ci sono per nessuno e prenditi la giornata libera.»

«Va bene, avvocato.»

Entrati nell’ufficio, Edward fece sedere Bella accanto a lui e aprì una cartella piena di foto. Ne aprì una.

«Ti piace?» chiese voltandosi. 

Bella guardò il mega soggiorno dell’attico affascinata dall’enorme camino e dalla grandezza della sala.

«Perché se non ti piace posso sempre rivenderlo e ne scegliamo uno assieme» le disse non sentendo una risposta.

«Tu hai comprato un attico?» esclamò sconvolta, ovviamente in senso positivo.

«Sì. Stavo guardando alcune aste e quando mi è capitato questo attico in centro, ho avuto un colpo di fulmine. Devo ancora vederlo, ma sono sicuro che sarà splendido.»

«Amore, è bellissimo.»

«Meno male» disse in tono scherzoso.

«È stupendo, guarda che bello il camino e poi è così grande. Andiamo a vederlo?»

Egli mise le mani dentro al cassetto e tirò fuori un altro pacchettino. «Certo, ma prima apri questo.»

«Non posso accettare.»

«Si che puoi.»

«Edward, così mi metti in imbarazzo.»

«Niente, ma. Apri il pacchetto.»

«Ma io…»

«D’accordo, lo farò io» e così fece.

Dentro c’erano le chiavi di casa attaccate ad un portachiavi a forma di tazza da caffè. «Cosa dici se… andassimo a vedere l’attico?»

«Ma queste sono…»

«Le chiavi di casa nostra.»

Bella gli saltò addosso baciandolo ovunque sul viso.

«Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo» disse tra un bacio e l’altro.

Il bacio si fece più intenso, passionale. Smisero di baciarsi solo per riprendere fiato. Edward le sorrise. «Andiamo a casa nostra?»

Bella annuì sorridendo.

«Casa nostra, mi sembra un sogno.»

«Un sogno diventato realtà» disse Edward, e la baciò.

 

 

Ci siamo… penultimo capitolo di questa breve fanfiction. Mi è piaciuto molto far litigare Edward e Bella, ma arrivata circa a metà dei capitoli ho deciso di farli fidanzare (cosa che comunque sarebbe accaduta) perché la storia sarebbe stata solo un litigio continuo tra i due. Spero che vi sia piaciuta, che vi abbia tenuta compagnia. Al momento sto sistemando con calma una vecchia fanfiction, ma a breve (spero prima della fine dell’estate) arriverà una nuova ff ispirata all’estate hehehe. Un kiss.

   
 
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