Fumetti/Cartoni americani > Voltron: Legendary Defender
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Autore: _V_I    20/08/2022    0 recensioni
Cinque anni dopo la conclusione delle avventure del team Voltron sono cambiate molte cose. Prima fra tutte, Lance e Keith stanno per sposarsi!
Ma non tutto andrà secondo i piani e il passato tornerà a bussare alla porta, nel bene e nel male.
Spoiler per chi non ha visto l'ottava stagione
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kogane Keith, McClain Lance
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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"Io non voglio dormire da solo stanotte". Che imbarazzo. Keith si buttó sul letto appena Lance ebbe chiuso la porta e rimuginó su quanto si fosse ammorbidito. Lui, il valoroso paladino di Voltron, soldato delle Spade di Marmora, abituato fin da piccolo alla solitudine, alla violenza e al pericolo, ora piagnucolava tra le braccia del fidanzato perchè non voleva dormire da solo. Era caduto davvero in basso. Dopo il matrimonio avrebbe chiesto a Kolivan di assegnargli una missione in una galassia remota e inaccessibile, possibilmente piena di ribelli Galra ben armati. Sì, questo avrebbe ristabilito gli equilibri. Inevitabilmente peró sorrise all'idea che, a quel punto, sarebbe stato sposato. "Dopo il matrimonio". Oh sì. Come se la sua vita di prima finisse per poter dare inizio a quella nuova. Al fianco di Lance. Razionalmente, ancora lo faceva ridere il modo in cui si erano evoluti gli eventi, che avevano portato Lance McClain e Keith Kogane, amici/nemici fin dagli albori, a voler passare la vita insieme. Certo, Keith era restio ad ammetterlo, ma a lui Lance piaceva già dai tempi di Voltron. Che fosse... fisicamente piacente, gli era già chiaro quando entrambi frequentavano la Galaxy Garrison, ma che Lance fosse un figo, non era un segreto per nessuno. Il problema era che tutto ció che usciva da quella sua boccaccia, e che lo faceva desiderare di prenderlo a schiaffi anche se solo diceva "ciao". Si risolse ad ignorare la sua esistenza. Una volta peró che il leone blu li ebbe portati fino al castello dei leoni, il fingere che Lance non esistesse non era piú opzionabile. E Keith aveva provato ad odiarlo, ma non ci era riuscito. Era fastidioso, ma era una brava persona. Dolce, premuroso, affidabile, perfino. Bhe, quando voleva lui. I momenti di gran lunga peggiori erano quando Lance ci provava con le ragazze e sfoderava il peggio di sè. Keith non poteva credere che ci fossero ragazze che potessero apprezzare. Nè che il paladino blu credesse davvero che le sue fossero tecniche di rimorchio valide. Ad una conclusione peró Keith era giunto: uno sfoggio di eterosessualità cosí plateale poteva solo voler dire che l'amico non era eterosessuale. Keith non era stupido e il suo gayradar funzionava, non poteva che avere ragione. E ne aveva avuta, quando Lance glielo aveva tranquillamente confessato, dicendogli che sì, in effetti era bisessuale e che, di tutto il castello dei leoni, lui era stato l'ultimo a capirlo. Borioso. Keith si guardó allo specchio e meccanicamente si pettinó i capelli. Ripensare a quel periodo era doloroso, soprattutto dato che, più i suoi sentimenti crescevano, più Lance sembrava sbavare per Allura. Allura. Già. Keith aveva promesso a sé stesso che, se lei mai avesse ricambiato i sentimenti dell'amico, lui non si sarebbe mai e poi mai fatto avanti. Lei alla fine aveva accettato i sentimenti di Lance e i due si erano messi insieme. Lance sembrava cosí felice che, quando la tragedia era avvenuta, Keith aveva pensato che non si sarebbe mai piú ripreso. La morte di Allura l'aveva spezzato e nessuno sapeva come poter rimediare. Il paladino blu si era rinchiuso nella sua fattoria piena di fiori rosa e a Keith piangeva il cuore ogni volta che partiva per una missione e sapeva che l'unica persona che davvero avrebbe avuto bisogno del suo aiuto, non lo stava ricevendo. Alla fine decise che non avrebbe mai piú potuto lasciarlo a sè stesso ed una sera arrivò davanti a casa sua con una capsula monoposto, atterró sui junieberry e bussó finchè Lance non gli aprí la porta, in pigiama,e inveí per i suoi bei fiori. Keith ignoró ogni sua lamentela e lo fece salire sulla capsula. "Ti porto a vedere le stelle. Sono cosí belle stanotte". Un brivido percorse la schiena di Keith, che lasció andare un sospiro. Che frase smielata e cosí poco da lui. Anzi, era cosí da Lance da farlo vomitare. Ma aveva funzionato. Era tornato molte altre sere da lui, sempre con la stessa scusa. E Lance aveva sempre accettato il suo giro fra le stelle, finché una notte non si lasciò sfuggire un "Mi mancava così tanto lo spazio". Keith non lo lasciò nemmeno finire di parlare che lo riportò immediatamente alla Garrison. Pidge e Shiro furono felicissimi di rivedere Lance, soprattutto perchè il ragazzo sembrava finalmente di nuovo sé stesso. Dopo pochi mesi di addestramento, fu di nuovo un membro attivo della Galaxy Garrison e, insieme a Shiro, potè di nuovo navigare sull'Atlas e portare aiuto e supporto ad ogni pianeta e galassia che li contattasse. Le incursioni notturne tra lui e Keith continuarono, anche se, in effetti, entrambi potevano vedere le stelle anche da soli. Ma c'era qualcosa in quella piccola capsula, il dover stare vicini in quello spazio cosí stretto, quasi sempre in silenzio, che dava pace ad entrambi. Lance, finalmente, era in pace. E lo era con Keith. E una sera, quando era in procinto di dirglielo, i suoi occhi si incontrarono con quelli del paladino rosso e, senza che nessuno sapesse di chi fosse stata l'idea, si baciarono. Erano passati piú di tre anni da allora e Keith non avrebbe voluto che le cose fossero andate in altro modo. Sorrise, posò la spazzola e si diresse a letto. Era già mezzanotte, era già il grande giorno. ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Salve di nuovo. Spero di aver corretto tutti i possibili errori di battitura, ma vi pregherei di farmeli notare, qualora ne avessi dimenticato qualcuno. Stavo inoltre pensando, essendo i capitoli tutti piuttosto brevi, che potrei postarne due al giorno. Deciderò in giornata. Buona giornata a tutti, _V_I
   
 
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