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Autore: Legeia    06/09/2022    0 recensioni
In un Presente alternativo, come le possibilità. Scelte e decisioni, occasioni, una persona qualunque di città ma tutti i problemi della vita quando fugge. Realtà, mondo parallelo o cosa, nello svolgimento delle situazioni? P.S. storia scritta anni fa, mai ritoccata e modificata, così come era scritta. COn parti che mancavano nella prima pubblicazione per errori del codice. I pensieri saranno tra: - pensiero o commento in evidenza -
Genere: Avventura, Introspettivo, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Dorde spacciatosi per Milan discuteva con un famoso impreditore americano per farselo alleato e compeltare un accordo trilaterale. Secondo il generale lui era colluso con un gruppo ben noto che finanziava guerre in medioriente e istruiva gli uomini mandati là in servizio a raccattare determinate cose per portarle in america e quindi fargliele avere. Unendo l'organizzazione dei fratelli per le offerte e proposte, mettendo loro sul piatto della bilancia qualcosa di ghiotto e d interesse per i soggetti, il generale lavorando per un gruppo meta-governativo di cui Dorde non poteva dire nulla a nessuno, una sorta  di europol ma segreta e tra govereni non europei, potevano compattare entrambe le forze e le tecnologie e mezzi per il risultato, unico per tutti. era stato anche per questo che i fratelli erano riusciti a conoscere e mettere le mani su schemi e progetti di qualcosa non conosciuto dalle masse e da altri goveerni, studiandoli e ricreandoli, migliroandoli se potevano per loro, come le nanomacchine, o scovare ottimi scienziati da tenere nei laboratori. Il generale sapeva della questione di Dorde ma come membro dell'organizzazione, non il capo, ma non altri, così  Dorde di fatto lavorava per due  fazioni e a Lia non andava a genio. NOn aveva mai conosciuto il generale ma sembrava non piacerle affatto ne l'uomo, e ne che cosa pretendevano peerchè l'organizzazione facesse parte di quella occasione, per Dorde, di essere collusi loro con pezzi grossi nell'ambito militare e governativo di svariati paesi membri.
"E le cose le mettiamo noi, però..." gli rinfacciava lei, scoperto dai documenti che conservavano dettagliati su ogni cosa in quei lavori, che denaro, oro, metalli e pietre preziose o altro che offrivano erano tutti portati dalla loro, di organizzazione, mai l'altra (dai generali)  e appena il generale lo chiamava, Dorde era subito pronto ad agire scattando!
Milan a volte le diceva "per quell'uomo che vede come un padre, farebbe di tutto" e Lia faceva il broncio.

La scusa che il generale metteva sul tavolo era -a noi interessa la cattura e l'inquadramneto dei soggetti, fazioni e ogni aggregazione umana pericolosa per i paesi per cui noi generali e colonnelli scelti siamo la rappresentazione e operato. Voi mettete sul piatto qualcosa che ritroverete sull'altro piatto della bilancia. Saranno vostri tutti gli elementi di valore  visibili e trasportabili che vi si troverà, a noi intressano le prsone e a cosa sono collegati...- gli diceva sempre quando a solo, lui e Dorde, si rivedevano, permettendogli di prendere ciò che voleva in situ e a volte non erano affatto e solo denaro, titoli, documenti bancari e ogni cosa di v alore e che stranamente poteva interessare anche a loro, diceva Lia. Quindi come mai storcevano il naso e glielo lasciavano? Visto che cosa fossero?
Quel osggetto amricano in particolare era un collezionista di antichità!
 Oggetti che facevano gola anche a loro, Dorde e Milan quindi,  perchè storici e di millenni , scoperti per caso e val valore storico incolabile e da studire, o di grande valore in base al paese, trovando oltre oggetti che parlavano della storia dell'uomo di gemme e preziosi di prima mano estratti là e a volte di grossa caratura come peso o per la dimensione. E Lia aveva fatto un casotto, minacciando entrambi i fratelli con una forchetta quando andarono da lei mentre pranzava da sola, peerchè temeva che questi -patti- potessero avere qualcosa sotto!!. aveva rifiutato di mangiare di nuovo con loro e ormai si rifugiava a mangiare se non usciva nel suo studio, e avevano avuto quel discorsetto nella Casa delle Lapidi, il secondo, e quella volta con la forchetta li aveva minacciati di non fare stronzate che potessero peggiorare le cose per le guerre in corso, e facendo saltare il piano, così da essere scoperti non solo dal tizio, ma altri come lui ed essere più cauti. A quale titolo diceva, si lamentava lei ed generale, dichiarava di avere loro dei fondi che gli permettevano  di non  interessarsi dal malloppo che davano ai fratelli, visto le spese e finanziamneti che servivano per quei gruppi segreti, studi e tecnologie di ogni tipo... Importante cosa però che condivideva con quel gruppo segreta una cosa chiave. Tagliando, diceva, l'ombelico finanziario con armi e tutto il resto connesso, si lasciavano in braghe gli stronzi che ci vivevano per la gurra in quei posti e pensavano di guadagnare da qualcosa di vergognoso ancora in quel secolo. Tagliando le manine dei coglioni che li rifornivano, li si lasciava con meno rifornimenti! E gli accordi con i paesi che vendevano lòà le armi, le acquistavano loro maggiorate chedendo accordi di non rifornimneti ma virare su di loro. Ma perchè, continuava, quel gruppo non raccoglieva mai ciò che  era un ottimo rimpinguamneto delle casse, prendendosi solo quei soggetti?!?

"Mi auguro per voi due che questi accordi non siamo come con i tedeschi! Ci ricordiamo che accadde nella seconda guerra per cui passando per salvatori, invece fecero accordi con quella feccia per spedirli nel sud sud delle americhe o altri paesi, ricevendo in cambio documenti e testimonianze dell'operato e ricerche in ogni ambito facendoli campare con vita normale fino alla morte naturale, quelli non acchiappati da loro, ovviamente?!? GLi altri ebbero un giusto processo, quelli salvati dalla bandieera a strisce e stelle NO! Così come circola voce che Mengele e i suoi scagnozzi medici e specialisti di tuti i campi ma anche al fianco di baffetto,  furono portati dove sappiamo a continure gli esperimenti tranquilli, e perfino baffetto tedesco non è mai morto, ma fatto sparire anche lui e gli eredi.... OH!, pare siano di nuovo in tedeschia a fare come da me di nuovo politica come niente fosse!!  Che sia stato un pre Bin Laden... ricordiamo la mania per loro di dire -è morto, defunto, già sepolto- senza alcuna vera prova ne niente a testimoniarlo e così fu per baffetto tedesco... io non ce lo vedo pr davvero lui, scampato  a mille attentati e con la faccia di bronzo di mostrare i baffetti spavaldo, a spararsi facendo la cleopatra de noialtri, invece di un accordo fruttuoso per lui segreto... quinid, voi due siete stati linci o coglioni!?" fece, ancora piccata da come era finita per quel pranzo da cui andò via offesa, con Dorde che si mise sa discuterte con lei dopo per il comportamento di lei,  e Milan che si sentiva in colpa ogni volta che discutevano. Inoltre stavano sempre nervosi tutti e tre quando Lia pareva sempre snocciolare riflettendo, le cose negative e strane che le si paravano in testa metnre ascoltava o leggeva e glieli faceva notare.
"Dobbiamo mettergli i petardi sulla sedia e farglieli scoppiare con loro sopra, non vederli accorgersi del pericolo e scappare , anche per il Generale, che non faccia cavolate".
 
Dorde si era arrabbiato perchè lei chiedeva che stessero lontani ANCHE dai preticelli come li chiamava, minacciava d i andarci a parlare e questo gli faceva venire un brivido sulla schiena, perchè era diplomatica e sempre pront al dialogo per risolvere tutto, ma aveva la vena punitrice che scaturiva in minacce e avvisi, poi fuochi d'artificio e palazzi saltati... gettando la colpa su gruppi estremisti, terroristi e altro. Per carità, rifletteva lui, con i suoi gesti pirotecnici aveva mostrato  dove fossero i pericoli che loro avevano scovato, dando mostra al governo di turno di avere serpi in seno, ma... lui era per un'altra scuola d'operato!
E lui avev a paura che la incontrassero, perchè seppur  pensava che lei avesse qualcosa di interessante a livello magico e discutere e dialogare con lei era interessante e stimolante anche su queli elementi, , era fatta che non si fidava più nessuno e ne credeva di valere qualcosa. Come fu per l'invito di Zay e Ric da andare da loro, senza soldi ne possibilità e malata Lia non aveva modo di fuggire c ome voleva anni prima e rifarsi da capo, e vedersi per la prima volta qualcuno che le proponeva di ospitarla... era cresciuta e aveva vissuto coin l'idea di non fidarsi più di nessuno, tutti l'avevano delusa, usata o voluta come si aspettavano e non si fidava più da non pensare che vi fosse qualcosa sotto, o che fosse impossibile che qualcuno la volesse vicino o ancora, come lei disse in più ocasioni, non amava i debiti e dover ridare. Odiava l'idea di tutti che se si riceve un dono bisogna per forza ricambiare assolutamente, secondo lei un dono o regalo dovevano essere fatti di volontò e perchè si sentiva o voleva farlo. ma Ric e ZAy molte volte la pensavano diversamente da lei, quindi dopo essere diventatas un peso e un fstidio... che sarebbe accaduto? Conceto che diceva anche ai due fratelli, e oltre questo, era così abituata a chiedersi come mai le si diceva, proponeva offriva qualcosa e cosa cèra dietro. Non si fidava.
E aveva paura di un eventuale incontro tra lei che rifiutava la magia, religioni e concetti esoterici e loro. Non per lei, per loro. Aveva fatto implodere a carica molto moderata molti edifici per stanare la feccia e indicare come un cartello -stronzi qui, correre prego-, portando alla luce molte cose che vivevnao nell'ombra dello scintillante splendore delle società visibile ma falsa. Aveva insinuato i suoi robot a criceti e razze, per stanare, acchiapparare o minacciare e se non bastava, da distruggere ed estirpare, o anche solo quei criceti più piccoli seppur grossi c come ratti di fogna o pantegane, forse più grossi pensava, a mò di cineprese semoventi che riprendevano tutto! Perfino nelle città, nei quartieri pericolosi, oltre i loro uomini, aveva fatto scorazzare quei cosi-telecamere che immortalavano tutto ciò che sentivano o captavano, e lei nelle sale wweb soterranee visionava, faceva cercare per scoprire chi fossero e usava come Veròna per le Cacce.
"Dorde, ricordati dei sorci, quelli che ammassano le fogne sono naturali seppur pericolosi per l'uomo e sappiamo come si trattano, alla fine non hanno intelligenza umana... ma quelli che teniamo per la coda in forma umana sono lo schifo da togliere e sgusciano e si comportano da umani... DIMENTICA i preticelli e impegnati per cose vere e da poter prendere a ceffoni. Quello è il tuo lavoro! Anche il Generale fa parte di una commissione mondiale che osserva e gestisce determinate cose, ma mi auguro che ti sia slegato dalla loro mentalità per adattarti alla nostra, dove tu sei. Per te è un padre ma lui è prima di tutto un colletto bianco e un militare fin nelle ossa, che vedrebbe tranquillamente anche te invischiato e buono per un sacrificio se serve.... non per fare la stronza, ma a questo mondo devi immaginarti ogni cosa, non pensare mai -non è possibile, non lo farebbe mai- come fanno i genitori c oglioni o quelli per -amore- credono di avere vicino papa giovanni come presona... non è mai così, obbligati a celarsi, molti mentono e arrivano a fare cosa non ti aspetti per cosa credono mettendo quello sopra tutti, e così io faccio, resto in campana..." guardandolo negli occhi "Smettila di vedere gli unicorni e le statue ambigue" facendolo arrabbiare per la tirata d'orecchie per la sua statua, mentre Milan cercava di non ridere.
Quella benedetta ragazza, diceva smepre. E gli tornavano momenti come quella dicsussione. Che aveva detto delle cose che lo fecero andare su tutte le furie.

"perchè! gli altri lo fanno con me... no? Che io sia come vogliono, che faccia cose come voglio...  come alcuni tuoi clienti che hanno usato una frase come la tua -nessun problema per l'imprevisto, magari vi fate perdonare in altri modi- guardando me! E io lo capisco cosa vogliono e pensano i maschi e cosa stava immaginando. pensano che non si capisca, ma gli occhi, cazzo, lo dicono... e non intendo mettere la mia bravura sempre e sempre  per sollazzare il pennacchio di qualcuno, che se lo perdano... che imparino come fece lui perdendo..." mentre lui la fissava cupo per fare due passi e darle un colpo su un ginocchio da farle cadere la gamba accavallata, facendole assumere un'espressione stupita.

