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Autore: Asmodeus    03/10/2022    1 recensioni
[Young Royals]
[Young Royals | Wilmon | supposizioni post S1]
A un anno di distanza da "Corona Graffiata", riprendo in mano la mia raccolta "Krona eller Klave" per una sorta di "seconda stagione" - nata anche stavolta grazie al Writober.
Stavolta parliamo di "Frammenti di opportunità", una serie di OS e flash che provano a sondare il futuro di Wilhelm e Simon e il resto del mondo tra Hillerska e la Casa Reale di Svezia.
~ Raccolta di flashfic e OS partecipante al #Writober indetto da Fanwriter.it
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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♕ - Krona eller Klave II - ♬

 Frammenti di Opportunità

1. Febbre

Le vacanze di Natale scorrono lente e piovose – goccia dopo goccia, secondo dopo secondo – nel palazzo vuoto, freddo e spento. Nemmeno la neve sembra volersi posare su Drottningholm1, e Wilhelm guarda le lacrime grigie rincorrersi sui vetri della vecchia camera di suo fratello per quelli che paiono minuti – od ore, o forse addirittura giorni.
Sua madre l’ha dispensato dal tradizionale Discorso della Vigilia del Principe Ereditario, in segno di rispetto per il lutto ancora fresco, ma solo un miracolo da parte dello staff truccatori è riuscito a nascondere le profonde occhiaie sul suo volto giusto il tempo per la foto natalizia della Famiglia Reale – ennesimo rituale sociale per cui lui prova solamente ribrezzo. Wilhelm ha raccolto ogni briciola di pazienza rimasta nel suo corpo per tollerare quella nuova invasione della sua privacy, per poi sgusciare via dai vestiti formali non appena possibile. Si è rifugiato nuovamente nella vecchia felpa di suo fratello, ereditata insieme alla solitudine della stanza del Principe Ereditario, e si è accovacciato alla finestra, dalla pioggia che sembra l’unica amica rimastagli sulla terra.
 
La donna che dice essere sua madre, ma che per lui ora è soltanto Kristina II di Svezia – perché come può essere al tempo stesso madre e carnefice, famiglia e persecutore? – bussa alla sua porta.
«Wille? Posso entrare?» chiede, mentre ha già un piede dentro la stanza e lui non ha ancora aperto bocca.
Oggi come ieri, la Regina non sa attendere la sua risposta, incurante del suo bisogno di spazio così come dei suoi desideri e dei suoi sentimenti, e si fa forza contro quella parete invisibile che Wilhelm ha costruito tra loro due per proteggersi.
Wilhelm non parla, non si volta nemmeno a guardarla. Anche se sono giorni che sta in quella posizione scomoda in un istante scivola via agile dalla sua fredda alcova, e prima che Kristina possa acciuffarlo è già chiuso nel bagno privato di Erik. Il marmo è freddo contro i suoi piedi nudi, ma Wilhelm lo ignora e chiude la porta a chiave, unica risposta per quella donna che insiste nel tormentarlo.
«Wille, ti prego!» sussurra Kristina attraverso la porta. «Noi dobbiamo parlare, Wilhelm!»
Ha abbandonato i toni più autoritari dei primi giorni, quando si era infuriata davanti a quella sfida diretta alla sua autorità e alle sue decisioni in merito a Simon. Ha la voce stanca, affranta, e per Wilhelm è quasi difficile ignorare la punta di dolore che lo attraversa sentendo quella voce supplice. Eppure, isola quel suono dalla sua testa, si concentra sulla pioggia e prova a liberare la mente.
Il silenzio riempie lo spazio fra ogni goccia, e solo il respiro di Kristina rompe qua e là la coltre invisibile che li separa. Ma alla fine, la donna appare arrendersi, allontanandosi dalla porta chiusa.
«Prenderai freddo, a startene sempre fermo qui dentro», annuncia prima di lasciarlo. «Ti ho portato dei panni puliti. E più caldi. Per favore, mettili. Non voglio che ti ammali».
Wilhelm sente i passi portare Kristina lontano da lui, e quando sono passati svariati minuti di ulteriore silenzio, finalmente può abbandonare il suo rifugio di emergenza per tornare alla sua finestra e alla sua pioggia.
Una pila di vestiti puliti e pesanti lo scruta dai piedi del letto, ma Wilhelm passa oltre e non li degna nemmeno di uno sguardo.
Se fa così freddo dentro di lui, a che serve celare quel gelo con quel finto calore esterno?
 
