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Autore: ArwenDurin    11/12/2022    3 recensioni
Hannigram s2, Hannibal POV.
Un momento che chiarisce la loro intimità.
"«Tu appartieni a me.»
Un timbro gutturale, così diverso dal suo solito tono, così deciso. Dopodiché Will si distanziò ma giusto di qualche centimetro poiché Hannibal non lo lasciava, non l’avrebbe fatto.
Hannibal portò una mano intorno al suo collo senza distogliere lo sguardo da lui.
«Quindi vuoi sottrarmi il controllo.»
Ci sono delle conseguenze.
Strinse di più la mano e Will lo lasciò fare, le sue pupille si dilatarono in nessun segno di resistenza ma di ben altro."
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Hannibal Lecter, Will Graham
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Poteva sentire il suo sguardo, occhi blu che trapassavano la sua nuca, frugavano all’interno e spiavano senza pietà ciò che stava accadendo, Hannibal non aveva bisogno di guardarlo per sapere che Will stesse osservando; aveva incontrato il suo sguardo quando aveva accompagnato Alana alla porta, dopo la cena che aveva organizzato con soltanto loro tre presenti.
Era stato rinvigorente e divertente vederli discutere, e sentire Will parlare d’istinto, piuttosto che con la ragione, Hannibal li aveva osservati entrambi preferendo gustarsi il vino in silenzio e non interferendo oltre per potersi godere quello spettacolo davanti ai suoi occhi, guidandone i fili ma lasciandoli agire di loro volontà.
Quando la cena era terminata, Will li aveva seguiti e distava soltanto pochi passi da loro, Hannibal sussurrò un saluto ad Alana senza nessuna intimità ulteriore, visto che lei continuava a guardare dietro le loro spalle. Lecter le diede un baciamano e soltanto quando lei uscì dalla porta d’ingresso si voltò verso Will, lo trovò poggiato al muro con le braccia conserte, lo sguardo duro e fermo. Hannibal si sentì avvolto da brividi eccitanti, davanti alla riproduzione in carne ossa del possesso che Will Graham rappresentava in quel momento.
«Hai gradito lo spettacolo, Will?»
Il profiler roteò gli occhi e Lecter non poté far a meno di sorridere, mentre Graham si staccava dal muro e raggiungeva il salotto.
«Penso che Alana Bloom abbia già pagato per le mie azioni. Hai giocato abbastanza con lei, potresti anche smetterla.»
Will si appoggiò al muretto del camino, che con fiamme vibranti, catturarono poco dopo il suo sguardo e la sua attenzione, ed Hannibal rimase dietro di lui di pochi passi, osservando le sue spalle e il suo respiro.
«Io e Alana abbiamo una buona sintonia, perché interrompere una melodia a metà?»
Vide le spalle dell’uomo fremere, e una risatina scuotere il suo corpo.
«Certo, sia mai che ogni azione e persona non supporti il tuo divertimento personale.»
Poteva avvertire il suo fastidio, il nervosismo…in ogni piccolo movimento del suo corpo, lo sezionava con occhi ambrati senza bisogno di toccarlo o di chiedere ciò che era evidente al suo sguardo e alla profonda conoscenza dell’uomo che aveva davanti.
Si distanziò da lui andando verso la vetrinetta all’angolo e prendendo due bicchieri di vino, dove ci versò del Merlot, poi si riavvicinò a Will porgendoglielo, l’altro lo afferrò senza degnarlo di un’occhiata.
E mentre Hannibal sorseggiava il gustoso vino in silenzio, pensò al fatto che onestamente una parte di sé, aveva desiderato esattamente quella reazione da parte di Will quando aveva iniziato una relazione con Alana Bloom.
Non che non l’apprezzasse, gli piaceva la sua compagnia e la sua persona, non avrebbe mai sacrificato del tempo con qualcuno di inferiore alla sua stima, in effetti era sua premura tenerla fuori da certi affari pericolosi, forzando il sonno della donna se necessario, e risparmiandole l’inevitabile orribile conseguenza… ma c’era un fine a tutto questo.
