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Autore: Gatto1967    26/11/2022    1 recensioni
Iriza Legan è la “villaine” per antonomasia della saga candyana, la vera “anti-Candy” in tutto e per tutto.
Da quando fa la sua comparsa nella storia, le sue cattiverie nei confronti della bionda protagonista si sprecano.
Particolarmente odiosa è poi la sua “diabolica trappola” che rischia di far espellere la nostra eroina dalla prestigiosa Royal Saint Paul School.
E… se la “diabolica trappola” non fosse andata a buon fine?
E se anzi le si fosse ritorta contro?
Addirittura fino al punto di provocare la “sua” espulsione?
Cosa sarebbe successo in quel caso?
È quello che andremo a scoprire leggendo questa storia dedicata proprio a lei: a Iriza Legan.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Seduto insieme a Candy sotto il grande albero della “seconda collina di Pony”, Terence proruppe in una sonora risata. 

-E così Iriza è stata punita.- disse poi prima di ricominciare a ridere. 

-Non fare così.- lo rimproverò Candy. -Piuttosto, dove hai messo la mia corda e i miei stivali sporchi?-

-Li ho buttati nella spazzatura.-

-Cosa? Ma come…-

-Preferivi essere punita a causa della trappola di quella vipera?-

-No, certo che no. Per fortuna ti sei accorto delle suore e abbiamo fatto in tempo a nasconderci.-

-E sempre per fortuna nessuna di quelle dannate suore ha pensato di puntare le lampade in alto verso le travi della stalla prima che uscissimo da quella specie di finestrella sul tetto.-

Candy ridacchiò.

-Ieri sera me lo sono proprio meritato il soprannome Tarzan.-

-Adesso forse Iriza la smetterà di tormentarti.-

-Non contarci. Anzi dopo aver scontato una settimana di punizione nella sua stanza, sarà ancora più rabbiosa e piena di odio.-

-Almeno lo sappiamo, staremo più attenti. Se dobbiamo comunicare in segreto troveremo altri sistemi, e dì anche alla tua amica occhialuta di trovare un altro sistema per comunicare con lo scienziato pazzo mio vicino di stanza.-

-Si chiamano Patty e Stear!-

-D’accordo d’accordo… ma adesso sarà meglio che andiamo. Ricordati bene quello che devi dire a Suor Gray se dovesse farti quelle domande.- disse lui alzandosi.

-Aspetta un momento!- disse lei alzandosi e bloccandolo per un braccio.

-So che è rischioso, ma a questo non ci rinuncio.-

E ciò detto Candy abbracciò Terence e lo baciò appassionatamente sulla bocca lasciando interdetto il giovane duca.

-Adesso dovresti darmi uno schiaffo.-

-Non ci penso nemmeno!-

Disse lui prima di baciarla ancora.

 

Il giorno dopo Candy fu convocata da Suor Gray.

-Prego signorina, si accomodi.-

-Grazie reverenda madre.-

-Dunque signorina, adesso le farò alcune domande e pretendo risposte sincere. Sono stata chiara?-

-Sì madre.-

-Cosa c’è fra lei e il signor Grandchester?-

-Abbiamo un amico in comune che fino a qualche tempo fa lavorava allo zoo di Londra. Una volta, durante le nostre domeniche libere, ci siamo incontrati lì madre.-

-Cosa c’è di vero nelle voci che quest’estate lei “correva dietro” al signor Grandchester?-

-Proprio niente reverenda madre. Sono insinuazioni volgari che respingo con forza.

Una volta incontrai il signor Grandchester fuori dalla residenza della scuola, il tempo minacciava temporale e il signor Grandchester da vero gentiluomo mi riportò a casa sul suo cavallo. Arrivammo che eravamo bagnati fradici.-

Suor Gray sembrava soppesare attentamente ogni parola della ragazza prima di parlare ancora.

-Mi ascolti bene signorina: se un giorno le vostre famiglie saranno d’accordo, voi potrete sicuramente frequentarvi e conoscervi meglio, ma in questa scuola è importante che fra ragazzi e ragazze non vi siano contatti al di fuori di quelli consentiti dalle attività dell’istituto. Sono stata chiara?-

-Sì reverenda madre, è stata chiarissima. E posso assicurarle che io non ho contatti assidui con il signor Grandchester né con altri ragazzi di questo istituto, ad eccezione dei miei cugini ovviamente.-

-Molto bene signorina, può andare.-

 

-Mi vergogno come una ladra!- disse Candy a Terence, ancora una volta sotto il grande albero della “seconda collina di Pony”.

-Ho mentito spudoratamente a Suor Gray, e intanto Iriza è in punizione.-

-Si meriterebbe ben altro quella vipera! Fosse per me la rinchiuderei a vita nella prigione della scuola. Quel tugurio dove è stato rinchiuso anche il tuo cuginastro.-

-Si chiama Archie!-

-D’accordo, si chiama Archie. Piuttosto: una settimana passa presto, e Iriza uscirà dalla sua punizione. Stai sempre in guardia.-

 

Suor Margaret entrò nell’ufficio di Suor Gray.

-Reverenda madre, è arrivato questo telegramma da parte del padre della signorina Louise Stevenson.-

-Me lo dia sorella.-

L’autoritaria suora prese il telegramma e lo lesse rapidamente.

-Porti qui da me la signorina Stevenson, subito!- disse poi alla giovane suora.

Poco dopo Louise entrava nell’ufficio di Suor Gray.

-Reverenda madre.- disse con un inchino.

-Signorina Stevenson, mi dispiace di informarla che suo padre ha appena scritto di aver avuto un dissesto finanziario, e che quindi non può più mantenerla nella nostra scuola.-

-Cosa? Mio padre è… diventato povero?-

-Manderà qualcuno a prenderla questa sera stessa, quindi la invito a preparare il suo bagaglio prima di quel momento.-

-Ma… ma io…-

-È tutto signorina. Può andare.-

Louise uscì dall’ufficio della gelida suora in lacrime, e poco dopo fra le braccia di Suor Chris e davanti alle sue compagne di classe, scoppiò in un pianto dirotto.

-Mio padre è diventato povero! Io non sarò mai una vera signora!-

Quelle parole rimasero impresse in Candy, che pure non aveva mai avuto buoni rapporti con Louise.

 

-Sai che ti dico?- disse gelidamente Terence

-Che forse adesso quella smorfiosa imparerà ad apprezzare le cose vere della vita!-

-Andiamo Terence! Come puoi essere così cinico? Quella ragazza ha perso tutto!-

-Mi sono informato sai? Il signor Stevenson ha sì avuto un pesante dissesto finanziario, ma non ha proprio perso tutto. Semplicemente non potrà continuare a mantenere la figlia in questo costosissimo istituto. Tutto qui.-

-Quindi Louise non è proprio diventata povera.-

-Esistono tanti poveri veri al mondo, e quella smorfiosa degna amica della vipera non è fra questi, sta tranquilla.-

-Spero per lei che se ne faccia una ragione e che capisca che la vita non è solo party e scuole lussuose.-

 

Nella sua stanza Iriza non faceva altro che gironzolare rabbiosa, e con la rabbia in lei cresceva sempre di più l’odio, l’odio feroce contro la sua nemesi.

L’odio contro Candice White Andrew!

   
 
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