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Autore: LadyYuna94    29/07/2022    0 recensioni
Sequel della mia "Guard Me For Eternity" che è necessario aver letto prima di cominciare questa
"La tua anima gemella giace in un corpo perduto nel passato e rigenerato per un nuovo futuro [...] La sua mente è plagiata e la sua nera arma scintilla come una fiamma nel buio. Una fiamma distruttrice che ha sete di potere [...] Ricorda, figlia del solstizio d’estate, solo tu puoi vincere il gelo nel cuore di un’anima spenta e dimenticata"
Lyn Kon è la meravigliosa figlia adolescente di Rei ed Elena; il giorno del suo sedicesimo compleanno parte per la Cina insieme ai suoi genitori e, come membro della Tribù della Tigre Bianca, deve sottoporsi ad un rito di passaggio, nel quale le verrà predetto il futuro dal Grande Saggio della Tribù. Ma la profezia di cui l'anziano parla non presagisce nulla di buono...
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kei Hiwatari, Nuovo personaggio, Rei Kon
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 6:

Lyn si vestì di fretta e si truccò altrettanto di fretta, non appena chiuse la telefonata con la sua amica lontana.
Uscì di casa e si mise in sella al suo scooter, sfrecciando per le strade della capitale e raggiungendo nel giro di una decina di minuti, la palestra dove sua madre allenava le nuove promesse del Beyblade.
Il sabato mattina era particolarmente movimentato in palestra, in quanto l’allenamento durava di più e constava di una sessione di quattro ore in cui avvenivano anche gli incontri per testare il livello di preparazione degli allievi.
Quando Lyn entrò nella sala era l’una spaccata e sua madre stava salutando i due gemellini di sette anni che allenava da quando ne avevano quattro. Alle spalle della ragazza apparve il padre dei bambini.
- Ragazzi, andiamo, c’è l’auto parcheggiata malissimo di fuori- disse frettoloso l'uomo
- Ci vediamo lunedì, Elena- disse uno dei due con un sorriso smagliante nel salutare la sua allenatrice.
- D’accordo e fate i bravi- rispose la donna sistemando i berretti ad entrambi e poi i bambini corsero verso il loro papà come due soldatini ben addestrati, salutando educatamente Lyn prima di uscire.
- Tesoro, che fai qui?- chiese affettuosamente Elena a sua figlia una volta rimaste sole, afferrando la bottiglia d’acqua da un ripiano e andandosi a sedere su una delle panchine lì accanto.
- Passavo- rispose vaga Lyn, mentre si guardava intorno con un sorriso quasi malinconico.
- Ricordo quando mi allenavo qui con gli altri bambini, all’età dei gemelli- proseguì poi, sedendosi accanto a sua madre.
- Non perché sei mia figlia, ma non sei mai stata come gli altri bambini- disse Elena fiera e Lyn sorrise abbassando lo sguardo.
- Alla loro età padroneggiavi Driger alla perfezione ed eri pronta alle qualificazioni per il campionato juniores- continuò la donna, per poi fare un lungo sorso d’acqua.
- Mamma, devo dirti una cosa- cominciò Lyn dopo qualche attimo di silenzio, sperando di non guastare in qualche modo l’umore a sua madre.
- Certo, ma non potevi aspettare di dirmela a casa?- chiese Elena accigliandosi e Lyn alzò le spalle.
- Anzi, che ne dici di pranzare da papà?- propose sempre lei alzandosi in piedi e invitando la ragazza con un sorriso, che venne prontamente ricambiato.
- Mi piacerebbe, è tanto che non ci incontriamo tutti e tre al ristorante- osservò Lyn, però cambiò nuovamente espressione.
- Però mamma, aspetta, è una cosa veloce- si affrettò ad aggiungere, costringendo Elena a tornare al suo posto. Notò subito che sua figlia muoveva nervosamente le gambe, esattamente come lei quand’era agitata e il suo sguardo inquisitore si spostò nuovamente sugli occhi ambrati della ragazza.
- Lyn, qualcosa non va? A me puoi dire tutto lo sai- la rassicurò la madre, invitandola ad aprirsi.
- Certo, lo so, ma questa cosa improvvisa mi rende così felice che non so come dirtela!- disse emozionata Lyn.
