21.
Torre
Torre
Kagami osservava Konoha dal tetto, il chakra esteso abbastanza da poter sentire alcuni dei suoi abitanti ignari dormire. Nessuno di loro sapeva della guerra che stava per tornare a travolgerli.
Sentì uno scoppiettio di chakra da dentro la torre e, senza indugiare, scivolò al suo interno attraverso la finestra. Dentro l’ufficio c’era la penombra e Tobirama risaltava bianco come un fantasma.
Stanco.
Rimandare il più possibile una guerra inevitabile non era un lavoro facile.
“Vieni qui” chiese il Nidaime.
Kagami si avvicinò, lasciò fossero le sue dita sporche d’inchiostro a slacciargli la maschera da gufo. Chiuse gli occhi e accolse il bacio morbido, l’abbraccio disperato che chiedeva sollievo.
Lo accolse.
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