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Autore: Nao Yoshikawa    01/09/2022    3 recensioni
Quattro volte in cui Rukia si è innamorata, il modo in cui l'amore ha influito sulla sua vita.
“Mi chiamo Rukia Kuchiki e questi sono i quattro amori che hanno cambiato la mia vita. Il primo amore, quello tenero e rassicurante. Il dolore della perdita, di quell’amore, che mi ha disilluso. L’amore proibito, che mi ha confusa e fatto passare notti insonni. E l’amore consapevole, a cui non sarei mai arrivata senza le mie esperienze precedenti”.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Byakuya Kuchiki, Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo, Renji Abarai, Shiba Kaien
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incest
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L’amore proibito
 
Ho sempre cercato di compiacere e rendere orgoglioso il mio nobile fratello, che mi aveva accolto nella sua famiglia. Chissà perché proprio io poi, mi domandava spesso. Non potevo sprecare un’occasione del genere, ecco perché sin dal principio mi impegnai per diventare una persona – una Shinigami – di cui essere fieri. Ero uno Kuchiki adesso, su di me c’erano delle aspettative. Ma in verità, devo ammettere che l’unica persona che volevo fosse fiero di me, era proprio Byakuya.
Byakuya che sembrava sempre inarrivabile per chiunque, soprattutto per me. Non mi parlava molto e quando lo faceva era sempre distaccato e freddo. Al punto che per un periodo pensai che mi odiasse, ma poi mi dicevo che non poteva essere questo. Perché odiarmi, se mi aveva voluto con sé, nella sua famiglia? Tutto quello che potevo fare era portare onore e lustro al nobile casato Kuchiki. Io e Byakuya vivevamo insieme, la nostra dimora era grande e lussuosa, ma ci incontravamo raramente. Lui era sempre impegnato e io non volevo disturbare. Tuttavia ero io stessa a desiderare un contatto più profondo. Eravamo una famiglia, dopotutto, no?
Avrei voluto liberarmi di quella sensazione, del sentirmi in soggezione ogni volta che me lo trovavo accanto. Lo ammetto, volevo anche il suo affetto, volevo conoscerlo. Perché, ahimè, non lo conoscevo affatto. Eravamo diventati due familiari, due conviventi, che condividevano il cognome, ma nient’altro.
Io lo ammiravo. Emanava potere, eppure rimaneva umile, tranquillo. Sempre con quell’espressione seria e imperturbabile. Non ricordavo di averlo mai visto sorridere. Però mi piaceva. Mi piaceva guardarlo. Mi piaceva immaginare che volesse parlare con me, per ore. Poi iniziai a desiderare che mi sfiorasse e questi non erano pensieri che una sorella avrebbe dovuto avere verso il proprio fratello. Ma io li avevo e non riuscivo a privarmene. Ma non riuscivo ad allontanarli, né volevo rinunciare ad avere un rapporto più profondo con lui. Mi sarei accontentata di così poco…
Una sera non riuscivo a prendere sonno. Capitava fin troppo spesso ultimamente. Così, con indosso il semplice kimono che usavo per dormire, uscii dalla mia camera. La casa era immersa nel silenzio, eccezion fatta per le cicale lì fuori. Allora andai verso l’ingresso. Fuori c’era spazio per sedersi, per ammirare il rigoglioso giardino attorno alla nostra casa. Mi accorsi ben presto di non essere da sola. Byakuya se ne stava lì seduto e per un attimo ebbi la tentazione di tornare indietro. Ma lui si accorse di me prima che potessi formulare il pensiero.
«Non riesci a dormire?» mi domandò.
«Eh? Ecco… no, infatti.»
«Capisco. Vieni qui.»
Ebbi un brivido, ma cercai di contenermi mentre mi avvicinavo a lui. Sembrava diverso, sotto la luce della luna. Aveva una malinconia nello sguardo che ancora non comprendevo, ma che avrei compreso molti anni dopo.
Mi sedetti accanto a lui e sospirai. L’aria profumava di buono.
«Nemmeno tu riesci a dormire?» gli chiesi.
«Come mi capita spesso, del resto.»
Anche lui aveva pensieri che lo tormentavano la notte?
Avrei voluto stringere la sua mano, ma non avrei mai osato arrivare a tanto. Lui non doveva nemmeno sospettare di ciò che pensavo e sentivo. Avrebbe provato ribrezzo, e come dargli torto?
«Sei tesa» mi disse ad un tratto. «Noto che lo sei sempre, quando mi sei vicino.»