Elena si stupì dei cambi repentini delle espressioni che si susseguivano sul viso di sua figlia e si ricordò che quella era una prerogativa degli adolescenti.
- Come il bacio con il figlio di Lai?- chiese poi la donna con fare vago, dando una finta spallata a sua figlia. A quella constatazione Lyn arrossì violentemente, presa decisamente in contropiede.
- Co… come lo hai saputo?- chiese la sedicenne quasi senza fiato.
- I muri di casa Mizuhara hanno le orecchie, ti basti sapere questo- concluse Elena con un sorrisetto sardonico.
- Zia Emily, questa me la paga- sentenziò Lyn, stringendo gli occhi a due fessure, immaginando che sua madre e sua zia avessero subito spettegolato a sua insputa sull'accaduto in Cina.
- In realtà è stato David a dirlo allo zio Max che si è congratulato con tuo padre per il fidanzamento lampo in Cina, immagina la sua faccia alla notizia- la informò Elena, mantenendo la sua espressione e Lyn scoppiò a ridere, trascinando anche sua madre.
- Come l’ha presa papà?- chiese la ragazza mordendosi un labbro, passato l'iniziale divertimento.
- Tuo padre è un tipo aperto lo sai, certo sapere che la sua bambina sta crescendo e bacia ragazzi sotto sotto lo fa stare male, ma è comprensibile, alla tua età è del tutto normale. Io avevo tuo zio Gianni alle calcagna che era peggio di un papà degli anni Cinquanta- ironizzò la donna.
- Questo solo per dirti che io e tuo padre ci saremo sempre per te e con noi puoi parlare di tutto, lo sai- continuò Elena, legandosi i boccoli castani in una coda alta per via del caldo afoso che aleggiava a quell'ora in palestra.
- Mamma, non te l’ho detto non perché non mi fido di te, anzi, ma per me non ha significato molto, onestamente- confessò Lyn con una scrollata di spalle, attirando nuovamente gli occhi scuri di Elena su di sé.
- Si da troppa importanza al primo bacio, quando invece credo che nel momento in cui si incontra la persona giusta, il vero amore o quello che è e lo si baci, è da considerarsi quello il primo vero bacio e non importa se prima di lui ne avrai baciati uno, dieci, o cento. Io la vedo così- spiegò Lyn ed Elena annuì lentamente.
- Giusto- si trovò d'accordo la donna, rimasta sinceramente colpita dal discorso profondamente maturo di sua figlia, nonostante la sua giovane età.
Così Elena si sentì in dovere di raccontare una parte del suo passato, che potesse servire da esempio per Lyn.
- Sai, prima di conoscere tuo padre io ero stata con pochissimi ragazzi, lui invece aveva tante esperienze alle spalle, com'è giusto che fosse visto che ha quasi dieci anni di più, ma quando baciai lui fu come se tutto ciò che ero stata prima non esistesse più. Avevo cominciato a vivere quando Rei mi ha amata- disse Elena sorridendo emozionata, fissando un punto indefinito sulla parete di fronte a sé.
- Ed è esattamente così che voglio sentirmi!- ammise la giovane
- Sono cresciuta con l’esempio d’amore più grande e puro che possa esistere, un amore che ha sconfitto la morte, non è una cosa da tutti e so che forse chiedo troppo- commentò Lyn sorridendo allo stesso modo di sua madre.
- Non chiedi troppo, non dovrai mai accontentarti, soprattutto in amore, mi hai capito?- disse a mo' di monito Elena e Lyn annuì convinta.
Le due sospirarono poi fu Elena a rompere il silenzio per prima.
- Tornando a noi, di cosa volevi parlarmi?- chiese la donna, alleggerendo finamente la lieve tensione venutasi a creare.
- Ecco, l’associazione di volontariato mi ha chiesto la disponibilità per una partenza immediata a Mosca, hanno bisogno di noi in un ospedale lì- le parole uscirono a Lyn tutte d’un fiato e vide la sorpresa dipingersi sul volto di sua madre. La ragazza si morse un labbro, vedendo che Elena se ne stava in silenzio, probabilmente stava elaborando quell'informazione ricevuta così di botto.
