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Autore: Amelia_    09/09/2022    0 recensioni
[Puppy honey]
{Questa storia fa parte della chanlleger 150 promt fatta con Frankie0206.
La parola è pioggia
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella festa doveva essere rilassante, ma Pick si chiese perché non poteva stare tranquillo.
Porsche avendo invitato Emma, aveva in automatico invitato Rome convinto semplicemente del fatto che Pick non l'avesse fatto per mancanza di tempo.
Quando Rome lo disse a Pick questo si indispettì, perché il suo amico non poteva stare zitto??
Lui non si vergognava di Rome ma... Non aveva detto a nessuno di stare insieme a lui...
Come poteva dirlo a quei suoi amici?! 
Rome sperò di non vedere quell'espressione nel suo compagno...
Sicuramente aveva ancora vergogna... Sospirò.
"Posso anche non venire P'Pick" disse tranquillo, anche se non era vero, voleva conoscere tutto del suo ragazzo e soprattutto odiava quando lo rifiutava in quel modo.
"Ti ha invitato, l'avrà detto anche agli altri. Solo... " Lo guardò dubbioso come se aspettasse che Rome accettasse senza dirlo.
"Ok. Quindi cosa sono? Un tuo amico P'Pick? Un tuo nong? Un tuo cugino da lontano magari?" Chiese e non riuscì a frenare quelle frecciatine che sapeva facevano davvero arrabbiare il più grande.
"Sei un amico e Nong, siamo coinquilini." Spiegò infastidito, il piccolo però annuì e basta.
Non si parlarono per il restante giorno, anche a letto, si girarono entrambi dall'altra parte.
Il giorno dopo Rome pensò di non andare e basta, perché doveva rovinarsi una serata? 
"Rome non ci vediamo da un sacco! Per favore vieni!" L'amica l'aveva chiamato subito ma lui rifiutò ancora e gli propose di vedersi un po' prima, se era già in città non c'erano problemi!
Quando finì di lavorare Pick era lì, lo stava aspettando fuori dal bar, sospirò e salì in macchina facendo un solo cenno.
"So che non vieni" incominciò il grande e Rome sentì chiaramente il fastidio in quella frase.
"Te l'avrei detto a casa" rispose soltanto guardando fuori dalla finestra.
"Non puoi fingere e basta?" Domandò ancora il grande ed il piccolo non riuscì davvero a credere a quelle parole.
"Non conosco nessuno, ti divertirai senza problemi" decise di non rispondere ma Pick sbuffò.
"Voglio che vieni, ti prenderanno in simpatia subito" stava davvero cercando di convincerlo...
Rome si chiese perché, se lo voleva così tanto... Perché non dirlo? Da una parte lo capiva ma dall'altra... Era sempre un brutto colpo quando Pick lo presentava come amico.
"Vuoi che venga davvero?" Chiese titubante ed il grande annuì subito e lo vide sorridere quando alla fine accettò.
Pick pensava di aver risolto, Rome non sembrava più arrabbiato gli parlava tranquillamente ma capì ci fosse ancora un problema quando sul letto si girò dalla sua parte e vide la sua schiena...
La festa sarebbe stata divertente, passerà e basta, pensò Pick.
 
Finalmente quel giorno era arrivato, Pick notò quanto fosse carino Rome, era una festa di sera, si era messo persino il profumo!
Non disse nulla anche se sbuffò, qualcuno ci avrebbe provato sicuramente con lui!
Il piccolo sembrava nervoso in macchina lo tranquillizzò subito, non c'era niente da preoccuparsi.
"Non hai paura che ci beccano? Non dovrai limitarti?" Chiese curioso il piccolo ed il grande non capì.
"In cosa dovrei limitarmi?" Rispose non capendo Pick e Rome sbuffò.
"Mi tratti come tutti gli altri P'Pick di solito?" Spiegò e capì di aver fatto un grosso errore quando sentì la risposta...
"Quando siamo in mezzo alla gente si, tu no?" Rispose e vide chiaramente il suo ragazzo abbassare lo sguardo tristemente...
"No, P'Pick io mi devo limitare, perché non... Ti ho mai trattato come gli altri" rispose guardando fuori dalla finestra, aveva incominciato a piovere, ovviamente no? Pensò Rome.