Quella frase aveva mezza verità, mezza bugia e un'accusa. Primo, era vero che era lei a mettere le pezze a certe cose e quindi doveva soddisfare i clienti ma quella situazione messa a sfondo sessuale lo irritava. La mezza bugia era questa, se qualcun altro la sentiva poteva pensare chissà cosa, ma le allusioni di lei avevano un perchè. Le aveva dato quel buffetto sulla gamba per farla smettere. Lo faceva, a dire certe cose ambigue,  contro di lui, Milan, Madame e tutti, per delle ragioni, non perchè volgare. Affermare cose sessuali nel emzzo di una frase per enfatizzare il concetto era per lei il modo di catturare l'attenzione. E quindi dopo che mandò al diavolo Rò, per lei ogni uomo voleva solo edlle cose da lei, e lei riprendeva questa cosa quando accontentava i clienti qualora vi fossero stati imprevisti non contemplati con doni e servizi extra di imbonimento, seppur non le andasse. Quella frecciatina su prestazioni sessuali che col cavolo che lei faceva, ma altri potevano intendere, erano invece intese come compromessi per tenerseli buoni, come con gli uomini col sesso appunto, diceva. Quel riferimento al pennacchio, frase sentita nel suo paese alcune volte parlando con la gente e aveva adottato perchè la faceva ridere, era quello. Riferimento al suo doversi abbassare a porre rimedio con doni di varia natura, anche con le ragazze o ragazzi di Madame, molti erano gay ma non potevano dirlo, di fatto soddisfando come non le paiceva, gli altri per ingraziarserli, come affermava sempre, una donna dov eva fare perchè l'uomo non si annoiasse e cercassi altri buchi.... "Come si fa con gli uomini, devi sempre chinarti per loro, proprio così e i tutti i sensi, perchè non ti abbandonino, come pretesa, ripeteva. Ma non sol oquello.... umiliazione e potere... senza pensare che sono le donne che lo hanno, invece.. poveri pitocchi!!" ripeteva.
Loro erano amici e solo quello, ma per studiare le persone o perchè era da lei, si comportava in modo non molto adatto,s econdo Dorde stesso, con gl iamici. Si atteggiava a come credeva lei normale e semplice, ma non poteva essere così per tutti ma voleva che tutti fossero come lei. Si, la cosa era cambiata per loro, ma lei non voleva capire. E cercava di dirle che scherzare, abbracciare, stare in camera degli altri mentre questi si cambiano, stare in camera di altri in generale, consigliare abiti a prescindere, aspettare che gl ialtri finissero doccia o bagno, prendere in giro sulle persone con cui si stava, abusare dei letti degli altri per stare sopra il corpiletto perchè trovava divertente il materasso di piume, fare...

"mi perdoni ma è una telefonata importante, solo pochi attimi" disse l'uomo a Dorde chiedendogli altra attesa, cosa che lui acconsetì e tornò a riflettere. Normalmente odiava le interruzioni o come altre volte, si trovava là per sostituire il fratello. E tornò a riflettere, sul divano.

Cercò di cambiare pensieri e si mise a ripensare alla lettera che gli aveva lasciato alla Casa Rossa quando se ne era andata all'alba e lui l'aveva trovata appena sveglio, senza accorgersi di niente. Quando si sentiva giù, disperata, triste, incapace di riprendersi o nei momenti neri da voler piangere, o se ne andava là o quei tre gliela portavano, ormai abituati.
E Dorde vi era andato a volte per parlarle e capire che aveva e sapeva che se usciva a cavalcare, a girare sola nel verde, anche fuori il confine della Casa o tra le persone nelle zone limitrofe abitate, come in una situazione che le piaceva nei film post apocalittici. Girare e osservare cose, persone, edifici come alla ricerca dei qualcosa, capire e comprendere gli altri e il mondo pewr lei diverso. E se lo faceva,  entrava in camera di lui e gli lasciava un appunto, lo faceva sempre di lasciare bigliettini con cosa pensava o si sentiva, sempre e in ogni posto. Capitava a volte che facesse la stessa cosa, come scappando, se si sentiva troppo sotto pressione per la gentilezza o l'affetto degli altri, e diceva che aveva l'ansia o qualcosa del genere come con la ragazza al primo anno di università quando le cucinò le uova con il galbanino dicendole di restare a cena, e lei sudò freddo perchè i suoi facevano casino. Dicevano tui che vuoi fare gentilmente ma poi scazzavano.  e lei no nsapeva che fare, aveva perfino la nausea e un attaco di panico, senza sapere come comportarsi in quella situazione,  anche per la paura dei suoi che la cazziavano se tornava tardi, e querlla ragazza non capì, e spar' senza farsi sentire, dicendo solo per sms "sono andata inghilterra".
E il non fidarsi la portava ad avere terrore di essere avvicinata. 
Non le piaceva essere toccata ma  a volte capitava con Milan, Jd o con lui stesso che cercasse una vicinanza e li abbracciava, ome aggrappandosi a qualcuno per non cadere, sembrava quasi qualcosa che non aveva mai avuto prima, e  diversamente di quando era contenta, gasata o felice per qualcosa. Erano situazioni diverse e differenti ancora quando sembrava che le cadesse tutto addosso e conosceva solo un modo per superarlo, come per la sua vita di prima, e inece di abbracciarli, si nascondeva. Stare da sola e cercare lei il modo di lasciar cadere via ciò che la rompeva. E quanddo Dorde o Milan andavano alla casa rossa, lei sembrava pià in colpa perchè si eerano scomodati che altro e se restavano a dormire nbelle loro stanze, anche per aprrofinare di un pausa nell'aria italiana.  e lei la svignava presto nella sua stanza, restando sola al buio o con solo le candele accese. E  con incensi a bruciare tra cui i preferiti, i benzoini e damar. L'odore glielo sentiva sempre addosso anche nei giorni normali perchè a lei piacevano e la calmavano, ma se stava davvero male, restava isolata, e ormai avevano capityo che lei non cercavas un contatto come stringendo una mano ai loro vestiti, senza abbracciali, prendere una mano e stringerla forte o accoccolarsi con una tempia sulla spalla o braccio, era davvero giù.
E se accadeva, era sicuro che tutto le si riversava addosso del peggio della sua vita da avere incubi e ricordi che la assillavano, dai suoi alle persone che le fecero del male. Soffriva sempre come era diventata per la paura di non avere considerazione, affetto e quel qualcosa da qualcuno come desiderava che la portarono però a fare sempre come voleva la famiglia, finendo a schifo lo stesso. Loro vedevano le cose come interessava alla loro testa, dritti come un treno, chi pensava diversamente o non era come loro, ne dicevano e facevano di tutto, MA... diceva sempre Lia, cercavano di apparire perfetti, edutatissimi, sorridenti e tutto ed esattamnete come la feccia che le fece male, dietro inece erano diversi. Loro di diverso dalla gentaglia no navevano niente, si sentivano solo migliori e non avevan problemi a trattare lei come feccia per poi sbraitarle contro che faceva schifo a dirglilo, e poi al telefono o di persona essere gentilissimi e prendendosi le pedate in faccia da tutti, mostrandosi come coglioni. Lei non aveva vissuto niente, non aveva provato niente, non era stata in grado a causa delle loro pressioni e cosa potevano farle, picchiarla, sbraitarle contro per giorni, trattarla da odio e dirle di ogni in ogni modo peggiore che lei no nreggeva a queste cose sopratutto se erano ingiustificate, sbagliate contro di lei o non la ascoltavano. E accumulando per tantissimo tempo, la portarono solo a desdierare di morire. Le perosne fuori non la volevano perchè diversa, al massimo per usarla, se usciva il suo vero carattere dalla finzione quando le facevano superare il limite era trattata come vergognosa, e così in famiglia. non cèra scampo, ripeteva. O fingi tutta la vita o puoi benissimo crepare, al mondo non cèra posto per lei.
E quando era in crisi da avere attacchi di panico, terrore di avere altri in giro e scappava alla Casa Rossa, se era una cosa lieve se ne stava alla Casa delle Lapidi, non cèra verso di aiutarla. Era come a casa, diceva, si sentiva così male anche fisicamente da pensare che sarebbe davvero morta, finalmente, il pianto non voleva cessare, la debolezza così profonda da non riuscire a muoversise non obbligandosi e i rimorsi e le amarezze di non aver potuto davvero fare cosa voleva, vivendo piccole cose come tutti... aveva sbaglaito nel pensare che restando e facendo cosa volevano, avrebbe avuto l'affetto che desiderava ma per i suoi era diverso. Il sangue veniva prima di tutto ma dovevi avere il tuo posto e aspettarti cosa gl ialtri pensavano fosse giusto, accettare tutto e star zitta.
E lei vedeva gli altri intorno a sè avere contatti i genitori e parenti, vederli legati, ad abbracciarsi, a sorridersi ma in modo vero e sincero , non finzione, dia vere qualcuno visicno che ci teneva non per il sangue ma per TE. E nei momenti di crisi piangeva disperata per quando per la musica dovette subire di tutto, dalle esibizioni di fine anno  esimili dalla scuola media agli esami al conservatorio dove LORO ERANO PRESENTI manco fosse una laurea, al seguirla ogni ora per le cose religiose dove DOVEVA suonare dietro alle statue e funerali, con loro attaccati e orgogliosi mentre lei soffriva per ciò che non sapeva fare e... si disperava perchè l'ì erano presenti. Le manifestazioni religiose la prendevano dall'una del pomeriggio a poco prima di mezzanotte a camminare dietro le statute, poi due ore di sonno, tutto deciso dai suoi, al riprendere all'alba a camminare e suonare fino alle due del pomeriggio quando tutto erientrava in chiesa. E lì, cèrano!! Per le gare di tiro a segno dove vinse medaglie e trofei nonostante la malattia, prima di peggiorare e cadere di più nella sofferenza, NON CéRA nessuno!! Nelle esibizioni delle cose di palestra quando ancxora non sapeva della malattia, NON CéRA NESSUNO  e in quelle circostanze in cui aveva bisogno di un passaggio perchè il padre non le dava la macchina se non quando serviiva e mai la sera le urla e le minacce perchè lo obbligava ad uscire di casa dopo le sette di sera, erano cose futili e inutili, che si stesse in casa invece di rompere, e tante cose che le dissero quando lei, al poligono e cose di palestra, ci teneva!! Per quelle cose non cèra mai nessuno e la solitudine, quel male al petto, oltre come già si sentiva sola, peggiorarono.

A nessuno interessava il suo malessere interiore e di vita, dalla parte della famiglia er prerogativa che fosse come DOVEVA essere per la sua posizione di figlia e nipote, il DOVERE dal fatto che fosse donna, allo sbrigarsi ca sposarsi, al figlia e che doveva fare il suo, al suo DOVERE per cosa volevano SU di lei, non per lei. Ogni volta che per gli studi le chiedevano che volesse fare, si accorse che no nera per sapere da lei VERAMENTE, ma che dovesse fare per cosa volevano loro e se dicevano non era vera, ha sempre fatto cosa voleva, non sapevano perchè mai ascoltata il perchè aveva scelto il liceo quello, perchè le sue insegnanti le dissero che non valeva niente e l'unica cosa buona che potesse fare per i suoi genitori con una figlia come lei era appunto scelgiere una scuola di basso livello secondo loro che madnasse avanti gli ignoranti perchè non fosse una delusione totale... all'università che sebebne non le piaceva e non era per lei, si rovinò la salute per accontentarli ma MAI che ebbe quel poco che desiderava da qualcuno vicino a lei. per loro tutto era dettato da soldi, tappe di vita e come vvenivano visti.
COme si sentisse, perchè e come urlava e cercava di farsi sentire o si lametnava di cose che la distruggevano e molto altro no, erano solo capricci tipo bambina, sbuffavano, erano stufi di lei e finiva sempre male, ma quella sdbaglaita che dava fastidio, era lei. Basta.
Cosa serviva prchè stesse meglio, non importava, così come non gleiene importava di coa la facesse stare meglio e non cèrano quando serviva, cosa che rinfacciava loro. QUando cèrano stati? Non con i bulli, le insegnanti arpie, la gente che gliene faceva di ogni ma la stronza era lei, gli obblighi e gli orari che le mettevano i suoi pena casino e lei doveva sottostare e come la trattavano al lavoro, all'associazione di volontariato e oviqnue perchè ovviametne erano loro a dettare le regole, non i genitori di lei.,.. e finiva nella merda sempre lei. Ma a chi importava? A chi interessava come stesse dentro  equanto lo dimostrava? E poi le dicevano newlle urla che loro erano intressati a come stesse e le adnasse, ma non era mai così, perchè non essendo niente come dicevano e volevano loro... tutto finiva sempre con la colpa su di lei, non avendola voluta lasciare andare, e solo a soffrirne era lei.
E non risuciva a scacciare via neinte, erano masse bubblose come le chiamava che la tormentavano.

Era scappato a Milan  giorni prima, che con Dorde impegnato, era adnato alla Casa rossa lasciando i suoi impegni allo Chateau per sapere che aveva, era scappata via lasciandogli sulla scrivania un messaggio,  ed era rimasto con lei fino al pomeriggio del giorno dopo e che "non pareva che stesse malissimo proprio, ma la mattina mi sono svegliato e lei non era vicino, ho trovato al suo posto un bigliettino. Era uscita perhè aveva bisogno di fare qualcosa da sola e riflettere." facendo accigliare suo fratello. Era tornata ore dopo a pranzo  e l'aveva abbracciato dicendogli che stava bene e cèrano cose da fare allo Chateau, come se tutto fosse apposto, sebbene non fosse così.
Dorde gli aveva chiesto cosa volesse dire per cosa aveva detto e si era indispettito perchè Milan aveva ammesso, dopo essere stato incalzato, che aveva bussato alla sua porta dopo cena, chiusa in camera, ed era rimasto a parlare e l'aveva invitato a dormire con lei. In realtà non era andata in quel modo, ma suo fratello pareva incavolato nero e allora rispose alla fine con una mezza bugia "come a volte che viene qwui in camera mia la sera quando non riesco a dormire e passa del tempo con me finchè non mi viene da cadere per la stanchezza e vicevrsa. Non ha mai dormito da me, ma a volte sono andato io da lei e ha chiesto di restare con lei finchè non si addormentava... ma siamo amici, niente di che..." facendosi piccolo nella sedia dietro la sua scrivania.
Dorde lo fulminò con lo sguardo. Lia aveva messo un blocco tramite Helias alla porta della sua stanza vietandogli di entrare di nuovo, cosa che Milan liquidò con "E tu perchè entravi in camera sua a caso" e faceva certe facce offese o sospettose c ontro Dorde e altri che si comportavano con parecchia gentilezza o troppa vicinanza, che per lei erano troppo. Non sapeva bene capire gli atteggiamenti delle persone e temeva  sempre fossero per avere qualcosa,  come odiava e le faceva paura.  Con Milan non accadeva, loro si sentivano come fratello e sorella ma restò muto ingrugnito nel sentire che lei si rifiutava di stare nei letti degli altri quando la rimproverava di abusare di questi per provare il materaso di piume ma solo sopra,  o accettare affetto ma poi chiedeva a Milan di dormirle a fianco. Però, pensò offeso, mentre suo fratello accampava spiegazioni perchè erano solo amici che si sostenevano a vicenda sebbene non ve ne era mai bisogno, tuti sapevano che era strettissimi come fratelli,  che quando lo braccava per abbracciarlo contenta al collo o alle spalle dicendogli di farsi stringere, non faceva il broncio perchè lui le chiedeva di calmarsi e non strattonarlo. Per poi rifarlo appena girato o sulla poltrona, ridendo divertita, mettendosi seduta su un bracciolo, testa contro testa, a prenderlo in giro perchè  faceva lui il muso quando lo spupazzava. Aveva sempre pensato che lo facesse a tradimento per scherzare, ma non eera proprio così e ora suo fratello era stato il suo punto di riferimento in un momento no, chiedendogli di farle compagnia mentre dormiva!!

