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Autore: Ella1412    22/07/2022    2 recensioni
«Bagni le lenzuola.» le disse il poliziotto.
«Come se poi le lavassi tu.» obiettò lei, rigirandosi verso di lui per mettere una gamba sul suo stomaco.
«Per quanto ormai vivi qui, cara, ci sono delle regole che devi rispettare anche tu.» disse il moro togliendo la gentil gamba dal suo corpo. Con due dita pizzicò l’alluce così che la rosa tolse subito l’arto indesiderato.
La sentì sbuffare e subito dopo gli piovve in faccia una cascata di capelli rosa, profumati e umidi.
*
Doveva essere una storia introspettiva ma non credo di esserci riuscita.
Spero vi piaccia!
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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GRAZIE, MIKOTO



Sasuke era steso sul letto matrimoniale di casa Uchiha. Il lenzuolo a coprire le sue vergogne e la luce che entrava nella stanza a formare dei ghirigori a terra. La finestra aperta lasciava entrare un leggero venticello che faceva danzare la tenda color crema. Da quando aveva fatto trasferire Sakura da lui, la casa sembrava aver ripreso vita. Quella stanza era sempre rimasta buia fino a due giorni prima.
Non seppe bene cosa fosse successo alla rosa ma era cambiata e lo aveva fatto in meglio. Era molto più decisa e partecipe anche se non aveva abbandonato totalmente il suo essere dolce nei suoi confronti.
E questo suo essere così combattiva, sia in ambito lavorativo che nella relazione, lo rendeva molto orgoglioso e appagato.
 
Lo scrosciare dell’acqua della doccia lo rilassò, Sakura doveva essere pronta per il turno delle 10:00. Aveva quasi finito il suo tirocinio all’ospedale e si sarebbe laureata a pieni voti a giugno. Si rigirò nel letto, scoprendosi il petto già nudo. Lui invece aveva vinto un concorso per la polizia e in quel momento era a riposo per le vacanze estive. Aveva conseguito la laurea in difesa, aveva iniziato a guadagnare e con Sakura sognava un futuro roseo – proprio come i capelli della sua compagna. Pochi minuti dopo comparve proprio la suddetta compagna che gli si stese vicino, ancora in accappatoio ma più asciutta che bagnata.
«Bagni le lenzuola.» le disse il poliziotto.
«Come se poi le lavassi tu.» obiettò lei, rigirandosi verso di lui per mettere una gamba sul suo stomaco.
«Per quanto ormai vivi qui, cara, ci sono delle regole che devi rispettare anche tu.» disse il moro togliendo la gentil gamba dal suo corpo. Con due dita pizzicò l’alluce così che la rosa tolse subito l’arto indesiderato.
La sentì sbuffare e subito dopo gli piovve in faccia una cascata di capelli rosa, profumati e umidi.
«Sakura.» scandì bene il nome usando il solito tono prima di scaraventarla dall’altra part del letto.
Per quanto da quando ci fosse anche lei dormisse molto meglio, quella ragazza sapeva essere molto presente anche quando non era richiesta.
«Sì, caro?» rispose lei, iniziando a lasciare dei piccoli baci sul volto del moro.
Sasuke sbuffò, arrendevole.
Se lo ripeteva sempre, il poliziotto, che era tutta colpa di Mikoto. Si era innamorata di quella testolina rosa fin dalle elementari e lui era sempre stato molto vulnerabile al giudizio della madre. Chiariamo, però, che se non fosse piaciuta a lui non ci sarebbero stati santi che tenessero. Mikoto aveva solo accelerato le cose al liceo, quando aveva notato che la povera Sakura avesse uno stuolo di gente che le moriva dietro e a casa aveva fatto un lavoro psicologico degno di nota. Perfino Fugaku si era messo in mezzo ad avvalorare la tesi della moglie. Sakura sarebbe stata al sicuro solo con il suo secondogenito.
Era perfino arrivata voce, a villa Uchiha, che Sakura avesse avuto in un anno circa trenta dichiarazioni scritte, venti richieste di appuntamenti e rose a non finire sul banco. Se non fosse stato per il tarlo che mamma Mikoto aveva sapientemente messo nei pensieri del figlio, lui non ci avrebbe nemmeno fatto caso. Anche e soprattutto perché Sakura era la cotta storica del suo migliore amico, Naruto Namikaze.
I genitori lavoravano spesso in coppia – in quanto capo della polizia e sindaco di Konoha –, proprio come Sherlock Holmes e Watson, però agli occhi bambineschi dei due figli sembravano molto più fighi!
Per non parlare che nella loro cerchia di amici, Sasuke ci si era ritrovato per colpa del sopracitato Naruto. A causa dei genitori, sono sempre stati in contatto, tanto da frequentare insieme qualsiasi cosa, la scuola, lo sport, gli amici. Sui gusti delle ragazze non erano neanche troppo lontani gli uni dagli altri, non per niente al biondo piaceva la rosa.
Però Sakura piaceva a tutti.
 
