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Autore: darkroxas92    03/07/2022    3 recensioni
Midoriya Izuku è un ragazzo privo di Quirk. Per questo si è convinto di essere inutile e che il suo sogno di diventare un eroe resterà tale. Ma il destino potrebbe avere in mente piani diversi per lui. Dopotutto, non succede tutti i giorni che una nevicata improvvisa seguita da uno tsunami ti trascini in un nuovo mondo abitato da strane creature digitali, no?
Genere: Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: All Might, Izuku Midoriya
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 14
Determinazione


“Mamma!” Urlò un piccolo Izuku Midoriya, piangendo.
Inko corse subito dal figlio di tre anni, trovandolo seduto a terra con le lacrime che gli macchiavano il volto.
“Che succede?” Chiese, chinandosi e prendendolo in braccio.
“Stavamo giocando quando è scivolato a terra.” Rispose una terza voce.
La donna si voltò a guardare una piccola creatura rotonda viola, con il volto marrone e un ghigno evidente.
“Ipchan, non sarà un altro dei tuoi scherzi, vero?”
“Io sono Yaamon!” Replicò il Digimon, sbuffando. “E tutto perché quando sono diventato Impmon la prima volta Izuku ha sbagliato a dire il mio nome…” Mormorò girandosi di lato e mettendo su il broncio, facendo ridacchiare la donna, mentre anche il bambino si calmava.
“Ma Ipchan è un bel nome.” Fece Izuku. “Perché non ti piace?”
Il Digimon sembrò arrossire, ma non disse nulla.
“Bene. Visto che siete così pieni di energia, perché non date una sistemata alla vostra stanza? E stavolta niente deviazioni al pc per vedere All Might.”
“Mamma!” “’Ma!”
Inko sorrise. “Se sarà tutto in ordine, oggi dopo pranzo avrò un bel dolce per voi.” Disse la donna, sorridendo.
Izuku ridacchiò, per poi voltarsi verso il suo amico.
Solo per non vederlo da nessuna parte.
“Ipchan?” Lo chiamò, rendendosi conto di non essere più a casa, ma bensì in una stanza fredda, con le pareti di mattoni grigi.
“Ipchan? Mamma?” Chiamò ancora il bambino, impaurito.
“Izuku… Come hai potuto dimenticarmi?” Chiese una voce, mentre di fronte al bambino apparve Vamdemon, con la sua frusta di fuoco in mano.
Izuku, ora adolescente, indietreggiò, fino a ritrovarsi contro la parete.
“E ora, per colpa tua, tutte le persone che conosci… moriranno.”
 

~~~~~~~~~~~


 
“Capisco…” Fece Todoroki. “Quindi è così che stanno le cose.”
“Esatto. Vi chiedo di non far sapere a nessuno la verità. Sarebbe disastroso se si venisse a sapere.” Disse All Might, nella sua forma indebolita.
Lui, Todoroki, Fumikage, Katsuki e i Bambini Prescelti con i rispettivi Digimon erano nell’infermeria della scuola, dove addormentato in un letto giaceva Izuku.
“Quindi Izuku era già stato nel Mondo Digitale… ma non ne ha il ricordo.” Mormorò Koushiro, continuando a digitare sul suo pc, mentre il vecchio Digivice di Midoriya era collegato ad esso grazie a un cavo.
“Così ha detto Vamdemon. E il fatto che la mamma di Izuku lo abbia riconosciuto lo conferma.” Ammise a malincuore Leomon.
Bakugo provocò un’altra esplosione di fronte a sé. “Non riesco ad accettare di essere stato controllato in quel modo! E tu!” Urlò, rivolgendosi a Tailmon, che sussultò. “Perché diamine sei ancora qui? Sei stata tu a portarmi da quel vampiro!”
“Io-”
“Non aveva scelta!” Intervenne Hikari, mettendosi davanti al Digimon.