E ripensò alla lettera che trovò nella sua stanza nella Casa Rossa quando lei invece di cercare un pò di calma, se ne era proprio andata all'alba lasciandolo solo, per sicurezza era andato proprio nella camera di lei, dopo che Dorde la sera prima aveva cercato di abbracciarla per tirarla su e lei era scappata via continuando il suo pianto da sola. Il suo malumore era nato anche da un paio di situazioni negli ultimi giorni per cui vedendo delle cose gentili e Umane fatte da qualcuno a qalcun altro, non aveva iniziato ad avere attacchi di pianto perchè le veniva così! NOn capiva, Dorde, ma quando cèra una situaizone di sostegno, aiuto o gentilezza tra persone nel loro lavoro c he accadevano così, a cui assistevano, lei aveva attacchi di pianto irrefrenabili, le cadevano da sole lacrimone senza fermarsi e o lo sapeva dai resoconti dei tre che le facevano o ombre o l'aveva visto lui.
Ma se cèra qualcosa che tutti era da commozione, a lei non accadeva niente, anzi alzava gli occhi al cielo o si annoiava o sbufava come se li trovava esagerati! Aveva fissato scontrosa una tizia che piangev a al matrimonio della figlia e con lei altre donne senza capire, seguendo le fasi di un lavoro di controllo e copertura pagato. Avva visto gente piangere di commozione per una nascita, o una morte, o salvataggi di animali o persone, ma non le accadeva neinte.
Anzi, gli era invece  capitato di vederla mutare in qualcosa come il pianto sentendo la voce incrinata e addolorata di alcuni degli uomini in serate di commemorazione dei morti che conoscevano, come se avertisse delle sensazioni non sue ma seguendo il giovane che parlava commosso di quella persoona. Non era peer i discorsi o cosa si era detto, parea sicuro, non era per la cerimonia... Erano stati attimi, che lei si trovava dietro quella persona, lei non piangeva mai ma solo in casi particolari, ma la vide, spacciandosi per Milan presenziando la cerimonia con le lanterne di carta tipo cinesi ma che non bruciavano e semplicemente invece di volare, erano attaccate tirate su lentamente metri e metri in alto per non rischiare incenedi, restando nel cielo come a comunicare con esso, lasciando che si spegnessero da sole fino all'alba per poi prima del sorgere del sole, la  carta utilizzata per le lanterne era piena di scritte, frasi o pensieri ect degli uomini che la notte con il sistema di ria calda e corde tenevano su vrso il cielo e all'abra bruciavano in u  falò fatto apposta, quelle carte cariche di pensieri e parole perchè volassero di nuovo questa volta ovunque... e lei partecipava pure ma seguendo come al suo solito attenta alla gente e cosa diceva e faceva per capire come si comportavano e riconoscerle... ma poi accadde qualcosa. Quel giovane particolarmente preso dal ricordo di un amico defunto, parlava con voce rotta e la vide, alle spalle di questo, cambiare espressione come provasse qualcosa di male e quasi piangere, non seguendo cosa si diceva o altro, ma sembrava influezata da qualcosa.
Invece l'aveva vista piangere proprio da nascondersi e levarsi lacrimoni che scandevano soli perchè aveva visto  gesti gentili o di aiuto non previsti, accaduti a caso tra qualcuno verso qualcun altro. E lui non capiva.
per poi ritrovarsi una lettera come quella lasciata nella camera a lui predisposta alla casa rossa, lasciato solo come fuggita.

I veri pianti li aveva nei momenti no e si nascondeva da tutto e tutti, erano una volta ogni tanto e spesso dopo incubi la notte, e se piangeva non smetteva per un pezzo in una disperazione ma udita e considerata da nessuno.
E in quella lettera lo esprimeva.

-Torno a casa, ho delle cose da fare. Perchè perdi tempo con me? Non dovresti. NOn capisco perchè tu e tuo fratello perdiate tempo con me, ben oltre ciò che dovevano ALTRI e che no ho mai avuto veramente. Per loro erano capricci e fastidi di una che pretendeva cose, soldi e altro come una stronza viziata. E non capisco, non capisco davvero voi due, il vecchio e chi mi tratta meglio di quelli che dicevano -familia-

So già che Jd e gli altri non ci saranno nel momento in cui io lancerò la moneta e tenterò di giocare ancora con il fato. Lascio tutto al fato gettando le mie azioni, e aspettando il risultato. Le me che ho creato come Personalità capiscono e sembra solo loro. Io devo cessare il mio scopo primario, respirare, per il bene mentale e fisico. Lo dovevo fare molto, molto prima...
CHi e quanto avevo bisogno vicino, non ci sono stati. Eppure tutti pronti però a decidere su e per me su cosa dvorei fare.

Posso capire perchè si rifiutano, ma tu ci sarai? Ormai non mi tiro indietro, sappilo.
O solo Milan sarà al mio fianco con la speranza che accada cosa mi dia pace o aiuto come lo vorrei?
o ti trincererai come loro nel rifiuto e mi saluterai solo la mattina a colazione anche tu, per poi svanire?!
Jd è delicato di suo, anche se non gli piace quando glielo si getta in faccia, Lubo ha le sue motivazioni e via dicendo... ma tu!?

quando provavo a parlare ad alta voce, era come se nessuno potesse sentirmi. volevo appartenere a qualche posto ma qualcosa andava male. la solitudine mi aggredì e mangio lasciando solo urla e disperazione in forma umana che rimase a soccombere a gente che la Considerazione che pretendevano per loro....  così pregai di potermi allontanare. Scappare. Ma questa volta, qui,  volevo appartenere a questo posto ma qualcosa andava male qui. non come nella mia vecchia vita, ma andarmene definitivamente. Svanire

Ma quando provavo a parlarne in giro, era come se nessuno potesse sentirmi, ANCORA, COME PRIMA.
Volevo restare qui, ma qui c'era qualcosa di così sbagliato.
Così pregavo di poter andare via ma non ripetevo cme nell'altra vita -farò tutto il possibile finché toccherò il cielo.
ed esprimerò un desiderio, di avere una possibilità, di fare un cambiamento e allontanarmi-

Mi vedevo nella dissociazione fuori dalle tenebre e dentro il sole, ma non dimenticherò ciò che non è andato.
La mia famiglia è riuscita ad arrivare così nel basso da dirmi -E colpa tua se sei finita così- rompendomi ancora e ancora. Io sono sempre stata un niente e mi vedo sempre tutti, anche tutti voi, dirmi cose che mi feriscono, perchè dvorei vivere come dite voi.
Non vedendo che era per loro e la loro approvazione mai avuta, che mi rovinai mi uccisero loro. E ora morirò nella seconda parte.
Il non uscire più con nessuno e ne la sera per i loro rimproveri e odi mi ha portata a non sapere per me, come aggregarmi e non sono il tipo che per paura della solitudine e simili si obbliga a cose che non vuole. NOn l'ho mai fatto e preferisco morire che continuare ad esistere, non vivere, nella finzione pur di....

"davvero devi uscire? Cè bisogno? Che devi fare con loro? A quest'ora? Ma non hanno altro da fare? Accura che non stai n'casa, Io non ti accompagno, non esco a quest'ora. Cosa cè da fare c he devi uscire?" e tante altre frase che mi facevano cadere tutto a terra!! Ed ero maggiorenne e all'epoca volevo uscire con Rò o andare in palestra la sera che avevano cose che proponevano e.... alla fine per non sentirli, dopo anche un litigio per cui mio padre mi mandò affanculo perchè non voleva accompagnarmi, ho smesso. Rimasi tra le quattro mura asfittiche, claustrofobiche e tossiche e a loro andava be ne così, si lamentavano solo che non mi sposavo per figliare!!
Fu il periodo che parlavo a Zay dela palestra e tutto il resto... da quel momento io non uscì più. Vedevo le tre volte che lo feci con Rò e già finirono da schifo, poi tornata a casa dopo solo mezz'ora perchè mi rifiutavo di fare sesso, li trovavo incazzati a fissarmi male e come vedette...  come mi guardavano alzati perchè gli davo fastidio, io che tornavo e trafficav o per casa e loro dovevano dormire. Le faccia, gente giudicante in modo meschino come se io tornassi da chissà cosa di vergognoso, che avessi potuto fare e nascondevo cose, maledetti segreti che rualvano che avessi... chissà poi perchè mi tenevo le cose io!!... che mi fissavano per bene come per coglieer chissà cosa!! A come mi sembrava quasi di leggere sulla loro faccia la domanda se avessi fatto qualcosa di sbagliato, a cominciare da qualche relazione  eche vergogna ero.

E dissi basta, appena scapperò non mi sentirò più così e potrò vedere chi vorrò. Vivrò come mi sento, con chi sento, se e quando, e agir davvero per come voglio, come mi urlano ma non è vero. Se io avessi vissuto e fatto cosa volevo come una stronza egoista come mi urlavano, io avrei... avrei ...Ma non riuscì mai a scappare da là.
E ora qui, tranne voi due e i veterani, mi sembra di essere un fastidio per tutti ed un'estranea. La casa rossa la amo per questo. Distante da tutto e nessun giudizio, bellissima e potente insieme e... solo standoci lo si capisce. E per me èp un luogo mio dove non mi sento  un fastidio, rifiutata, di troppo e... le case non ti fanno sentire male o ti uccidono dentro!!

Mi ero detta all'epoca quando avevo scelto di credere a Zay e alla speranza che mi diceva di non abbandonare...correrò un rischio, avrò una possibilità, farò un cambiamento e mi allontanerò. E vivrò ciò che desidero.
 
"Fra  un centinaio di pavimenti calpestati e porte oltrepassate, forse non so dove mi porteranno ma devo continuare ad andare avanti, volare via, allontanarmi". Ma quella a perdere e cadere fui io. SOLO io, mentre chi mi guardava faceva facce schifate e si voltava, e quando ne avevo bisogno! E i miei scesero nel misero urlandomi "E' colpa tua se sei finita così" non vedendo il mio dispiacere e il pianto che mi venne di nascosto non riuscendo neanche a dissociarmi. Avevo cercato di farlo come sempre per cancellare la disperazione, ma non riuscì e mentre i brani andavano, nel cd, finchè non venne Ricordando, non smisi più. E quella fu la più bassa che riuscirono a tirar fuori.

Andare via
Andare via
Ripetevo.

Neanche qui e nenache voi siete riusciti a darmi un posto di tranquillità senza pesi, accuse, richieste di cambiare, offese e solitudine per le discussioni. Solo Milan pare sempre imperturbabile e non mi fa pesare niente.
So già che forse tu non ci sarai ma chiedere alla fine, è lecito.

una volta sentendo Happy birthday e lasciando andare cosa vedevo senza manovrarle, vidi tante cose e anche situazioni e qualcuno parlava a qualcun alto con un titolo e gli disse
"Anche se separati, lui crede in lei e vive per lei" parlando ad un uomo.

Cosa significa ciò, pensai? Credere in qualcuno e vivere per quel qualcuno, chi sarebbe stolto per farlo abbandonando e stessi? Io, che non volevo figli perchè so bene che non erano per me, non sarei stata una buona madre ne guida di vita. Io, che per avere qualcosa che vedevo sugli altri, caddi nel fare le cose per chi non meritava e ci rimisi io. Che senso aveva fare figli, disperati esistenziali come me, come una punizione per loro, se non ero stata capace di badare a me stessa!?
O situazioni di affetto tra persone di cui io non sapevo nulla e non le capivo. E tutto ora è rimasto così... come il mio mondo, come il mondo creato da Lei nell'opera manga.. tutto resta così...
non so cosa si provi, e neppure quanta disperazione possa causare una cosa tanto sciocca quale continuare a strisciare a questo mondo solo perchè la gente continua a ripetere che è giusto così, sofrire basta che respiri, o che Dio lo vuole e tu accettare...  figliare e creare nuovi disperati a cui io lo so, non sarei stata capac e di dare niente di ciò che non ho avuto. Ogni volta che Milan mi abbraccia o usa gesti di gentilezza con me non so come comportarmi e mi sento veergognosa dal non saper ricambiare. Anche se rispetto a quando feci il corso di parruccheria e lo stage, non riuscivo a toccare le persone, mi veniva l'ansia come un rifiuto, un rigetto che non saprei spiegare, con lui non è così e così con te e Jd. Con te e Milan e Jd, non è mai accaduto, ma non sono persona capace di amare e meritevole di crescere qualcuno che dovrebbe essere la nuova persona adulta.
Perchè io non avevo perso cose, non le avevo mai avute...che cosa dovevo insegnare?!? Come quelle madri che dovrebbero insegnare a vivere ai figli e chiedono come mai i palloncini che gonfiano per farli giocare non volano come quelli c he ha visto, ma cadono a terra!! Vero e fa male, questo e ce ne sono tanti, su gente che invece di chiudersi il cazzo o la vagina, crea nuovi disperati quando loro ono sono in grado di insegnare e tanto altro. Le basi, cazzo!!!

