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Autore: Rainbow_unicorn    06/10/2022    1 recensioni
Zoe è una ragazza normale... Normale? ok forse non così tanto, dopotutto essere la nipote di Stephen Vincent Strange toglie tutto quello che può essere considerato razionalmente nella norma.
Ma d'altronde cosa significa normale? Zoe non l'ha mai capito, ma forse ora che entrerà alla E.S.U. riuscirà a comprenderlo.
Le stranezze però sono dietro l'angolo e non solo quelle purtroppo, ma per fortuna non è da sola... o forse per sfortuna: dipende dai punti di vista. Starà a lei decidere se essere una normale adolescente o la stravagante nipote di un dottore piuttosto... particolare.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor Stephen Strange, Nick Fury, Nuovo personaggio, Peter Parker/Spider-Man, Tony Stark/Iron Man
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Era arrivata l’ora di pranzo, la campanella suonò e gli studenti iniziarono a muoversi velocemente verso l’uscita.

«Vieni Zoe, da questa parte» disse Annah.

La ragazzina si alzò e iniziò a seguire la massa di persone che usciva.

«Dove stiamo andando?»

«In mensa, potrai finalmente degustare i piatti della nostra scuola e fidati rimpiangerai quelli di casa» spiegò con fare teatrale Vic.

«Non sono buoni?»

«No per nulla» rispose Shannon

«Beh il budino è buono» affermò Annah.

«Sì, ma lo fanno ogni morte di Papa» ripose Vic.

«Però oggi è il primo giorno di scuola, magari ci hanno preparato qualcosa di vagamente mangiabile; tendenzialmente fanno così: i primi giorni di scuola preparano cose decenti facendoti credere che la cucina sia migliorata, poi già dalla seconda settimana torna tutto di sempre.» concluse Ann.

Arrivarono finalmente alla mensa.

«Allora facciamo come al solito?» domandò Victoria

«Sì, tu e le gemelle iniziate a mettervi in fila, io e Zoe andiamo ad occupare i posti» ripose Ann «Vieni, seguimi» disse all’amica andando verso i tavoli.

Si sedettero.

«Abigail mi ha detto che cosa è successo mentre stavi andando a scuola, mi dispiace tanto, come stai ora?»

«Sto bene, non preoccuparti Ann, non mi sono fatta niente, solo un po’ spaventata e poi mi ha salvato Spiderman! È stato fighissimo, vorrei anche io poter lanciare ragnatele!»

Ann si mise a ridere.

Le due iniziarono a parlare del più e del meno finché a loro non si avvicinarono due ragazzi.

«Ciao Zoe»

«Ciao Peter!» gli sorrise

«Possiamo sederci qui con voi?»

«Sì certo, nessun problema»

«Grazie mille!» rispose l’altro ragazzo sedendosi e appoggiando il vassoio appena preso «Comunque piacere io sono Ned! Tu invece devi essere Zoe giusto?»

La ragazza annuì.

«Ci mettiamo qui perché Flash e il suo gruppetto si sono messi al nostro solito posto» spiegò l’hawaiano «e Peter voleva vedere come te la stavi cavando!»

«Chi è Flash?» chiese confusa

«Un moccioso viziato a cui piace mettere in mostra la ricchezza di suo padre per riempire il vuoto di solitudine che sente dentro» rispose tranquillamente Shannon
.
Peter per poco non si strozzò con l’acqua, non si aspettava da una ragazza tranquilla come Shannon Miller una riposta tagliente come quella.

Ned invece scoppiò ridere: «Tu sì che sei forte Miller!»

«Ci sei andata giù pesante, Ann- ridacchiò Victoria che era appena tornata con il vassoio- Parker come mai qui?» lo osservò attentamente.

«Rilassati, Torres, siamo venuti in pace.» disse l’amico di Spiderman.

Zoe sembrò molto confusa: «Perché, cosa è successo?»

«semplicemente Vic ha partecipato al concorso per fare lo stage con la Stark industries, ma hanno preso Peter dicendole che lei era ancora troppo piccola.» spiegò Abigail sedendosi di fianco a Shannon.

«Ma quest’anno sono sicura che daranno a me lo stage! - disse convinta l’altra ragazza- ti batterò Parker!»

«Lo vedremo!» rispose il ragazzo hawaiano, Peter invece sembrava abbastanza a disagio: la verità era che si sentiva in colpa, perché sapeva benissimo che era tutta una copertura, non c’era alcuno stage, era solo un modo per nascondere la sua identità da super eroe.

