Questa storia partecipa al Writober2022 di Fanwriter.it

Prompt: Band (pumpAU)

No. parole: 890

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IL MIO ROADIE PREFERITO

Langa non era mai stato un tipo da concerto. La folla gli metteva l’ansia e i rumori forti erano opprimenti, per cui aveva sempre fatto del suo meglio per evitarli. Quel lavoro come tecnico del palco in un piccolo locale di musica dal vivo lo aveva accettato più per bisogno di soldi che per altro, anche se un sacco di gente si diceva invidiosa della possibilità di assistere agli spettacoli gratuitamente. Langa normalmente sorrideva e annuiva, evitando di dire che la maggior parte di quei gruppi esordienti erano ancora sconosciuti per dei buoni motivi.

Non era il caso dei The Infinity. Guardandoli non si sarebbe mai detto che fossero buoni, erano un gruppetto male assortito —un batterista perennemente truccato da clown metallaro, un ragazzino delle medie alle tastiere, un bassista palestrato grosso come un armadio a due ante, un ragazzo femmineo dai capelli tinti di rosa alla chitarra e un cantante solista liceale sempre carico come una molla. Eppure funzionavano, in qualche modo, e si erano guadagnati una serata fissa al locale ogni venerdì e un discreto seguito di fedelissimi che non si perdevano un concerto.

A Langa piaceva organizzare il palco per loro, non avevano pretese di grandi spettacoli pirotecnici perché avevano fiducia nel fatto che la loro musica sarebbe stata la star dello show, e se anche lui faceva degli errori nella preparazione non gliene facevano una colpa.

E poi gli piaceva l’idea di aiutare Reki, il cantante. Quel ragazzo era come una fiamma sul palco, luccicante e caldo, cantava come se gli servisse per vivere quanto respirare e dava tutto se stesso anche per il pubblico più scarso e noioso. Una vera rockstar, che lo faceva per la musica e non per la gloria. Langa a volte si ritrovava a fissarlo, incantato dalla sua voce rauca e dalla gioia che trasmetteva quando si esibiva, e si dimenticava di fare il proprio lavoro. Era sicuro che un giorno i The Infinity avrebbero sfondato; se qualcuno meritava di emergere, era Reki.

Dopo il concerto, Langa stava radunando i bicchieri abbandonati sui tavoli per portarli al bancone. Reki era seduto su uno degli sgabelli a bere un po’ d’acqua, con ancora il volto arrossato e sudato dal palco. Gli fece un gran sorriso e un cenno di saluto. «Bella serata! Quella cosa che hai fatto con le luci a metà di Kick Flip è stata incredibile!».

Langa appoggiò i bicchieri. «Grazie». Non gli disse che “quella cosa” era stata un incidente perché si era incantato a guardarlo e aveva sbagliato i tasti.

Reki lo guardò, meditabondo. «Senti» disse. «Venerdì prossimo non ci siamo».

Il sorriso di Langa scomparve immediatamente. «Cosa? Perché?»

«Ci hanno offerto un ingaggio per una festa privata». Il ragazzo fece spallucce. «È una buona occasione, ci saranno dei talent scout. E comunque pagano bene. Sarà solo una serata».

Langa si morse il labbro inferiore. Era felice per Reki, certo, ma l’idea che il prossimo venerdì non ci sarebbe stato lo intristiva. Aveva sperato che i The Infinity sfondassero, eppure ora che stava accadendo ne era dispiaciuto.

«Beh, in bocca al lupo allora» disse, sorridendo. «O voi dello spettacolo dite ‘rompiti una gamba’?».

Reki rise e gli diede una spintarella amichevole. «In realtà te lo sto dicendo perché ho un’offerta per te» esclamò. «È la nostra prima tournée, e io non vado da nessuna parte senza il mio roadie preferito»

«Non la chiamerei proprio una tournée, è una data» bofonchiò Langa. Poi realizzò ciò che Reki gli stava dicendo. «Aspetta, io sarei il tuo roadie?»

«Perché no? Ti sei occupato dell’attrezzatura di tutti i nostri concerti, mi fido di te per farlo anche in trasferta. Ho chiesto agli organizzatori della festa, sono disposti a pagare un tecnico».

Langa lo guardò a bocca aperta.

«Anche gli altri della band sono d’accordo, comunque» aggiunse Reki. «Allora, ci stai?».

Non sapendo come rispondere, il ragazzo annuì con forza.

***

Il bacio arrivò in maniera inaspettata, prima che Langa potesse anche solo realizzarlo, alla fine dell’esibizione alla festa.

Stava sistemando il pannello di controllo delle luci nella borsa imbottita mentre il gruppo tornava dietro le quinte. La serata era stata un successo, i The Infinity avevano concesso così tanti bis che avevano perso il conto, il pubblico li aveva adorati. Persino Langa era riuscito a non perdersi a fissare Reki ed era rimasto concentrato sull’obiettivo di aiutarli a fare un grande show. Aveva pure fatto “quella cosa” incredibile che era piaciuta a Reki, questa volta di proposito.

E dietro le quinte, scarmigliato e arrossato e sorridente, con gli occhi brillanti di adrenalina, Reki aveva gettato le braccia al collo di Langa ridendo e ringraziandolo di essere il miglior roadie del mondo. Lui aveva balbettato qualcosa sul non doverlo ringraziare e su come l’avesse fatto volentieri, ma le sue parole erano state smorzate dalla bocca del ragazzo sulla sua. Rideva ancora mentre lo baciava, sembrava vibrare.

Lo lasciò andare prima che Langa potesse reagire e tornò dalla band che li guardava con espressioni varie tra il sorpreso e il soddisfatto —a parte Miya, il tastierista, che alzò gli occhi al cielo e scosse la testa.

Rimasto indietro, Langa lo guardò allontanarsi. Alzò lo sguardo sui riflettori che pendevano spenti sopra il palco, ascoltò il rumore della festa oltre le quinte.

Scoppiò a ridere, leggero come non lo era mai stato.