Atsushi nasconde un piccolo sorriso. Si sistema i paraorecchie pelosi contro il capo, e continua a seguirlo verso la misteriosa meta verso cui si stanno dirigendo.
Dazai non ha voluto dirgli assolutamente dove voleva portarlo, quella sera. Anche a fronte delle sue insistenze e dei suoi tentativi di corruzione – tutti quei sorrisi e quei complimenti che di solito lo facevano capitolare – ha eretto una strenua difesa, quindi è più che logico che ora sia così vivace e vispo.
In verità, Atsushi ha un po’ di timore circa il proprio destino. Deve però proseguire, ormai, e sperare che la sua Vigilia di Natale non sia disastrata come quella dell’anno precedente.
Osamu si volta di scatto verso di lui e alza il braccio al fianco, a indicare una piccola porta incastrata nella facciata di un enorme palazzo. «Ecco! Ci siamo! Siamo arrivati, Atsushi-kun!» E lo abbraccia per le spalle, per trascinarlo e non lasciargli via di fuga.
Storia partecipante a Il calendario dell'Avvento di Quelli di Fanwriter.it