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Autore: Kameyo    05/10/2022    1 recensioni
Per metà della sua vita Arthur ha cercato disperatamente la sua anima gemella. Un giorno, durante una mattina particolarmente calda, un drago rosso decide che è arrivato il momento di cambiare le cose.
"Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it" [Soulmate!AU]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it
Prompt: Soulmate
N° parole: 1073
 
 
 
Decidono i draghi



Un drago dalle ali spiegate sembra voglia prendere il volo da un momento all’altro, le sue zampe hanno lunghi artigli, il muso è puntato verso l’alto, è dello stesso colore del sangue.
Arthur lo guarda senza fiato nascosto dietro un albero un ciliegio, ha il cuore in gola e un calore incandescente gli sta scaldando il petto. Conosce bene quel drago dal colore così insolito, lo vede ogni giorno quando si guarda allo specchio, ma mai avrebbe pensato di riuscire a trovare il suo gemello, non di certo su quella pelle lattea.
Merlin è immerso nelle acque fredde del lago dalla vita in giù, la sua schiena pallida sembra brillare sotto la luce del primo sole. Sfiora con le dita la superficie cristallina e crea increspature che si espandono più del normale, piccoli pesci acquosi nascono sotto il suo tocco. I suoi occhi staranno brillando come l’oro.
È bellissimo, pensa il principe incantato, Bellissimo e mio.
Arthur non fatica a capire perché Merlin gli abbia tenuto nascosto quest’altro segreto, come per la magia, essere l’anima gemella del futuro re di Camelot gli costerebbe la vita - Uther banchetterebbe con la sua testa senza pensarci due volte, poco importerebbe il dolore di suo figlio. Per questo, nonostante si senta in parte tradito, non può davvero arrabbiarsi con lui.
Sospira.
In un’altra occasione, tornerebbe da dov’è venuto e terrebbe quel segreto per sé, ma questa volta non può ignorare quello che ha visto, non puoi ignorare quello che Merlino gli ha nascosto. Non vuole essere egoista, non vuole ferirlo, ma quel marchio sulla schiena cambia ogni cosa, non potranno più essere principe e servo - principe e stregone. Le barriere sociali dietro cui si sono nascosti finora devono essere abbattute. Sono anime gemelle, si appartengono, non hanno più scuse da usare per reprimere i loro sentimenti.
Arthur fa un passo avanti, della legna secca scricchiola sotto il suo piede. Merlin lo sente, si volta, i suoi occhi si sgranano, le sue labbra si schiudono, paura e sorpresa sono dipinte sul suo volto, ma c'è anche la colpa, un altro segreto è venuto alla luce.
«Arthur» mormora.
Il principe cammina fino alla riva, l'acqua fredda gli bagna gli stivali. A vederlo così impaurito vorrebbe prenderlo tra le braccia e stringerlo forte, ma non vuole spaventarlo più di quanto già non sia; non vuole che scappi; gli darà un paio di secondi per metabolizzare di essere stato scoperto e poi lo attaccherà.
«Credevi di potermelo nascondere per sempre?»
Merlin si stringe nelle braccia, trema, ma Arthur sa che non dipende dal freddo. Si guardano a lungo senza dire una parola, il silenzio della foresta pesa sui loro cuori. Anni di bugie e sguardi velati di tristezza trovano finalmente la loro spiegazione.
«Credevo ti fidassi di me. Mi hai rivelato della magia, perché non anche questo?»
«Mi fido di voi» replica Merlin con voce ferma. «Solo... non volevo crearvi altri problemi.»
Arthur sbuffa, è troppo impaziente per mettersi ad ascoltare patetiche scuse. Ha aspettato quel momento dai suoi quattordici anni, da quando il drago è apparso sulla sua schiena, e adesso non si farà rovinare tutto da altre bugie.
«Merlin» e il suo tono è pieno di rimprovero. «Sei uno stregone idiota, tu vivi per darmi problemi, quindi non inventarti storie. Perché non me l’hai detto? È impossibile che non ti sia accorto di quello che provo per te.»
Merlin arrossisce, le punte delle sue orecchie diventano di un rosso acceso e sono adorabili. Arthur vorrebbe davvero abbracciarlo e sì, mordergli anche quegli zigomi affilati – è da anni che ne ha voglia.
«Allora?» lo incalza, mentre avanza dentro l’acqua.
Merlin fa un passo indietro e il suo viso sembra davvero andare a fuoco. «I vostri vestiti! Vi state bagnando tutto!»
Arthur ride e lo acchiappa per le spalle prima che possa sfuggirgli, gli prende il volto tra le mani e gli parla a pochi centimetri dalle labbra. Quelle labbra invitanti che hanno tormentato i suoi sogni per anni e che d’ora in poi, finalmente, potrà baciare quanto vorrà.
«Li asciugherai con la magia, a cosa servono i tuoi trucchetti se no?»
«Non a questo! Voi non potete-»
Merlin inizia a blaterare sull’importanza del suo dono, su come dovrebbe essere usato – parla un sacco quando è nervoso -, ma Arthur non lo ascolta nemmeno, riesce soltanto a pensare che vuole baciarlo.
Sono anime gemelle. Destinati fin dalla nascita.
Quest’idiota è la mia metà! pensa emozionato, trattenendosi a stento dal saltargli addosso. Se n’è innamorato lentamente, ascoltando i suoi silenzi e le sue risate, guardandolo lavorare e combattere per lui, imparando cosa sia davvero la magia. Se n’è innamorato senza sapere che è proprio lui la persona a cui appartiene e che gli appartiene. Se non è destino questo...
«Sei il più grande idiota dei cinque regni» gli dice all’improvviso, mettendolo a tacere. «E so già che mi farai impazzire.»
«Arthur, aspettate, pensateci bene» gli risponde Merlin, che senza accorgersene gli poggia le mani sul petto. «Cosa dirà vostro padre? E la corte? Io non posso darvi un erede. E poi... siete sicuro di... volermi? Non è che io sia...»
Gli occhi di Merlin sono grandi e di un blu intenso, se pensa che potrà guardarli così da vicino fino alla fine dei suoi giorni, Arthur sente un fuoco divampargli nello stomaco. E quella bocca poi... Quella bellissima bocca...
«Arthur, mi state ascoltando?»
«No.»
«Oh, bene, perfetto! State per andare contro vostro padre, di nuovo, per colpa mia, di nuovo, e non fate una piega!»
Arthur conta fino a cinque, perché sa che a dieci non ci arriverebbe comunque, e lo bacia. Schiaccia con prepotenza le labbra su quelle del suo servitore e gli avvolge le braccia attorno alla vita per avvicinarlo ancora di più. Merlin ci mette meno di quanto si aspettasse per abbracciarlo a sua volta e rispondere al bacio, un gemito risuona dalla sua gola.
«Hai altre rimostranze sui miei piani o possiamo andare avanti?» gli domanda quando si separano per respirare.
Merlin si lecca le labbra, ha il fiato corto e un’espressione persa sul viso accaldato. «Cosa? Potreste ripetere?»
Arthur sorride, ha trovato un ottimo modo per zittirlo. «È un bene che tu sia già nudo» gli risponde. «Abbiamo tanto da recuperare.»
Merlin lo guarda confuso, ma poi ride e annuisce, i suoi occhi si tingono d’oro. «Nessuno ci disturberà.»
 
Uther prima poi se ne farà una ragione, sono stati i draghi a decidere per loro.
  
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