- Caspita, Mosca, è parecchio lontano- cominciò titubante Elena
- Lo so, ma è un’occasione più unica che rara, potrebbe farmi da curriculum per l’ingresso a medicina o scienze infermieristiche- si affrettò a rispondere Lyn, consapevole che sua madre avrebbe reagito esattamente in quel modo.
- M​a quanto starai via?- chiese la donna, improvvisamente apprensiva, voltandosi completamente nella direzione di sua figlia.
- Al massimo dieci giorn, promesso. Ti prego, mamma!- la supplicò Lyn e quando si metteva a farlo Elena rivedeva esattamente sé stessa alla sua età, anche più adulta, ricordando le volte in cui aveva pregato e supplicato suo marito Rei per qualsiasi cosa, anche e soprattutto durante il Cammino.
- Dai, dì di sì!- tentò ancora la giovane, non ricevendo risposta.
- D’accordo, però chiederai tu stessa il permesso a tuo padre, voglio starne fuori- la avvisò sua madre, ma Lyn era già intenta ad abbracciarla e stringerla dopo la prima parola di quella frase.
- Grazie, grazie infinite mammina!- rispose entusiasta la ragazza.
- Ora, se abbiamo finito, vorrei fare una doccia veloce e godermi uno dei meravigliosi piatti al ristorante di papà- disse Elena, alzandosi finalmente dalla panchina e sgranchendosi le ossa del collo.
- Mamma, visto che siamo in tema di confessioni come non ci succede da tantissimo...- cominciò Lyn sorridendo sotto i baffi.
- Posso chiederti un’altra cosa?- domandò Lyn, per poi mordersi un labbro.
- Se è un altro viaggio, scordatelo- rispose Elena sorridendo ironica
- Non lo è, ma non ho mai avuto il coraggio di farti questa domanda, però muoio davvero dalla curiosità e vorrei capire meglio...- si difese Lyn, mentre sua madre prese a guardarla interrogativa, non immaginando per niente cosa Lyn volesse chiederle.
Del resto le due erano sempre state molto unite, erano praticamente cresciute insieme ed Elena si era ripromessa di essere una madre amica per sua figlia, una cosa che a lei era decisamente mancata.
- Ti ho vista al villaggio, quando tutti presentavano i propri figli...- iniziò titubante Lyn, facendo leggermente accigliare Elena.
- Tu e papà siete meravigliosi con me, ma mi sono sempre chiesta come mai non avete avuto altri figli- chiese piano la giovane, con tutta l'intenzione di non ferire sua madre, in quanto immaginava che per lei fosse un argomento delicato, visto che non l'avevano mai seriamente affrontato insieme come famiglia.
- Vorrei la verità stavolta e non la versione che raccontate a tutti, a cui ho finito per credere anche io col tempo- concluse, lasciando poi aleggiare il silenzio tra loro e come sempre fu Elena per prima ad interromperlo.
- Beh, in parte è la verità, sai io e tuo padre che vita caotica conduciamo- cominciò la donna per poi restare nuovamente in silenzio, mentre lo sguardo di Lyn si faceva tremendamente serio, da non lasciarle alternative.
Elena sapeva bene che, prima o poi, avrebbe dovuto affrontare quell’argomento con sua figlia, ma sperava che quando sarebbe arrivato quel momento ci sarebbe stato anche Rei a supportarla, invece non fu così. La donna sospirò rumorosamente e poi alzò lo sguardo su sua figlia. Ne studiò i lineamenti e l'espressione con attenzione e Lyn piegò leggermente la testa di lato, sperando che sua madre non sviasse il discorso.
- Avanti, mamma, non ti giudico mica? Ti vedo con i tuoi allievi, anche con i gemelli prima e, soprattutto, ti vedo con me, il tuo istinto materno è smisurato- incalzò Lyn sorridendo leggermente, ma vedendo che l'espressione della madre non mutava, si zittì nuovamente.
- Diciamo che quando sei arrivata tu non sapevo neanche di averne uno- ironizzò Elena, poi sospirò ancora una volta, facendo ordine tra i pensieri confusi che la domanda di sua figlia aveva provocato.