C’erano momenti nel silenzio della notte, dopo aver coperto Alana perché non prendesse freddo, che guardandola al buio, la sua immagine si sostituiva con colui che davvero desiderava, spesso le parole che le sussurrava dietro la nuca erano dirette a Will. Una volta quando insieme stavano suonando, o provando da parte della donna, il thenerim, d’improvviso l’odore dolce e fruttato di Alana era stato sostituito da quello più acuto e maschile di Will. Se chiudeva gli occhi, Hannibal poteva quasi vederlo tra le sue braccia a suonare quello strumento, e quella sera fu con lui, come se avessero vissuto un’esperienza condivisa.
«Vuoi che interrompa la mia relazione con Alana, perché sei preoccupato per lei o per quello che sono secondo te?»
«Nessuno è al sicuro nell’oscurità se non ne fa parte.»
Il suo sussurro basso riempì le fiamme del camino che stava ostinatamente osservando, brillando con irruenza nei suoi occhi e in un istante l’azzurro in loro fu catturato dai colori del fuoco, diventando rossi per qualche attimo.
Hannibal si riposizionò dietro di lui più vicino questa volta, riempiendo il suo spazio personale, imprimendo la sua presenza. Lo sentì sospirare, bevve un sorso di vino e si girò verso di lui.
«Io e te abbiamo instaurato un rapporto che va al di là del comune concetto di amicizia, siamo andati oltre molte cose… adesso siamo intimi.»
Lo guardò dritto negli occhi dicendo quelle frasi ed Hannibal desiderò assaporare quella parola, come stava gustando il vino, era una bella sensazione poter sentire il suo cuore battere così forte da potergli quasi uscire dal petto, una sensazione così imponente, irrefrenabile che non provava con nessun altro e in nessun’altra attività.
Intimi.
Era vero, per quanto tra loro non fosse successo nulla per far presagire fossero amanti, erano qualcosa di indefinibile e Lecter apprezzava quell’unicità, il punto della loro relazione in cui erano arrivati.
In quel silenzioso attimo dove si osservarono, gli occhi di Will si scurirono quando il suo sguardo si posò nelle labbra dell’altro per quanto fu un breve secondo prima di voltargli le spalle, rivolgendo di nuovo la sua attenzione al camino. Hannibal lo vide bere il vino più avidamente, finendolo in quell’istante, mentre lui gustava il suo, lentamente facendolo scorrere sulla lingua nella bocca, e leccandosi le labbra con un ben chiaro obbiettivo in mente.
Adagio, annullò la distanza tra loro, guardò il suo lungo e bellissimo collo ad un soffio dal suo tocco, i capelli cha accarezzavano la sua nuca a pochi passi dalle sue dita… si sporse verso di lui, così vicino da percepirne l’odore e il respiro di Will cambiò ritmo quando lo sentì avvicinarsi.
«Dimmi che cosa vuoi, Will. Chiedimelo.»
Un sussurro sulla pelle, la vide attraversata da brividi e poté percepire gli occhi di Will chiudersi, ed Hannibal fu avvolto dalle sensazioni oramai familiari: ogni suono veniva attutito, ogni odore scompariva se non il loro, qualsiasi cosa stessero facendo passava in secondo piano e in quel momento, gli parve di non sentire più il bicchiere di vino nella sua mano.
Con la mano libera, portò due dita alla base del suo collo, non lo toccò piuttosto sfiorandolo con il movimento d’aria che produsse, una carezza silenziosa.
«Non dipende soltanto da questo, ma di fare ciò che è…giusto.»
Il tono di Will fu diverso, come fosse racchiuso nel vortice delle emozioni.
Hannibal a quel punto si distanziò da lui e la stanza, il bicchiere di vino, lo scoppiettio del fuoco e ogni altro piccolo rumore esterno nel mondo tornarono d’impatto, persino Will tornò a respirare normalmente.
Si diresse verso la sua scrivania, finendo il suo vino, non si sarebbe mosso ulteriormente verso di lui, non sarebbe stato cortese, avrebbe sempre atteso il consenso…almeno in quel campo.
Will gli rivolse un’occhiata, poggiando il suo bicchiere vuoto sul muretto del camino.
«Quello che voglio è una certezza. Non puoi avere entrambi Hannibal, e so cosa dirai, che ogni relazione è unica, ma non parteciperei a questo.»