E le tue parole come quelle di Zay e Ric sono aria per me... ci sono cose che indipendentemente dai nostri forzi, non torneranno indietro. esiste anche una disperazione che non ti lascia mai. E nè le vostre buone intenzioni e ne i discorsi buonisti possono cambiarli. Per me non cèra già storia da Zay e sono stata stupida a credere nell'amicizia col quel gruppo e a sentire Milan che diceva che sarei stata felice allo Chateau.
Qualsiasi cosa mi avete dato, non ha cancellato niente... per voi il materiale sistema tutto come per la mia famiglia, ma non per me.. e le volte che avevo desierato cosa non avevo mai avuto, siete riusciti a rovinarlo e farmelo vedere sfumare...

Quel giorno io mi siederò sul sedile e dirò, sperando nel lancio della moneta "Oggi muore la persona che eri. E se la moneta lo deciderà...Rinascerai con un nuovo nome e una nuova vita o... finalmente la tua pace ti accoglierà alla faccia degli stronzi"

Non sono stata altro nella vita che sotto di tutti dicendo "Mi inchino a te" come dicono con Namastè. ma non come saluto, ma come obbligo.
Una delle Muse osò dirmi "sei oppressata dai giorni ai quali non possiamo più far ritorno, una figura che si dirige negli abissi a velocità sostenuta, ma si gira in direzione della luce senza esitazione. Tra tristezza e rabbia, confusione e disperazione inizia.... una danza nera tra zampilli cremisi e poi, il buio"!Tu dicesti che diceva ciò per i suoi poteri, lei dice di non ricordare nulla, ma ormai ho deciso.

A volte avrei bisogno di parlare con qualcuno di tutto, per esorcizzare e superare, ma tu glissi e cambi discorso come se... ti annoio?! E finisco per tenere tuto dentro di me ancora e ancora, decidendo che così è per tutti visto anche quando mi sfogo siete tutti come offesi... tutto resta lì, pesandomi, incapace di liberarmene e ho iniziato a pensare, anche dai tuoi commenti piccati, se ci sarai al mio fianco, quel momento.

Ma devo chiederlo.
Tu, ci sarai?!

lei aveva un modo di fare troppo pratico e tranquillo, non si faceva problemi degli altri intorno a lei su cosa facessero, ma  non doveva essere nello stesso modo, cioè equiparare lei e come vedeva le cose come fosse così per gli altri. La cosa era partita con la sua amicizia con Milan e Jd. Con Milan, quei due erano pappa e ciccia su tante cose, e credendo checome andasse bene per lui lo fosse per altri, aveva iniziato a farlo con Jd, Dorde ma non sapeva ancora del loro piano di scambiarsi, e pochissimo con altri. Era frizzante, aperta, scherzosa, spudorata, e agiva con impeto. Prima le avevano etto che poteva essere LEI liberamente, senza maschere ne finte come faceva prima ma non riusciva perchè non voleva, essendo lei stessa era... imprevedibile e come una peersona che ha la morale ma tende a vedere tutto come se la gente non avesse un genere e sesso.
E altre cose che gli passavano per  la testa ma la telefonata gli arrivava a tratti e per un pò cercava di non pensare ma poi tutto tornava.
Lei diceva sempre "Siamo amici, Dorde, eppure tu ti comporti come se fossi...che ne so, una tua spasimante che non ti va più a genio. Sai quando gl istronzi si fanno Le amanti e queste vogliono continuare la storia, non so bene come e perchè visto che sono bravi a cornificare e fare cose alle spalle della donna per cui hanno fatto promesse e loro innamoratissime nonostante siano merda senza pensare he potevano farlo a loro.... mah... comunque, come se io fossi una di quelle che ti assilla... e potrei continuare. Non ti ho mai visto nudo, non ci tengo tra l'altro, non ti ho fatto avances, non ti sono saltata addosso o ho preteso di dormire sul tuo letto! Ma è troppo bello stare su un materasso di piume più di una di quelle vostre robe che chiamate copriletto che sono spesse e morbidose come un'armatura... E' un ottimo posto per leggere, e poi avete quei mobili con lo stile a bottoni imbottiti di pelle, che non so con che faccia dite che siano bellissimi.... che sono ottimi per passare il tempo su cose comode... ma pensare che io faccia roba, no! Noi non siamo altro che amici, ma da quando ho fatto quello scherzo per metterti con le spalle al muro... VIETNAM! Flashback del vietnam a iosa come se volessi scappare da una Polpa sessuale..." e quando lui la fissò stranito rispose ridendo "è così che chiamo quelle che basta che sia maschio giovane e abbia il culo sodo AHA HA AH... allungano le mani e non mollano la preda! Da Madame si vede di tutto accidenti, questo fa ridere per cosa ho visto, ma a volte mi chiedo che cosa provano dentro chi fa il lavoro più vecchio del mondo per chiunque e con chiunque senza voler scappare come viene a me!!" ok, basta, è solo che ho visto alcune clienti di madame e lascia stare... io le chiamo le Polpe per come artigliano quei poveretti ma a aprte questo, ti lamenti che vengo a trovarvi quando ci siete in camera vostra? Che donnnaccia che sono!! Che vi rimrpovero per cosa vi mettete addosso? A volte si, sono improponibili e s e lo dico io...che ti abbraccio al collo? Che vergogna sono, una ragazza non dovrebbe essere contenta di rivedere un amico, hai ragione, siamo dopo il duemilaquindici.... che scherzo e parlaimo di tutto e ogni cosa... una brava ragazza non proferisce parola su certe cose, le sue orecchie non dovrebbero sentirle...!!! E hai sempre quella stramaledetta fissa dei vestiti che secondo te mi faccio togliere per qualcosa ... lascia stare!! " ridendo però dopèo avergli lanciato un'occhiata e lui non capiva mai quale fosse la bugia seppuir cerdeva di aver compreso "Vi chiedo di togliermi abiti difficili da sfilare o costano un mio rene, e mi dici che faccio la porca... e che cosè, che femmine hai avuto prima? Allora le volte che giochiamo che faccio, ti obbligo tra scacchi, giochi da tavolo e logia a... a strip o ti faccio avances? Mi hai vista fare questo? perchè in quel caso potrei capire, eh?!? Ma guardati, mi fissi male e non capisci che ti comporti in un modo offensivo adducendo cose che no nci sono. E anche se facessi semplici richieste, non vuol dire che siano sessuali ma non le farò, quindi...Ti ho baciato solo per confonderti e poi controllare gli occhi, neanche se ti avessi strappato gli abiti, li che facevi mi denunciavi per abuso? Andavi dal Generale a piangere che una cosa piccola e inutile ti aveva sodomizzato?!? A sentire te, sembra così..." fumendo letargica "Avrei voluto vedere il giudice Santi Milani" ridendo per aver preso Milan come spunto mischiato a un famoso giudice di un programma tv" che ci guarda e chiede ma che cazzo stiamo dicendo AH AHA HA ...."  facendolo sospirare.

Non si accorgeva mai che il suo modo di considerare amicizia e affetto erano per altri ben diverso. o meglio, lo sapeva ma agiva per i fatti suoi lo stesso. Vedeva le cose come erano per lei, stando da sola sempre, e pensava che tra i cambiamenti dovesse essercìi anche il pensiero che l'essere umano era tale e dividere i geenri sessuali come fossero due cose aliene tra loro e solo per accoppiamenti fosse da fuori di testa. Che non doveva esserci quel casino di divisione e senso di allarme per cose banali se si passava il tempo insieme  "Se qualcuno vuole fare sesso sono fatti loro, non devono esistere pettegolezzi o stronzate da comari della società là fuori, a nessuno dovrebbe importare se scopi o con chi, possono esistere amici molto stretti di sessi diversi e senza che ci sia sesso, non si è due alieni che posono avvicinarsi solo per copulare e l'amicizia è qualcosa di più forte, e parlo della vera, dell'amore stesso. Passare tanto tempo insieme anche se di sesso di nascita opposto, che problema e?... io in parte la penso come i nudisti, i corpi sono corpi, li abbiamo tutti e scandalizzarsi per un neonato che poppa da un seno davanti a tutti come fosse schifo mentre si bava letteralmente per balconi e sederi di fuori come fosse quello normale è da malati... mio parare!! O entrambi o niente! Finchpè ci sono asciugamani, abiti intimi e simili, io non mi faccio problemi perchè non vedo cose sessuali, io stò coperta per bene perchè so i maschi come sono ma finchè cè tessuto tipo al mare, io non ho problemi... ma la cosa mi urta se cambia... Oh, se si inclina per cazzate tipo che uno dei due si innamora del tizio o la tizia che piace all'altro e partono a litigare, allora sono stronzi!! Scannarsi per una sola persona perchè piace ad entrambi è da coglioni, come fosse un oggeetto o fosse la Yoko Yono di turno da odiare perchè colpa sua... la natura è bella perchè sorprende, per questo a sto punto come dico sempre, se a due piace la stessa fate a tre...!! Semplice, e si eliminano stronzate!!" lasciando basito Dorde "Per me quelli non fanno testo, rovinare qualcosa di più profondo e veero come le aqmicizie, quelle vere intendo, per un compagno di vita che poi per come è il sesso poi si finisce per non amare più è da imbecilli...ma per dire che il sesso è una cosa, per me, solo per sfogarsi, non dovrebbe essere assolutamente parte digiudizi e simili perchè... è una cosa privata intesa con chi e come o quando lo si fa, msa la gente deve sapere cosa tu fai nel privato e dire A TE cosa devi fare, quando, come... come i cazzo di pro vitya e stronzate sulla famiglia per cui fanno sempre proteste per torgliere diritti agli altri.. ecco loro dovrebbero avere qualche malattia là sotto per non scopare più e vedere che dicono, perchè sono buoni a parole, ma poi..." faceva con sguardo di conplicità con un dito sulle labbra  "lo fanno tutti, non è che ci sono solo ialcune categorie con certificati che possono farlo e allora lì potrei capire... poi peggio parte l'ormone ad alcuni e tutto nel cesso, finisce amicizia, finisce tutto perchè non si scopa... Dimmi, tu che tra tutti sei più logico e mentale, ti sembra normale....?? "Lei gli rinfacciava di essere troppo serio e tirato e propenso più alla privacy personale e agli attacchi che mostava di disagio che altro, da un lato e pretenzioso dall'altro e lui se la prendeva.
E lui rispondeva "credi veramente che i quattro amici che hai qui ti siano tali per questo?" e lei di rimando "E che credi che non l oso? Che chi mi è più vicino ha atteggiamenti che pensa che non noti? Ma che devo fare? Cacciarli e passare sempre io per stronza? Seppur dopo Rò ho edtto mai più con qualcuno, l'amicizia è un'altra cosa e finhè si stanno tranquilli non la sfanculo, sempre che non mi facciano girare i coglioni " fumando placidamente col bocchino "Jd per esempio non merta veramente cattiverie, ma pensate tutti che io non veda? Mi fa rabbia che tutti vi comportate in modo diverso e fastidioso perchè vi parte l'ingrifo e se non avete la pesca, basta... o si finge mentendo e non parlando con me o offesi e addio... questi sono essere umani! Se tu dici no, non sento o non voglio, allora sei...mh, perchè non è possibile trovare Amore tra le persone, quello vero però di amicizia, rispetto e legami al di là del sesso... ?... qualsiasi cosa io sia, o che provi solo per persone per cui sento qualcosa, che importa... perchè le persone devono rovinarsi tra loro come divorsziati, ex fidanzati, amanti e altri esempi dove se finisce la stronzata di scopare e non vi sopportate più... cattiverie, litigi, odio, ripicche e tutto lo schifo che mi lacsiano basita... restarwe b uioni amici anche per cosa cè statro comportandosi da adulti e comprendendo che è il piosello o la pesca a volte a dettar legge su alcuni... no!!.. se avessi provato qualcosa per qualcuno, di sicuro non...l'altra persona doveva meritarsela e non vederla come di diritto o pretendendola...e Poi..."



"Si... fateli entrare"
Dorde si riprese sentendo l'altro telefono dell'uomo che squillava e lui che approvava l'arrivo di qualcuno. Ma non stavano finendo un Accordo?

Dorde trattenne il respiro vedendo entrare con abiti formali come guardie del corpo con giacca e cravatta due dei tre che stavano con lei. Chiuse gli occhi un attimo mantenendo la calma, e poi la vide comparire alla porta. Si era fermata un attimo a guardare prima il cliente e poi Dorde, sebbene si presentasse come Milan.
Un sorrisetto malizioso ma non lo era, Dorde strinse i denti per vederla comparire sapendo che pareva suadente ma era solo carogno. Cosa stava tramando o progettando?  A vederla indossava una stola drappeggiata sulla schiena ampia e di notevole qualità, e Dorde sudò di nuovo freddo.
Peggirò quando lei la calò prima sulle braccia e poi la tolse, Kovacs che era quello dietro di lei la prese e la tenne  piegandola bene.
Indossava un abito che non era affatto idoneo all'ora, primo pomeriggio. Adatto al suo corpo che pareva fasciarlo sebbene a Dorde paresse parecchio -morbido- di forme, un Charleston,  o dettp anche da Il grande Gatsby, sbrillucciava ammiccante. Si trattava di un abito in stile anni venti ma lungo che usava con altri stesso periodo per le feste e certi incontri. Tutto pieno di disegni geometrici e semicerchi di perline fino a sotto i fianchi e poi linee e archi fino a sotto con una sovragona di tulle impalpabile a creare movimento a quella sotto leggermente pià ampia verso i piedi. Il sopra aveva le spalline e zona seno come drappeggiati in modo strano e che lui sapeva non facevano parte del modello originale, ma più tardivo, di molto. Lui conosceva l'abito ma non era affatto in quel modo, anche il lavoro di perline e decorazioni in rilievo non era quello che ricordava.

