» “Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it”

» Prompt: teatro 
» N° parole: 541
 

Wicked at the Theater

Non era mai stata a teatro prima.
Frenchie le aveva portato, con aria trionfante ed il petto gonfio, due biglietti per lo spettacolo di quel sabato: era uno dei suoi musical preferiti Wicked. Aveva battuto le mani, saltando dalla sedia entusiasta e abbracciandolo. “Mon petit, finalmente vedrai dal vivo quello spettacolo: non fai altro che rivedere i vecchi video su YouTube, ora potrai godertelo tutto dal vivo!” le aveva detto, picchiettandole il naso con un dito.
Kimiko aveva continuato a saltellare dalla gioia, New York non era stata una cattiva idea dopotutto.
Si era poi fermata pensierosa e, con il linguaggio dei segni, aveva chiesto se avesse bisogno di un abito adeguato alla occasione. Frenchie alzò le spalle: “Non ne ho idea, ma visto che è una occasione speciale potremmo vestirci in maniera più decorosa, per una volta. Sai, posso fare molto di meglio.” Le aveva fatto l’occhiolino, facendola leggermente arrossire.
Con un balzo, cercando di calibrare la sua forza, si era distesa sul vecchio divano rosso e aveva iniziato a cercare sul cellulare gli abiti che i VIP indossavano a teatro. Solo per farsi un’idea.
Aveva immaginato innumerevoli volte di trovarsi lei stessa sul palco a cantare i suoi brani preferiti ballando, magari con un paio di scarpette di vernice rosse da tip tap. Sospirò a quella fantasia, per poi riprendere la sua ricerca.
Si illuminò alla vista di un lungo abito a sirena smeraldino e lo mostrò a Frenchie, indicandolo quasi convulsivante. Lui sorrise, scrollando la testa: “Ma chère…non hai idea di quanto sia bello vederti così. Ho capito, ho capito: cercheremo questo bel vestito per una bellissima dama, anche se non sarà di sicuro firmato Chanel. Ma sapremo arrangiarci, vedrai.” Lei aveva annuito, raggiante.

Quasi non riusciva a crederci, mentre guardava le porte del teatro illuminato. Il cuore le batteva a mille.
Frenchie era accanto a lei e le porse il braccio, accettò l’offerta sorridendo.
Indossava un abito simile a quello che aveva visto, ma meno costoso e più sul verde bottiglia. Il suo accompagnatore invece portava un semplice completo blu, ma gli donava molto.
Kimiko si sentiva al settimo cielo ed era da tanto tempo che non le capitava: quasi le facevano male i muscoli del viso da quanto aveva sorriso. Frenchie la portò fin dentro alla sala del teatro, tenendola a sé affinché non cadesse, visto che la ragazza non era abituata ai tacchi neri che portava in quel momento.
Ma nonostante il fastidio ai piedi, Kimiko si sentiva a tre metri sopra il cielo. Volava. Presero posto su delle poltroncine rosse di velluto e la ragazza pensò che non si era mai seduta su qualcosa di più comodo e bello.
Frenchie le sorrise sbarazzino, per poi stringerle una mano. Kimiko sentì quel tocco così caldo, tenero e protettivo. Arrossì appena, abbassando lo sguardo.
Le luci del teatro si spensero e una grande illuminò il palco, ancora nascosto dai drappi rossi. Frenchie si chinò verso di lei e le sussurrò con voce leggermente roca: “Sei felice, mon coeur?”
Lei annuì vigorosamente, senza staccare gli occhi dal palco, che si stava svelando al pubblico.
Frenchie sorrise ed ebbe appena il tempo di darle un bacio sulla guancia prima che lo spettacolo iniziasse.