“Non riesco a credere a quello che avete scoperto.” Fece All Might. “Non avevamo idea che i Digimon fossero già apparsi nel nostro mondo in passato.”
“Questo spiega perché la mamma di Izuku non era troppo sorpresa da Koromon.” Osservò Taichi. “Era già a conoscenza dei Digimon.”
“Ma questo complica le cose. Contavamo in parte sull’ignoranza di Vamdemon e del suo esercito su questo mondo, ma se Vamdemon è davvero cresciuto con Izuku, saprà tutto. Inoltre sapeva che All Might gli ha passato il suo Quirk, cosa che anche noi ignoravamo!” Esclamò Joe.
L’eroe numero uno non osò alzare lo sguardo. Contava di avere un po’ di tempo per addestrare Izuku, ma le cose erano precipitate in meno di un giorno. Il suo segreto tanto gelosamente nascosto era stato scoperto da un malvagio che non aveva esitato a rivelarlo a degli studenti. Era fortunato che fossero solo tre e che questi avessero accettato di non dirlo a nessuno. Rivelarlo ai Bambini Prescelti e ai loro Digimon era inevitabile, considerando che anche Hikari e Tailmon avevano sentito la rivelazione.
“Tailmon, tu eri una dei sottoposti più fedeli di Vamdemon. Saprai cos’ha in mente, no?” Domandò Tentomon.
Il Digimon gatto sospirò. “Credetemi, ora che so la verità su di me non esiterei ad aiutarvi. Ma nemmeno io ho idea di cosa passi per la testa di Vamdemon. Ha nascosto l’esistenza di un secondo Medaglione a tutti. E tutti noi pensavamo che volesse conquistare questo mondo, non vendicarsi.”
“E ora ha in ostaggio la mamma di Izuku.” Fece Sora. “Non riesco a credere che sia davvero il vecchio partner di Izuku…”
A quel punto tutti si voltarono a guardare Katsuki.
“Se pensate che io ne sappia qualcosa, vi sbagliate di grosso. Sono stato amico di Deku fino a quando non abbiamo compiuto quattro anni e non ho mai sospettato che nascondesse un mostro in casa.”
“Però Vamdemon a quanto pare ti conosce bene.” Replicò Gomamon. “Quindi sicuramente era qui mentre tu e Izuku eravate ancora amici. O meglio, prima che tu decidessi di abbandonarlo solo perché non aveva un potere come te.”
Joe avrebbe voluto rimproverare il partner, ma non ne trovò il coraggio. Per quanto si sforzasse, non riusciva a perdonare il ragazzo esplosivo per una simile discriminazione.
“Beh, non ha più importanza. Grazie a All Might, ora Deku ha un Quirk, e non farà altro che vantarsene. Scommetto che se avesse partecipato all’esame avrebbe tentato di distruggere il Puntatore Zero solo per mettersi in mostra.”
“Non credo.” Fece l’eroe. “Non hai mai saputo una cosa sull’incidente con il cattivo fatto di fango. Era la terza volta quel giorno che lo affrontavo. La prima è stato subito dopo un suo furto, ma mi è sfuggito attraverso le fogne. Quando lo trovai nuovamente, stava attaccando un ragazzo, proprio come ha fatto con te. Quel ragazzo era il giovane Midoriya. Sono riuscito a intervenire prima che potesse ucciderlo, ma c’è mancato poco. È stato in quell’occasione che ho dato un’occhiata al suo quaderno. Dalle bruciature che aveva, posso pensare che tu sai di cosa sto parlando.”
Bakugo distolse lo sguardo, ricordandosi bene di quel giorno.
“Izuku ha sempre osservato gli eroi con passione. Il suo desiderio di diventarlo l’ha sempre spinto ad andare avanti, cercando di capire come. Che tu lo voglia ammettere o meno, il giovane Midoriya è un genio. E devi ringraziare lui se oggi sei qui.”