"Bentornata, siete tornata per assistere alla conclusione del nuovo contratto? I vostri profitti saranno migliori questa volta..." disse l'uomo, stringendo tra le labbra con una sorrisone il suo sigaro

"Oh... no!" fece Lia secca con quell'espressione di carognaggine monella e come parlando in un soffio leggero "sono giunta solo a supporto del mio partner per provvedere al  pagamento pattuito dall'altro accordo..."

"DAvvero? Bene, mi consegni allora quello e concludiamo in più vecchio allora, venga signorina, lei è splendida. Che stile è questo?" domandò vedendo anche i capelli corti pettinati ad ondine nello stile dell'abito con una fila di perle in successione che rendeva la pettinatura da cerimonia o matrimonio.

"Prima i soldi, non trova?" sorridendo e toccandosi le spalline, quei drappeggi strani per Dorde si slacciarono girando ora sul seno e ora sulle spalle finchè i quattro lembi non caddero e con essi gli abiti. L'abito di sopra scivolò giù intorno a lei e con l'aiuto di Kovacs che le porse la mano usc' dal cerchio a terra alzando le scarpe con laccetto e tacco per abbinarsi al gemello, ma in nero e corto con la aprte finale poco sopra i fianchi nei decoli e poi il decoro finale della gonna fino al ginocchio che indossava sotto e Dorde capì perchè sembrava molto burrosa, muovendosi in un abito anni venti d'efftto. Dorde era arrabbiatissimo, ma lei andò sul divanetto dove si trovava a sinistra del cliente e invece di sedesi come una Signora, si mise come faceva quando prnedeva in giro una posa simil Paolina Bonaparte, mettendosi di fianco che seduta normale, con l osguardo verso l'amico e lo sguardo carogno e da diavoletto.

"Ecco... potrei..." fece l'uomo senza capire metnre Zidgi e Django sollevavano l'abito per mostrare che sotto, togliendo un livello di tessuto, quindi al centro degli strati d'abito, vi erano una miriade di banconote in fila per quanto fosse la alrghezza dell'indumento. Dorde fissò l'abito, fissò lei e si sistemò meglio nel divano come furente. L'0uomo invece fischiò, prese tutti i documenti, anche quelli dell'altro accordo per Dorde e il Generali e chiese le firme.

"Mio caro Mister Rockfill, noi abbiamo i nostri metodi per recapitare quanto pattuito con i clienti, e oggi ho optato per questo, anche in onore per... il suo apprezzamento per il Libretto d'Opera di una persona che conosciamo, che le effettua regolamente i servizi con le sue ragazze. Nessun osi aspetterebbe del denaro consegnato in tal modo...."

"proprio no!" fece Dorde, composto e serissimo come un riprovero.

"..." Lia gli sorrise complice come se lui fosse stato d'accordo,  anche se sapeva benissmo che lui aveva risposto in quel modo e con queltono per altro, non per complimentarsi "Vede Rockfill, in tal modo può usufruire di un -portatore- particolare senza mostrare valigette o altro. Il taglio delle banconote è il più alto così da dimezzare la quantità e come sono inserite nell'abito, le banconote non si rovinano. Risulta un pò rigido, è vero, ma se qualcuna... vorrà farle da portavalori, nessuno saprà di quei denari... non ne conviene?" ridacchiando mentre l'uomo guardava ammirato l'abito ancora aperto, era possibile per sistema che avevano adottato di cucitura, mentre faceva si con la testa.

"Bene, per l'altro accordo avevamo già concluso, direi. Serve solo che Lei venga da noi dove pattuito per firmare davanti..."

"Come convenuto, certo... " fece l'uomo vedendo Dorde alzarsi "come deciso abbiamo diviso i due contratti e firmerò per iul successivo chiudendo questo e mandando a voi la parte che mi spetta...

"benissimo, allora diamo, PARTNER..." porgendole la mano e aiutandola ad alzarsi, la quale con grazia e con un sorrisetto, lo guardò finchè non gli fu al fianco e volgendosi al cliente non disse "Se dovesse aver bisogno o altro... quando vuole!" con una nota maliziosa che Dorde colse e con un braccio intorno alle spalle, salutò l'uomo e la tirò via, annunciando che aveva altri impegni.
Andarono fino alla macchina.

"Si può sapere perchè sei saltata fuori così!?" fronteggiandola le con le spalle di lei alla macchina.

"Amico mio..." per far intendere che non stava dicendo il suo nome "dovevi portargli il denaro e l'accordo era che il tuo scagnozzo lì, il bellone, ti portasse la valigetta dentro, al tuo segnale. Invece ho pensato di telefonargli, dirgli di incontrarci mentre io avevo fatto predisporre quell'abito..."

"Fatto prima! Quindi l'avevi già pensato quello spogliarello!!" adirato, faccia a faccia

"..." sorridendo divertita "se io volevo fare uno spogliarello, non tenevo sotto un abito, mi capisci no...? E comuqnue andiamo, ci staranno osservando..."

"Siamo lontani apposta dalla sua sede qui, o non avrei fatto venire l'auto così distante. Voglio sapere che ti prende..."

"Amico mio... sbaglio o alla casa delle lapidi ne avevamo parlato... ti avevo detto chiaramente che a lucidare sempre i pennacchi al posto vostro, capisci, ero sempre io...! Ho predisposto con Madame che una sua signorina si rechi da lui, lui la conosce, per indossare tra poco l'abito e accompagnarlo dove gli serve. Per togliere le banconote è facile e l'abito Madame lo riprenderà così che..."

"la smetti e mi dici cosa voglio sapere?"

Lia sorrise mentre le perle nei capelli ammiccavano, Kovacs le aveva aperto la portiera e lei con le braccia si era tenuta sopra lo spertello e il tettuccio.
Dorde infastidito fissò i tre con lei e quelli con lui.

"OK, andate a fare qualcosa per ora, lasciateci soli...."

"ma signore... no possiamo lasciare la macchina incustodita con voi vicino così..." fecero quasi in coro Kovacs e il giovane con Dorde, per una volta non cèrano Fanciulle ma lui li guardò basiliscamente e loro si allontanarono, vicino, a prendersi un caffè.

"Tu... che fai allontanare le guardie... che accade...."

"Entra, dobbiamo parlare..."

"scaratterato" fece lei col broncio ma lo fece, sistemandosi infondo mentre lui prendeva posto vicino la portiera che richiuse.

"Allora, amichetto caro, cosa..."

"non chiamarmi così, sembra quasi una cosa sessuale..." fece duro, ossevando il telefono per poi rimetterlo dentro i ltaschino della giacca, ma fatto apposta come il completo per ospitare un phonvolet grande quanto uno smartphone e più resistente per il suo peso.

"Cosa ti fa amareggiare?"

"Innanzitutto, sei tu stessa che dici che non cè nessuno che ti interessa in quel senso, quindi non ha senso la tua domanda..."

"punti sul vivo... e rimproverata, sempre io..."

"E poi..." fece lui seccatissimo "mi spieghi cosèra quello spogliarello..."

"COme hai detto tu stesso non ho nessuno di interesse che possa prendersi la prerogativa di fare piazzate irate..." fissandolo negli occhi, mentre lei non era più seduta composta ma sempre di fianco con il gomito sul seidle in alto con la mano a sorreggere la testa "e quindi io posso fare cosa voglio con chi... secondo... non sapevo di essere capace di giocare con gli uomini da risultare credibile, insomma tutti quanti mi definite una Virago e..."

"come dici tu stessa sempre, basta che mostri e tutti a volere quella... non te..."

"siamo al putno da rigirare le cose contro di me.... mh?!?" ridacchiando

Dorde la fissò, inaspettatamente non pareva seccata o pronta a scatti d'ìra per la questione come accadeva a volte. Questione di testa, diceva sempre, tutti i suoi problemi erano di testa creati dai suoi che l'avevano cresciuta a pane e religione e considerazione sociale per cui era pure da alontanare e trattare da svergognata se faceva qualcosa prima del matrimonio e le orribili esperienze con gli uomini, mai concluse ma sempre trattata da oggetto. E non li superava perchè non le interessava diceva, ma Dorde come Milan, trovava assurdo che una come lei, con un modo aperto e libero sul sesso e libertà sessuali fosse così rigida e bloccata da sembrare una repressa sessuale.

"Non dovevi essere intenta  a iniziare come avevi detto  il sommergibile classe Balao fleet snorkel in metallo, con pure tutti i personaggini sul...."

"....si" come indifferente

"... rispetto al Classe gato e scorpene non ancora iniziati. Hai finito di colorare il type-3 AMAru yu class, imperiale giapponese?"

"Non avevi promesso che avremmo fatto tutto insieme? Sembra quasi che tu voglia tenermi occupata..."

"No, ovvio... ma io ti sapevo impegnata nell'iniziarli prima del mio arrivo! Ti ho anche preso questi..." prenedndo da una zona apribile del sediel sotto di lui delle bustine trasparenti con delle cose.
Lia li guardò sorpresa prendendoli e fissandoli, erano perfetti per posizionarli sopra la zona ponte superiore dei sottomarini di classi precedenti con zona calpestabile piatta, erano tutti omini con divise di nazioni diverse da colorare e impiegati in varie cose con oggetti in mano.

"Ma non dovevamo prendere anche dei sottomarini radiocomandati?"

"..." lui la fissò con un rimprovero muto "Lia, dove devi andare con un sottomarino radiocomandato? Dove lo metti? nelle vasche di allenamento mentre gli uomini fanno le vasche? Ah no, aspetta... so che saresti capace... no! Sei cavape di mandargli contro quei cosi in acqua perchè o si allenano o glieli infili come... conosco i tuoi giochetti per vendicarti se sono... IN quelle da bagno? Pensavo che volessi solo quelli da montare o i fresi e..."

"Si, lo so è che... Milan mi ha presa in giro! Dice che trova strno che noi due ci industriamo insieme per montare navi e sottomarini come hobby, affermando che sia più qualcosa che vedeva tra me e lui o me e Jd. E ha detto che potevo avere tutto quello che volevo ma ne è nata una discussione, sai che io anche con cosa mi avete dato... non ho colmato o riempito cosa non ho dentro e... mi sono accorta che il materiale non è per me perchè non toglie e riempie il vuoto che ho dentro e quindi non ho cosa hanno altri per continuare e... ma voi non capite...  e lui allora ha detto goditi cosa puoi avere qui e prenditene uno radiocomandato per farlo sfrecciare a tuo piacimento a che sei ancora qui....-"

"Milan!!!....Qual'era la discussione?"

"..." facendo il broncio "continua a dire che dovrei essere contenta di cosa ho e mi ha regalato ma io... no mi sento come dovrebbe essere... chiunque altro. Io..." sospirando "non mi sento affatto, come si dice, a casa. La gente vede me come vuole, come là... perfino voi...!" fissandolo seria, per fargli capire che parlava di lui, Jd e gli altri "io non mi sento accettata e voluta e non inziiare a dire niente! Gli uomini mi vedono come una iena con le emorroidi "facendolo ridere "e se sono io, non vi piaccio! Se mi comporto nel modo che ho scelto per affrontare le cose sono stronza, dura, rompicogliioni e tutti i modi per etichettarmi...ALCUNI vorrebbero che io cambi per essere come preferiscono..."

"Non è così... è solo che il tuo vero Io è impetuoso ma non da pazza, solo che agisci subito per cosa sneti, troppo frizzante, ti infervori per ogni cosa, sempre lì sorpresa e vogliosa di fare questo o quello perchè lo trovi figoso, come dici. Sei vispa come una cavalletta, e quando ti si accoppia con Milan sembrate due discoli impenitenti sempre pronti a fare marachelle..."

"UUHHH, addirittura..."

"smettila, sai che è vero! Quando sei così sorridi sermpre, veramente, sei più solare e sembra che tu abbia mille batterie duracell..." facendo ridere lei "ma a volte come ti ho detto sembra sempre che sia... troppo! E poi come ti... interagisci con gli altri. Non puoi pretendere che correndo da chi consideri amico, abbracciandolo, anzi spupazzandolo come fosse uno di quei cuscini rettangolari da notte per tenere una posizione ottimale del sonno..."

"COSA!?!" fece lei ridendo di gusto "cosa..."

"Si, quei cuscini da notte per tenere la schiena dritta , abbracciandolo anche con le gambe e..."

"AH AHAh" ridendo di gusto voltandosi sul sedile "sembra qualche acrobazia da kamasutra... aha ha ah"

"Sai a cosa..." offeso

"Si, si... è che... come lo dici tu..." contenendosi con una mano sulla bocca

"Beh, spupazzi la gente in questo modo! Milan, Jd, io come esempi a te più vicini, e non ti smolli neanche..."

"E' una cosa brutta?" guardandolo tristemente col croncio accennato facendolo fermare, sembrava bbacchiata dal sentirsi dire che uno scatto d'affetto e sul vero Io fosse sbagliato.

