Instabilità

 

Ascoltare la voce di Lilith fece sprofondare Cloud in uno stato catatonico, impossibilitato di muoversi o di ascoltare qualsisia altra voce che non appartenesse alla sua aguzzina, nemmeno quella dolce di Aerith la quale lo chiamava preoccupata.

 

Notando come niente di ciò che facesse sortisse effetto, la castana chiese alla donna più adulta con un sorprendente tono autorevole: “ Cosa gli hai fatto?” “ Solo quello di cui ha davvero bisogno, qualcuno che gli dia uno scopo e che colmi quel vuoto lancinante che lo divora giorno dopo giorno”.

La giovane dagli occhi smeraldo sembrò incassare il colpo. Aveva intuito fin dal principio che Strife soffrisse nel suo profondo, forse quasi quanto lei e si incolpava per non aver nemmeno provato a sollevarlo. Tutta colpa di quei dannati precetti inculcati nella sua testa dall'Abbazia, ma adesso non era più quella persona, non si sarebbe più fatta controllare da nessuno.

 

“ Non sei tu quella adatta a farlo sentire meglio, sono io” affermò decisa l'amante dei fiori, “ Ahah, ma davvero? Eppure hai giocato con lui. Prima gli hai fatto assaporare la tua dolcezza e poi gli ha spezzato il cuore in mille pezzi. Sei stata proprio una subdola a giocare così con il suo cuore. Ad essere onesta di solito approverei un comportamento del genere, ma non in questo caso. Ragazzi come lui ci mettono tempo a guarire da ferite del genere, anzi a volte non lo fanno mai” “ Non ho giocato con Cloud!”.

 

Nel vedere quanto la fanciulla, sempre gentile e dolce, si fosse scaldata ed irritata, l'Eletta sorrise malvagiamente, appena prima di mettere in atto un piano tutto suo, non curante degli ordini del culto a cui apparteneva.

Innanzitutto colse di sorpresa l'interlocutrice immobilizzandola con uno speciale incantesimo. Non l'avrebbe tenuta ferma a lungo considerando le sue grandi abilità magiche, ma quel tanto che bastava per provocarla in un modo piuttosto particolare: si mosse verso il biondo, gli afferrò il volto avidamente ed chiuse le distanze.

Quello non fu un normale bacio, ma uno “ sporco”, uno di quelli che rappresentano il preludio per qualcosa di ancora più carnale e spinto.

 

La vampira, trascorsi alcuni secondi davvero piacevoli, si separò dal ragazzo, leccandosi con lussuria le labbra.

“ Mmm, a differenza dell'ultima volta ho percepito delle sensazioni...Sei speciale giovanotto, ora capisco il motivo per cui la Sacerdotessa ti vuole... Potresti essermi utile per la mia condanna” rifletté tra sé e sé.

“ Questo ti sia di lezione: cogli le occasioni a volo oppure un'altra te le potrebbe soffiare da sotto il naso”, dettò ciò la creatura afferrò la mano di Strife sparendo tra le nuvole insieme a lui.

 

Aerith si liberò dell'oscuro sortilegio nel giro di un paio di minuti. Ci impiegò tanto a causa del suo stato d'animo furente, non era mai stata tanto arrabbiata prima d'ora. Vedere Cloud, il suo Cloud, essere baciato in quel modo da una donna che non fosse lei le fece ribollire il sangue, avrebbe davvero voluto prendere a schiaffi quell'insopportabile terza incomoda. Tuttavia, allo stesso tempo, comprese meglio quello che Strife sentiva quando pensava a lei e Zack.

 

Recuperata un minimo la calma, rifletté sugli ultimi eventi.

“ Dal modo in cui si è comportato quando è apparsa, sicuramente è stato vittima di uno magia di controllo e visto le parole di Lilith sul cuore infranto deve essere una che sfrutta le emozioni negative...Devo assolutamente trovarli e far ragionare Cloud il più velocemente possibile, se mi dovessi attardare troppo potrei perderlo per sempre...”.

 

L'appassionata di fiori era disposta a tutto pur di salvare colui che le faceva battere il cuore, persino tornare a Rigel e chiedere direttamente all'Alto Sacerdote, però il Fato aveva altri programmi. Infatti improvvisamente la temperatura crollò vertiginosamente e di lì a poco sbucò tra la coltre glaciale formatesi tutta intorno all'improvvisato porto, l'Esper Algido.

Chiunque sarebbe scappato o almeno avrebbe tremato come una foglia al cospetto di una Dea, ma non Aerith che invece restò ad ammirarla rapita.

 

“ Sei veramente stupenda, meglio di come le leggende narrano” commentò avvicinandosi a lei, Shiva in risposta creò delle lance acuminate.

“ Tranquilla, non ti farò del male. So che sei iraconda per come ti hanno trattato ed io ti capisco. Vorresti fargliela pagare, ma non è il modo giusto. Non siamo come loro e non dobbiamo abbassarci al loro livello”.

 

Le gentili parole della castana, prive di timore, sembravano sortire l'effetto insperato di calmare l'essere mitologico, purtroppo l'impulsività umana rovinò ogni cosa.

Esattamente in quel momento quest'ultima venne minacciata da una serie di attacchi corpo a corpo, accompagnati da magie fredde, di Adachi ed Eddy.

 

“ No, fermi!” esclamò Aerith inutilmente. Ormai l'Esper, sentendosi in pericolo, non avrebbe ascoltato più ragioni e si sarebbe scatenata. L'unico modo per sopravvivere era sconfiggerla, impresa assurda e impensabile.