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Autore: Afaneia    03/10/2022    1 recensioni
Raccolta di fanfiction partecipante al Writober 2022 di Fanwriter.it.
#2 - We wanted to be the sky: «No. Revali mi ha insegnato a volare.»
#3 - Tattoo!Au: Link si sveglia con un mal di testa allucinante e un gran bruciore sulla spalla.
#4 - Occhio: «Mipha, non ci vedo più!»
#7 - Drunk enough to say I love you? Link non beve, mai.
#10 - Rabbia: «Lo sapevi che erano morti.»
#11 - Verde: «Difese abbassate, Link? Non va bene per una sentinella.»
#17 - Sbagliato: Non sa cosa farebbe se non ci fosse Saria.
#19 - Castello: «Ricostruiremo tutto» promette Link.
#21 - Ladro: «So che sei stato tu. E intendo anche dimostrarlo.»
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altro Personaggio, Link
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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#3

~ Tattoo ~

 

Link si sveglia con un mal di testa allucinante e un gran bruciore sulla spalla.

Non ha precisamente le idee ben chiare sulla sera precedente. A dire il vero, non è affatto sicuro di come sia arrivato a letto: ci è arrivato e basta, a quanto pare, il che dovrebbe essere rassicurante, in un certo senso: il dato di fatto è che è al sicuro, sotto le coperte, e ha ancora tutti i suoi arti. Di per sé, quindi, non è un gran male. Però è quasi sicuro d’aver fatto qualcosa di cui dovrà pentirsi. Lo preoccupa un po’ il bruciore alla spalla, ma ci guarderà dopo colazione: se ha fatto a botte con qualcuno e ha una ferita, non vuole vederla prima di mangiare. Possibilmente neanche dopo, ma dovrà farci i conti prima o poi.

Tirando la testa al di fuori delle coperte, Link si sporge dal letto e si guarda cautamente attorno. Anche la sua stanza, pressappoco, è a posto: vestiti appallottolati sulla sedia e anfibi abbandonati sul pavimento, ma a parte questo nulla di grave. Tutto nella norma per un sabato mattina, probabilmente.

Appurato ciò, Link scivola cautamente giù dal letto, si mette una T-shirt pulita e raggiunge la cucina. Vuole la colazione e un caffè e anche del paracetamolo per la testa. Ma potrà prendere il paracetamolo se ancora non ha digerito l’alcol? Lo chiederebbe a Mipha, ma di sicuro è già in biblioteca a studiare. Sta preparando Farmacologia, perciò dovrebbe saperlo. Magari le scriverà un messaggio più avanti.

Quando entra in cucina, Revali è già seduto al tavolo a lavorare al suo laptop. Revali è l’ultima persona che Link abbia voglia di vedere durante un hangover, ma proprio al di là del suo laptop c’è una scatola di cereali, perciò stabilisce di poterlo tollerare per questa mattina.

«Oh, ti sei svegliato» esclama Revali a mo’ di saluto, un po’ troppo contento di vederlo, per i suoi gusti, e Link grugnisce con cautela in risposta. Non ha voglia di articolare niente di più complesso in questo momento. «Non credevo che avresti avuto il coraggio di farti vedere, stamani.»

Link è troppo preso dalla ricerca del paracetamolo nella credenza per dargli retta. «Eh?»

«Beh, sai, dopo quello che hai fatto. Credevo ti saresti vergognato.»

Il paracetamolo può aspettare ancora un minuto, anche se la testa gli pulsa tremendamente, e Link si volta lentamente e chiede con cautela: «Che cosa ho fatto?»

Anche Revali si volta verso di lui e lo guarda con una certa sorpresa da sopra i suoi sottili occhiali rotondi. «Davvero non te lo ricordi?»

A quanto pare, il suo dubbio è più reale di quanto pensasse. Tanto vale affrontare la realtà. «Ho fatto a botte, vero?»

Revali scoppia a ridere, dal che Link deduce che no, non ha fatto a botte. Il dubbio che strisciava lungo la sua schiena si tramuta in un senso gelido di terrore. «Ti sei guardato allo specchio stamani?»

Link non richiude neppure lo sportello della cucina. Si precipita in bagno, si sfila la maglietta dalla testa e si contorce davanti allo specchio per guardarsi la schiena.

No, decisamente non ha fatto a botte. Dal suo riflesso nello specchio, coperta da uno strato di pellicola trasparente, ricambia il suo sguardo il tatuaggio di una piccola fata tonda con due piccole ali.

   
 
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