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Autore: dragun95    18/11/2022    1 recensioni
Adam Strife ha cominciato a collaborare con la Dasao, un'organizzazione segreta che si occupa di monitorare e proteggere i Titani.
Gli viene affidato il compito di studiare un cristallo sconosciuto trovato mentre seguivano una delle imponenti creature. Il giovane non si aspetta certo che forse questo misterioso oggetto, possa aiutarlo a capire una delle domande che lo ha assillato su queste creature. Ovvero l'origine di Ghidorah, la nemesi di Godzilla.
Genere: Azione, Drammatico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Otherverse | Avvertimenti: Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'The Dasao Research'
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CAPITOLO 1
 
 
All’interno del laboratorio Adam stava continuando a lavorare senza sosta. Era da almeno due giorni che non chiudeva occhio è per quanto fosse resistente alla fatica dopo anni di lavoro. Iniziava a farsi sentire. Si portò la mano ai capelli biondi scompigliandoli appena un po' prima di bere un sorso del suo caffè.
 
Scosse la testa riprendendo a guardare il cristallo che gli avevano portato. La D.A.S.A.O, l’organizzazione indipendente che si occupa di monitorare e proteggere i Titani, lo aveva trovato seguendo il percorso di uno di esso, dopo che questi aveva scavato nel terreno per sparire.
Il cristallo che aveva davanti era un grande pezzo di almeno cinque chili di un colore azzurro elettrico. Il colore era decisamente insolito e dopo qualche analisi si era reso conto che non era nessuna gemma o sostanza conosciuta. Quindi presumibilmente si trattava di qualcosa di non terrestre.
 
-Una roccia spaziale è l’ultima cosa che vorrei!- sebbene una parte di lui ne fosse interessato, sapeva che dallo spazio non sempre arrivava qualcosa di buono. Basti pensare a Ghidorah, un esempio di specie extraterrestre invasiva.
 
“Dalle analisi sembra essere molto antico e possiede una leggera carica elettrica” almeno non era qualcosa di radioattivo, ma rocce elettriche. Alcune pietre contenenti ferro potevano possedere delle cariche positive per via della conduttibilità del metallo di cui erano fatte. Ma quel cristallo non risultava nella tavola periodica.
 
Si portò la mano a massaggiarsi gli occhi poggiandosi contro il muro, quel rompicapo gli stava facendo saltare i nervi. Se non riusciva a capire cos’era era inutile farci tanti giri sopra, aveva altro a cui pensare, come i Titani e la Terra cava.
 
Eppure la sua innata curiosità gli stava dicendo di provare ancora qualche test. E poi gli venne in mente che se aveva una leggera carica elettrica, vuol dire che forse poteva agire come un parafulmine assorbendo e trattenere corrente. Non aveva ancora testato la natura elettrica del cristallo. Ma di certo non avrebbe dato corrente con la batteria di un’automobile.
Aprì uno dei cassetti prendendo una pistola stordente, collegando i due elettrodi al cristallo attaccandoli con il nastro adesivo e dopo essersi messo a distanza di sicurezza premette il grilletto dando voltaggio.
 
Al primo impatto non successe niente, ma subito dopo il cristallo iniziò ad illuminarsi come se si fosse acceso. Ma la gioia di questa scoperta durò poco, visto che la luce iniziò a farsi più intensa fino a che il cristallo iniziò a rilasciare delle vere e proprie scariche elettriche intorno a sé.
Il giovane pensò bene di uscire dalla stanza per mettersi al sicuro, ma appena iniziò a correre, uno dei fulmini lo raggiunse colpendolo in pieno. L’unica cosa che sentì fu un forte dolore che gli percorreva ogni fibra del suo corpo fino alla testa, prima che tutto diventasse nero.
 
 
-*-*-*-*-*-*-*-
 
Riaprì gli occhi ritrovandosi in uno spazio completamente nero. Si guardò intorno, ma non vedeva altro che tenebre a perdita d’occhio. Abbassò lo sguardo notando di essere nudo, ma quella era l’ultima delle sue preoccupazioni.
 
-Dove sono?- gli venne spontaneo chiedersi, ricordando della scarica elettrica emanata da quel cristallo che gli era stato portato e che l’aveva colpito in pieno. Le uniche opzioni che gli venivano in mente erano due: Era finito in coma o era morto.
 
Non sapeva cosa ci fosse dopo la vita, ma la sua testa stava scoppiando. Gli tornò in mente sua madre che iniziava a predicare la bibbia e del paradiso, cose che per lui non valevano niente. Se era l’aldilà allora non era certo come era stato immaginato dall’uomo.
 
-No non può essere…sarò in coma e questo è solo un incubo!- si disse portandosi le mani tra i capelli, cercando di sgrovigliare quella matassa di dubbi con la logica e il suo genio.
 
“Non sei andato poi così tanto lontano!” si voltò di scatto trovandosi davanti una creatura che lo osservava.
 
Era una figura snella e più alta di lei con delle sembianze umanoidi, la sua carnagione tendeva all’oro ed era completamente calva ad esclusione delle due corna sul capo che partivano dalla fronte e curvavano seguendo la testa per poi rialzarsi leggermente sulla punta. I lunghi arti e il fisico sinuoso era coperto da un velo dorato.
Il biondo fece un salto all’indietro quando la vide, chiedendosi cosa fosse.
 
“Calmo, non voglio farti del male” disse una voce proveniente dalla sua testa. Subito guardo i grandi occhi completamente neri della figura.
 
-Parli telepaticamente?- la figura annuì leggermente. Mentre il giovane si portava una mano al volto non trovando i suoi occhiali da vista. Non sapeva dove si trovava e ora era in compagnia di una forma di vita non identificata, davvero fantastico.
 
“Non preoccuparti non sei morto, sei solo in animazione sospesa” gli spiegò l’aliena.
 
-Immagino sia a causa del cristallo vero- sospirò affranto. Lo sapeva che quella cosa veniva dallo spazio e che non avrebbe portato a niente di buono. Ma il suo unico pensiero ora era come cercare di svegliarsi e forse la figura davanti a lui lo sapeva.
 
“Non preoccuparti, ti farò svegliare da questo stato” gli disse come se avesse appena letto il suo pensiero, cosa che fece deglutire il giovane scienziato “Ma prima devo condividere una storia con te!”
 
-Una storia!- lei annuì.
 
"Io sono Shiala del popolo Altadmal. E questa è la storia di come io e il mio popolo abbiamo incontrato la nostra fine!".
 
 
 
 
 
Note dell’autore
 
Sarò sincero, non credevo di ritornare in questo fandom e invece eccomi qui.
Rivediamo Adam, il mio personaggio apparso anche nell’altra mia storia sul monsterverse “Titans the door of war”. Dopo un esperimento fallito su un cristallo di origini sconosciuta si ritrova in uno spazio nero in compagna di un’aliena di nome Shiala.
 
Inizio col dire che dal titolo si capisce l’argomento della storia. Dato che nel film si spiega solo che Ghidorah è di natura aliena, mi sono preso qualche libertà per immaginare il suo possibile pianeta d’origine.
Spero che la storia vi possa incuriosire e ci vediamo al prossimo capitolo.
  
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