Il suo tono fu duro, combattuto, deglutì più volte assorto nella sua personale insicurezza che prima o poi l’avrebbe abbandonato, Hannibal da un lato provava compassione per la lotta interna che l’uomo stava affrontando ma dall’altro, anche grazie alla sua laurea in psichiatria, sapeva bene che poteva superarlo soltanto da solo… per quanto, non in maniera ortodossa, poteva sempre dargli una spinta.
«È così, ma non ogni persona che ne fa parte è unica. Nessuno è come te.»
L’atteggiamento di Will cambiò, il suo sguardo lo osservò alla ricerca della conferma delle sue parole e quando la trovò si distanziò dal camino con un movimento rapido, Hannibal fece giusto in tempo a poggiare il bicchiere sulla scrivania di fianco a lui, che Will con irruenza gli fu addosso, lo baciò con passione, e senza nessun freno. Hannibal si appoggiò alla scrivania per reggere tutta la sua fame, il suo bisogno, e ricambiò con la stessa passione quel bacio irruente, e famelico, Will lo lasciò respirare soltanto qualche istante per aggredire di baci la sua mascella. Hannibal non era abituato a una simile reazione, così animalesca e istintiva…ma gli piacque a tal punto che gli sfuggì un gemito quando Will tornò a baciarlo sulle labbra ancora e ancora.
Lecter lo strinse a sé , la stoffa della sua camicia rosso scuro stretta tra le sue mani con forza mentre lo abbracciava, e Graham portò una mano al suo collo, il  loro reciproco desiderio era a contatto.
Will si staccò soltanto quando fu anche lui senza fiato e incontrando i suoi occhi, fu come toccare il colore del mare nella notte.
«Tu appartieni a me.»
Un timbro gutturale, così diverso dal suo solito tono, così deciso. Dopodiché Will si distanziò ma giusto di qualche centimetro poiché Hannibal non lo lasciava, non l’avrebbe fatto.
Come tu appartieni a me, soltanto a me.
E non aveva bisogno di esporlo a parole, sapeva che l’altro poteva leggerlo nelle sue emozioni, nel suo volto, e nella stretta del suo abbraccio e in effetti poco dopo Will sorrise a quella consapevolezza alzando un sopracciglio in attesa.
Hannibal portò una mano intorno al suo collo senza distogliere lo sguardo da lui.
«Quindi vuoi sottrarmi il controllo.»
Ci sono delle conseguenze.
Strinse di più la mano e Will lo lasciò fare, le sue pupille si dilatarono in nessun segno di resistenza ma di ben altro.
«Sto seguendo il mio istinto. E il controllo che ho guadagnato. Voglio che lo fai anche tu, Hannibal. Voglio condividere il controllo.»
La voce era roca ma non si fermò, un sorrisetto come ulteriore provocazione sfociò nel suo volto, quando anche lui portò una mano sul collo di Hannibal.
«Il posto accanto a te può essere occupato soltanto da una persona. Dimmi chi vuoi.»
Rimasero per qualche secondo fermi in attesa, due bestie che si incontravano in due istinti che si somigliavano, lentamente i loro volti si avvicinarono e i loro nasi si toccarono, e fu qui che entrambi in sincronia, si lasciarono andare ma non allontanandosi nemmeno di un passo.
Hannibal prese il suo volto tra le mani, facendo riposare le loro fronti assieme, non volendo sprecare per nessuna ragione quel momento d’intimità.
«Chiuderò la melodia con Alana, per poi seguire l’armonia con te, Will.»
Will a quel punto strofinò il naso con il suo, dandogli di nuovo un piccolo assaggio delle sue labbra che Hannibal gustò appieno, prima di distanziarsi nuovamente in un movimento languido, senza staccare lo sguardo dal suo.
«Allora aspetterò di sentire la nostra canzone.»
Così Will decise di uscire dalla stanza, lasciando Hannibal a riprendere il controllo di sé.

Angolo Autrice: Oramai dove metto mano sugli Hannigram, esce spesso qualcosa di omoerotico
😂 per il kiss mi sono ispirata a questa fanart che trovo perfetta! Adoro i suoi disegni!
Grazie a chiunque leggerà e/o commenterà 😊

 
 
   
 
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