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Autore: Rosette_Carillon    10/09/2022    1 recensioni
[Crossover con Knives out e Eternals.]
Bucky e Sersi.
Lei ha conosciuto il mondo dall'alba della civiltà umana, senza intervenire per risolvere i conflitti che hanno segnato la storia dell'umanità. Lui ha dovuto prendere parte alle guerre del secolo in cui vive, e sporcarsi le mani di sangue contro la sua volontà.
Dal testo:
Ripensa a tutto ciò che ha vissuto, a tutti gli eventi che per lui non avevano avuto grande importanza quando li aveva vissuti, ma che ora fanno parte della storia. Quella storia che sarebbe potuta andare in modo diverso.
Eterni.
Per quel che gli interessa, possono continuare le loro vite seguendo strade separate: se loro non si sono interessati alle sorti del mondo per secoli, di certo non gli cambierà nulla continuare a non farlo.
Genere: Hurt/Comfort, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James ’Bucky’ Barnes
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Black and white photos'
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           La storia del mondo
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La schiena poggiata contro un muro, respira affannosamente cercando di recuperare il fiato, e nasconde la testa fra le braccia.
Le mani gli fanno male per tutti i pugni che ha sferrato al sacco da box, e non.
Si vergogna infinitamente per come si è comportato, per come ha perso il controllo di sé. Pensava di essere cambiato, di essere diventato una persona migliore.
Forse non può davvero smettere di essere ciò che è stato per così tanto tempo.
Forse la cosa peggiore è che perso il controllo davanti a Marta, mostrandole tutto ciò che non voleva essere e dandole un motivo concreto per temerlo.
E ha mostrato a Steve cosa è diventato.
Nonostante ciò, però, non riesce a non provare rabbia, né riesce a pentirsi di provarla.
Per anni, per secoli, mentre l’umanità si distruggeva con le sue stesse mani, quegli… esseri… nemmeno sa che nome dare loro…
Eterni.
Per lui quella parola non ha significato. Prova rabbia solo al pensarla.
Vede solo corpi di soldati smembrati, e vede il sangue. Sente le grida, e le bombe. Ripensa a tutto ciò che ha vissuto, a tutti gli eventi che per lui non avevano avuto grande importanza quando li aveva vissuti, ma che ora fanno parte della storia. Quella storia che sarebbe potuta andare in modo diverso.
Eterni.
Per quel che gli interessa, possono continuare le loro vite seguendo strade separate: se loro non si sono interessati alle sorti del mondo per secoli, di certo non gli cambierà nulla continuare a non farlo.
La porta della palestra si apre, sente il rumore dei cardini. È una porta vecchia, che stona col resto del moderno edificio di Stark, ma a lui piace così, si sente più a suo agio in una palestra che sembra vecchia.
Si solleva pronto a doversi scusare con Fury, o con Maria Hill, chiunque sia venuto a redarguirlo.
Davanti a lui però c’è Marta. In una mano tiene una bottiglia d’acqua, e nell’altra ha un asciugamano.
<< Che diavolo-? Chi ti ha mandata qui? >>
<< Che domanda è? Io mi sono mandata da sola. Tu, piuttosto, non ti saresti dovuto allenare furioso com’eri. Scommetto che hai esagerato, >> Gli allunga l’asciugamano << asciugati il sudore, poi ti do l’acqua. >> Resta col braccio teso, ma le braccia di Bucky restano abbandonate lungo i fianchi.
<< Bucky? >>
<< Hai visto di cosa sono capace, e dovresti sapere bene che non mi stanco facilmente. >>
Lei si stringe nelle spalle << …hanno già cercato di uccidermi. >>
Lui sospira e accetta l’asciugamano. << Scusa. >> Non è con lei che vuole prendersela.
<< La tua reazione è normale. >>
<< Non-! >> si ferma e espira lentamente << non comportarti come la mia psicoterapista, >> mormora << ti prego, >> sospira.
<< Non sono una psicoterapista. Sono un’infermiera, lavoro con le persone e devo essere brava a capire le loro emozioni, >> si ferma e lo osserva tamponarsi la fronte con l’asciugamano. << Io a trentaquattro anni sono già stanca della mia vita, e di quello che succede nel mondo, eppure ho visto così poco… tu hai visto nascere la musica jazz e Neil Armstrong. Hai conosciuto Betty Boop e Hitler. >>
<< Preferivo la prima. >>
<< Sersi vorrebbe scusarsi di persona. >>
<< Chi? >>
<< La leader degli Eterni. >>
<< Ah, sì? Bè, non è un mio problema. >>
<< Bucky… >> sospira la donna, allungandogli la bottiglietta d’acqua. << almeno pensaci. Non sono persone cattive. >> Quel ‘non è lei quella che dovrebbe scusarsi, e lo sai’ resta non detto.