*
 
Il gelo sembra aver lasciato spazio a un caldo raro, tipico dell’estate più che di inizio gennaio.
Wilhelm continua a rabbrividire, avvinghiato tra le braccia di Simon, e i peli si rizzano sulle sue braccia mentre il suo ragazzo lo bacia e lo stringe a sé come una piovra.
È sudato e pieno di brividi, mentre la pelle di Simon è incandescente e scintilla pura e nuda sotto i suoi polpastrelli, come se appartenesse a un angelo del fuoco invece che a un essere umano. Vorrebbe guardarlo dritto negli occhi, cercare di nuovo la strada dentro lo sguardo dell’altro – ma Simon sembra sfuggirgli e voltarsi ogni volta che Wilhelm prova ad allargare il suo campo visivo più in là di pochi centimetri di pelle scura e labbra morbide.
Non riesce a chiamarlo, come se il silenzio prolungato di quei giorni a Drottningholm lo avesse privato anche della voce oltre che di ogni briciola di felicità – e ora la stretta di Simon attorno al suo corpo sta cominciando a fargli male. Gli stringe le braccia e le gambe e il collo, e Wilhelm è senza fiato, e caldo bollente eppure pieno di brividi che non vogliono passare né scaldare.
Wilhelm chiama Simon, urla il suo nome per chiedergli di smettere, mentre l’altro lo stringe ancora e ancora e ancora.
È uno scatto improvviso a liberarlo, proiettandolo seduto in mezzo a un cumulo di coperte aggrovigliate attorno agli arti nudi e la pelle che scotta. Fuori ha smesso di piovere, ma le lenzuola del letto di Erik sono zuppe del suo sudore e vibrano a ritmo col suo tremolio febbrile.
La gola di Wilhelm è un fuoco, e i suoi occhi sono rossi e umidi mentre intercettano sua madre correre nella sua stanza, prima di spegnersi e riportarlo nel mondo dei sogni.
 
Kristina appoggia un panno bagnato sulla sua fronte, in silenzio.
È accorsa subito da lui, sentendolo urlare nel pieno della notte quel nome che non può accettare venga pronunciato all’interno di quelle antiche sale. Wilhelm ha perso coscienza pochi istanti dopo, ma lei non ha smesso di vegliarlo avvolta in una camicia da notte e i capelli scarmigliata, gli occhi preoccupati che sembrano non voler abbandonare suo figlio nemmeno per un istante.
Avrebbe mille cose da dirgli, riempiendo il silenzio con suggerimenti e rimproveri e, soprattutto, dimostrazioni d’affetto – ma Kristina tace e riflette.
Ha compreso che la sua voce è soltanto un altro dolore che si aggiunge alla febbre alta e al lutto che Wilhelm porta nel cuore, e per la prima volta da settimane sembra voler rispettare le esigenze di suo figlio.
Si limita a stringere la mano di suo figlio attraverso le coperte, mentre Wilhelm si agita in un sonno febbrile mentre le medicine cominciano a fare il loro lavoro.
Adesso, è il momento dell’attesa e del silenzio – e quando entrambi staranno meglio, forse sarà di nuovo il tempo delle parole.
 
[1051 w.]
 
1 Il Castello di Drottningholm, appena al di fuori da Stoccolma, è la residenza permanente della Famiglia Reale svedese; il Palazzo Reale di Stoccolma costituisce la residenza ufficiale del monarca, ma dagli Anni Ottanta svolge principalmente funzioni di rappresentanza ed è abitato saltuariamente dai Reali.
NOTA SUL TITOLO: "Krona eller Klave" (let. "corona o chiave") in svedese significa "testa o croce", ma indica anche una scelta necessaria fra due opzioni opposte. Costituisce inoltre un gioco di parole tra i vari significati di "corona" (l'oggetto regale, ma anche la moneta di Svezia, nonché un rimando al ruolo di futuro monarca per Wilhelm), e la parola "klaver", che indica il pianoforte e dunque Simon.
 
 
Ciao a tutti, e bentornati nella mia raccolta di storie su Young Royals intitolata "Krona eller Klave", che quest'anno inaugura la sua seconda "stagione"- di nuovo grazie al Writober.
Avevo voglia di tornare ad Hillerska da un po' di tempo, e complice anche il teaser della nuova stagione uscito proprio l'altro giorno, ho capito essere ora di tornare a scrivere sui miei adorati Wilmon.
Stavolta non ho un progetto preciso in mente, né ho intenzione di scrivere storie per ogni singolo prompt del Writober, ma ho pensato di lasciarmi ispirare sul momento e vedere cosa salta fuori giorno di volta in volta.
Per questo primo capitolo ho scelto il prompt di ieri dalla #pumpINK list, "Febbre".
Per chi invece volesse recuperare le due versioni della "prima stagione", vi lascio qui Corona Graffiata (Wilhelm POV) e Musica Autentica (Simon POV), direttamente dal Writober 2021.
 
Ringrazio chiunque si sia fermato a leggere, se vi va di lasciare un commentino sono sempre i benvenuti e per il resto, spero di vedervi da queste parti anche nei prossimi giorni!
A presto!
   
 
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