A quelle parole il biondo alzò la testa di colpo, fissando l’eroe.
“Dopo averlo salvato, Izuku si è aggrappato ai miei pantaloni mentre saltavo, e come risultato mi ha seguito. Ero al limite del mio tempo, e mi sono trasformato di fronte a lui. Nella fretta di andarmene, imbarazzato per aver rivelato il mio segreto a un civile, ho distrutto il suo sogno. Le mie parole ipocrite hanno fatto danni che non avrei mai potuto immaginare. Quando ti ho visto avvolto da quel fango, ho ripensato a quanto avevo detto a quel ragazzino che mi guardava con adorazione. E mi sono ricordato una cosa importantissima.”
“E sarebbe?” Domandò Patamon.
All Might sospirò. “Che io stesso, prima di ottenere One For All, ero privo di Quirk. Con che coraggio potevo dire di essere l’eroe numero uno quando avevo demolito in quel modo il sogno di un ragazzo che non desiderava altro che aiutare le persone? Mi sono odiato profondamente. Per quello sono intervenuto in tuo aiuto, giovane Bakugo. Ero già al mio limite, e quel mio intervento mi è costato parecchio. Ho perso ulteriore tempo della mia trasformazione, ma mi sono reso conto che non aveva importanza. Sono l’eroe numero uno, non importa a quale prezzo ma devo restare tale. Almeno fino a quando il prossimo numero uno non prenderà il mio posto.”
Todoroki sbuffò divertito. “Se mio padre dovesse venire a saperlo, penso perderebbe il controllo delle sue adorate fiamme. Sogna da sempre di superarti, e dopo aver realizzato che non potrà riuscirci ha deciso che dovrò essere io ad avere tale onere.”
All Might deglutì. “Ecco, è meglio se Endeavour non viene a sapere di questo.” Mormorò, solo per girarsi verso il letto di Izuku, il quale gemette prima di aprire gli occhi.
“Izuku!” Esclamarono tutti, meno i tre studenti, con Bakugo che distolse lo sguardo verso il muro.
“Stai bene?” Domandò Leomon.
“Io… ho ricordato qualcosa…” Sussurrò, mentre delle lacrime cominciavano ad uscire dagli occhi, facendo estinguere immediatamente l’entusiasmo dei presenti. “Io… sono una delle persone peggiori di sempre!”
“Giovane Midoriya…” Fece All Might.
“Ho dimenticato il mio migliore amico! No, qualcuno che consideravo un fratello… e per colpa mia ora lui è uno dei cattivi peggiori!” Urlò, chiudendo le mani a pugno e attivando inconsapevolmente One For All.
“Piantala!” Gridò Katsuki, alzandosi in piedi, raggiungendolo e colpendolo in pieno con un pugno sul volto, provocando un’esplosione che fece volare il ragazzo dai capelli verdi fuori dal letto.
“K-Kacchan?” Fece Izuku, portandosi una mano sul naso per fermare il sangue, solo per venire afferrato per la maglietta dal suo vecchio amico.
“Pensi che sia colpa tua? A meno che tu non abbia deciso di dimenticarlo volontariamente, non hai avuto alcun ruolo!” Sputò Bakugo. “Sei stato tu a dirgli di diventare cattivo? Sei stato tu a dirgli di vendicarsi? Avrebbe potuto semplicemente raggiungerti e chiederti perché lo avevi lasciato indietro, e invece ha deciso da solo tutto quanto!”
“Giovane Bakugo…” Disse All Might, per poi trasformarsi nella sua forma muscolosa. “Hai perfettamente ragione!”
L’eroe si avvicinò ai due.
“Vamdemon sarà anche stato il tuo vecchio partner, ma ha fatto le sue scelte. Non lo hai costretto tu a scegliere la strada del male! È difficile da sentire, me ne rendo conto, ma le cose stanno così. Essere eroi purtroppo significa anche dover prendere decisioni difficili.”
