Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: Aranel95    07/09/2022    2 recensioni
Towa Higurashi, che si era trovata a viaggiare nel tempo tra epoca Sengoku ed era moderna, decide di tornare per un po’ nel mondo moderno (dopo la sconfitta di Kirinmaru) per dedicarsi alla scrittura di un libro che narrasse tutte le leggende legate al mondo al di là del pozzo. A darle ispirazione, sarà la lettura dei tarocchi, le cui figure ricordano personaggi che la stessa Towa ha conosciuto. A leggere le carte, sarà Midori, la sua nuova e strana compagna di classe, arrivata da poco al Saint Gabriel.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Moroha, Nuovo personaggio, Setsuna, Towa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 1 Una nuova compagna 

 

Towa POV

Primo giorno di scuola, di nuovo. Mi sveglio, disturbata dalla luce del sole che entra dalla finestra. Non dormo più sul futon da qualche giorno e devo dire che non mi dispiace di aver dormito di nuovo nel mio letto. Mi alzo, piena di energie e pronta a ritornare tra i banchi di scuola - e senza il professor Kirin. Voglio dimenticare tutto quello che è accaduto e voglio smettere di pensare che il mio ex professore altri non era che un nemico giurato della mia famiglia.

Basta. 

Per prima cosa, cerco di cancellare i miei pensieri negativi con una rigenerante doccia calda. Lavo con cura i miei capelli, tanto delicati e particolari, e una volta finito, mi asciugo e indosso la mia nuova divisa. Papà Sota non vuole sentire lagne: avrei indossato la divisa femminile, che mi piaccia o meno. Quella deve essere una prerogativa dei papà perché mio padre Sesshomaru non mi aveva di certo regalato un’armatura, come avrei voluto… no, un kimono da donna. Costoso e pure abbondante di misura, ma pur sempre un kimono da donna. 

“Buongiorno Towa!” 

La voce squillante e dolce di mamma Moe mi ricorda tanto quella da usignolo di mamma Rin. Aveva già preparato la colazione, il cui profumo aveva inondato casa in pochi minuti. Devo dire che le mamme sono tutte le stesse: apprensive, dolci, pronte a proteggere sempre i loro piccoli. E a nutrirli. Una buona colazione è quello che ci vuole per iniziare una nuova giornata!

“Buongiorno mamma!” 

A tavola, ci sono già Mei, impegnata a divorare la sua colazione, e papà Sota intento a leggere il suo giornale. Certo che Mei e Moroha condividono, da brave cugine, lo stesso amore per il cibo… forse Moroha un po’ troppo, come suo padre. E, ora che ci penso, Moroha è anche mia cugina; e ci penso di più quando mamma e Kagome dicono che lei e Setsuna, quando litigano, sembrano i nostri padri! Per me è parecchio strano pensare a queste cose perché ho sempre pensato che io e Setsuna fossimo sole al mondo. Adesso, invece, mi ritrovo con due famiglie: da un lato, quella con mia sorella e i miei genitori, dall’altro la famiglia Higurashi. In più, la famiglia di papà Sota è legata alla mia perché sua sorella ha sposato quello che sarebbe mio… zio? Già, Inuyasha è mio zio, che a mio padre piaccia o meno! 

“Sorellona!” squittisce Mei, vedendomi.

“Ciao piccola,” le dico baciandole la fronte e sedendomi accanto a lei. “Buongiorno anche a te, papà!” 

“Buongiorno Towa, dormito bene?” mi chiede lui, sorridendomi da dietro il suo quotidiano. 

“Abbastanza, mi mancava dormire in un letto comodo! Però mi mancava anche stare con voi.” dico con gioia. 

