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Autore: Anonimadelirante    23/12/2022    0 recensioni
Nei libri della biblioteca di Leadworth, l’amore è nugoli di insetti nello stomaco, gote che rosolano come mele nelle bocche delle porchette alle fiere, polsi che tremano, cuori che fremono.
Mel non è del tutto sicura: avere roba che si muove nella pancia non è una gran bella sensazione, ad occhio e croce.

[...] Sul retro del suo cuore asimmetrico, Melody ha scritto: “Al Dottore Stropicciato dei sogni di Amy. Vieni a prendermi”.
(Secret Santa Challenge II @BellaLuna, Ferisce più la penna | Buon Natale, Duchessa712!)
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Pond, Doctor - Altro, Mels Zucker, River Song, Rory Williams
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Come si amano i tramonti

 


When you love the Doctor, it's like loving the stars themselves.
You don't expect a sunset to admire you back.
And if I happen to find myself in danger, let me tell you, the Doctor is not stupid enough, or sentimental enough, and he is certainly not in love enough to find himself standing in it with me!
(Christmas Special 2015: The Husbands of River Song, Steven Moffat)

 

 

 

 

 

 

Due cuori, un cuore

(parte prima)

 

 

 


Nei libri della biblioteca di Leadworth, l’amore è nugoli di insetti nello stomaco, gote che rosolano come mele nelle bocche delle porchette alle fiere, polsi che tremano, cuori che fremono.
Mel non è del tutto sicura: avere roba che si muove nella pancia non è una gran bella sensazione, ad occhio e croce.


Indietro, più indietro – in un luogo da cui è fuggita ed un tempo da cui continuerà a scappare per sempre – Madame Kovarian le parla dell’amore come qualcosa di peggio che una specie di malanno stagionale: nelle sue parole, è un male mortale.
(L’amore, piccola mia, le dice nei suoi ricordi, ma in realtà non è sicura le abbia mai davvero accarezzato la testa in quel modo, rende volubili e sciocchi, inclini a cadere negli inganni.
Uno strattone, il riflesso di Madame con una spazzola in mano, un nodo sciolto – o strappato che importa, il risultato non cambia: i capelli rossicci della bambina rapita che siede davanti a lei sono lisci, ora. Tu non vuoi essere debole, non è vero?)

 


°

 


È l’inverno dei loro dodici anni.
Amy e Rory e Mel: a volte le sembra che saranno loro tre per sempre, che non cambierà mai nulla, che il tempo non potrà toccarli (ma il tempo raggiunge tutto, no? Persino lui, alla fine. Prima o poi, persino loro. Non deve dimenticarselo mai).
I marciapiedi ghiacciano e la zia di Amy avvolge il collo della nipote in lunghe sciarpe rosse. La mamma di Rory lavora a maglia guanti per suo figlio e, una volta che la vede correre in giardino senza giacca, una mantellina per lei. Nelle vetrine dei negozi, il Natale è passato da un pezzo, ma l’aria è sempre più pungente e le mattine sempre più scure ed un giorno Amy cede alle canottiere di lana che sua zia insiste perché si infili nelle collant, ed un pomeriggio Rory porta un cappello calato in testa e due in mano, per loro.
Quella vecchia scorbutica di Miss Farrawather scivola davanti alla panetteria e si rompe un’anca. Nascoste dietro alla Punto rossa della signora Angelo, lei ed Amy ridono fino a non avere più fiato. Rory sembra avere qualche remora in più: «Si sarà fatta molto male?» domanda, apprensivo, mentre camminano piano verso casa sua.
Per un istante, pensa Infermiere, deformazione professionale – Arthur Williams Junior, passato alla Storia come Rory, marito di Amelia Jessica Pond, compagno del Dottore, Infermiere. Ma Mel queste cose non dovrebbe saperle. Ancora non sono successe. (Quindi: non deformazione professionale, ma naturale propensione.) Così, si morde forte il labbro e smette di pensarlo.


Amy lo sta rassicurando: «Ma no!» ride, dandogli un’allegra pacca sulla spalla. «Be’» ritratta dopo un istate. «Certo, s’è presa una bella botta sul sedere, ma--»
Lei non risponde, rimane un po’ indietro, li guardare rincorrersi e sdrucciolare per la via di casa: Amy e Rory non lo sanno riconoscere, il rumore d’un osso che si spacca. Lei sì.
(Lui, anche, ne è sicura.)


È l’inverno dei loro dodici anni ed Amy parla del suo Dottore Stropicciato solo dietro la porta chiusa della camera, e solo quando la zia non è in casa: «Un altro strizzacervelli» le ha spiegato in un moto d’insofferenza nel cortile della scuola. «Proprio non posso sopportarlo in questo momento.»
Rory si sta facendo un ragazzino slanciato, dinoccolato e sgraziato, sotto gli strati di vestiti che sua madre gli infila a forza – Amy sembra trovarlo stranamente accattivante.
Lei è Mel da quasi metà della sua vita: a sollevarsi il maglione, sul ventre, neanche l’ombra del proiettile che ha ucciso la figlia di Madame Kovarian.
La supplente che viene chiamata a sostituire quell’acida della Farrawather è una donnina magra, troppo giovane e troppo nervosa, con gli occhi così sgranati da sembrare piattini da tè. Li avvisa che la professoressa si è rotta un’anca e che lei la sostituirà fino alla fine dell’anno, cincischia per una decina di minuti e poi, siccome è febbraio, fornisce loro cartoncini rossi e matite colorate e batte le mani, un’allegria forzata che a Mel increspa brividi d’irritazione lungo le braccia: «Facciamo dei biglietti di San Valentino, d’accordo?»


È l’inverno dei loro dodici anni, e passano la mattina a fare biglietti di San Valentino.
Amy è quella che s’impegna di più, perché è Amy e qualunque cosa faccia la fa spendendosi al massimo: piega due cartoncini e li scurisce di cieli stellati coi pastelli a cera – a fine giornata, ne consegna uno a lei ed uno a Rory. Fa loro una smorfia affettuosa e, gettando un braccio oltre le spalle di entrambi, miagola: «I miei ragazzi» comicamente stucchevole.
Rory rifiuta di farsi cavare di bocca il destinatario – ridicolmente evidente – del suo e alla prima occasione lo getta nel cassonetto appena fuori da scuola.
«E tu?» sibila esasperato, ad un certo punto del pomeriggio, nel tentativo di far smettere Mel di ridere di lui.
E allora, lentamente, Mel tira fuori dalla tasca il suo: un organo cardiaco un po’ troppo accurato per una bambina di dodici anni, con stelle e supernove a scorrere lungo le arterie al posto del sangue. Sul retro del suo cuore asimmetrico, Melody ha scritto: Al Dottore Stropicciato dei sogni di Amy. Vieni a prendermi.

 

 

 

«Uno che è innamorato ha come un fuoco dentro!»
«E brucia?»
«Come un lampo!»
«Insomma, è un temporale.»
«Allora poi piove?»
(Rèbecca Dautremer, L’innamorato)

 

 


(Quella notte, sul pavimento della camera di Amy, non riesce a dormire.
La voce di Madame Kovarian le scava nelle orecchie: «Per un uomo – un uomo qualsiasi, Giulio Cesare, JF Kennedy, Abraham Lincoln – basta puntare al petto ed avere una buona mira. Con lui sarà ancora più facile, perché avrai due possibilità. E tu hai un’ottima mira, non è vero? Non è mai successo che dovessi sparare una seconda volta.»)

  
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