"..." togliendo lo sguardo "non sarebbe corretto farlo, Lia. Non puoi abbracciare in quella maniera come QUALCUNO con uno  squishy..." facendola trattenere dal ridere perchè lei aveva degli  squishy a forma di cibo che collezionava, ma quelli fatti bene, e quelli un pò più così gli strizzava sempre nell'ufficio di Milan e Dorde per divertirsi mentre si sorbiva le loro ramanzine e glieli faceva trovare nei cassetti, anche in sostituzione degli zippo, dicendo loro -strizza e calmati- ridendo poi per le loro facce "... e aspettarti che non cerchino di ricambiare o dimostrati il loro affetto. E' come dare una pacca sul sedere a un gatto spalmato sopra dei fili di computer  a terra coi vari rischi e non aspettarsi un morso o unghiata..."

"Mh..." imbronciandosi "quindi cosa stai cercando di dirmi?"

"... non essere troppo espansiva con amici... maschi... perchè non puoi sapere cosa possono...."

"NO, ferma. Fammi indovinare... provare!?! Davvero se abbraccio qualcuno cè rischio che il gamberetto saltelli?"

"Ma perchè devi equiparare..." come offeso mentre lei rideva per come lui se la prendeva a quei nomignoli, sospirò perchè lei non voleva sempre dover fare come dicevano gli altri, perchè rispodneva scherzosamente con nomignoli e altro e perchè....

"Il significato è quello... veramnente se io abbraccio qualcuno perchè me la sento, poi questo ha fisime perchè..."

"Siamo umani, Lia, ne abbiamo già discusso. So bene che prima di come sei cambiata alla scuola media, tu volevi avere tutti amici e abbracciare tutti e ti sta tornando, ma non puoi..."

"Quindi se io provo affezione per amici e voglio salutarli con un abbraccio o, altra ipotesi, con un bacio sulla guancia niente... avete tutti i problemi..."

"Il problema per cui te lo dico è che tu non sei come le altre..."

"Certo, vero... perchè tutti voi se una vi si dimostra amichevole, BAM, scopata..."

"EHI...."

"E' vero! Dimmi di no... So perfettamente osservando tutti voi  come stanno certe cose. Solo Lubo e Milan almeno non sono così!! perchè non si può vivere così, che se io mi appropinquo ad una esternazione d'affetto, tutti a scappare perchè altrimenti gli ormoni a mille... perchè diciamo questo!! E poi, per cosaa? Faccio schifo, sono scaratterata come dite, non ho interessi..."

"Alcuni di noi ti vedono in questo modo... sei molto sensibile e non hai una gran considerazione di te stessa. Alcuni ti definirebbero all'antica in fatto di affetto e sentimenti, nel senso che è vero che non provi niente per nessuno e se vedi un uomo mezzo nudo che se la tira, peggio se gonfio e troppo, ti schifi visibilmente... non hai gli istinti che mostrano le altre donne e... non sei tipo da avere relazioni, fisiche intendo, con chi non conosci già e hai un legame, possiamo dirlo così, e... non dire che non è vero che hai un bisogno spasmodico di affetto e sentimenti ma celi e ti trinceri nella tua armatura di durezza e stronzaggine. E hai la tendenza a fuggire quando ti senti ferita..."

"..." lei voltò i lcapo offesa

"Comè che si dice con la religione, per cui se accade qualcosa senza senso e illogica ti si risponde -le vie del Signore sono imprescrutabili?-...."

"Cosa...?" rivoltandosi "Quella è una stronzata! Quindi perchè io considero con calore qualcuno, mi è vietato perchè altrimenti i suoi ormoni arrossiscono...."

"Non saremmo in esploriamo il corpo umano, ma..."

"E quindi che si deve fare... sono io che debbo sempre trattenermi e tornare a prima? Dite sempre che devo essere io, che devo abbandonare la me creata da ira, odio e disperazione. Troppo dura, troppo giudicante, troppo tutto... ma se sono me stessa... faccio davvero così schifo da me stessa?"

"Non è questo... la tua te stessa che celavi è troppo gentile, caruccia, apprensiva, affettuosa, allegra e spigliata, scoppiettante e con una forza interiore troppo grande... non puoi vietare alle persone di provare qualcosa per te..."

"che finisce a sessuale? ma si può vivere così?!?" si lamentò lei "a che mi serve stare tra le persone e avere amici se devo essere io a smorzarmi..."

"pensi che loro non l ofacciano?" disse lui serio fissando fuori il finestrino, avevano tutte el loro auto con i finestrini oscurati

"e tu credi che io sia cieca? La cosa che mi fa incazzare è questa, che per cose di sfogo, perchè questo è, sfogo del gamberetto..."

"Lia, la natura è quella che è. Non si può bloccare..."

"Quindi dici così anche per strupratori e innamorati di bambini...?"

"Quello mai!! Intendo dire che è nella natura degli animali che siamo, seguire gli istinti e dover soddisfare dei bisogni. oVVIAMENTE sani, non quello schifo portato da... lasciamo stare, quello è un argomento troppo delicato  eprofondo, anche una ceterogia è chiamata cacciatori bestie e gli altri ex bambini molestati che conoscono solo quello e la loro sessualità li porta a cercare ciò che conoscono... Il fatto che tu non sia attratta da nessuno sessualmente, è una cosa... che sia di testa o meno, ok, può starci... ma non dovresti essere dura con gli altri se mettiamo sul tavolo quel tuo segretuccio..."

"ne parli come se avessi una relazione che so, col papa..."

"smettila di esagerare, ma non puoi dire che li condanni se quando avevi il ciclo lo sentivi il bisogno... non dire di no, avevi attacchi e attimi di vampate che neanche mia madre con la menopausa...." venendo fissato male "e non guardarmi così, è la natura. E anche se dovevi sottostare a cosa non ti piaceva, sai almeno in parte cosa gli altri potrebbero provare..."

"NO! Mi stai dciendo che cosa ti spinge il ciclo sia lo stesso degli uomini quando hanno bisogno solo per sfogo?"

"La meccanica è medesima, gli ormoni spingono e... e lo so, non fare quelle facce, anche tu ti lamenti con la società e i bigotti che giudicano così male chi non riesce a fermarsi da quelle spinte naturali da farlo giovanissimo, come se fosse stato vergognoso lui o lei,non contando che il corpo obbliga. E' il corpo stesso che spinge per l'età a virare sulla sessualità lo sappiamo e per il giudizio e la posizione sociale tutto, si obbliga a comportarsi come suore e preti, che poi non è vero che sono casti e puri, ma...A volte non si può reggere quando è troppo forte, così hanno detto quei ragazzi secondo le clasifiche che ami fare e quando cè il botto della pubertà trattanersi è difficile ma ti si impone come obbligo o ti sbattono fuori di casa... anche tu anche se senza sesso hai un bisogno mometnaneo di affettività ma sei condizionata dalla vergogna, paura e senso di colpa da dove vieni, sebbene invece ragioni come una persona del tuo tempo per il futuro libero delle persone.... e sapendo cosa il corpo ti fa e stare con il ciclo, vuoi ancora incolparli?"

"Ma io no nandavo a insidiare i gamberetto-dotati per sfogare gli istinti..."

"tu hai i tuoi problemi, ma i maschi..."

"Ah, sempre quello! Ma i maschi osno diversi e hanno bisogni... e vincono sempre"

"non è così" fissandosi accigliati "guarda che anche gli uomini possono avere problemi..." rivedendo della stizza da lei "ma tu lo sai meglio di me visto che hai letto e fatto domande a tutti, pure i prigionieri, sapendo che gli uomini hanno quel problema chiamato "erezione" per cui se..."

"ma smettila! tutti gli stronzi che ho ripagato con la loro mediciina, quando e dove hanno avuto problemi di erezione rovinando le donne e ragazze capitate loro sotto tiro...!?"

"quello è diverso. La foga, la caccia, l'eccitazione del potere sulla preda produce cose diverse, ma nelle relazioni normali la donna potrebbe non avere certi problemi... lasciami finire... perchè non deve come un uomo erigere un pene e gettare tutto i lsangue solo in un punto, a aprte il necessario per i muscoli per l'atto! Lei non ha questi problemi, ma il maschio si e se ricordi, odiavi di Rò che ti diceva da tue domande che durante non si parla, non si ride, non si fa neinte se non quello... perchè?!"

"seriamente, fare quello è così scassapalle... ricordo solo per quel tempo che era noioso, stufante, e a tratti raggelante e ... da fare le belle statuine mute e senza dire..."

"Quello è perchè lui era un idiota, il vero -fare l'amore- non è così e se lo sapessi non avresti quelle crisi... se ti sentivi così per colpa sua, ma a parte questo... Lia, come ti ho detto, se è per il maschio, quasi tutto ifnisce là, tutto è concentrato per quell'atto e parecchi non sono in grado di reggere discorsi o battute o altro sviando cosa serve per tenerlo eretto... quando un maschio dice che non si deve parlare, stare toppo a fare coccole o preliminari, a ridere... per molti ridere è perdere tutto e dover ricominciare da capo, se è difficili per molte cose per la donna svegliare il suo piacere e e tutto, per l'uomo reggere quei momenti fino alla fine non è... tutti gli uomini almeno una volta hanno fatto come si dice cilecca, perchè per qualcosa, per essersi laciati andare un attimo o aver riso, o qualsiasi cosa da mantenersi concentrati ed eccitati... finisce per perdere l'erezione e ritrovarsi  i una situaizone per lui imbarazzante..."

"grandioso, insomma è una fregatura! Se ti capita di dire una cosa perchè ti annoi nelmentre, lui cilecca... che belloooo!!" ridendo amaramente

"non è proprio così. Ma se si perde la concentrazione si fa cilecca... la cosa triste è che le donne ridono, non tu, tu sei nervosa per altro e on lo faresti,  della cosa come fosse da vergogna ma non è così, significa che qualcosa non ha permesso di continuare e a volte sono pure gli uomini a non avere -voglia- per così dire, nel senso da non poter continuare e finire... che sia una giornata no, problemi e assilli, il pensare che facendo l'amore trovasse un pò di pace o qualsiasi cosa... se si perde quell'attimo tutto finisce. e questo è diverso da quegli squali abusatori che facciamo mettere in carcere se ci sono prove chiare secondo gli ordinamenti. Quando non ci riusciamo... anche se tu esageri, benedetta ragazza... inciderli? Seria?"

"Altrimenti non capiranno, o quando ho fatto passare bei quarti d'ora alle loro parenti in modi simili alle loro vittime... dovevi vedere come urlavano poi per denunciare la cosa, anche se non erano state abusate veramente ma solo per finta e solo .... ppphhff, quelli stavano solo ballando tipo la salsa o altro adosso a loro.... comunque, desiderando, parole loro, la pena di morte per chi aveva fatto atti orribili! Detto agli altri!! QUando però sono apparsa io dicendogli che avevano la coda di paglia da pretendere ciò dopo cosa aveva fatto, con le prove e le testimonianze delle ragazze..."

"vedi di non esagerare troppo!"

"Tenterò!" ma appariva che si sforzasse di promettere

"Allora, ascolterai i miei consigli?"

"QUindi mi dici di fingere sempre e ancora di essere chi no nsono?"

"Non vorrei dire questo, ma non puoi esser così espansiva e pratica da non considerare gli altri..."

"io considero la gente, qui..." fece lei toccandosi il petto come una cosa più profonda che potesse fare per gl ialtri "mas embra sempre che tui indichi altro...io non vado a guardare uomini nudi, siete sempre coperti, non faccio niente di sconcio e così Jd e gli altri. Perfino quando hanno fatto il bagno nel lago delle lucciole dopo che si sono spogliati tutti, e intendo tutti, lroo stessi hanno agito come s enon  fosse un problema e io seduta sulla riva a testare i giocattolini idrofughi..."

"... le cose possono cambiare, però! Ricordatelo! Ma... tu non sei andata con loro? Non eri quella che sognava di andare finalmente al mare con qualcuno con cui vivere dei momenti e fare il bagno a mezzanotte? Di andare sulla spiaggia per davvero a vivere dei momenti come gli altri, senza i tuoi finalmente e...""

"No, non ho fatto nulla di questo..." abbacchiata forte

"Ma era da sempre che lo desideravi. So che io e Milan non ci siamo smepre...."

"Non... non significa niente con voi o con loro o... è solo che come dissi a Milan, per quante cose possiate darmi, tutto resta sempre come bloccato dalla melma in me. Inamovibile. non riesco a trovare neinte di... il sonno non arriva, e quindi soffoco nel sole, e i giorni sfocano in uno solo, e i miei occhi canticchiano cose che non ho mai fatto..."

"..." sospirando

"e non dirò mai -guarisci le cicatrici che ho sulla schiena, non ho più bisogno di loro e tu puoi gettarle vie e metterle nei vasetti... i domani che non consoco e che non arrivano mai... anche con Zay, Ric, e gli altri del gruppo li sentivo promettere di cose da fare insieme e mi dicevano che avrei vissuto cose che desideravo con qualcuno e che sognavo solo... Ma la vita non è fatta solo di Sogni, Dorde. E con la situazione allo Chateau, con voi che siete cambiati.... non ho più voglia..."

"però raccontavi..."

"tu sai che mi hai carpito queste cose con l'inganno?!?"

"non è vero... non ho carpito nulla con l'inganno....!"

"..." Lia sussultò alzando stizzita il mento, poi mentre lui parlava di nuovo si protese di colpo e lo colpì fronte contro fronte con un grugnito, non da fargli male davvero come una testata con un colpetto di disappunto.

"AHIA!!" si coprì lui con le mani "non ho mentito... non ho solo detto il mio nome..."

"BUGIARDO!!" fece lei "ti spacciavi per tuo fratello... mentivi e abbiamo parlato..."