So che posso tornare dalla mia famiglia naturale tutte le volte che voglio, finché il pozzo me lo avrebbe permesso, quindi non avrei sofferto poi così tanto. Se soltanto Setsuna e Moroha si convincessero… la prima cosa che farei, sarebbe regalare uno smartphone a mia sorella, sperando non lo aggredisca con la sua naginata! Per Moroha, ho già messo da parte un lettore mp3 per la musica, con un paio di pods bluetooth, così può ascoltare tutti i gruppi di k-pop che più preferisce. Ma mentre mi ero messa a fantasticare su di loro come delle ragazze moderne, non mi sono accorta nemmeno che Mei aveva finito la colazione, scappando a destra e a manca per finire di prepararsi e andare a scuola. Accidenti, si era fatto tardi anche per me! Per quanto mi fossi alzata presto, avevo perso tempo a fare doccia e shampoo… adesso mi tocca correre! 

“Towa, non dovresti…” mi dice mamma Moe.

“Cacchio è tardissimo!!” 

Finisco la mia colazione in un batter d’occhio e scappo di corsa a lavarmi i denti e a prendere la mia cartella. Mi viene difficile non portare la spada ma entrambe le mie famiglie mi avevano proibito di portare armi nell’epoca moderna. Credo proprio che mio padre Sesshomaru debba prima educare Setsuna e Moroha, insieme a Kagome, a come “sbarazzarsi” delle loro armi prima di poter venire da questa parte. Visto che non posso portare con me la spada, porterò il mio portatile. La mia intenzione, dopo le lezioni, è proprio quella di andare dalla nonna e mettermi lì a scrivere un po’ la mia nuova storia. Avrei fatto i compiti prima, poi avrei buttato giù qualche bozza e sarei tornata a casa per cena. O forse avrei mangiato da nonna - di sicuro, mi sequestrerà per stare con lei e il bisnonno e fare loro compagnia! 

“... andare?”  

Mamma Moe mi vede scattare via come una scheggia, sospirando. Anche papà Sota non esprime alcun giudizio: per quanto fossi sempre puntuale, ci sono sempre quelle giornate un po’ no in cui mi perdo in chiacchiere o non ho voglia di uscire da casa, facendo inevitabilmente tardi. 
Di corsa, prendo la mia bicicletta e mi avvio al Saint Gabriel, pedalando con quanta forza ho in corpo. Per fortuna, sono riuscita a recuperare il ritardo lungo il tragitto, arrivando in aula appena dieci minuti prima il suono della campanella. Essendo una scuola femminile, ho solo compagne e, ad accogliermi, è proprio una di loro.

“Towa!! Bentornata!” 

“Ciao Chiyo!” 

Chiyo mi fa entrare in classe, portandomi da Hitomi e Mako. Loro tre erano le uniche con cui avevo socializzato, compresa Mizuko, la mia compagna di banco. Nei mesi passati, non avevo passato tempo a sufficienza con loro, però, tra un battaglia e l’altra, mi ero trovata a tornare nell’epoca moderna e ho trovato sempre loro quattro ad attendermi.

“Towa ma che fine avevi fatto?! Tuo padre aveva comunicato ai professori che avevi avuto problemi di salute!” esclama Mako, vedendomi.

Una tradizione di famiglia penso, ricordando i racconti di Kagome. Ogni volta che lei si assentava da scuola per combattere contro i demoni dall’altro lato, il nonno le trovava innumerevoli malattie che potessero giustificare la sua assenza. 

“Eh sì, ma adesso mi sento meglio! E inoltre, ne ho approfittato per conoscere la mia famiglia naturale.” dico, arrossendo. 

Tutti sanno che gli Higurashi mi avevano adottata ma non posso di certo dire che mio padre sia un demone e che io provenga da un’altra epoca! Mi tocca inventare una scusa, non avrebbero potuto comprendere.

“Ci avevi parlato di questa cosa, tempo fa, ma non l'avevi approfondita.” disse Hitomi, stranita. 

“Sì, magari un pomeriggio potremmo uscire insieme e parlarne!” 

“Volentieri!” dicono le tre in coro. 