Dicendo ciò tornò alla sua forma normale, sputando un po’ di sangue.
“All Might!” Esclamarono tutti, solo per fermarsi quando l’uomo alzò una mano, per poi poggiarla sul braccio con il quale Katsuki stava ancora tenendo Izuku, spingendolo verso il basso senza incontrare alcuna resistenza.
“Non è facile, ma devi scegliere, giovane Midoriya.”
Izuku distolse lo sguardo.
Era vero che fino a poco prima non ricordava nulla di Impmon, e ancora non aveva idea di cosa fosse successo durante il loro viaggio nel Mondo Digitale.
Ma sicuramente qualcosa dev’essere andato storto per costringerli a separarsi. E considerando che il tempo tra i mondi non era sincronizzato, non aveva la più pallida idea di quanto tempo fosse passato. Quelli che per lui erano stati dieci anni, per Impmon potevano essere stati secoli. O molto di più.
Izuku chiuse ancora le mani a pugno.
“Io… Impmon era tutto per me. Non penso di poter descrivere come mi sento in questo momento. L’ho tradito, su questo ha ragione. Non importa il perché, l’ho abbandonato.”
Prima che qualcuno potesse commentare, Midoriya tornò a guardarli.
“Ma anche voi avete ragione. Niente lo giustifica per quello che ha fatto. Le torture che ha inflitto a Tailmon. L’attacco che ha sferrato a questo mondo. Il controllo di Kacchan. Il rapimento di mia mamma. E chissà quante altre azioni malvagie… Vamdemon va fermato. A qualsiasi costo!”
Leomon annuì, contento di vedere la determinazione tornare nuovamente nel suo partner.
“Sto analizzando il tuo vecchio Digivice.” Fece Koushiro.
Izuku lo guardò sorpreso. “Ma pensavo lo avesse mia mamma.”
“Lo ha lasciato cadere a terra poco prima di venire catturata.” Rispose Todoroki. “Abbiamo pensato fosse meglio non lasciarlo in giro.”
“È profondamente diverso dal nostro modello.” Proseguì Izumi. “Da quel che ho scoperto finora, ha una funzione di analisi dei Digimon, oltre che la possibilità di scansione e invio di dati. Ma c’è un’altra funzione che non riesco proprio a capire. Mi sono permesso di inviare una copia dei dati a Gennai.”
Izuku annuì. “Hai fatto bene. Se quello è il Digivice che mi lega a Vamdemon… forse possiamo usarlo per fermarlo.”
“Ma Vamdemon ha il tuo Simbolo.” Osservò Tailmon. “Non c’è il rischio che possa usarlo a suo favore?”
Midoriya si portò una mano sotto il mento. “Vamdemon è già al livello massimo. Non penso possa farci nulla. Ma al momento mi impedisce di far evolvere Leomon. Anche se non capisco come sia possibile che finora abbiamo usato un Medaglione e un Simbolo falso.”
“Vamdemon aveva consegnato a tutti noi una copia del Medaglione di Hikari.” Disse Tailmon. “Ha detto che avrebbe brillato in corrispondenza del Digivice dell’ottavo Bambino Prescelto. Forse è un caso simile.”
“È più giusto dire che il Medaglione falso abbia agito da tramite con quello reale.” Disse una voce, mentre un varco si apriva, lasciando uscire Wizardmon. “Ho osservato tutto quanto dallo Spazio Digitale. Non pensavo che la verità su Midoriya fosse questa.”
“Hai osservato anche Vamdemon?” Domandò Leomon, ricevendo un cenno di conferma.
“Sì, e non ho buone notizie. Sta preparando un incantesimo che farà sprofondare tutti gli umani di questa città in un sonno profondo. E a quel punto… ha intenzione di assorbire le loro energie. PicoDevimon e gli altri Digimon ancora al suo servizio stanno radunando quanti più civili, e sfortunatamente i vostri eroi non riescono a intervenire in tempo.”