<< Non sono nemmeno persone, se è per questo. >>
<< Se fossi rimasto ad ascoltarli fino alla fine, anziché prendertela con la mobilia e andare via, sapresti che non hanno avuto scelta. >>
<< Prima no, ma ora sì? >>
<< Le cose cambiano, soldato. >>
 
                                                                                   *
 
Ha visto, nel corso dei secoli e dei millenni, regni iniziare e finire.
Ha assistito alla fondazione di imperi che credevano di essere immortali, e li ha visti crollare e diventare cenere sotto la stretta implacabile del tempo e delle guerre.
Ha visto re e regine salire al trono, e poi morire. Li ricorda tutti, ricorda anche i volti di coloro che la storia ha cancellato, o dimenticato.
È stata spettatrice silenziosa dell’alba della civiltà umana, e per poco non è stata causa del suo tramonto.
Si è sporcata le mani di sangue, vita liquida, rossa e viscida quando, a Babilonia e durante l’impero Gupta, ha aiutato, sotto la guida di Ajak, donne gravide a partorire*.
Secoli dopo, quei pianti infantili di una vita appena nata le hanno dato coraggio mentre in lontananza le bombe dei nazisti devastavano il mondo, e lei non poteva fare nulla.
Aveva visto gli orrori della ghigliottina, la povertà della Russia zarista, e lo sfarzo della sua corte.
Però aveva visto Shakespeare, e aveva letto Dickens quando ancora veniva pubblicato nei giornali.
Aveva vissuto l’abolizione della schiavitù e la nascita della Croce Rossa.
Aveva potuto gioire per la fine di molte di guerre e la nascita di molte vite.
E dopo che il vento di quella fredda sera si era portato via tutta la bufera di quell’ultimo periodo, Sersi si ritrova sola a fare il punto di quegli ultimi mesi, e di tutti i secoli passati.
Cosa le era rimasto, cosa e chi aveva perso…
Dopo tutti gli ostacoli, dopo la fatica, dopo il dolore… cosa le era rimasto, dopotutto?
Avrebbe voluto ancora Ajak al suo fianco, a guidarla e consigliarla, come quando le aveva insegnato le basi di quel sapere sacro e misterioso che era la nascita di una vita.
Osserva le stelle che brillano su quella volta antica che le ha sempre fatto compagnia fin dal suo arrivo sulla Terra, ma anche il cielo è cambiato nel tempo.
<< Hai la faccia di chi si sente nel posto sbagliato. >>
Sersi sobbalza: non si era accorta di non essere più sola.
Si volta, e incontra lo sguardo di Bucky Barnes che la indaga in un modo che non sa ben definire. L’astio che le aveva rivolto durante il loro primo incontro è scomparso.
Quasi.
Si è attenuato, però.
<< Come fai a dirlo? >>
<< È una condizione che conosco abbastanza bene. Sai chi sono, vero? >>
Le sue labbra si piegano in un accenno di sorriso, che tuttavia scompare subito. << Sì, >> annuisce. << Sì, lo so. >> tace, incerta, per un momento. << Mi dispiace, >> mormora poi, a testa bassa.
Bucky non risponde subito, per un lungo momento la osserva in silenzio poi, nonostante sappia già la risposta, non può fare a meno di chiederle perché in tutti quegli anni, e secoli, lei e gli altri Eterni non siano mai intervenuti.
Aveva deciso di dare retta a Marta, e aveva riflettuto per arrivare alla conclusione che, dopotutto, poteva almeno provare a parlarci con questi Eterni, anche solo per sentire che scusa avrebbero tirato fuori.
<< Avevo degli ordini da rispettare, >> inizia Sersi, colpevole, e nota con stupore che l’astio nello sguardo dell’uomo scompare del tutto.
Lui sospira. Ordini da rispettare. Annuisce << capisco, >> concede poi, di malavoglia.
<< … davvero? >>
<< Bè, >> si stringe nelle spalle << so cosa significa ricevere degli ordini. >>
Sersi annuisce in silenzio.
<< Ti piacciono le stelle? O…ti manca casa? >>
Lei sorride. << Non ho una vera casa… credo di aver sempre considerato la Terra come tale, anche se non ne ho il diritto. E le stelle… sono uno dei pochi punti fermi che mi sono rimasti. Il cielo e gli astri mutano più lentamente, la vita di una costellazione è più lunga di quella degli esseri umani. >>
<< Cosa si prova ad aver vissuto per così tanto tempo? Non sei stanca? >>
Le labbra di lei si piegano in un gentile sorriso stanco, poi annuisce e risponde sospirando un sommesso << infinitamente. >>
<< E cosa ti spinge ad andare avanti? Dopo tutto quello che hai vissuto, come fai ancora ad aspettarti qualcosa di buono da questo mondo? >>
<< Il mondo non è brutto, sai? >> inizia lei, guadagnandosi uno sguardo scettico da parte dell’uomo. Sorride, comprensiva << guarda lei, >> continua accennando con la testa a Marta, che è al telefono, probabilmente col detective Blanc.
Sorride, poi dice qualcosa. Ride divertita, le labbra piegate in un largo sorriso che le illumina il volto.
