#3
~
Tattoo ~
Link
si sveglia con un mal di testa
allucinante e un gran bruciore sulla spalla.
Non
ha precisamente le idee ben chiare
sulla sera precedente. A dire il vero, non è affatto sicuro
di come sia
arrivato a letto: ci è arrivato e basta, a quanto pare, il
che dovrebbe essere
rassicurante, in un certo senso: il dato di fatto è che
è al sicuro, sotto le
coperte, e ha ancora tutti i suoi arti. Di per sé, quindi,
non è un gran male. Però
è quasi sicuro d’aver fatto qualcosa di cui
dovrà pentirsi. Lo preoccupa un po’
il bruciore alla spalla, ma ci guarderà dopo colazione: se
ha fatto a botte con
qualcuno e ha una ferita, non vuole vederla prima di mangiare.
Possibilmente neanche
dopo, ma dovrà farci i conti prima o poi.
Tirando
la testa al di fuori delle
coperte, Link si sporge dal letto e si guarda cautamente attorno. Anche
la sua
stanza, pressappoco, è a posto: vestiti appallottolati sulla
sedia e anfibi
abbandonati sul pavimento, ma a parte questo nulla di grave. Tutto
nella norma
per un sabato mattina, probabilmente.
Appurato
ciò, Link scivola cautamente giù
dal letto, si mette una T-shirt pulita e raggiunge la cucina. Vuole la
colazione e un caffè e anche del paracetamolo per la testa.
Ma potrà prendere
il paracetamolo se ancora non ha digerito l’alcol? Lo
chiederebbe a Mipha, ma
di sicuro è già in biblioteca a studiare. Sta
preparando Farmacologia, perciò
dovrebbe saperlo. Magari le scriverà un messaggio
più avanti.
Quando
entra in cucina, Revali è già
seduto al tavolo a lavorare al suo laptop. Revali è
l’ultima persona che Link
abbia voglia di vedere durante un hangover, ma proprio al di
là del suo laptop
c’è una scatola di cereali, perciò
stabilisce di poterlo tollerare per questa
mattina.
«Oh,
ti sei svegliato» esclama Revali a
mo’ di saluto, un po’ troppo contento di vederlo,
per i suoi gusti, e Link
grugnisce con cautela in risposta. Non ha voglia di articolare niente
di più
complesso in questo momento. «Non credevo che avresti avuto
il coraggio di
farti vedere, stamani.»
Link
è troppo preso dalla ricerca del paracetamolo
nella credenza per dargli retta. «Eh?»
«Beh,
sai, dopo quello che hai fatto. Credevo
ti saresti vergognato.»
Il
paracetamolo può aspettare ancora un
minuto, anche se la testa gli pulsa tremendamente, e Link si volta
lentamente e
chiede con cautela: «Che cosa ho fatto?»
Anche
Revali si volta verso di lui e lo guarda
con una certa sorpresa da sopra i suoi sottili occhiali rotondi.
«Davvero non
te lo ricordi?»
A
quanto pare, il suo dubbio è più reale
di quanto pensasse. Tanto vale affrontare la realtà.
«Ho fatto a botte, vero?»
Revali
scoppia a ridere, dal che Link
deduce che no, non ha fatto a botte. Il dubbio che strisciava lungo la
sua
schiena si tramuta in un senso gelido di terrore. «Ti sei
guardato allo
specchio stamani?»
Link
non richiude neppure lo sportello
della cucina. Si precipita in bagno, si sfila la maglietta dalla testa
e si
contorce davanti allo specchio per guardarsi la schiena.
No,
decisamente non ha fatto a botte. Dal
suo riflesso nello specchio, coperta da uno strato di pellicola
trasparente, ricambia
il suo sguardo il tatuaggio di una piccola fata tonda con due piccole
ali.