- Quando ho scoperto di aspettare te, avevamo da poco sconfitto il Team delle Tenebre, tuo padre non c’era, sono stata sola per mesi e poi si presentò alle nozze di zio Takao e zia Hilary, così dal nulla. Immagina lo schock- cominciò Elena e Lyn annuì veloce.
- Questa parte la conosco bene- confermò la ragazza, sperando che sua madre continuasse il racconto aggiungendo dettagli a lei sconosciuti.
- Il giorno in cui sei nata, io e papà abbiamo provato una gioia inimmaginabile, eri e sei tutt’ora la nostra vittoria più grande- continuò la donna, cercando di nascondere le lacrime che le salivano agli occhi.
Seguirono attimi di silenzio e poi Elena riprese a parlare, con la voce rotta.
- Non appena sei cresciuta un pochino e hai iniziato ad essere indipendente, io e tuo padre ci siamo messi d’impegno per darti un fratellino o una sorellina, anche se devo ammetterlo, eri una bambina meravigliosa, ma un pizzichino egoista- confessa Elena ridacchiando
- Ci volevi tutti per te e non hai mai avanzato richieste specifiche per avere una compagnia, come ricordo faceva insistentemente Makoto- ricordò la donna con un sorrisetto.
- Così la zia Hilary, come sai, dopo un po’ rimase incinta di Jay e io continuavo ad avere il ciclo mestruale regolarmente, non avevo così tanta fretta visto che mi stavo dedicando agli allenamenti e alla carriera e, più che altro, non ci badavo neanche- proseguì
- Prima o poi sarebbe successo tutto da sè- disse la donna, scrollando le spalle e Lyn ascoltava quel racconto di suo madre attenta, senza perdersi nemmeno una parola.
- Dopo un anno e mezzo di tentativi a vuoto, decidemmo di vedere uno specialista e lì la sentenza- Elena sospirò forte prima di riprendere a parlare.
- Il medico mi chiese se avessi ricevuto dei forti colpi ai tessuti addominali in passato- ridacchiò amara la donna.
- L'utero era malconcio, come conseguenza non solo di un parto, ma di un vecchio trauma provenientie da colpi ricevuti in quel punto- disse Elena, ricordando le esatte parole del ginecologo.
- Il Team delle Tenebre, la lotta che ti ha ridotta allo stremo delle forze - Lyn precedette sua madre e completò la frase al posto suo, con gli occhi lucidi anche lei. Elena si limitò ad annuire e abbassò lo sguardo.
- Questi problemi fisici non davano la possibilità ad una gravidanza di stabilizzarsi, in pratica restavo anche incinta, ma avevo aborti spontanei, ripetutamente- confessò infine la donna e Lyn strinse la mano a sua madre, per darle il conforto necessario per continuare il racconto, semplicemente restando in silenzio.
- Non potevo crederci, spiegai al dottore che quando avevo ricevuto quei colpi di cui parlava aspettavo già te ed eri nata senza complicazioni, eri perfetta in tutto e per tutto, stava dicendo un mucchio di cazzate!- Elena si agitò come se fosse tornata esattamente a quel momento, vecchio di dieci anni.
- Dalle sue parole capì che per me sarebbe stato molto difficile, se non impossibile, avere un altro bambino- concluse la donna, abbassando definitivamente lo sguardo.
- Oh, mamma- disse Lyn, mentre due lacrime silenziose le scorrevano lungo le guance e i suoi occhi dorati si arrossavano sempre più.
- Amore mio, perché piangi? L’ho superata- la tranquillizzò Elena, sforandosi di sorridere e asciugandosi velocemente gli occhi.
- Per un po' mi sono sentita in colpa nei tuoi riguardi- proseguì Elena, ma Lyn scosse la testa incapace di rispondere qualunque cosa
- Ma mi rincuorava il fatto che, seppur da lontano, non ti sei mai sentita sola perché avevi Makoto, Judy e David e loro erano e sono tutt’ora come dei fratelli per te- disse la donna, poggiando una mano su quella di sua figlia.
