Nonostante tutto, ero riuscita a mantenere in piedi ben due rapporti stabili, l'unica gioia che in quel momento della mia vita potevo vantare. Avevo due migliori amici, una era Eleonora la mia compagna di banco dalle medie che mi aveva seguito nella stessa università; il secondo era Chris il mio migliore amico, conosciuto alle superiori solo tre anni più tardi di Eleonora e per cui da quattro anni ero completamente cotta per quanto provassi a nasconderlo.
A parte questa valvola di sfogo e affetti non c'era nient'altro per me.
Dalla mia famiglia, se così si poteva chiamare, ero fuggita ed era stato l'unico modo per sopravvivere anche se posso dire con certezza che mi portavo ancora i segni addosso, le cicatrici ancora calde di tutto il dolore che mi aveva causato. Ecco perché avevo studiato così tanto, mi ero impegnata e avevo lavorato sodo per entrare in quell'università prestigiosa si, ma soprattutto lontano da casa.
Ed ecco perché preferivo fare due lavori ed arrivare a casa stremata pur di vivere lì, lontano da loro.
Questo era anche uno dei motivi per cui era stato facile trovare lavoro nei weekend e nei festivi, quando la maggior parte dei ragazzi tornano a casa dai familiari, fanno il cambio degli armadi, vengono ricoperti di feste e regali. A me quei giorni non servivano, non mi erano utili e quindi potevo benissimo lavorare. Certo non potevo pensare che sarebbe stato nel peggiore weekend della mia vita che una sorpresa dopo l'altra sarebbe arrivata travolgendomi. Ma anche qui sarà meglio procedere per gradi.
A proposito mi sono accorta ora di non essermi presentata, il mio nome é Alexandra, per gli amici Alex. Tutto intero mi fa uno strano effetto, sentirmi chiamare con il mio nome completo mi da l'impressione di essere sgridata.
Alexandra Samantha Ramirez, la mia famiglia ha lontane origini latine anche se in me non si sono ben palesate come spesso mi viene ricordato.
Ma andiamo con ordine...