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Autore: Galletas    26/06/2022    0 recensioni
“la memoria del cuore elimina i brutti ricordi e magnifica quelli belli, e grazie a tale artificio riusciamo a tollerare il passato."
Ma era davvero così? Forse in alcune situazioni era più facile a dirsi che a farsi
pensò Martín.
Genere: Avventura, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Berlino, Palermo
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Il giorno dopo fu strano pensò Martín, che ancora non si era ripreso da tutta la conversazione avuta la sera prima con Andrés, soprattutto il momento dei loro sguardi incatenati, quegli occhi che lo guardavano fisso, come se gli stessero guardando dentro l'anima, una sensazione che Martín sentiva ancora distintamente sulla pelle e che francamente non sapeva quando sarebbe svanita,
Era ancora in camera e si ritrovò eccitato e curioso all'idea di rivedere Andrés, chissà come sarebbe stato, anche perché dopo la notte scorsa qualcosa doveva per forza essere cambiata pensò Martín,sentendosi come un quindicenne mentre con le gambe che gli tremavano e la pelle d'oca scendeva giù nel salone per raggiungere il patio dove c'erano già tutti a fare colazione,
"Buongiorno" disse sorridendo,
tutti gli risposero in coro,
Andrés aspettò e quando tutti diedero il loro buongiorno rispose anche lui
"Buongiorno Palermo"
disse solamente, il giornale tra le mani e una tazza di caffè fumante davanti,
Martín non sapeva se essere deluso, quello non era ciò che si aspettava, non sapeva bene che cosa si aspettasse di preciso però non era quello, la verità è che pensava che Andrés gli avrebbe dato più attenzione quella mattina ecco tutto, un pensiero stupido, quasi infantile, però era quello che pensava, e che avrebbe voluto, si sedette e proprio quando cominciò a pensare che la sua mattinata era rovinata e che un'altra volta si era illuso per vedere le sue speranze distrutte, ecco che Andrés alzò gli occhi dal giornale in direzione di Martín
"Ah quasi dimenticavo, ti ho messo da parte due cornetti e un pezzo di dolce, ci stavi mettendo un po' a scendere e qui tra Denver e Rio, se volevi fare colazione stamattina dovevo salvarti qualcosa."
E detto questo fece segno a Denver che nel frattempo gli stava facendo delle smorfie insieme a Rio, di passare il fazzoletto con il quale lui aveva "salvato" la colazione a Martín
“Ma guarda che gentile, la ringrazio Signor Berlino"
Martin aveva usato volutamente un tono ironico accompagnato dall'espressione del viso più spavalda che avesse, come se la cosa non fosse che uno scherzo, un'azione senza importanza, però si che era importante, il pensiero che Andres avesse notato la sua assenza e che avesse messo da parte del cibo per lui gli faceva rizzare i peli delle braccia per l'emozione, assurdo come appena un minuto prima pensasse che quella giornata fosse stata rovinata si disse, quando sotto lo sguardo attento di Andrés cominciò ad addentare il cornetto e nel mentre bere un sorso di cappuccino, Andrés distolse lo sguardo solo quando vide sul viso di Martín un'espressione di gratitudine.


Era metà mattinata tutta la banda stava facendo una breve pausa dopo la lezione, Martín decise di andare in cucina per fare un bel caffè per tutti, di solito non gli sarebbe importato un granché degli altri e si sarebbe preparato il caffè solo per lui, ma la lezione di oggi era particolarmente importante si parlava nel dettaglio di come estrarre l'oro, di tutte le varie variabili che sarebbero potute accadere, insomma non era il giorno giusto per mostrare indifferenza nei confronti degli altri membri della banda, così prese la macchinetta e cominciò a mettere l'acqua e poi la polvere di caffè, pensava di essere solo fino a quando mentre stava mettendo la macchinetta sul fuoco sentì una risata, a Martín non servì neanche voltarsi per sapere a chi appartenesse
“Una vera donna di casa"
“è solo generosità ai fini della buona riuscita del piano"

“ma che gentile, proprio quello che ci serviva"
“che ti fa pensare che lo stia facendo anche per te?"
domandò Martín voltandosi per incontrare degli occhi color nocciola che adesso brillavano di una luce divertita
“pensavo lo stessi facendo per tutti, non è così?»