All Might chiuse le mani a pugno. Se solo non fosse vicino al suo limite di tempo… E contro un avversario del genere non poteva puntare sul fatto di sforzarsi. Rischierebbe solo di perdere del tutto i suoi poteri senza riuscire a fare nulla.
“Vamdemon… dove si trova?” Domandò Izuku.
“Ha detto che ti aspettava dove il tuo sogno si è infranto per la prima volta.” Rispose Tailmon.
“Quindi il palazzo dove ti trovavi quando sei andato nel Mondo Digitale?” Chiese Mimi.
Ma Izuku scosse la testa.
“No. Quella è stata la seconda volta. La prima volta è successo in un altro luogo.” Rispose Midoriya, per poi voltarsi verso l’eroe. “Purtroppo, è un pessimo posto per combattere.”
“Che posto è?” Chiese All Might.
Il ragazzo sospirò, guardandosi le mani. “L’ospedale dove mi hanno diagnosticato l’assenza di Quirk. Ipchan era con noi. Sa perfettamente cos’è successo lì.”
L’eroe numero uno si portò una mano sotto il mento, riflettendo sulla situazione.
“Allora dovremo agire con la massima attenzione.” Disse infine.
 

~~~~~~~~~~~


 
Vamdemon entrò in una stanza bianca, lasciando cadere a terra l’infermiera a cui aveva appena bevuto del sangue. Non che gli servisse davvero, ma sentire le urla di panico dei pazienti che assistettero alla scena fu soddisfacente.
Dietro di lui, ancora sospesa nella bolla, Inko sgranò gli occhi.
“Riconosci il posto, non è vero? Certo, io ero nascosto nello zaino di Izuku, così non fui visto da nessuno… ma ho sentito tutto.”
Dicendo ciò si sedette su una sedia.
“Ipchan, ti supplico, lascia perdere questa vendetta insensata!”
“Non credo lo farò. E piantala di chiamarmi così. Ora sono Vamdemon.”
“Pensi di essere stato l’unico a soffrire? Come credi mi sia sentita nel vedere Izuku in quello stato? Non ti ricordava, ma si vedeva che ti cercava inconsciamente! E io… era come se avessi perso un figlio!”
Vamdemon non rispose, limitandosi a tirare fuori il Medaglione.
“Determinazione… è questo il nono Simbolo. Io e Izuku lo abbiamo trovato durante il nostro viaggio. All’epoca il Mondo Digitale era diverso da com’è oggi. Era reduce da una battaglia contro i Padroni delle Tenebre, Digimon che, a malincuore, devo ammettere erano molto più potenti di quanto io sia ora. Ma sarà così ancora per poco.”
“Che cosa vuoi dire?”
“Anche se lo odio, sono ancora legato a Izuku. Ma le cose cambieranno presto.”
Mentre diceva ciò, un sorriso malvagio deformò il suo volto.
“E All Might mi ha dato tutto ciò che mi serviva! Mi impadronirò di One For All dal corpo di Izuku, e lo farò mio! Sarò il primo Digimon con un Quirk, e con quel potere potrò superare i limiti del mio livello! E dopo aver distrutto questo mondo, tornerò nel Mondo Digitale, dove diventerò il padrone incontrastato di tutti i Digimon!”
“E pensi davvero di riuscirci?” Domandò Izuku, mentre un varco aperto da Wizardmon appariva nella stanza, lasciando uscire il giovane Midoriya e Leomon.
“Sei venuto da solo? Sei diventato arrogante, ora che hai un Quirk, Izuku.”
Izuku si lasciò avvolgere dall’energia di One For All, per poi chiudere le mani a pugno.
“Come hai detto tu, questa è la nostra resa dei conti, Ipchan! Come tuo migliore amico e partner… No, come tuo fratello, ti fermerò con le mie stesse mani!”
   
 
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