“Vedo che ti sei adattata alla scuola…” mi dice Hitomi, guardandomi. 

“Già, mio padre mi ha costretta…” rispondo, un po’ contrariata. “Ma Mizuko?” chiedo poi, cambiando argomento. 

“Non l’hai saputo? Ha cambiato scuola!” dice Chiyo, pigolando. 

“Oh, che peccato!” rispondo, altrettanto dispiaciuta. Volevo molto bene a Mizuko ma sapevo che prima o poi sarebbe andata via perché si trovava molto male in quella scuola. 

Chiyo e le altre non avevano avuto però il tempo di dirmi altro, che suona la campanella. Non era necessario dire altro perché, appena mi avvicino al mio banco, al posto di Mizuko, trovo un’altra ragazza. 

Guardandola, ho sentito un brivido lungo la schiena perché, non so per quale motivo, mi trasmette una strana energia: sembra più grande di una quattordicenne, ha dei lunghissimi capelli neri, leggermente ondulati e tenuti da una mezza coda alta, con uno di quegli strani elastici direttamente dagli anni Ottanta - credo si chiamino scrunchies - e gli occhi sono sottili e di un caldo marrone, contornati da un leggero tocco di ombretto blu e un fiume di mascara. Indossa l’uniforme come tutti quanti ma porta un luccicante bracciale d’argento pieno di ciondoli e le unghie laccate di blu. Alle orecchie, portava tre orecchini a destra e due a sinistra, per lo più cerchietti d’argento. 
Credo si senta fissata da me e, per questo motivo, si volta guardandomi. Sorride, il suo sguardo era un po’ ladro, come direbbe mamma Rin. Però ammetto che è davvero una bella ragazza, sembra una cantante di rock gotico… magari le piace pure quel genere. 

“Tu devi essere Towa, giusto?” mi chiede. 

Annuisco e prendo posto accanto a lei. Non sembra cattiva. 

“Sì, Towa Higurashi e tu?”

“Midori Kumo, piacere!” 

Sorride lievemente e sembra che quella brutta sensazione iniziale sia svanita. Meglio così! Noto che aveva anche un ciondolo di quelli che portano le streghe: un pentagramma con una pietra rosa e un serpente che avvolge il pentagramma. 

“Quarzo rosa. Tiene lontane le energie negative e purifica l’aura intorno a me.” risponde. Mi ha beccata, nuovamente, a fissarla.

“Bella, mi piace!” dico curiosa, prima che la professoressa entri. 

“Ne ho un’altra sul mio bracciale…” dice mostrandomi i vari ciondoli. 

Lo osservo, notando che aveva anche altri ciondoli con varie pietre colorate. Voglio chiederle cosa significhi ogni pietra ma purtroppo, fa il suo ingresso la nuova professoressa d’inglese. Si chiama Ai Watanabe e sembra molto affabile, vista la giovane età e il suo modo di parlare… vedremo se sarà così anche durante le lezioni. 

“... non sono l’unica nuova qui. Infatti volevo introdurvi la vostra nuova compagna di classe, la signorina Kumo.”

Midori si alza, andando verso la cattedra con passo sicuro: accidenti se è alta! Se a me la gonna della divisa va fin sotto il ginocchio, a Midori arriva appena sopra. Per compensare la lunghezza, indossa delle calze nere fino alle cosce e, come scarpe, aveva scelto delle inglesine marrone chiaro. Certo che al Saint Gabriel avevano un gusto pessimo riguardo le divise! Bianche, con dettagli rossi e neri e poi… le scarpe marroni! Tremende!

“Piacere di conoscervi.” 

Midori si inchina, con un’eleganza mai vista. Poi si volta verso la professoressa Watanabe che le consegna dei fogli con un test d’ingresso che serve alla professoressa per capire quale sia il nostro livello. 

“Ah, signorina Kumo?” dice Miss Watanabe, bloccando Midori prima che possa consegnare i compiti.