- Da quel giorno per me e tuo padre sei diventata ancora più preziosa, perché non solo sei stata una guerriera dal momento del concepimento, affrontando una dura battaglia insieme a me, dentro di me...- ora era Elena a stringere la mano di Lyn più forte
- Ma lo hai dimostrato venendo al mondo all’improvviso, giorni prima del previsto. Volevi nascere la notte del solstizio d’estate, una notte importantissima per la Tribù, poiché si narra che la notte del 21 giugno, la Tigre Bianca sia apparsa per la prima volta ai tuoi antenati- rivelò Elena e Lyn la guardò sgranando leggermente gli occhi.
- Sul serio?- chiese un po' incredula la giovane e sua madre confermò annuendo.
- Ed è per questo che non devi permettere mai a nessuno di dirti che tu non sei degna del potere del tuo Bit Power. Sei stata scelta, come tuo padre- concluse fiera Elena e poi Lyn saltò al collo di sua madre ed Elena la strinse forte, mentre entrambe piangevano e ridevano contemporaneamente tra le lacrime.
- Ti voglio bene, mamma, scusami se ti ho costretta a riaprire una ferita- disse Lyn
- Sei tutta la mia vita- sussurrò invece Elena
Quando si staccarono dall’abbraccio entrambe si guardarono e scoppiarono nuovamente a ridere.
- Ok, ora basta- Elena riprese fiato
- Diamoci un tono e raggiungiamo tuo padre, ho una fame da lupi- concluse e poi prese sua figlia sottobraccio e insieme uscirono dalla palestra, con entrambe il cuore più leggero.
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Il giorno della partenza per Mosca, Lyn era in auto con Rei, diretta in aeroporto.
Il caldo a Roma era diventato decisamente insopportabile, le temperature avevano toccato picchi di quaranta gradi durante quella settimana e il pensiero di trovare un clima più fresco in Russia, faceva sentire la giovane decisamente meglio.
- Hai preso tutto?- chiese Rei, interrompendo d'un tratto i pensieri di sua figlia
- Sì, anche se credo non andremo molto in giro- lo rassicurò Lyn
- Mi raccomando, occhi aperti- la avvisò Rei
- Tranquillo, papà, so che è la prima volta che mi lasciate viaggiare da sola senza Judy o gli altri, ma ci tenevo davvero a questa esperienza e volevo ringraziarti, te e la mamma- disse sincera la ragazza
Rei sorrise continuando a guardare la strada, senza aaggiungere altro. A quel punto Lyn aprì la sua agenda per ricontrollare l’itinerario e gli appunti che aveva raccolto sull’ospedale in cui era stato richiesto il supporto della sua associazione, ma in mezzo a quella serie di appuntamenti e orari, c’era segnata in angolo del foglio anche la profezia del Grande Saggio.
Non ricordava minimamente di averla scritta proprio lì, doveva averlo fatto distrattamente durante il viaggio di ritorno dalla Cina, considerando la stanchezza della festa e il jetleg, l’aveva completamente rimosso.
Nel rileggere quelle righe, riuscì a sentire di nuovo nella sua mente l’eco della voce rauca del Saggio. Poté sentire nuovamente i brividi lungo la colonna vertebrale e tutte le sensazioni che aveva provato in quegli attimi nella Casa del protettore del villaggio.
Rei si accorse che Lyn era particolarmente assorta e le lanciò una breve occhiata.
- Qualcosa non va?- chiese a sua figlia aggrottando le sopracciglia e Lyn si voltò verso di lui un po' stralunata.
- Papà, le profezie del Grande Saggio si avverano che tu sappia?- chiese incerta Lyn, cercando di scacciare quella sensazione di malessere che le aveva improvvisamente attanagliato la bocca dello stomaco.
La ricerca del suo grande amore, stando a quanto aveva detto quell’uomo in Cina, era complicata quasi quanto un antico rompicapo e quella consapevolezza la faceva sentire un po' sconnessa dal mondo.
- Perché me lo chiedi?- sviò Rei, tenendo gli occhi fissi sull’autostrada libera davanti a sé.
- Beh, eri presente quando il Saggio mi ha detto tutte quelle cose riguardo la mia anima gemella- commentò Lyn retorica e Rei inspirò profondamente.
- Sai, non credo che vada preso proprio alla lettera ciò che dice, penso che bisogna darne un’interpretazione personale- tentò vago l'uomo, cercando di dissuadere sua figlia in qualche modo, che tornò ad osservare quelle parole da lei stessa trascritte sul foglio.