Questo era vero. Ero sempre nervosa, timorosa di dire la cosa sbagliata al momento sbagliata.
«Io… mi spiace…» sussurrai. E mi irrigidii di più.
«Hai così paura?» mi chiese ad un tratto.
Non seppi che rispondere. Più che avere paura di lui, avevo paura di me stessa. Di quello che provavo. Trovai il coraggio di guardare i suoi occhi scuri, che ora si puntavano su di me.
«Non ho paura, è solo che… pensavo di non piacerti.»
Questo non era quello che volevo dire, di fatto però era quello che era uscito dalle mie labbra. Byakuya sembrò un po’ sorpreso.
«Se non mi fossi piaciuta, non saresti qui. Immagino sia a causa del mio atteggiamento.»
Non avrei voluto offenderlo. Quindi mi agitai. E quando mi agitavo, perdevo il controllo.
«N-non è colpa tua, nobile fratello. Sono io che… beh…»
Che provavo qualcosa per lui. Forse era una cosa patetica, chissà.
«Non ti crucciare in quel modo, non c’è niente che non va in te» mi disse. E fu il complimento più bello che potessi ricevere. Ma si sbagliava, qualcosa che non andava in me c’era eccome. Adesso ci guardavamo negli occhi e io avevo meno paura. E sorridevo, senza rendermene conto.
«Grazie, nobile fratello. Sono molto contenta e grata di essere qui.»
Qualcosa era cambiato. Posso giurare ancora oggi di averlo visto arrossire, in quel momento. Per qualche istante, Byakuya aveva cambiato sguardo.
Temetti di aver detto qualcosa di sbagliato, ma poi lui mi poggiò una mano sulla testa.
«Ne sono contento anche io» mi disse, per poi avvicinarsi a me. Io non osai muovermi. Ma di certo non avrebbe fatto ciò che speravo. Ma mi chiesi perché si stesse avvicinando a me. Sembrava voler memorizzare il mio odore. Poi, quando le sue labbra si posarono sulle mie, ebbi un sussulto. Non so dire se quello potesse definirsi un vero e proprio bacio, ma di certo le nostre labbra si toccarono e la cosa non fu indifferente a nessuno dei due. Ma Byakuya, che era sempre controllato e presente a sé stesso, ritrovò subito la ragione.
«Perdonami. Questo non avrei dovuto farlo» mi disse. Io però non riuscivo a parlare. Riuscivo solo a pensare che ne volevo ancora, ma che non avevo il coraggio di chiedere.
«Non è… stai tranquillo… non è… niente di grave» balbettai. Byaluya sembrava affranto. Come se essere attratto da me gli pesasse in qualche modo e non immaginavo il perché.
«Si è fatto tardi» disse ad un tratto. Io non osai ribattere.
Quando mi ritrovai da sola nel mio futon, sentii il cuore scoppiarmi nel petto. Sapevo che era sbagliato, sapevo di non doverci sperare troppo, di dover essere razionale. Anche se i sentimenti non sono razionali mai. Avevo lasciato la mia porta aperta, come un invito per lui a venire da me, a confidarsi e a fare tutto ciò che non aveva il coraggio di fare alla luce, del sole o della luna che fosse.
Capii che l’idea di quel sentimento proibito mi scatenava qualcosa. Che partiva dalla testa e arrivava al ventre. Quella notte mi addormentai con la sensazione delle sue labbra ancora addosso e il mio invito fu accolto per molte notti a venire. Ma fu come un incendio improvviso: che consuma tutto e si estingue in fretta.

Nota dell'autrice
Su Byakuya e Rukia ho qualcosa da dire. Ovviamente la storia la sappiamo com'è. Però io mi sono sempre domandata una cosa: okay Byakuya è un uomo (shinigami, pardon) con un forte senso dell'onore, del rispetto, del dovere e via dicendo (e infatti questa storia è un what if totale visto quello che succede), ma dico io, a Byakuya non ha mai fatto strano il ritrovarsi con la sorella della sua defunta moglie, che è identica e SPIACCICATA A LEI? Non lo so, è strano pensare che non abbia MAI e dico nemmeno una volta formulato un pensiero del tipo romantico/sessuale, anche solo per pochissimo. Poi, che Rukia si possa innamorare di Byakuya secondo me non è nemmeno così assurdo. Già nel manga ha una forte ammirazione per lui (talvolta venerazione e a me sta cosa uccide ogni volta), quindi al di là della parentela, secondo me ci sta tutta. Però Kubo non poteva certo mettere l'incesto in un manga battle shonen, quindi SIGH. Spero abbiate apprezzato, alla prossima e ultima OS (:

Nao
   
 
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