“Sì?” 

“Le chiederei, per la prossima volta, di rimuovere trucco e smalto. Sono donna anch'io e sono giovane e so quanto piacciano questi vezzi, però il regolamento scolastico parla chiaro!” 

“Ma naturalmente, professoressa.” risponde Midori con una pacatezza incredibile. “Per la pausa ricreativa, provvederò a rimuovere tutto.”

Miss Watanabe le sorride e annuisce, lasciando che Midori consegni tutto. Iniziamo così il test… il mio inglese era già vacillante da tempo, ma in epoca feudale non avevo avuto modo di fare pratica. Santa pazienza… Mi concentro e faccio del mio meglio. Alla fine dell’ora, Miss Watanabe ci comunica che avrebbe consegnato le prove corrette tra due giorni. Mi stiracchio un po’, poco prima della lezione successiva: due ore di matematica. Aiuto! Midori non sembra minimamente scossa, anzi, sembra pure brava in matematica. L’unica pecca è che non mi sembra molto loquace, mi ricorda Setsuna. Ma a differenza di mia sorella, Midori ha sempre un leggero sorriso sulle labbra sottili. 

Che buon profumo che emana… sa di pulito. Il suo odore mi piace, così come mi piacciono i suoi accessori, sapientemente tenuti nascosti sotto l’uniforme. Voglio che arrivi presto la ricreazione e poi la pausa pranzo per poter parlare con lei, mi ha messo curiosità! E infatti, dopo le due tremende ore di matematica, è ora di fare merenda! Prendo il mio portapranzo, tirando fuori una mela… mi ricorda quello scapestrato di Riku. Mi manca anche lui, devo essere onesta, ma so che non potrà passare da questa parte. Mentre penso a lui, non mi accorgo nemmeno che Midori era andata in bagno, tornando poco dopo senza smalto e senza trucco. Le sue unghie rimangono comunque belle e curate. 

“Mi dispiace che ti sia dovuta struccare.” le dico. 

“Oh, fa niente!” mi risponde lei, prendendo il suo portapranzo e mangiando qualche mandorla. “Il regolamento è quello, siamo noi che dobbiamo rispettarlo.” 

“È vero.” le dico ridendo. 

Improvvisamente, oltre Hitomi, Chiyo e Mako, si avvicinano altre quattro compagne di classe, curiose di conoscere Midori e di sapere come stessi. Sembrano attratte dal bracciale e dalla collana di Midori, facendole tante domande.

“Quindi sei una strega?!” chiede Tomoe, con occhi luccicanti.

“Sì, è così.” risponde Midori, tirando fuori uno strano pacchettino in velluto blu dallo zaino.

Il contenuto è un mazzo di Tarocchi, su cui sono raffigurati in oro su sfondo blu il sole, la luna e una rosa dei venti. Li osservo anche io, attratta come una gazza ladra. Non avevo mai visto dei Tarocchi da vicino e so che bisogna crederci fortemente per poterli consultare. 

“Li sai leggere?!” chiede Mako. 

“Naturalmente. Se vi va, possiamo fare una prova, ma prima, cara Mako, devi dirmi se credi nella loro lettura e interpretazione. Le carte non vanno prese in giro.” 

“Oh sì, a dire il vero nella mia famiglia siamo un po’ superstiziosi e cerchiamo qualcuno che ci possa leggere il futuro!”

“Bene, siediti allora.”

Midori inizia a mischiare le carte del mazzo, ponendolo poi al centro. Fa poggiare le mani di Mako sul mazzo, facendole chiudere gli occhi.

“Le carte devono conoscerti.” dice Midori, prendendo poi un pendolo con una pietra nera e agitandolo sulle carte. “L’ossidiana serve a scacciare via tutte le negatività esterne. La lettura sarà così meno corrotta e avverrà senza interferenze.”