Arrivarono alla serata e sia Porsche che Emma erano già li, lei abbracciò subito il piccolo felice di rivedere il suo amico.
Pick salutò tutti anche se il suo sguardo andava quasi sempre su Rome, alcune volte anche lui stava con i suoi amici, erano abbastanza simpatici, il grande ogni tanto gli passava una bibita o gli dava qualcosa dal suo piatto ed in quel momento Rome notò che no, Pick non lo faceva con nessun'altro.
Si chiese se forse il suo ragazzo neanche se n'è accorgeva e sorrise.
Una persona in particolare si era fissata con il piccolo e Rome notò come Pick e anche Porsche lo chiamavano sempre per non farli stare da soli.
"Ei Pick ci sta solo provando non è cattivo! Ok che è il tuo nong ma non gli starai dando troppe attenzioni? Guarda che poi quello crederà che ti piace!" Disse uno dei suoi amici ridendo ed il grande non capì, dava le sue solite attenzioni come tutti.
"A me non mi passi la roba o mi tieni d'occhio e tantomeno non sorridi in quel modo quando sto vicino a te" spiegò Porsche a bassa voce e Pick questa volta capì cosa volesse dire Rome in macchina, in effetti il piccolo lo trattava distrattamente, non gli dava le sue solite attenzioni, si stava limitando e doveva farlo anche lui.
Quindi ci provò, nom richiamò Rome a sé, quando arrivò non gli diede del cibo o una bibita, non mise una mano sulla sua spalla o collo... 
Era estremamente difficile, si sentiva a disagio a non fare quelle cose, la faccia del piccolo poi... Gli faceva male, perché era lui a renderlo triste.
Rome però sorrideva e parlava a tutti, fingendo ciò che non era.
"Sai Rome sei davvero simpatico! Che persona ti piace? Posso presentarti qualcuno lascia fare al tuo Phi!" Disse il festeggiato prendendolo per le spalle.
"Phi non c'è bisogno, sto conoscendo tanta gente qua!" Rispose il piccolo rifiutando gentilmente e l'altro sbuffò.
"Pick allora presento a te! C'è una ragazza che voleva conoscerti vieni! È proprio il tuo tipo! Ritorniamo subito nooong" non accettò un no e portò il grande lontano dal suo ragazzo.
Rome vide Pick stringere la mano della ragazza e sorridergli, pensò fosse abbastanza.
Uscì fuori dalla casa, stava piovendo a dirotto ma era molto meglio di stare lì, si sentiva soffocare.
Poteva resistere, ci stava riuscendo, all'inizio andava anche bene, Pick lo trattava come il suo ragazzo senza accorgersene...
Ma quando smise si sentì uno schifo e l'ultima fu proprio la peggiore, non voleva vederci qualcuno provarci col suo ragazzo e lui SAPEVA di non poter fare nulla.
Era sotto la pioggia ma sembrava poter respirare di nuovo...
Chiuse gli occhi e all'improvviso non sentì più nessuna goccia addosso a lui, girò lo sguardo e Pick era lì, con un ombrello, si stava bagnando metà spalla per proteggere lui.
"Mi dispiace, torniamo dentro" disse il grande e Rome sospirò... Doveva davvero tornarci?
"Sono fradicio... Non posso aspettarti in macchina? " Chiese ma Pick fece no con la testa e questa volta il piccolo prese il cellulare.
"Allora chiamo un taxi" disse ma non fece in tempo che il suo ragazzo prese il suo cellulare.
"Voglio che torni dentro" disse ancora e Rome lo guardò male.
"Non voglio tornaci. Ho resistito, sono al limite, per te sarà facile ma per me non lo è! Non mi interessa se non capisci o fai finta, mi fa male stare lì." Spiegò ferito, perché ad un certo punto capì che il grande avesse capito.
"Io ho superato il limite, voglio che torni con me" rispose però Pick e Rome questa volta non capì.
"Non mi piace, il modo in cui mi tratti, mi sono sforzato quando ho capito quello che stavo facendo e non ero più felice." Continuò il grande guardando da un altra parte però, troppo timido per guardare a lui.
"Ma se torno dentro... Dovrò e dovrai farlo P'Pick, hai deciso tu" rispose Rome confuso, il grande però sospirò.
"No, non voglio che ti trattieni e neanche io." Replicò il grande ed il piccolo rimase ancora più confuso, provò a chiedere ma delle labbra fermarono la sua domanda, era da molto che non si baciavano...