"non l'ho fatto per cattiveria, lo sai... ma per abitudine... anche quando osno venuto quelle due volte di nascosto... e tra l'altro hai fatto mettere una cosa di sicurezza..."

"ben ti stà...." lo rimbrottò "due volte ti ho trovato in camera mia e dopo che ti ho fatto una lavata di capo, la terza hai bussato e sei entrato senza che io venissi ancora ad aprire... ora te lo scordi!!!"

"... si, bè..."piccato "Milan diceva che era contento che io avessi aspettato a giudicarti prima di mandarti via del tutto e ti abbiamo conosciuto... non volevo affatto, per niente, prenderti in giro, ma siamo così abituati da tempo a spacciarci per uno solo che... lascia stare, continuerai a protestare per essere stata turlupinata con cattiveria, ma non è così... volevamo sostenerti e..."

"come se avessi bisogno di voi... a volte mi fate sentire come una scema o una che ha bisogno degli altri per andare avanti... come i miei!! Secondo loro anche adulta io non potevo fare niente da sola, tutto dovevano fare comunque loro per me... e se facevo cose io come mi spettava... come mi trattavano perchè facevo cose di nascosto, i segreti.... sempre questi segreti e il trttare gli altri come si crede sia meglio quando loro compravano per esempio cibi di nascosto e se li mangiavano di nascosto... lo odio e lo sapete ma voi imperterriti..."

"Non ti ho più mentito o sbaglio..."

"me lo auguro...."

"Comunque se proprio vuoi, vedo di liberarmi presto e possiamo terminare uno dei sottomarini, anche se per me è come i puzzle... anche se qui i pezzi sono numerati e indicati è un lavoro che prende un sacco di tempo e pazienza... ma alla fine avevi ragone, non è male e rilassa e..." si fermò perchè voltò il capo dal finestrino a lei e la vide fissarlo, solo con gli occhi girati su di lui, per il resto era ferma e rigida sulla parte centrale dei sedili posteriori "cosa..."
ma non finì la domanda che lei si gettò contenta su di lui stringendogli le braccia al collo come una pazza, ridendo tra "SIIII" di contentezza e "davvero torni con me e passiamo tempo insieme?"

"LIAAA!" fece lui gettato indietro e premuto contro il sedile "ma ti avevo detto cinque minuti fa di evitare queste coseeee!!!!" mentre lei rideva perchè trovava sempre divertente come lui si comportava.
Si indisponeva per le persone troppo allegre e casiniste, non gli andava di vedere cose che lui definiva sconce e quando lei faceva scherzi e faceva anche solo i gesti di mettersi più comoda con abiti meno pesanti o accollati la sgridava perchè non era corretto, anche lei non si vestiva mai troppo provocante. Ma solo quando erano soli. Prima quando la vedeva entrare e si stava cambiando non diceva nulla, poi divenne tutto casa e chiesa e lei rideva della cosa, lo trovava buffo e agitato da sistemarle lui gli abiti per essere di nuovo composta. Lei che non stava scollata come le altre a mostrare i balconi o le cosce, non so pportava le gonne corte tipo metà ginocchio e che quando si sedeva il tessuto si sollevava e con la pelle toccava dove era poggiata. Andava in ansia su queste cose, non riusciva a stare tranquilla con la pelle a contatto con roba non pulita per bene e senza lavarsi subito come faceva con le braccia,  e non metteva mai cose sexy come le si definiva ma.... Le diceva sempre di regolarsi anche quando giocava troppo con i clienti dopo aver imparato da madame cosa fare e dire. Lei rideva, rideva mentre lui si agitava e si affannava a mettere i puntini sulle I per ricordarle il contegno. E lei aveva chiesto a Milan se era sempre stato così e lui rispondeva che per quanto ne sapeva no, ma con le interazioni con donne non ne sapeva nulla, il maggiore non gli parlava mai di certe cose personali ma una cosa poteva dirlo, era sempre serio e pieno di contegno da rsultare fastidioso, per lui, e lei rideva.  E Lia coglieva ogni occasione per vedere cosa riservava la situazione e quanto avrebbe cercato di non ridere. E poi lei diceva Milan, era comica!

"Dai, scemo!! Sei sempre così tiratoooo!!" strattonandolo gentilmente "ci sarai anche per la prova dell'orchestra? E poi per..."

"Poi devo andare, il generale mi aspetta. Quello di oggi era anche un lavoro per lui..."

"MMUUUHH" fece lei sbuffando, poi però rise , sempre con braccia al collo e la fronte sulla mascella di lui "Almeno oggi quindi ci sei? Montiamo almeno cosa resta del classe Balao?!?"

"Se riusciamo a finirlo, altrimneti lo terminiamo appena rientro e posso dedicare altro..."
Lei saltellò anche se seduta di traverso sul sedile e ridendo lo strapazzò un altro pò, per poi dargli un bacio sulla guancia e strusciare la fronte contro il collo di lui sistemandosi bene e muovere le dita sulla sua nuca, tra i capelli che lui teneva sciolti a quella volta. "Lia... andiamo, sai che non voglio che fai così!"

"..." facendo versi di disapprovazione "QUindi mi stai dicendo che non ti va bene se io lo faccio?  Che non dovrei essere io ed esternare cosa voglio? Ma voi volete una PERSONA o un robot o quelle ragazze che seguono il motto- chiedi e sarò tutto ciò che vuoi-" fissandolo dura negli occhi col broncio

"...Uff" sospirando e staccandole un braccio, per poi spaventarsi per un gesto di lei. Aveva portato una mano sulle reni di Lia e questa si era irrigidita tutta e voltando il capo con fare secco verso la spalla ,per guardare con gli occhi la mano come se ci fosse uno scarafaggio dietro di lei, lo stato di nervoso pareva quello. "quando hai intenzione di superare le tue paure? "

"..." lei fece un respiro profondo  restando rigida e nervosa, votlando la testa a destra e sinista per controllare la mano come un cavallo che quando faceva addestramento con le selle e i fantocci per insegnarli a tenere il cavaliere, voltava sempre il capo ai lati chiedendosi che cavolo fosse e lui rise per il paragone.

"Ti vuoi calmare? Ogni volta che qualcuno risponde a questi attacchi di polipaggio come li chiamiamo ormai da parte tua, diventi.... mi senti?" le fece serio, e lei si voltò a fissarlo, con un gomito, il sinistro, poggiato sopra la spalla di lui lasciando il braccio penzoloni perchè lui non voleva che lei si prodigasse in abbracci e atteggiamenti troppo intimi a suo avviso "non puoi continuare così e poi dire agli altri di essere troppo presi da cosa non ti piace..."

"muh...!" facendo uno dei suoi versi che lui non  sapeva come replicare per spiegarli quando era offesa e piccata, e la vide dvientare di sale appena sospirando per i suoi comortamenti non continuò ad accarezzarle laschiena, e lo ammetteva, lo stava facendo apposta per ripagarlacon la stessa moneta.

"sei impossibile, ti atterrisci anche per queste cose e poi corri a polipeggiarci in abbracci come se avessi cento braccia senza volerci lasciare... devi però smetterla di farti prendere dall'ansia e panico da diventare rigida come un palo e bloccandoti se qualcuno ti fa un gesto gentile. ALmeno, che non siano Milan, visto che da lui non temi niente, ma vogliamo parlare del tuo segretuccio e del perchè anche ti irrigidisci così...!?!"

"S-stai zitto!" fece lei rimettendosi ma con movimenti legnosi sul sedile centrale con i muscoli tesi e come sudando freddo

"se tu avessi a che fare con qualcuno troppo caloroso e affettuoso, dandoti pan per focaccia, vorrei proprio vedere cosa devi fare! Ti troveremmo a terra come un tappeto di pelle di orso..." ridendo...."  Non intendi superare queste cose ma ti inalberi se ti diciamo delle cose perchè tu non sia così prorompente nei gesti di amicizia....Peggio sulle visite? ricordi le crisi nel caso ti avessero presa in marina o carabinieri? e tremavi al pensiero di affrontarle? E i litigi coi medici perchè non intendevi accettare le visite intime minacciandoli se ti toccavano?"

"Ha iniziato con la paternale..." fece lei stizzita riprendendosi un pò ma lui lo fece apposta e rimise la mano sulla schiena, facendola saltare per aria

"non faccio la paternale, gli attacchi di panico che ti bloccano non possono essere lasciati così! O i momenti di iperattività d'ansia che mostri quando si toccano certi argomenti, vedi scenen di abusi per il nostro lavoro e scorazzi per le stanze come un gudo in pena per non essere toccata. Tu salti adosso agli altri, ma non ti si può ricambiare che..."

"Che vuoi..." allontanandogli la mano fissandolo male

"Solo chiederti a che pro tenerti tutto questo senza superarlo... Posso capire..."

"perchè dovrei superare QUEI problemi... a me non interessa e non provo nulla per quello... e no, smettila di fissarmi così, quello che tu hciami segreto è una tua invenzione. Solo perchè hai scoperto che mi rilassa se mi si accarezza la schiena in un certo modo..."

"diciamo, rilassa..." vedendosi fissato male per poi ridere e lei si offese

"... non vedo che segreto sia!! Non è che devo dire a ttti tutto quello che mi piace..."

"e ce li mettiamo i motivi per cui non leggi o vedi film sull'amore dove cè sesso? Che li eviti come la peste per ciò che fa parte del tuo segreto...? Del..."

"Smettila, per il resto non puoi accusarmi che non ho istinti sugli uomini..."

"tranne quando hai il ciclo..."

"Ormai non cè più, quindi tutto risolto! Quel dispositivo è quello che desideravo da secoli, invece di soffrire le pene dell'inferno per un ciclo che non ho mai voluto o chiesto e per me era solo una condanna!! Adesso sono libera, tranquilla, almeno una cosa buona... là fuori se chiedevi la pillola per bloccare tutto ti vedevoano come schifosa perchè pensavano fosse solo per fare quello... non per fermare l'ovulazione e trovare un pò di pace, visto che come per tante cose non possono immaginare, neanche per un attimo, cosa era avere il tipo di dolore che avevo io..."

"ecco perchè sarebbe giusto andare sempre dal ginecologo e farsi curare da ciò si ha di naturale..."

"naturale... come puoi dire questa parola con quello schifo! Sembrava che mi stessero squartando, ma è per figliare, quindi devo tener chiusa la bocca, questo era il succo!! Non me ne frega cosa dice il dottore, che ho di uteri girati e dolori del genere per quelle patologie... IO!! io che non ho mai fatto niente e altro, devo soffrire come un cane a quel modo che desideravo morire che sentirli ancora... mai più!! mai più quei dolori orribili come se stessi esplodendo e... quindi zitto!! me en frego cosa ne pensi di ciò che chiami segreto che non lo è, te lo sei inventato tu perchè ti ho solo detto che non ho rivelato nulla a nessuno, solo due accenni a Milan per parlare di cose sue, ma nietne altro! Non puoi negare che io non abbia desideri ne niente su... nessuno, quindi se mi colpevolizzi come facevano tutti prima di voi, sei come loro..."

"non volevo..."

"non è vero che le persone stanno con gli altri per amore perchè ... a loro piace la tua personalità. Il tuo essere. Se sei nata femmina l'unica cosa che interessa è quanto dai loro con quella cosa, se puoi andare bene le cvonvenzioni sociali e le stronzate ell'amore come lo veodno. .. E poi non vedono te..."

Col broncio, offesa, si voltò verso il finestrino alla sua destra, finchpè Dorde non disse qualcosa.

"Vorrei che tu mi facessi un favore... verrà mia madre che..."

"AHAAHHH!" fece lei voltandosi, un modo di lamento quando era atterrita "e vuoi che sia di nuoivo il suo zerbino...??"

"No, ti chiedo solo di accompagnarla e tenerla d'occhio come una guida... tende a fare di testa sua e se riesce, ad intrufolarsi ovunque e... ci fa visita ogni tanto, dice che è il minimo per i suoi figli che sono diventati cosa siamo e lei ne è la genitrice... è solo per qualche roa, spero di ocnvincerla a dormire altrove e..."

"... cioè, io sono scappata dai miei e devo intrattenere i tuoi...!?"

"Anche questa volta è solo mia madre, non vengono tutti... dai, ragazza, qualche ora... fammi questo favore. io non verrò che una o due ore dopo, Milan non cè e..."

"..." incrociando le braccia "... mi devi dieci favori per questo...!!" fece altezzosa e sfrontata, sfacciata e diretta "... sei il figlio, quindi hai i prosciutti negli occhi, ma mi devi molto per questo..."

"...eh!" fece lui con un ghigno "se fosse stato un altro come ho sentito, ti avrebbe risposto -li fugherò tutti e dieci in una volta come non te ne ricordi..." ridendo mentre lei voltava gli occhi scontrosa mormorando -bravo, fai allusioni sessuali inutili- "... se è ciò che vuoi, visto che non possiamo noi due per gli impegni, tutto ciò che vuoi te lo darò..."

"Tutto tutto tutto tutto....!!??" fissandolo come sfidandolo

"... con tutto tutto cosa intendi..." fece lui a disagio "dipende..."

"Ma come prima prometti faville e poi mi tiri perchè pensi che chieda troppe perle ai porci...?" voltandosi di lato a dargli la schiena

"COSA!?"

"AH AHA HA " ridendosela di gusto, rotolando sui sedili e lui le diede una pacca gentile sul sedere perchè si componesse dal fare casini in macchina "... avevi detto tutto quello che voglio..."

"Si... ok, ho capito, ,mi arrendo... cosa vuoi?"

"Dieci cose, no...?"