Nel suo giro di amici, quindi, ci si era ritrovato. Naruto lo aveva trascinato in mensa alle elementari e dopo uno dei suoi soliti siparietti si erano aggiunti a loro anche Neji, Choji, Rock Lee, Shikamaru e Kiba.
Erano davvero male assortiti, secondo il modesto parere dell’Uchiha. Però era Naruto il collante che non si sa come riusciva a far andare bene tutto.
Poi, sempre alle elementari, avevano fatto conoscenza con le bambine. Naruto era impazzito per questa Sakura, la prima della classe e amicona di Ino. Sasuke non sopportava nessuna delle due. Forse Hinata era più accettabile, così silenziosa e tranquilla non gli dispiaceva ritrovarsela vicino.
Ino invece andava pazza per un bambino di un’altra classe, un certo Sai, che però sembrava quasi muto. Non che gli dispiacesse nemmeno questo, d’altronde era abituato alla compagnia di Naruto e compagnia.
Passarono gli anni e la combriccola non si sciolse mai, né alle medie, né alle superiori. Ci si aggiunge gente, anzi. Si trasferirono da Suna i fratelli Sabaku – molto particolari, però andavano molto genio al Nara – e si aggregarono anche ragazze come Ten Ten, Hinata, Ino e perfino Sakura – trascinata dalla bionda.
Non era raro che a villa Uchiha Naruto esponesse – in modo molto plateale – i suoi dilemmi d’amore. Quei “capelli color ciliegio” e “quegli occhi verdi che sembrano brillare come smeraldi al sole” erano diventati la colonna sonora di ogni suo giorno per almeno tre anni.
Ci volle l’intervento divino di Mikoto – di nuovo – per fargli aprire gli occhi sulla bella Hyuga. E da lì, infatti, Naruto iniziò a parlare di capelli neri come il mogano, lisci e setosi come la stoffa più pregiata di Konoha e di quegli occhi violacei come perle marine, eleganti e raffinate. Una volta a Sasuke scappò che quegli occhi erano gli stessi del loro compagno Neji e Naruto per poco non lo soffocò.
Però era dannatamente vero che avessero gli stessi occhi, a volte sembrava quasi che quando lo Hyuga si arrabbiasse gli si ingrossassero le vene in viso. Chissà se anche a Hinata succedeva lo stesso.
 
Però agli Hyuga, in un modo o nell’altro, servivano persone di carattere e Naruto e Ten Ten facevano proprio al caso loro. Davano una botta di vita e colore in quella casata bianca e nera.
Rock Lee, poi, era un altro soggettone del loro gruppo. Sasuke non lo ha mai tollerato particolarmente, però era divertente vedere quel suo volto così espressivo piangere per qualsiasi cosa. Non ch non gli volesse bene, molto in fondo gliene voleva, però provarci costantemente con Sakura lo innervosiva. Anche perché erano anni che le moriva dietro. Da quando ne aveva memoria, faceva coppia con Kiba e la infastidivano sempre. Fin dalle elementari!
Poi la gente si stupiva che la rosa fosse campionessa nella box. Poverina, quanta rabbia repressa deve aver avuto fino a quando non si è messa con lui.
 
Che poi… non che Sasuke fosse uno stinco di santo.
È vero che Sakura è stata tutte le sue prime volte: il primo scontro, il primo innamoramento, la prima vendetta, la prima litigata con una femmina, il primo bacio e addirittura la prima – e unica – ad aver fatto l’amore con lui. Però le ha dato del filo da torcere! Come quando si era ingelosito per un nonnulla e non le aveva parlato per dieci giorni, oppure quando gli ha detto che le era arrivata una lettera d’amore e lui l’aveva buttata, oppure ancora quando gli aveva detto che dovevano parlare e lui aveva fatto dietrofront per paura che volesse lasciarlo.
Però per il resto non era così accio come compagno.
 
 
Sakura si alzò da lui e andò a vestirsi, invitando anche lui a fare altrettanto.
«Il mio turno finisce alle 14:00, mi fai trovare il pranzo pronto?» gli disse concludendo la frase con un sonoro schiocco sulle labbra del moro. Sorrise e uscì di casa, diretta all’ospedale per iniziare il suo turno. Sasuke sbuffò, iniziando a pensare a cosa cucinarle. A lui andavano i pomodori ma li avevano mangiati la sera prima.
Gli scappò un sorriso.
Che scocciatura pensare a un’altra persona oltre sé stessi.
 
 
«Sono tornata!» esordì Sakura con la sua voce squillante. Entrò in casa e si tolse le scarpe e il cappottino leggero. Appena entrò in cucina sorrise al moro ai fornelli, dandogli un altro bacio sul collo. «Grazie per il pranzo, Anata.» gli sussurrò all’orecchio.
 
 
«Zia Mikoto, Sasuke è impazzito!» sbraitò Naruto nel salotto di villa Uchiha.
La donna si aporse verso il biondo, allarmata per il figlio che stava sulla poltrona con le mani a coprirgli gli zigomi rossi.
«Vuole chiedere a Sakura di sposarlo!»
Mikoto urlò.






Grazie mille per aver letto!
Ella1412

 
  
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