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Autore: sakura_hikaru    06/10/2022    0 recensioni
[Green Creek - T.J. Klune]
Alla fine il momento per parlarne, giunge: Twilight viene discusso dal branco.
Fic un po' scema, leggera. Non me ne vogliano le fan di "Twilight"!
Genere: Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I titoli di coda scorrono, la musica avvincente scema, mentre gli sbadigli si sentono ben distinti sopra il divano. C'è da chiedersi chi sia riuscito a rimanere sveglio e chi sia crollato per la noia.

Con la coda dell'occhio, Elizabeth scorge Tanner e Chris addossati l'uno all'altro, immersi in un fondo profondo – piuttosto prevedibile; Carter ha la bocca aperta in uno sbadiglio, il capo di Gavin sul grembo, gli occhi di quest'ultimo stranamente lucidi.

L'attenzione di Ox è tutta per Joe, addormentatosi poco dopo l'inizio del film tra le sue braccia. Lì a fianco, Kelly tiene una ciocca dei capelli di Robbie tra le dita, bisbigliano tra loro: pare che quest'ultimo abbia apprezzato la visione del film.

«Facevano davvero film simili negli anni '80?».

«Magari Gordo l'ha visto al cinema...».

La risatina di Elizabeth attrae la loro attenzione.

«Credo che Gordo andasse a vedere cose meno romantiche con Chris, Tanner e Rico!».

«Ma a Mark piacerebbe...» interviene Gavin distrattamente. «È più romantico di mio fratello».

Elizabeth non può far altro che annuire.

«Non si direbbe, ma lo è».

«È la prima volta che vedo rappresentato un licantropo... anche se non è esattamente un licantropo...beh, rappresentato in maniera così positiva» commenta Robbie, basandosi su quel poco che ha potuto vedere nella sua vita.

Carter sbuffa, sbadiglia e risponde per gli altri:

«Non lo si può definire davvero licantropo. È solo una maledizione...».

«Licantropi sono quelli di quella serie... quella che Rico e i ragazzi citano continuamente...» si intromette Ox, il mento poggiato sul capo di Joe, le braccia strette attorno alla sua vita. «Twilight?».

Kelly alza gli occhi al cielo.

«Ne ho sentito parlare e sembra uno di quei romanzi che tu, Robbie, adoreresti».

Robbie si volta verso il compagno e arriccia il naso, quasi offeso.

«Twilight è per adolescenti!».

«Non mi dire...».

«Perché quello che leggi tu non è per adolescenti?» ghigna Carter, guadagnandosi un ringhio da Robbie.

«Proprio no!».

«Robbie legge cose da casalinghe disperate...». Chris sbadiglia, si stiracchia, ha già un sorrisetto ironico sulle labbra. «Twilight è...».

Jessie entra nella stanza seguita da Dominique, in una mano un mezzo tramezzino, l'espressione a dir poco disgustata.

«Stai paragonando Twilight ai corsari focosi di Robbie?».

«Focosi...?! Ehi!». L'indignazione del giovane uomo si spegne alla risata del compagno alle sue spalle. «Avete sempre da ridire sulle mie letture!».

«Sono tremende».

«Assolutamente da casalinghe disperate».

«Hanno copertine orribili».

Jessie marcia veloce nella stanza e si piazza, inspiegabilmente, davanti a Carter: incrocia le braccia e lo guarda in cagnesco.

«Hai paragonato Twilight ai romanzi di Robbie».

«Sì?». Carter non capisce tutta quell'aria... seria... per una questione così sciocca.

«Twilight è tremendo!» esclama lei, tutto d'un tratto, guadagnandosi le occhiate sconcertate di tutti. Chris sembra oltraggiato dalle parole della sorella. «È un vampiro che... sberluccica alla luce del sole!».

Nessuno risponde, gli sguardi di tutti sono perplessi.

«Pronto?» continua lei guardandoli inorridita. «Sapete cosa succede ai vampiri quando si mettono al sole? Cioè, ai vampiri veri».

I volti più attenti si scuotono perplessi.

«Bruciano. I vampiri bruciano!». Jessie sembra... infuocata dal discorso. «Non sberluccicano! Stanno nelle bare di giorno ed escono di notte! E muoiono se gli ficchi un paletto nel cuore. E detestano l'aglio e le croci. Ma non sberluccicano!».

Un silenzio ancora più perplesso cala sull'intera sala.

«Beh?». Jessie li guarda, uno a uno. «Il fatto che conosca bene i licantropi non significa che non mi sia documentata su altre... creature della notte». Pare quasi imbarazzata. Solo quasi. In fondo, è sempre Jessie.

Dominique, alle sue spalle, ha un sorriso sornione, e non riesce a trattenersi:

«I libri di quell'autrice... Anne Rice si chiama?». Jessie si volge verso di lei, stavolta c'è un'ombra di rossore sulle sue guance. «Sono sui vampiri... veri. Giusto?».

«Sorella!» esclama Chris svegliando Tanner con un sussulto. Ha negli occhi un bagliore pericoloso. «Sei passata al lato oscuro come Robbie?».

«Come?!» i due, con aria similmente offesa, rispondono all'unisono.

«Sei appassionata e infuocata... come quando da piccola parlavi del tuo pupazzo Jet-».

«Era George, non Jet! E non c'entra niente!».

Jessie si morde un labbro, guarda Elizabeth e cerca sostegno nella persona per lei più autoritaria di tutta la casa.

«Elizabeth». Gli occhi di quest'ultima si posano su di lei, un sorriso deliziato sul volto, come se si aspettasse ogni sua parola. «Se scrivessero un libro e dicessero... che so. Che i licantropi sono... ». Jessie sembra a corto di idee, passa in rassegna i compagni nella stanza e, quando arriva su Tanner, l'idea giunge. «Se scrivessero che siete dei beagle geneticamente modificati non sareste almeno un po' irritati?».

«Jessie, dio, che immaginazione tremenda!».

«È raccapricciante».

«Inquietante».

«E poi vi lamentate dei miei corsari!».

Jessie si guarda in giro, torna a mangiare il suo tramezzino, ignorando le lamentele del branco. «Ma poi che c'entra con Ladyhawk?» Scuote la testa e sospira. «Come fate a tirar fuori Twilight dopo aver visto quella bellezza di Ladyhawk? Non capite proprio nulla di fantasy!». Poi fa appena retromarcia. «Tranne Elizabeth e Dominique, ovviamente. Ma voi maschi siete tremendi».

Ma Gavin, rimasto silenzioso, del tutto a digiuno di Twilight e qualsivoglia vampiro, avanza la sua protesta:

«Io trovo Ladyhawk bellissimo e romantico. A me è piaciuto un sacco».

Jessie si ritrova a sospirare un “oww” deliziato; Carter, dal canto suo, si schiaffa una mano sugli occhi e maledice i gusti del suo ragazzo.

Elizabeth sorride, silenziosa e divertita: pensa che sia meglio tenere per sé il fatto che, di tanto in tanto, quando è da sola in casa, prende in prestito i libri di Robbie.

Che c'è di male, in fondo, in quei corsari focosi?

  
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