«E non potete farlo entrambi?» chiese la nipote dello stregone.

«Dipende dai posti, l’anno scorso ce ne era solo uno, non so quest’anno» spiegò Gail.

Ann prese il braccio di Zoe: «Mentre voi discutete su chi sia il migliore tra voi due – disse riferendosi a Vic e Peter- noi andiamo a prendere da mangiare che ora c’è poca fila.»

Zoe seguì l’amica che, appena si furono allontanate dal gruppo, le sussurrò: «Avrei voluto avere un po’ più di tempo da sole, volevo dirti che la mappa è cambiata…»

La Strange non capì inizialmente a cosa si riferiva, ma poi le venne in mente il libro che le avevav mostrato il giorno dell’esame: «COSA!? Ma come è possibile!»

Quel libro era strano, ma non pensava quel tipo di strano che poteva trovarsi anche al Sancta Sanctorum, la cosa migliore sarebbe stato portarlo da suo zio… ma anche lei conosceva le arti mistiche e poi era un segreto tra amiche, poteva cavarsela, dopotutto era solo un libro, cosa sarebbe potuto andare storto?

«È stata la mia stessa reazione- disse a bassa voce- ho sempre detto che mio nonno nascondeva qualcosa»

«Dici che possa averlo rubato?» chiese Zoe: magari anche il nonno di Ann era stato a Kamar Taj e durante quel periodo aveva rubato un libro dalla biblioteca.

Shannon sembrò rifletterci un attimo prima di rispondere: «Dici? Non penso mio nonno sia quel tipo di persona.»

«Non voglio accusarlo di nulla, Ann.
Magari l’ha comprato da qualcuno che l’ha rubato, neanche a me sembra un ladro.»

«Beh in effetti lui è un collezionista di antiquariato, quindi potrebbe essere…
Ma non è questo il punto, il punto è che avevamo ragione, quella mappa non era antica, quindi se capiamo a cosa si riferisce capiamo anche quale tesoro potrebbe nascondere.»

La nipote di Stephen annuì: Ann aveva ragione, dovevano capire che posto fosse quello della mappa per capire che cosa nascondeva e se fosse stato pericoloso lo avrebbe detto allo stregone.

«Ti ricordi il nome del manoscritto?»

Shannon ci pensò un attimo: «Sì era: Diarium Viatoris»

Perfetto ora che conosceva il nome poteva andare negli archivi della biblioteca e vedere se Kamar taj lo avesse mai custodito e magari capire qualcosa di più su che libro fosse e se soprattutto fosse pericoloso.

«Ah un’altra cosa.» disse Ann prima che fossero davanti al banco per prendere il pranzo «È da quando siamo entrati che ho notato che un tizio fuori ti fissa… ha un’aura parecchio inquietante.»

Zoe si girò verso la finestra e notò proprio in quel momento quello che le aveva detto la sua amica: un uomo davanti al cancello della scuola che guardava nella loro direzione, come se fosse imbambolato e la cosa più strana erano le iridi di un verde fosforescente e le mani con le dita nero pece.

I loro sguardi si incrociarono e l’uomo fece un sorriso inquietante poggiando le mani sulle sbarre del cancello.

La giovane spostò immediatamente lo sguardo: che diamine stava succedendo!

Ann la guardò preoccupata: non era stupida sapeva che stava accadendo qualcosa.

«Zoe, se ne vuoi parlare, sappi che io sono qui.» le disse semplicemente.

Presero il pranzo e tornarono al tavolo, la giovane apprendista lanciò un ultimo sguardo alla finestra: l’uomo era sparito.

«Eccovi finalmente! Come mai ci avete messo così tanto» disse Ned

«Ho spiegato a Zoe come funziona la mensa» spiegò tranquillamente Ann mentre apriva il sacchettino con dentro le posate.

«Nella scuola di prima non avevano una mensa?» chiese ingenuamente il ragazzo che prese una gomitata da Peter che lo guardò male.

«Ahia, che c’è!?» sussurrò confuso all’amico.

«Oh no, non sono mai stata in una scuola prima, studiavo da casa» rispose semplicemente Zoe copiando quello che stava facendo Shannon.

«Ah, capito e come mai ora hai cambiato idea?»