“Oh sì sì, è così, però tu mi dovrai chiedere per favore se vuoi la tua tazzina" Martín aveva un'espressione sfacciata, un sorriso sulle labbra
“Ah sì? E perché dovrei di grazia?» chiese Andrés incrociando le braccia al petto
“Nessuna particolare ragione, solo che è raro sentire uscire dalle tue labbra le parole per favore e grazie, quindi cerco di sfruttare tutte le possibilità che vedo all'orizzonte" rispose Martín emulando il gesto di Andrés, incrociandosi le braccia al petto 
“Dalle mie labbra èh..."disse Andrés, uno sguardo predatorio negli occhi,
Martin quello sguardo lo conosceva bene e di solito non prometteva mai niente di buono, e infatti Andrés si avvicinò a Martín fino ad essere a quindici centimetri di distanza da lui, Martín se lo doveva aspettare che non gliela avrebbe data vinta così facilmente, Andrés De Fonollosa non perdeva mai in fin dei conti, quella vicinanza fece scivolare un brivido per tutta la spina dorsale di Martín che tremò visibilmente, Andrés lo vide e fece un sorriso compiaciuto, rimase immobile senza muovere un muscolo, Martín avrebbe solo voluto urlare dalla frustrazione, avere Andrés così vicino ma allo stesso tempo non abbastanza lo stava facendo impazzire, e Andrés lo sapeva benissimo a giudicare dall'espressione del viso che aveva, rimasero così immobili occhi negli occhi per interminabili minuti, o ore Martín non avrebbe saputo dirlo, fino a quando Andrés decise che era sufficiente, che quella tortura silenziosa poteva finire lì, anche perché era evidente che Martín era su l'orlo di una crisi di nervi,
così semplicemente si allontanò di alcuni passi, Martín ricominciò a respirare di colpo, Andrés si mise seduto su una delle sedie che adornavano il tavolo e guardando Martín chiese con fare quasi solenne
“Palermo, in nome della nostra amicizia che dura decenni ti chiedo..."
«un momento di pausa, un sorriso che spunta sulle sue labbra»
“ti chiedo per cortesia se posso avere anche io una tazzina di caffè"
Martín si lasciò andare ad una risata sguaiata
 “Ma certo che si querido, se me lo chiedi così amabilmente come potrei dirti di no»
così Andrés si alzò dalla sedia e si riavvicinò a Martín ma questa volta la sua vicinanza aveva tutt'altra intenzione, infatti prese le tazzine dallo scaffale
“ti aiuto a portarlo fuori, io porto le tazzine tu la macchinetta"

“Generoso da parte tua" Martín aveva un sopraciglio alzato
“Com'è che l'hai definita prima “generosità ai fini del piano", posso farlo anche io sai?»
“Nessuno sta dicendo il contrario»
Martín spense il fuoco
“andiamo che non voglio perdermi la faccia degli altri quando ti vedranno arrivare con tutte queste tazzine, ti manca solo un grembiule da cucina e sei perfetto»

“Divertente Signor Berrote,molto divertente"
e così facendo, ancora ridendo, uscirono dalla cucina per raggiungere il patio dove c'erano tutti gli altri.

In effetti Il gesto dei due non passò inosservato,
tutti fecero battute su quanto premurosi e altruisti fossero stati a pensare ad altri che non fossero loro stessi, poi bevvero ognuno il proprio caffè pronti per continuare con il piano fino a sera.  
Sergio era seduto al tavolo, come tutti aveva una tazzina in mano e fissava con insistenza Martín e suo fratello,
stavano in piedi entrambi con le braccia incrociate al petto, così vicini che appena uno dei due faceva un movimento i loro gomiti si sfioravano, ascoltavano qualche strana storia che stava raccontando Denver, ogni tanto si scambiavano uno sguardo,
Sergio era confuso, l'ultima volta che aveva parlato con i due tra di loro c'era una situazione che definire preoccupante era riduttivo, però ricordava anche l'ultima frase che gli aveva detto Andrés a riguardo

«posso gestire Martín stai tranquillo, il piano non verrà messo a rischio»,

Era così quindi che suo fratello aveva deciso di “gestire" la situazione? E poi "Gestire" in che modo? O c'era dell'altro di cui lui era all'oscuro? E soprattutto questa nuova situazione sarebbe stata ancora più pericolosa della situazione precedente? I due erano più pericolosi separati o insieme? 

Queste le domande che tormentavano la sua mente mentre li guardava complici, così "uniti",
Sergio non aveva la più pallida idea di quello che stesse succedendo e questo non gli piaceva per niente,
venne riportato alla realtà accorgendosi dello sguardo di Andrès che si era reso conto del modo in cui il suo adorato hermanito lo stava guardando e sorrise,
Sergio sorrise di rimando e poi si ributtò con la faccia nel libro che si era portato e stava finendo di leggere. 

 
   
 
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