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Autore: KiarettaScrittrice92    15/12/2022    1 recensioni
La famiglia Son festeggia il Natale a casa di Bulma, come ogni anno. La piccola Pan ha ormai tre anni ed è parecchio furbetta, come reagirà all'arrivo di Babbo Natale.
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★ Calendario dell'Avvento 2022 by Fanwriter.it!
★ Data: 15 Dicembre
★ Rating/Avvertimenti: Verde
★ Fandom: Dragon ball
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Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gohan, Mr. Satan, Pan, Videl | Coppie: Gohan/Videl
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Cose da grandi

«Ecco fatto!» esclamò Videl, sistemando la gonnellina di tulle e raso rossi sulla figlia, che sorrideva tutta contenta.
Non appena sua madre le diede il via libera la bambina zompò giù dallo sgabello e corse nell’altra stanza, chiamando l’altro genitore.
«Papà, papà! Guarda! Come sto?!» chiese non appena gli fu di fronte facendo una giravolta traballante.
«Ma sei bellissima, pulce» le sorrise lui, prendendola in braccio. Più passava il tempo, più la piccola somigliava alla madre, non fosse stato per gli occhi scuri non si sarebbe mai capito che era anche sua figlia.
«Sei pronto?» domandò Videl, entrando anche lei nella stanza. Indossava un bel vestito rosso con le rifiniture bianche di peluche, riprendendo il classico stile natalizio. Questo le cadeva morbido fino a metà coscia e si accompagnava perfettamente agli stivaletti in pelle nera con un leggero tacco. 
Molto più informale e allo stesso tempo meravigliosa, rispetto al suo semplice completo bordeaux, con tanto di camicia bianca e i mocassini neri.
La più carina della famiglia però era Pan, con la gonnellina di tulle rosa, il maglioncino bianco coi brillantini e la spalletta di babbo natale tra i capelli.

 

Non era la prima volta che Bulma organizzava una festa in casa sua, ma era la prima volta che festeggiavano il Natale nel giardino interno della Capsule Corporation. 
L’intera zona era era stata ricoperta di panni bianchi che simulavano la neve, mentre gli alberi erano stati decorati con luci intermittenti, festoni e palline di vario colore. Nel viale centrale, un grosso tavolo faceva bella mostra di ogni leccornia, da piccoli salatini di pasta sfoglia a pasticci di carne e grosse ciotole contenenti insalate di riso. Nel centro un bel tacchino ripieno, già tagliato in varie porzioni, faceva comunque la sua bella figura. Su un tavolino a parte poi, un vasto assortimento di bibite, tra cui anche una grossa ciotola di ponch alcolico.
Quando Gohan, Videl e Pan arrivarono, c’era già qualcuno che stuzzicava qualcosa sotto i denti, mentre chiacchieravano del più e del meno. Bra e Marion corsero subito incontro all’amichetta più piccola, abbracciandola.
«Wow Pan, sei bellissima!» esclamò l’azzurro con tono ammirato.
«Grazie.» rispose lei, regalando alle amiche un’altra giravolta.
Dopo i convenevoli, che tra bambini duravano sempre poco, tutte e tre corsero a giocare sul prato. Liberi dalla bambina, i genitori si diressero verso gli altri adulti, salutando innanzi tutto i padroni di casa; o meglio, la padrona di casa, perché Vegeta, rispose al loro saluto solo con il solito cenno del capo, mentre la sua attenzione era sempre calamitata sulle bambine e in particolare su sua figlia.
«I miei, non sono ancora arrivati?» domandò Gohan a Crilin, mentre Videl salutava il padre, arrivato poco dopo loro assieme a Bu, che indossava un simpatico cappellino natalizio sul faccione rosa.
«No, dovrebbero essere gli ultimi.» rispose l’amico di famiglia.
«Dov’è la mia nipotina preferita?» strillò Mr. Satan, ma Pan era troppo impegnata a giocare per poter, o anche solo voler, calcolare il nonno materno.
«Lasciala divertire. – gli suggerì la figlia – Vedrai che quando avrà fame verrà in qua e potrai salutarla.»
Erano già pronti ad attendere e il resto della famiglia Son per ore, invece dopo una mezz’oretta, anche loro fecero ingresso nel giardino. Gote salutò con un cenno della mano tutti, per poi andare a dare il cinque a Trunks e mettersi subito a parlare con lui della sua ultima fiamma. Goku e Chichi furono decisamente più sociali, sebbene il primo stesse già guardando con enorme desiderio il buffet.
La cena si svolse tranquillamente, insomma se si considerava tranquillo avere invitati che s’ingozzavano di cibo e discutevano con la bocca piena. Ma ormai tutti i membri normali, o meglio terrestri, di quella compagnia, si erano abituati al modo di comportarsi a tavola dei guerrieri saiyan e di Bu, perciò non vi davano più molto peso.
Quando la fame prese anche il sopravvento sulle bambine, queste tornarono dai loro genitori, facendosi offrire un piatto ciascuna, carico di un podi tutto. Pan stava mangiando dal suo piatto impiastricciandosi le ditina con il grasso del tacchino; questo però non fermò Mr. Satan dal riempirla di baci e pizzicotti.
«Nonnoooo… lasciamiiii... – protestò la piccola evitando il troppo affetto del nonno materno – Sono grande per le coccole.» 
«Pan, fai la brava.» le disse con tono calmo, ma seria, la madre. 
«Ah sì, sei grande? – scherzò l’uomo allontanandosi un po’ dalla nipote – Allora sei diventata grande anche per il regalo di Babbo Natale.»
A quel commento sul visino della piccola si creò un piccolo broncio, che strappò una risata al nonno, ma che durò per tutto il suo pasto.
Ovviamente quella smorfia di fastidio sparì poco dopo, non appena svuotò il piatto tornò a giocare e quell’innocente battuta finì nel dimenticatoio.