- Di certo, la descrizione di questa persona somiglia più ad un fantasma cattivo che ad un ragazzo- ipotizzò Lyn, riuscendo a strappare un breve sorriso a suo padre.
- A te cosa disse il Grande Saggio?- chiese curiosa la ragazza.
- Niente di importante- cercò di liquidare la faccenda Rei, ma sua figlia aveva uno sguardo troppo attento per lasciarsi sfuggire il fatto che lui si fosse di colpo irrigidito a quella domanda.
- Coraggio, papà, se è qualcosa di scabroso, giuro solennemente di non dirlo alla mamma- incalzò Lyn, alzando la mano destra e incrociando indice e medio sorridendo.
​Rei capì di non avere via di fuga e, in quel momento, l’abitacolo della sua Audii gli sembrava più stretto e angusto che mai, quasi soffocante.
- Mi aveva detto che sarei diventato Capotribù- cominciò cauto.
- E questo è successo, mi pare- lo interruppe subito sua figlia.
- Ricordo di aver fatto una domanda riguardo all’essere campione di Beyblade e, in effetti, ora che mi ci fai pensare mi parlò di una metafora riguardo una tigre ferita e l'amicizia. All’epoca non lo capì...- disse Rei prendendo ad essere pensieroso, mentre sua figlia aggrottava le sopracciglia, confusa.
- Cosa vuol dire?- domandò Lyn
- Sul tetto del mondo una tigre ferita, verrà sorretta dalla forza e dal valore dell’amicizia.- Rei ripeté quelle parole a voce alta a distanza di trent'anni e si chiese per un attimo come avesse fatto a dimenticarle, mentre Lyn sbatté le palpebre in attesa di una risposta sensata da parte di suo padre.
- Nella foto della finale mondiale che vincemmo noi Bladebreakers, io ero ferito e portavo le stampelle, ma per il fotografo mi chiese di nasconderle, non faceva bella figura e così, anche se non si nota molto, sono appoggiato tra Takao e… Kei- Rei sospirò rumorosamente tirando fuori quello specifico ricordo.
- Non me l’hai mai mostrata quella foto- si lamentò Lyn
- A stento l’ha vista tua madre, è un ricordo di cui sono molto geloso per diverse ragioni- disse lui con un mezzo sorriso.
- Quindi, ci ha preso anche in questo caso, no?- Lyn aspettava conferma da suo padre, che in quel momento era diventato più irrequieto di lei.
- Papà- la voce di Lyn era seria e carica di aspettative
- Cos’altro ti disse il Saggio?- domandò lentamente la ragazza e Rei deglutì il vuoto.
- Mi disse che la mia giovane vita sarebbe stata spezzata per un bene più grande...-




​SPAZIO AUTORE:

Salve a tutti e ben trovati con l'appuntamento settimanale di "Sign of wish". Questa volta siamo in tema di confessioni familiari, segreti più o meno importanti e dolorosi che Rei ed Elena avevano deciso di tenere per sé, ma Lyn sta crescendo, si sta affacciando alla vita e in quanto figlia è giusto che sappia determinate cose del passato dei suoi genitori, vi pare?
Il passaggio tra le due donne della famiglia Kon è volutamente doloroso e malinconico (chi ha letto Guard Me For Eternity sa bene che i capitoli finali, quelli in cui Elena è da sola sono pieni di tristezza e disperazione povera donna xD) e adesso sappiamo anche perché i coniugi sono fuggiti tanto in fretta dalla festa al villaggio e per quale motivo Elena ringraziava Rei di non aver detto nulla davanti a Mao e Mystel.
Quanto al discorso padre e figlia, beh, sappiamo tutti di quella foto dei Bladebreakers e di quanto Rei non volesse mostrarla a nessuno perché ancora il ricordo di quella notte lo tormenta, anche a distanza di tantissimi anni, però Lyn ora sa che le Profezie del Saggio si avverano, dunque la sua anima gemella chissà chi è e cosa sta combinando ahahah.
Lo scopriremo al momento giusto eheh.
Colgo l'occasione per ringraziare tutti quelli che stanno seguendo la storia e auguro a tutti un buon week-end. Alla prossima <3


 

   
 
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