Una volta finito, Midori toglie le mani di Mako dal mazzo e inizia a pescare cinque carte. Midori le guarda con attenzione, la fase della lettura è importante. 

“La carta del bagatto. Significa che hai molta voglia di fare e sei pronta a metterti in gioco. Ma attenzione, la carta del Papa è al rovescio. Vuol dire che, nel tuo impegno ci saranno delle difficoltà legate a delle vecchie abitudini, dure a morire.” 

La sentenza emessa da Midori viene confermata da Mako che è vero, ha dei progetti, ma la sua famiglia l’ostacola perché pretendono che non vada al di là di quelle che sono le loro abitudini. La paura di affrontare il nuovo… Rimango affascinata e anche un po’ spaventata, devo dire la verità. Mamma Rin mi disse di una cartomante che, quando aveva 16 anni, le disse terrorizzata che si sarebbe unita in matrimonio con un essere crudele, un essere non umano. Scoprire poi che l’essere che terrorizzava la cartomante non era altri che mio padre, nonché l’unico uomo che mi madre abbia mai amato, fece ridere mamma Rin. Gli yokai fanno paura a tutti…

“Uhm, anche il Sole al rovescio… attenta con le amicizie. Carro e Innamorato indicano che riuscirai nei tuoi intenti, nonostante gli ostacoli di cui abbiamo parlato prima. Ma devi portare pazienza.” 

La sentenza di Midori è definitiva. Mako la ringrazia, rimanendo a bocca aperta come le altre. Anche io sono appena rimasta folgorata e incredula. Le vorrei chiedere una lettura per me ma mi hanno bloccato due cose: il suono della campana e il fatto di voler avere delle sedute private con lei perché mi ha improvvisamente ispirata. 

 


***

 

Le ore successive fino alla pausa pranzo erano passate senza problemi e io, adesso, ho una gran fame. Mi avvio alla mensa assieme alle mie amiche ma, poco dopo, vedo Midori avvicinarsi al nostro tavolo. Strano, era stata la prima ad uscire dall’aula senza nemmeno avere il tempo di chiederle se volesse mangiare con noi e ora è qui.

“Perdonatemi, dovevo fare una telefonata e sono uscita subito. Posso sedermi qui?”

“Certo, accomodati!” le dice Chiyo, facendole spazio tra lei e me.

Midori siede tra noi due e iniziamo tutte a mangiare e a chiacchierare. La curiosità però è donna… 

“Midori, posso chiederti che cosa significano queste pietre?” dico, indicandole il bracciale. 

“Queste? Oh beh, il quarzo rosa come ti ho detto, tiene lontane le energie negative, come l’ossidiana. Quest’ultima però, è migliore contro il malocchio.” 

“Figo!” 

“Già. Il quarzo citrino garantisce una buona salute e aiuta nella digestione, mentre l’ametista è ottima per la salute mentale, garantendo equilibrio.” mi dice, indicando una pietra gialla e una viola. 

“E queste due?” dico indicando due pietre, una verde e una blu. 

“Agata verde, contro la sfortuna, aiuta nel trovare pace con chi ci sta intorno.” sorride guardando tutte noi. “Il lapislazzuli è la pietra della saggezza. A casa ne ho tantissime altre.”

“Sarebbe bello vederle!” dice Hitomi.

“Ve ne porterò qualcuna, prossimamente.” conclude Midori, sorridendo.

Il pranzo procede con serenità e Midori sembra davvero una tipa tosta: è intelligente, arguta, bella e amichevole. Vorrei che anche Setsuna e Moroha la conoscano! Ma conoscendo quelle due, sarebbero solo diffidenti e antipatiche…
Uscita da scuola alle 16, mi sento molto soddisfatta perché mi sono portata avanti i compiti da fare così avrò più tempo per la mia storia. Saluto le mie amiche, perdendo di vista Midori, e salgo sulla bici, iniziando a pedalare verso il tempio Higurashi. Mi volto vedendo che pure Midori è bici, anche lei verso la mia direzione.

