Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: pampa98    19/10/2022    1 recensioni
[Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it]
Sandor/Tormund.
«Il Nord offre molto di più di ciò che hai conosciuto tu, Clegane. Adesso che è libero di germogliare come merita, potremmo costruirci una bella vita lassù.»
Sandor ride e scuote la testa. «Come una coppietta felice?»
«Perché no?»
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jon Snow, Sandor Clegane, Tormund Giantsbane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prompt: "Polvere"



In un’altra vita



 

«Dovresti partire con me domani.» 

La stessa proposta che gli offre da giorni e alla quale lui abbaia sempre una serie di insulti in risposta. Stanotte potrebbe andare diversamente, si illude, osservando le fiamme che creano danze di luce sul suo volto. Perché Sandor non ha avuto bisogno che lo forzasse a restare e forse è abbastanza saturo di vino e piacere da aprirsi a nuovi scenari che non coinvolgano la vendetta.

«Per venire in quella fottuta distesa congelata di bianco?»

«Il Nord offre molto di più di ciò che hai conosciuto tu, Clegane. Adesso che è libero di germogliare come merita, potremmo costruirci una bella vita lassù.»

Sandor ride e scuote la testa. «Come una coppietta felice?»

«Perché no?» Tormund è serio mentre appoggia la testa contro la sua spalla nuda. Sandor non lo allontana e non parla; gli ingranaggi della sua mente girano in cerca di una risposta, soppesando passato e futuro per scoprire quale avrebbe potuto trasformare in polvere.

Il silenzio si espande per la stanza e Tormund vorrebbe lasciargli il tempo di riflettere, ma la pazienza non è mai stata una sua virtù – e più di tutto sa che quel momento poggia su sottili pilastri di cristallo che si infrangeranno se Sandor non li rafforzerà con un “”.

«Potremmo essere felici, Sandor. Potremmo davvero.»

Il Mastino sbuffa e tira le coperte sui loro corpi, rivolgendogli un sorriso divertito e amaro.

«Sta’ zitto e dormi, fulvo.»

 

Si sveglia in un letto vuoto e la stanza gli sembra improvvisamente più fredda nonostante il fuoco scoppiettante nel camino. Si alza ed esce dalla stanza per radunare i bruti sopravvissuti: è tempo di tornare a casa.

Mentre si aggira nel cortile di Grande Inverno in cerca di Jon Snow, Tormund si guarda intorno, sperando di scorgere un volto sfigurato – e lo trova, sulla soglia dei cancelli, in procinto di raggiungere la sua vendetta. 

I loro sguardi si incrociano e Tormund sorride.

«Mi stavi aspettando, Clegane?» dice, posando una mano sul suo braccio. 

«Cominciavo a pensare che fossi morto nel sonno» lo saluta, senza scendere da cavallo.

«Ma che carino. Eri preoccupato di non rivedermi più?»

«Non me ne fregava un cazzo. Pensavo solo che sarebbe stata una morte troppo imbecille anche per uno come te.»

Tormund ride. Vuole godersi quel momento e sperare che non sia l’ultimo.

«Non temere, intendo vivere ancora a lungo.» Solleva lo sguardo in cerca della stessa conferma nei suoi occhi; non la trova. «Verrai a trovarmi, dopo aver fatto il culo a tuo fratello?»

Sandor sbuffa. «Non faccio promesse, Tormund.»

«Va bene così.» Fa un passo indietro e Sandor si allontana nella neve senza voltarsi indietro.


🔥
 

Una vita felice, senza odio o guerra, accanto a qualcuno che ami. Sembra una bella prospettiva, pensa Sandor, anche se probabilmente non avrà mai l’occasione di vederla. Una parte di lui aveva iniziato a crederci, ma Sandor non è mai stato abituato a crogiolarsi nei sogni. 

Ride, mentre nota la figura di suo fratello ancora in piedi.

Gli sarebbe piaciuto assistere alla definitiva metamorfosi dell’uccelletto in lupo e congelarsi il culo in quella che il fulvo chiamava “la terra più bella dei Sette Regni”. 

Forse l’avrebbe fatto, in un’altra vita. 


 

«È bello rivederti, mio piccolo corvo.»

Jon accoglie il suo abbraccio affondando la testa sul suo petto. Tormund lo stringe a sé e con lo sguardo controlla i cancelli del Castello Nero, nella vana speranza di vederlo comparire. Forse si è fermato a Grande Inverno, pensa: non gli era sfuggito il suo interesse per la giovane lady – “Sembra proprio che tu abbia un debole per i fulvi, Clegane.” “Vaffanculo.”

Forse è rimasto nella capitale, a curarsi le ferite della battaglia.

Forse…

«Devo raccontarti molte cose, Tormund» dice Jon, sciogliendo il loro abbraccio. Il suo sguardo è spento e da solo narra già molto di ciò che è accaduto. «Una non ti piacerà affatto. Mi dispiace.»

Forse ha deciso che il passato era più importante del futuro.

Tormund annuisce. Gli passa un braccio intorno alle spalle, accompagnandolo all’interno dell’edificio per parlare con calma e dargli modo di sfogarsi a dovere.

«Va bene così. Ha ottenuto ciò che voleva, presumo.»

«Penso di sì. Arya ha detto che era andato ad affrontare suo fratello. Non abbiamo trovato i corpi di nessuno dei due. Le fiamme devono averli divorati.»

«Molto poetico.» Sorride, immaginando la risposta che gli avrebbe dato Sandor: “Poetico un cazzo!”

Gli sarebbe piaciuto avere quella conversazione e sentire quella voce ruvida al di fuori della sua memoria.

Forse l’avrebbe fatto, in un’altra vita.




 
   
 
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