Pick strinse la sua vita con l'altra mano per tenerlo vicino e Rome questa volta rispose, portò le mani sul petto del grande stringendo la sua camicia.
Quando si staccarono erano leggermente rossi in viso, sia per il caldo che per la pioggia...
"Facciamo come vogliamo, se chiedono, io dirò che stiamo insieme. Va bene?" Chiese Pick e Rome quasi si illuminò, sorrise felice e lo abbracciò ringraziandolo.
Entrarono in casa e qualcuno portò subito un asciugamano a Rome, la persona soprattutto che ci stava provando con lui cercò di asciugarlo ed il piccolo gli sorrise per ringraziarlo ma Pick si mise in mezzo e prese l'asciugamano.
Guardò male il ragazzo e si mise ad asciugare Rome, ogni tanto gli faceva il solletico sotto il collo ed il piccolo ridacchiava facendo provare un sacco di tenerezza a Pick che lo coccolava ancora di più.
"Amico potevi dirlo prima che era il tuo ragazzo, ho fatto una figura di merda presentandovi qualcuno." Il festeggiato li guardava sorpresi ed infastidito, Pick sbuffò e chiese scusa non smentendo la sua frase e Rome sorrise dolcemente notandolo.
"Che succede?" Chiesero altri amici ed il festeggiato disse a tutti che loro due stavano insieme.
"No amico perché?! Sei sicuro?" Domandò uno dei suoi amici quasi disperato, sia Pick che Rome lo guardarono stranito finché un altro nom rispose.
"Era l'unico insieme ad altri due ad aver scommesso che non stavate insieme, ora deve offrire a tutti una birra!" Rispose e questa volta Pick si offese quasi.
"Avete scommesso su di noi? Perché non ne sapevo nulla ah?!" Chiese infastidito ed il festeggiato rise.
"Perché eri tu la scommessa! Più che altro Rome, potevi scegliere partito migliore" rispose facendo ridere tutti compreso il piccolo.
Pick si arrabbiò e prese il piccolo per il collo.
"Sono il partito migliore che ha, non n'è troverà di migliori!" Rispose ma gli amici continuarono a stuzzicarlo finché non dissero una determinata frase.
"È popolare si vede! Stai attento che non trovi uno migliore di te!" E Pick si infuriò, ci rimase anche male quasi ed il piccolo ridacchiò.
"Vero Rome?" Chiesero direttamente a lui ed anche Pick lo guardò curioso.
"Sto con P'Pick, non voglio nessun'altro " rispose semplicemente e tutti fecero dei vari fischi di apprezzamento rendendolo abbastanza timido, il grande si sentì veramente in imbarazzo ma non gli dispiaceva poi molto.
Fortunatamente un ubriaco tolse l'attenzione mettendosi a cantare su un tavolo ed il grande né approfittò per allontanare il piccolo, lo mise quasi all'angolo dietro una tenda, la pioggia batteva il vetro vicino a loro.
"Non vuoi nessun'altro ah?" Chiese ridacchiando, gli piaceva rendere timido Rome.
Questo però sbuffò e guardò fuori.
"Per il momento non voglio nessun'altro " rispose e sentì chiaramente una mano del grande stringergli la vita per tenerlo più vicino.
"Per il momento? Cosa vuol dire?" Domandò ancora vicino al suo orecchio ed il piccolo cominciò a sentire davvero caldo.
"Non prevedo il futuro" rispose semplicemente e sentì Pick stringerlo meno, si sorprese.
"Ma tu ci sei nel mio futuro" replicò lui confuso e Rome sentì il cuore riempirsi di quella solita dolcezza che solo il grande riusciva a dargli.
Lo abbracciò ed alzò il viso per guardarlo.
"Se P'Pick rimarrà con me sarà sempre il mio momento. Non voglio nessun'altro, io amo P'Pick" commentò Rome e questa volta il grande sorrise e lo baciò di nuovo.
"Sai P'Pick non mi sono mai nascosto ad una festa per... Questo" disse il piccolo tra un bacio ed un altro, Pick rise e guardò se qualcuno li stesse cercando.
"Neanche io, ma possiamo rimediare ancora per un po' " rispose ricominciando a baciarlo.
 
   
 
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