«Beh, diciamo che mio zio si è convinto a farmi venire qui» rispose semplicemente iniziando a mangiare le patate che erano sul piatto.

«Vedrai ti troverai bene e nel caso puoi chiedere a noi, siamo dei veterani della scuola» disse fiero.

Il loro discorso venne interrotto da una giovane appena arrivata.

«Parker, posso sedermi qui con voi?» chiese con tono monotono.

Peter la guardò e arrossì, iniziò a balbettare «S-s-s-sì c-c-certo, nessun pr-problema, c’è se vuoi, non v-»

Ned sospirò: «siediti pure, se per gli altri non è un problema» fece uno sguardo di sfida a Vic che si limitò ad annuire: anche lei come Peter era completamente rossa.

Zoe guardò la situazione confusa e sussurrò ad Ann che stava mangiando come se niente fosse: «Cosa sta succedendo? Perché si comportano così?»

L’amica le rispose: «te lo spiego dopo.»

La ragazza appena arrivata li squadrò tutti e poi soffermò la sua attenzione su Zoe: «Non sei di queste parti.»

«Oh io sono appena arrivata, mi chiamo Zoe Strange, piacere» le porse la mano.

L’altra ragazza strinse la mano: «Piacere io sono MJ, sono una compagna di classe di Parker e Leeds»

Si sedette e iniziò a mangiare.

«Come mai hai deciso di mangiare con noi?» chiese Ned

«Hanno rubato il solito posto dove mangio io» ripose

«Anche a noi» spiegò l’hawaiano guardando male il tavolo in cui era seduto Flash.

«Perché rubano i vostri tavoli?» domandò improvvisamente Zoe confusa

«Beh tecnicamente non sono nostri, sono i posti dove ci sediamo di solito… probabilmente lo fanno per darci fastidio.»

«E perché lo fanno?»

«Perché non corre buon sangue tra noi e loro e Flash è un idiota.»

Zoe fece un: oh con la bocca.

«Stavi parlando di me Steel» disse improvvisamente una voce maschile, Zoe si girò e vide un ragazzo dai capelli neri ricci tirati all’indietro e vestito con abiti di marca.

«Gira alla larga, Thompson» ripose Victoria che sembrava essersi ripresa.

«Che scortese Torres e pensare che volevo invitarvi tutti alla mia festa per l’inizio della scuola.»

«Per cosa? Vantarti di quanto tuo padre sia ricco?»

Per poco Ned non si strozzò con l’acqua che stava bevendo.

«Perché, ti brucia?»

Vic alzò un sopracciglio: «Assolutamente no.»

Il giovane spostò l’attenzione su Zoe: «Tu devi essere la nuova arrivata che hanno assegnato a Parker»

Lei annuì: «Sì, mi chiamo Zoe Strange, piacere» gli porse la mano.

Flash sembrò stupito da quel gesto, ma subito sorrise sicuro di sé: «Piacere mio, io sono Eugenie Thomposon, per gli amici Flash» fece un occhiolino, poi guardò le persone al tavolo: «Visto che la vostra amica è stata gentile e io mi sento buono siete tutti invitati alla mia festa e- si rivolse di nuovo alla ragazza non lasciandole la mano- se hai bisogno di aiuto non farti problemi a chiedere» sorrise porgendole gli inviti e un fogliettino con scritto un numero di telefono, infine tornò al suo tavolo con fare spavaldo.

Zoe diede gli inviti agli altri del tavolo e poi guardò il foglietto ancora più confusa: «Che me ne faccio?»

Ann sospirò: «È il suo numero di telefono.»

«Beh, ma non penso di aver bisogno del suo aiuto c’è già Peter che mi sta dando una mano» spostò l’attenzione sul diretto interessato.

«Credo che fosse un modo per provarci con te, Zoe» spiegò Annah

«Perché? Non ci conosciamo nemmeno.»

«Beh non devi per forza conoscere qualcuno per provarci.» continuò una delle gemelle, mentre finiva il suo budino.

La nipote dello stregone sembrò ancora più confusa.

«Magari ti ha trovato carina e ha voluto provarci» disse Gail

«Oppure semplicemente ci ha provato perché è nuova, ci prova con chiunque, non darci troppo peso e lascialo perdere.» disse Vic.

Zoe annuì non sicura di aver capito la situazione, ma non potè fare altre domande perchè di lì a poco suonò la campanella e tutti insieme tornarono nelle rispettive classi.
   
 
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