Sono da poco trascorse le 23:30: la giovane fanciulla dalla chioma corvina e la carnagione scura sta per coricarsi, quando un improvviso ed incessante bussare alla sua porta la fa desistere dai suoi propositi. “ Un momento! “. Grida semplicemente l’indiana, ma il bussare non cessa e si fa ancor più incessante.” Insomma, un attimo di pazienza! Ma che modi! “. Protesta la ragazza, chiudendo la vestaglia ed andando ad aprire la porta. “ Ecco, quanta insiste… “. La sua “ lamentela “ viene interrotta dalla voce del giovane di fronte a lei: sembra esausto. A parte il fatto di sudare a quel modo in Dicembre inoltrato, sembra quasi non riesca a respirare regolarmente.

“ Anathema! “. Lo chiama con preoccupazione la ragazza, aiutandolo ad entrare in casa e chiudendosi la porta alle spalle. “ Cosa… che ti è successo?! “. Chiede, in allarme e trafelata. Lui ansima pesantemente, cercando di trovare la forza per darle una risposta.

“ Sei la sola a cui potevo rivolgermi, nelle vicinanze: so che sei una cara amica di Kate e Christie. Mi dispiace essere piombato a casa tua a quest’ora… “. Si scusa il corvino, mentre lei scuote il capo in segno di diniego.

“ La mia porta per te, sarà sempre aperta: non sono solo amica di Kate e Christie, ma anche tua “. Sussurra la bella fanciulla indiana, arrossendo lievemente. “ Ora riposa: ti preparo un infuso rilassante che mia madre mi ha insegnato, ti rimetterà in sesto di sicuro. Poi mi dirai cosa ti è successo “. Fa semplicemente la corvina, mentre da prima lui annuisce solamente. In seguito cerca di regolarizzare il respiro, ma tutto ciò che ottiene è una potente emicrania. Emicrania che, di lì a poco ed apparentemente senza ragione colpisce anche la stessa Hardeep. “ Ah! “. Mormora solamente la ragazza, portandosi una mano al capo e mentre nello stesso istante, lui pare finalmente tornare a respirare in modo regolare. Hardeep vorrebbe volgersi verso Anathema, ma una sinistra sensazione precede una risata altrettanto inquietante. “ Anathema? “. Lo chiama semplicemente l’indiana, prima di riuscire finalmente a volgersi verso di lui. Lui, che pare ora completamente diverso da prima, quasi fosse addirittura un’altra persona. “ Anathema…? “. Lo chiama nuovamente lei, stavolta in un sussurro. Da parte sua invece, da prima il corvino sogghigna e, solo in seguito prende parola.

“ Kali, da quanto tempo “. Ghigna, mentre la ragazza osserva le iridi doppie presenti in entrambi gli occhi dell’amico, iridi di colore giallo con sfumature blu. L’emicrania di Hardeep pare finalmente cessare: seguono alcuni secondi di silenzio, in seguito l’indiana prende parola: i suoi occhi sono ora tinti di una luce viola.

“ Anubi “. Lo riconosce: chi si trova davanti è il Dio della morte degli egizi, Anubi. Evidentemente riuscito a prendere il controllo sul suo tramite ed a condurlo sin lì. “ Cosa ti porta qui? Non vorrai eliminare tutti gli Dei Pagani? “. Chiede la Dea indiana della distruzione, riuscita a sua volta a prendere il controllo sulla sua tramite. A quella domanda Anubi finge di riflettere, per poi dar sfogo ad una risata a dir poco strafottente.

“ No: non sono gli Dei pagani. Un altro è il mio obiettivo e tu, mia cara Kali, mi aiuterai. Sentenzia: non è una domanda ama un’affermazione. Kali lo aiuterà a raggiungere il suo scopo, che al momento rimane tuttavia ignoto.

“ E se mi rifiutassi? “. Chiede la Dea, mentre Anubi fa un passo avanti verso di lei: solo uno, ma sufficiente a mettere in soggezione l’altra, seppur per un breve istante.

“ Oh… “. Mormora solamente, avvicinandosi e posando una mano sulla sua tempia. “ … io credo proprio che mi aiuterai. Io credo proprio che tu lo farai, Kali “. Ghigna, accarezzandole lentamente la guancia e mentre, in quel momento, l’altra Dea capisce che farà bene ad obbedire se non vuole problemi. Ma forse, in fondo, anche Hardeep vuole aiutare Anathema.

Nel cuore della notte Hardeep, tramite della Dea Kali, riceve l'inaspettata visita dell'amico Anathema.