Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Aranel95    29/06/2022    2 recensioni
Raccolta di 7 racconti brevi - 10 Comandamenti, ma siamo nel Giappone feudale, no? La vicenda di Inuyasha è ambientata in epoca Sengoku, un periodo caratterizzato da disordini politici interni, ma anche dall’arrivo dei primi missionari Cattolici. E se, tra i 10 Comandamenti, sette di questi riflettessero alcune dinamiche presenti in questa lotta tra demoni?
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Inuyasha
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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“Onora il padre e la madre.”

 

“Boing… Boing!! Signorino Inuyasha, ma dove siete?!” 

Myoga non riusciva a trovare il suo giovane padrone e questo lo preoccupava. Lo scontro con Sesshomaru nella tomba del padre, per la conquista della Zanna della Distruzione, aveva profondamente segnato il giovane hanyo. Non solo: Sesshomaru era stato più meschino di quanto già non lo fosse, facendo leva sui sentimenti che il povero Inuyasha provava per la madre umana, ormai defunta, e questo aveva creato ulteriore scompiglio nel cuore e nella mente di Inuyasha.

“Speriamo non gli sia successo nulla di grave… povero signorino!” 

Saltellando tra una foglia e un’altra, Myoga riuscì a sentire l’aroma del sangue canino del mezzodemone. Kagome aveva visto giusto quando disse all’anziana pulce che Inuyasha era andato via da solo, in silenzio, lasciandola al villaggio di Kaede: la ragazza, infatti, intuì che Inuyasha fosse andato a visitare la tomba di Izayoi. Seguendo quelle istruzioni, Myoga si avviò sul luogo e rimase in disparte, nascosto tra l’erba alta, ad osservare il figlio del suo defunto padrone e amico, il Generale Cane. 

 

Inuyasha era seduto di fronte quella piccola lapide, sulla quale era inciso il dolce ed elegante nome di sua madre. 

 

いざよい

 

Myoga notò fiori freschi, forse appena portati dallo stesso Inuyasha: gigli e peonie, i preferiti della splendida principessa. Già, la madre di Inuyasha era un’aristocratica, la cui unica colpa era stata quella di amare ed essere amata da un demone. E Inuyasha era la prova concreta di questo grande amore, consumatosi in una tragedia che non aveva permesso al giovane hanyo di conoscere suo padre. 

“Sai, ho conosciuto mio padre…” sentì Myoga. Inuyasha parlava spesso alla tomba della madre. “Immagino quanto fosse stato forte, quando era in vita.”

Inuyasha sospirò, guardando le sue mani artigliate. Poi toccò Tessaiga, adesso al suo fianco: sapere che quella spada era stata forgiata da suo padre per proteggere sua madre lo rendeva orgoglioso! Ma, per quanto adorasse e volesse bene la sua amata madre, Inuyasha non riusciva ad accettare la sua condizione di mezzodemone. Lui voleva essere come suo padre, come Sesshomaru… voleva fare parte di quella famiglia di grandi demoni! Ma sua madre… che colpa aveva? L’amore non è un sentimento che va a comando e lui lo sa benissimo, quando aveva conosciuto Kikyo. 

“Vorrei visitare la sua tomba, ma non mi è possibile farlo sempre. Io vorrei che fosse ancora qui, per dirgli che… per dirgli tante cose! E vorrei che ci fossi anche tu, madre.” 

Inuyasha non riuscì a stare oltre, in quel luogo. Lui, a modo suo, amava i suoi genitori: era rimasto solo al mondo perché suo padre era morto per proteggerli e sua madre era stata stroncata da una malattia in giovane età. Eppure, Inuyasha non si sentiva solo, non più. 

“Tessaiga…” mormorò. 

Toccò la spada che pulsò, come se avesse una volontà propria. Avere Tessaiga era come avere sempre con sé i suoi genitori. Sorrise appena ma, dopo pochi istanti, scosse la testa, ricacciando dentro di sé tutti quei sentimenti, pensando che potessero solo renderlo più debole.

“Che sciocchezze! Queste smancerie non fanno per me!”

Myoga scosse la testa, sentendo quelle cose. Quando vide Inuyasha andare via, il demone pulce saltellò sulla lapide di Izayoi e vi appose un fiore. 

“Signora, vostro figlio vi ama ma non lo vuole ammettere perché è uno sciocco! Ma siate sicura che, da oggi, è orgoglioso di voi e di suo padre, il mio caro padrone.” 

Detto ciò, il vecchio Myoga saltellò verso il villaggio della sacerdotessa Kaede, andando così da Kagome per rassicurarla che il signorino Inuyasha, finalmente, stava bene. La pulce pensò che, dopotutto, Inuyasha non era tanto diverso dal defunto padre: entrambi amavano e proteggevano delle donne umane. In fondo, questa era la prova che il Generale Cane viveva in suo figlio Inuyasha.

 
  
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