 

Era sera inoltrata quando tutti i partecipanti alla festa, sazi e soddisfatti si erano accomodati sul prato a cacchierare e scambiarsi regali. Le piccole stanche dalle loro attività si erano addormentate su un plaid del prato finto ed erano state coperte dalla stessa Bulma. 
«Che dite, forse è il caso di far arrivare Babbo Natale?» sussurrò Crilin, in modo da non svegliare le piccole.
«A dirla tutta...» Videl non finì la frase che un sonoro “Oh oh oh”, attirò l’attenzione degli adulti e svegliò le piccole.
Pan si stropicciò gli occhietti, cercando di mettere a fuoco la persona che aveva emesso quella risata, particolarmente caratteristica. Quando riuscì a togliere la patina di sonnolenza riconobbe subito la sagoma di un uomo tutto vestito di rosso, con quattro regali perfettamente impacchettati tra le braccia.
«Oh oh oh! – ripeté l’uomo – Queste belle bimbe sono state brave quest’anno?» chiese con un vocione grave e profondo, facendo muovere la finta barba bianca che aveva sul volto.
Bra e Marion erano abbastanza grandi da comprendere l’inganno, i loro genitori non aveva spiegato esplicitamente che Babbo Natale non esistesse, ma loro lo avevano intuito e avevano finto di crederci giusto per ricevere ogni anno i regali che volevano. Per questo motivo, alla vista dell’uomo, sorrisero divertite, senza però dire nulla, per non rovinare in qualche modo la meraviglia della più piccola. Questa, invece, aveva assunto uno sguardo leggermente corrucciato, come se cercasse di capire qualcosa di davvero complicato; poi si alzò in piedi, si sistemò là gonnellino di tulle rosso e corse verso l’uomo.
«Nonno, che fai?» chiese con la sua tenera innocenza.
L’uomo rimase un po’ interdetto e dovette trattenersi non poco dallo spanlancare la bocca dallo stupore, nonostante gli occhi azzurri fossero già sgranati. Con un sonoro colpo di tosse cercò di ricomporsi, dopodiché si rivolse nuovamente alla bambina.
«Ma io non sono il tuo nonno, piccolina. Io sono Babbo Natale!» 
La bambina non ebbe il tempo di controbattere a quell’affermazione che un’altra voce interruppe l’esilarante scenetta.
«Urka, qualcuno mi ha preceduto…» 
Gli occhi scuri e curiosi di Pan furono calamitati dall’altro individuo. Al contrario del nonno materna, lui non si era impegnato molto nel travestimento, visto che indossava solamente un cappello rosso sulla caratteristica acconciatura e una barba sbilenca sul volto, mentre poi aveva addosso la solita tuta arancione.
«Nonno Goku… sei buffissimo!» rise la bambina, coinvolgendo anche gli altri adulti.
Fu Gohan, alla fine delle risate sentite ad avvicinarsi alla figlia, mettendole le mani sulla spalla e spiegando a padre e suocero il motivo della sua reazione.
«Vedete, Pan ha scoperto da sola dell’inesistenza di Babbo Natale circa un mese fa. Non sappiamo con esattezza come sia accaduto, forse l’ha scoperto all’asilo, ma il mese scorso ci ha portato la letterina dicendo che visto che sapeva che non esistesse Babbo Natale, ci chiedeva i regali direttamente a noi.» disse, mentre la bimba dondolava sui piedi, tutta orgogliosa.
«Te l’ho detto nonno che sono grande.» aggiunse, facendo commuovere e sorridere tutti.


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Data: 15 Dicembre
Rating: Verde
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