<< Mi sei sembrato piuttosto protettivo nei suoi confronti, o sbaglio? >>
Bucky non conferma, né smentisce, e Sersi non chiede altro. << Abbiamo tutti delle persone che vogliamo proteggere, persone che rendono la vita degna di essere vissuta, e l’umanità di continuare a esistere. >>
L’uomo ascolta pensieroso. Si riconosce nelle parole di Sersi. Anche se le loro esperienze sono estremamente diverse, si sente stranamente compreso.
<< E poi c’è il capitano Rogers… >>
<< Il-? >> bè, non è certo un segreto di Stato la sua relazione con Steve, ma ci sono almeno un paio di persone che preferirebbe non ne fossero a conoscenza.
Sersi sorride, e gli racconta di essere stata sposata, una volta.
<< Ah, sì? E lui, o… lei, che fine ha fatto? >>
<< Lui mi ha lasciata, >> mormora ripensando agli ultimi istanti con Ikaris. La sofferenza nel suo volto, quegli occhi che non sono mai riusciti a vederla come una nemica da fermare a ogni costo.
<< Nel senso che è morto, o…? >>
<< Ora sì, ora è morto. >>
Bucky annuisce << bè, la memoria dei morti non si dovrebbe insultare, ma- >>
<< L’ha fatto solo per proteggermi. >>
<< Non dovresti scusarlo. >>
<< Non lo sto facendo. A modo suo, in un modo che a lui era sembrato giusto, ha sempre cercato di proteggermi. Fino alla fine. >> Ricorda ancora la gioia del giorno del suo matrimonio, e le sue labbra si piegano nel fantasma del sorriso che aveva quel giorno, ma ora sulla sua bocca è rimasto solo l’amaro di un ricordo che appartiene a un passato lontano. << So bene cosa significhi sentirsi smarriti… sono stata sola per quasi un secolo, e ho sperimentato quanto sia difficile esistere in solitudine, senza una presenza amica al tuo fianco. So cosa significhi non avere nemmeno la forza per riempirsi d’aria i polmoni, e spesso guardare il cielo buio e senza stelle mi ha fatta sentire incredibilmente insignificante. A questo mondo nulla è infinito e, così come la gioia, anche la sofferenza ha la sua fine. Per ogni volta che la vita ti butta a terra, ci sarà un’occasione in cui ringrazierai di essere su questa terra. E, qualche volta, si tratta solo di ricordare. Ricordare ciò che ci ha fatto stare bene, tener stretto quel ricordo e continuare a esistere in attesa di riuscire a vivere nuovamente. >>
<< E dimmi, se posso chiedere, tu quali ricordi custodisci gelosamente? >>
Il sorriso di Sersi si allarga, contagia anche gli occhi e li illumina di amore. << L’alba a Babilonia. Il pianto dei bambini che ho aiutato a fare nascere, >> inizia, ed è quasi come provarla nuovamente quella gioia, e quella soddisfazione che le riscaldano il petto << e il sorriso delle loro madri. La ricetta dei biscotti al miele che ho imparato in Egitto, >> qualche volta, nei secoli successivi, aveva provato a rifarli, ma il sapore non era mai stato uguale. << Una donna indiana che mi tinge i capelli con l’henné. La prima volta che ho visto Londra. >>
Bucky la osserva incuriosito. << Ti invidio. E ti ammiro: per me un secolo è già troppo. >>
<< Anche un anno è un tempo estremamente lungo, se non si ha un motivo per cui vivere. >>
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


NOTE:
Salve!
Ok…allora, non so bene da dove salti fuori questa ff. Ultimamente sono tornata in fissa con gli Eterni, ma avevo voglia di far interagire nuovamente Bucky e Marta assieme.
Allo stesso tempo, ho cominciato a pensare che, se si incontrassero, Bucky e Sersi potrebbero andare d’accordo. É solo una sensazione la mia, ma me li immagino come due personaggi che potrebbero capirsi: lei ha vissuto tanti cambiamenti durante la sua lunga vita, e lui ne ha vissuti di meno, ma forse in modo più traumatico.
Scrivere di questi due personaggi (tre, se consideriamo anche Marta) è stato anche un po' il mio modo di sfogarmi per tutti i casini che stanno succedendo nel mondo, e che sembrano non finire ancora.
*Sersi ostetrica…nel film non abbiamo visto nulla che indichi questo suo interesse, ma io me la immagino ad assistere madri durante il parto in varie epoche. Ho aggiunto Ajak ripensando alla scena in cui Phastos parla delle invenzioni che vorrebbe donare all’umanità, e ho immaginato che Ajak, avendo la capacità di curare le ferite, potrebbe aver fatto avanzare in qualche modo il progresso in campo medico.
Inoltre, il discorso che Sersi fa a Bucky è ispirato ad alcune citazioni di una serie tv della BBC: ‘call the midwife’.
Spero che la ff sia piaciuta, e grazie mille a chi ha letto :).
 
  
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