“Vai verso la collina?” mi chiede.

“Uhm? Sì, i miei nonni vivono lì.” rispondo. 

Midori annuisce e pedala accanto a me, rimanendo in silenzio. Decido perciò di chiederle quel favore sulla lettura delle carte, magari le potrebbe piacere anche il mio progetto! 

“Senti, Midori, volevo chiederti se… se ti farebbe piacere leggermi le carte. Ho un’idea a riguardo!” 

“L’hai sentito oggi, Towa. Le carte vanno prese sul serio.” mi risponde lei con pacatezza. 

“Sì, infatti non è una presa in giro. Vorrei ispirarmi per un racconto, in cui le carte del mazzo sono rappresentate da personaggi di leggende ed epoche passate.”

Midori frena in prossimità di un passaggio al livello. Il suo volto tranquillo e sereno si tramuta con un semplice sorriso, un po’ furbo. Penso mi prenda in giro e l’idea possa sembrarle stupida! Non può dirlo senza prima aver visto o letto…

“Ah sì? Sembra carina come cosa.” 

“Lo pensi sul serio?!”

“Certo, Towa. Ma non posso consultare le carte ogni giorno per la stessa persona. Questa cosa può avvenire in un lasso di tempo abbastanza largo, come una decina di giorni ogni volta.”

“Ma certo, per me non ci sono problemi!” 

Midori annuisce e, una volta passato il treno, passiamo anche noi. Percorriamo un bel pezzo di strada assieme, scambiando qualche parola. Io arrivo per prima al tempio Higurashi e lei, contemporaneamente, si ferma per salutarmi.

“Abiti qui?” 

“Oh no, qui abitano i miei nonni! Oggi pomeriggio però mi andava di studiare qui, c’è molta tranquillità.”

“Bene. Se ti capita di stare qui dai tuoi nonni, puoi venirmi a trovare, io abito pochi isolati più in là. Circa cinque minuti in bici.”

Annuisco e le sorrido, venendo ricambiata. Midori è a tratti strana però è simpatica, credo che sia anche una ragazza dal forte estro artistico e sicuramente può darmi qualche aiuto o parere sulla storia. La vedo allontanarsi e sparire non appena prende la curva; prendo il mio cellulare, avverto papà Sota e mi avvio per salire quelle lunghe e infinite scale…

 

***

 

Come previsto, ho cenato dalla nonna, con il bisnonno che raccontava storie su storie e Buyo che non faceva altro che giocare con il mio portachiavi appeso alla mia cartella. Dopo cena, sono andata via, prima che facesse completamente buio ma sono abbastanza soddisfatta di quello che ho fatto nel pomeriggio e non vedo l’ora di mettermi seriamente all’opera. 
Dopo aver salutato i miei e mia sorella, mi sono chiusa in camera mia. Guardo lo sfondo del pc, c’è una foto di me con Setsuna e Moroha… quelle due sceme! Mi mancano… a loro non costa nulla passare dal pozzo. E vabbè… attenderò! Intanto, rileggo le bozze che ho scritto riguardo le carte che la stessa Midori aveva letto a Mako. Non mi convincono ma sono sicura che, facendo quanto mi ha promesso lei stessa, questi racconti prenderanno una piega più interessante. 

 

Buonanotte!





 
A/N Salve gente, come state?? Spero bene! E spero anche che il capitolo vi sia piaciuto! In teoria, io volevo scrivere tutto con il punto di vista di Towa ma la trama nella mia testa ha preso una piega di versa e quindi ci saranno più punti di vista, soprattutto delle protagoniste.
Piccolo avvertimento: capitoli che verranno contrassegnati con "INTERMEZZO" sono quelli relativi ai racconti che Towa scrive! Mi sembra una bella sfida scrivere per punti di vista, quindi spero di riuscirci! 


Un abbraccio, Aranel <3
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: Aranel95