Bentornata Rose, disse sogno riferendosi a una giovane ragazza. Era seduta sotto un grosso albero, intenta a scrivere su alcuni fogli, alcuni tenuti sulle ginocchia, altri sparsi a terra, in attesa del loro turno.
Hey Sogno, che piacere vederti, ne è passato di tempo disse lei con un sorriso smagliante.
La trovava serena, sicuramente diversa dal loro ultimo incontro.
Sogno ammiccò un sorriso e con i suoi occhi vitrei squadrò i fogli che aveva in mano. 
Cosa scrivi? Un nuovo romanzo? Spero che questa volta mi descriverai meglio, figlia degli Eterni.
Rose Walker, pronipote di Unity Kinkaid, ex vortice e scrittrice lo guardò ridendo. Non sapevo che gli Eterni sapessero ironizzare le rispose, mentre lui si sedeva accanto a lei.
Ci sono molte cose che ancora non sai mia cara Rose continuò Sogno, alzando lo sguardo verso i rami dell'albero.
Lei gli sorrise e riprese a scrivere, mentre Sogno si concedeva un breve momento di riposo, come consigliagli da Lucienne e Morte.
Rimasero vicini, in silenzio, finchè Rose decise di posare la penna. Sai, mi sono chiesta per tantissimo tempo, cosa sarebbe successo se Unity non fosse arrivata e non si fosse sacrificata per me. Anche lo sguardo di Rose iniziò a vagare verso l'alto, con un velo di tristezza. Non avrei più visto Jed e Lytia, non avrei mai incontrato Matthew e non sarebbe nata la mia piccola Miranda. 
Una vita di se mia cara Rose. Avresti perso tutto questo, ma avresti salvato il mondo. Così come ha fatto Unity. L'unica cosa certa è che il vortice doveva morire. Si interruppe per un attimo, preso da un tatto fin troppo mortale pensò. Sono felice comunque che tu abbia potuto continuare a vivere, figlia degli Eterni.
Lei sorrise, anche se con uno sguardo malinconico e si girò verso Sogno, che nel frattempo si stava rialzando e allontando.
Sogno, un giorno vorrei chiederti una cosa. Lui, ormai di spalle, si fermò e lentamente si girò, rivolgendo il suo sguardo verso di lei, in attesa che continuasse. Rose si morse la lingua, forse non avrebbe dovuto continuare, ma la curiosità -- da brava scrittrice -- era troppa.
Vorrei sapere... cosa è successo nell'altro universo?...Quello risucchiato da un vortice, millenni fa.
Calò il silenzio tra i due e lo sguardo di Sogno si abbassò verso terra.
Perdona, non avrei dovuto chiederlo disse Rose, spezzando quell'imbarazzante silenzio.
Lui tornò a guardarla e ammiccò di nuovo un flebile sorriso, forse il massimo che sapeva fare.
Un giorno, Rose Walker, forse te lo racconterò. Così dicendo andò via, scomparendo tra i chicchi di sabbia.

Se solo Rose avesse saputo.
C'era stata un'eccezione, in cui Sogno era venuto meno alla sue responsabilità, lasciando un intero universo sprofondare.
C'era stata un'eccezione e non era stato un caso: Sogno aveva scelto di non uccidere il vortice, lasciando quell'universo alla propria inevitabile fine.
Da quel giorno era diventato il Morfeo che tutti i suoi sudditi ricordavano e in parte temevano. Non c'erano state più eccezioni.
Ma dopotutto, come sarebbero potute essercene altre.

Il suo grande amore non c'era più