"... è quello che vuoi..." fece lui sconsolato

"..." rivoltandosi verso di lui, avvicinando il viso a quello di Dorde "... VOGLIO... che tu torni dieci volte a casa quando puoi, che il tricheco non rompe e puoi liberartene, e stare un pò con me... quando non cè neanche Milan e sono sola e passi del tempo con me..."

"... è tutto ciò che vuoi?" fece lui quasi colpito "... non cè altro che vuoi, che ti porti dai miei...."

"Non sei mica il padre mercante della bella e la bestia..." fece lei con un sorriso stampandogli un bacio all'angolo della bocca "... voglio stare con voi, visto che poi me ne andrò... poi sarete liberi di restare lontano da casa quanto vorrete e vedere le persone che vorrete... voglio dieci favori da te e dieci da Milan , dieci volte per avervi un pò con me, anche diluite nel tempo, ma fare tante cose con voi... dovevi insegnarmi altre cose a scherma, quelle discipline che..."

"... ma se ogni volta che cerco di insegnarti tecniche che conosco sia marziali che non, finisce smepre a casotto..." fece lui partendo come un rimprovero per poi ridere "ecco, finiamo sempre così, sbagli qualcosa, combini casini e poi..."

"... è un male se finisce a tarallucci e vino?" fece lei in italiano questa volta sorridendo gentilmente "o mi stai dicendo che con me ti annoi, che non sono..."

"... se il mio tempo passato con altre persone là fuori valesse allo stesso modo... è veramente e solo questo ciò che vuoi come dieci favori? Dieci volte che torno a casa invece di fare altro?"

"ovviamente se devi lavorare no, ma... visto che abbiamo veivoli che mettono metà tempo di volo fino a casa, se riesci vorrei passare del tempo con qualcuno, invece sola come sempre... con i veterani non è che posso stare sempre in mezzo a loro, sono un gruppo più vecchio che meritano di stare tra loro a volte, non voglio fare il nuovo incomodo e... Jd credo che sia stufo di vedrmi comparire quando sono sola perchè la prima scelta... a aprte quei quattro che non vi piacciono, tutti gli altri mi odiano o mi vedono come qualcuno da assecondare e via svignarsela..." sistemandosi di botto con la spalla sinistra contro di lui, strofiando una guancia contro la sua "non voglio niente, mi date già anche troppo e mi sento in ccolpa a volte...ma a parte voi tutti gli altri mi evitano... ma vorrei almeno uno dei due e... ti va di giocare a The Suffering?..." come in attesa della risposta

"... sai che non sono niente con i videogiochi, poi non so usare la tastiera così come i joypad e... sono lunica cosa in cui sono negato..." vedendola triste e ricordandosi quando raccontava che non aveva mai nessuno con cui giocare a nessun gioco e una volta che Ric aveva detto si, in partita aveva iniziato a sclerare in chat dicendo che senza la sua Rina non riusciva e l'aveva lasciata sola "... e se facessimo come con i film...?" vedendola sbattere le palpabre sorpresa "giochiamo ai tuoi giochi ma io guardo e commento e ti aiuto con il mio cervello e tu fai il braccio..."

"Ah, è così che la metti?... questa volta la parte della donna che fa fare all'altro è tua...!?" maliziosa e cattiva in un sussrruro e si beccò un'altra menata sul lato in alto con la mano destro che stava prima a circondarle la vita

"DAIIIII.... RAGAZZA, EPRCHè DEVI PRENDERMI IN GIRO COSììì" vedendola ridere "sei ti prometto dieci favori, cosa vuoi, tu accoglierai mia madre....?"

".... uff... e va bene... ma ricordati, ogni volta che ti faccio un favore con la tua famiglia, mi devi dieci favori e nel caso.. si sommano ai precedenti..." con un sorrisone furbetto e muoven do le sopracciglia, allungandosi come un gatto che si stiracchia, smollandogli un bacio sotto il metto.

"Sei impossibile, benedetta ragazza...." ma senza dare segno di esserne infastidito

"... e ti giuro, che non abuserò del tuo letto in questi dieci favori, starò buona buona sulla poltroncina e..."

" ogni volta lasci il copriletto un casino di onde e parti tirate che... sai quanto costano?? E devo restare anche la notte?" ricedendo la lei un'occhiata bella profonda, distanziandosi un pò da lui col viso

"ma tu nel tuo letto e io nel mio....!"

"E certo..." fece lui facendo anche si con la testa

"io non dormo nei letti degli altri e al massimo se un giorno mi sentirò tranquilla e tutto con qualcuno, potrei anche invitarlo a dormire con me, ma solo per farmi compagnia finchè non mi addormento... e che non pensa a vuole, cose strane... "

"... ah aha ah"

"... ormai per tutti il letto è solo considerato una cosa... ma non per me. A me piace leggo o gioco o altro sul letto con qualcuno e passo il mio tempo contenta e condividere il letto, anche dentro, per me è solo fiducia... non ho mai pensato a quello, per questo se verrai da me tu, poi torni nel tuo, di letto, resti solo nel salottino..." con sguardo carogno tirndosi indietro e cadendo di schiena sui sedili, sorprendendolo, con la gamba sinistra a cavalcioni su quella destra di lui.

"Ragazza, ma tu non sei quella che ti schifi per..."

"io fra poco torno a casa e mi lavo tuuuuutta...." prendendolo in giro  " anche perchè dovrò prepararmi spiritualmente per tua madre..." stiracchiandosi schiena sul sedile letnamente "e poi..."

"contegno però ragazza... dai turati su, non è corretto che stai messa così..." dandole una pacca sulla coscia che stazionava piegata sulla sua

Lei si tirò su veloce e offesa finchè non adocchiò alla sua destra dal finestrino laterale i ragazzi che tornavano, e Django aveva in mano una scatola grossa di cartone tipo da torta, bella grossa!.

"UUUHHH" fece lei mettendosi sulle ginocchia e poi con le mani sui finestrini "dai, scommettiamo... anzi, scommetto proprio che per  uno di quei dieci favori ti permetto di addormentarti vicino a me nel mio letto... cosa cè nella scatola? Cosa hanno comprato?"

".... " sospirando "innanzitutto credo che non siano per te, non è detto che tutto ciò che comprano sia qualcosa per te"... facendole sbiadire il sorriso " e poi cosa ti fa credere che facendo questa scommessa, se vinco io, non ti chieda cose che non ti piacciono per ripicca con l'obbligo di farle..."

"..." restò voltata verso di lui con la testa, e le mani sul finestrino e sembrava indecifrabile dal capire che pensasse sebbene con gli occhi grandi grandi "la vuoi mettere così? Te ne stai approfittando della mia buona fece e fiducia e sfrutti una scommessa per avere roba sexxuale?!"

"... non sono il tipo, io non obbligo nessuno e ne chiedo niente del genere ma sono stato un militare dal basso... non come mio fratello ma... e ho giocato anche io alle scommesse, di soliuto alcoliche o in palio le prostitute che stavano pagando quella serata i camerati per spostare quanto pagato al vincitore..." vedendo la faccia di lei non sconvolta ma come se pensasse -che dici, sei serio? Tu? E se vincevi...? e poi sussurrare - E perchè una donna deve passare ad altri come vincita come un oggetto? -  " e tu stessa hai inserito in certe feste il game-strip, dal  poker ad altri giochi con delle vincite in spogliarelli e sesso per tenere a noi i peggiori... quindi, di che cosa ti turbi, sebbene sei tu che hai uscito quell'argomento, non io..." disse voltando il capo davanti a sè con le braccia incrociate e lei strinse gli occhi senza dire nulla.

Di colpo sent' i suoi squittii e la vide saltellare contenta vedendo i ragazzi tornare verso la macchina, in fila indiana tra altre macchine e ora Django ne aveva due di scatole impilate che reggeva con due mani, e Dorde si chiese chi aveva l'altra scatola e perchè gliela affidò

"Guarda, guarda... cosa cè dentro..:?? Ah, tu non hai voluto giocare, quindi niente... mi spiace..." gli fece monella rivoltando il capo a fissarlo con sorriso carogno e poi andare di nuovo a guardarli "magari ci sono cose salate... o dolci... o.. cosa..!! Ehi!! NO!" fece lei quando Kovacs era quasi allo sportello, Zidgi era rimasto poco indietor a guardare intorno da scudo e Django invece fece girare attorno al restro della macchina verso il bagagliaio. Lia restò a bocca aperta a seguire il giovane con quei due pacchi di cartone che stava quasi davanti il portabagli ma non per aprirlo.
Lei allora sconvolta aprì lo spostello che andò contro Kovacs, che si ritrovò con le mani alzate contro il metallo come se colpito da un flash e raggelato sul colpo, e fece "NNNNNNUUUUUUUUUUUU!!!!" , il verso cambiò appena mise testa fuori aperta la portira e Django si prese un colpo da forse inciampare e schiantarsi sul portabagabli chisuo, con i gomiti e un urlo, facendo un botto sul metallo e abbassando la macchina.

"..Ma..." Dorde esterrefatto, fissò Django rimasto con i gomiti piantati sull'auto con la testa contro i cartoni, onn si sapeva se ammaccati o altro, Kovacs come un uccello spiaccicato contro il vetro e lei che mugolava perchè aveva fame e vedeva qualcosa di buono sparire. "Ragazza, ma per la madre, che fai!!! La macchina... avrà fatto due buchi così!!" le fece indicando Django ancora rintronato, non si sapeva come era inciampato o che altro er aaccaduto.

Lei tirò dentro le labbra,  sopra i denti come quando combinava qualcosa e Kovacs ripresosi chiese se era tutto ok, controllandosi il compleato. Zidgi aiutava Django e urlava -tutto a posto, stà nà crema... e credo letteralmente!!- senza speigare ulteriormente.

"Kovacs, entra subito!!" fece lapidario Dorde e questi eseguì, mettendosi seduto a fianco a Lia, la quale si era messa composta e perfetta come una Signora, al centro, con faccia di bronzo "voglio sapere poi i danni e i problemi se ci sono stati, per cosa erano quei..."

"... erano per te..." fece Lia con una faccia e uan sfacciataggine di bronzissimo proprio "io mangerò dopo!"

"Tu ora vai a casa e..."

"E se volessi andare altrove...?? " vedendolo sfiuaccato levando lo aguardo davanti a sè "Ora non mi ascolti più? Ora fai il sostenuto e io parlo e parlo e tu niente... guarda, mi metto così, e parlo con lui, almeno lui mi ascolta..." fece offesa e si mise di fianco sul sedile, stile Paolina Bonaparte nella statua famosa rivolta verso Kovacs, che non capiva che accadeva e stava rigido e silenzioso.

"Stavo parlando con te, signorina...!!"

"... stavo dicendo, dovrei andare a casa, ma prima ho voglia... di qualcosa di sfizioso... e avere compagnia... per questo pensavo che tu..."

SBAM!

Le arrivò un colpo col dorso della mano sulla parte di chapet all'aria e lei dopo un verso stridulo, si voltò solo col viso esterrefatta, le aveva dato un colpo piùà forte di quelli di sempre sebbene solo una pacca per richiamarla all'attenzione senza volerle fare male.

"La smetti di sviolinarti lui perchè facia mcosa vuoi...?? Cosè, stai attuando cosa non ho messo in cosa parlavamo prima, per sfregio?? COn lui, poi?" fece Dorde piccato e lei fece ancora la sostenuta e facendo come i cavalli, che ti snobbavano dandoti il didietro, continuò.

"... Ambrogio... non ho proprio desiderio... ho voglio di qualcosa di sfizioso che... ho un languorino..." suadente e melliflua col braccio sulla parte alta del sedile di dietro, sguardo a Kovacs e questi che guardava ora Dorde, pensando Milan,  e ora Lia come se stesse accadendo qualcosa di mai visto.

"... e... che devo fare io...? Vuole uan tea boutique come chiamano ora le Sale da tea, una oasticceria, o altro... o devo portarla da Madam...!?"

"MA COSA LE DICI!!" fece Dorde inviperito e Kovacs si atterrì da sembrare voler saltar giù dalla macchina "Portala a casa SUBITO e le fai portare qualcosa da mangiare!! VOGLIO che tu mi aggiorni appena arrivati a casa, di volata, e mi confermi che è in camera sua, nello studio, in qualunque stanza a mangiare qualcosa se vuole, ma la voglio lì!! Ora FUORI!!!" mentre Kovacs annuiva terrorizzato dallo scatto alla sergente maggiore stronzo, e stava per fare il gesto militare per poi scendere lesto "E tu... non mi rimangio la promessa dei dieci favori, ma ti starai a casa ferma e buona invece di provocarmi e farmi gl isberleffi  e..."

"Si, papà... certo, papà... come vuoi tu, papa..." fece lei col broncio metnre stava per uscire

"... e non ti azzardare a farmi scherzetti dei tuoi in stile ragazzaccia provocante perchè mi infurio davvero!!! E a lui da dove è uscita la cosa di Madame!! A CASA!" le fece mentre lei sorrideva carogna come se stesse per ideare qualcosa come la scena del vestito, chudendo lentamente la portiera facendo -ciao ciao- con la manina per prendere Kovacs da un braccio e tirarselo via.

"BENEDETTA RAGAZZA!!!" incrociando le graccia e le gambe, finchè non gl igiunse la voce dell'autosta, chiuso dal vetro davanti,  che gli chiedeva s epartire.

Dorde sospirò tre volte, alla fine scoppiò a ridere. Ma avrebbe strigliato Kovacs per l'uscita assurda. Poi però appena partita la macchina e il finestrino che scorreva lasciando piano piano lei e i tre sul marciapiede come a rallentatore, non si impanicò urlando "Ma ha ancora quel vestito corto!! IL VESTITOO!!"


   
 
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