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Autore: Allen Glassred    31/12/2022    0 recensioni
DALLA MIA ANKOKU NO NAMIDA
Un piccolissimo Yoh incontra casualmente un singolare bambino, in una cartoleria di paese.
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Ankoku no namida'
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Quest’evento ha luogo molti anni prima degli eventi narrati. A quei tempi, i due protagonisti non potevano immaginare di essere legati da un doppio filo del destino.

 

Succede tutto in un momento: il piccolo di circa cinque anni sfugge al controllo del padre, entrando in quella che è la cartoleria del paese: non sa bene spiegarsi che cosa sia accaduto, sa solo che una sorta di forza invisibile l’ha spinto all’interno del negozio. Una cartoleria arredata con gusto, molto semplice ma allo stesso tempo carina. “ Oh! Non ero mai entrato in questo luogo! “. Ammette tra sé e sé il piccolo, riflettendo: lui e suo padre si sono appena trasferiti a Londra, ha ancora molto da esplorare. Immerso com’è nei suoi pensieri, non si accorge di un altro bimbo accanto a lui. Solo quando la sensazione di essere osservato gli fa notare che, accanto a lui, un bimbo misterioso sta osservando con grande interesse un libro si riscuote dai suoi pensieri. “ Ti piace? “. Chiede ad un certo punto il piccolo, mentre l’altro si volge verso di lui: incredibilmente, i due bimbi hanno il medesimo colore degli occhi.

 

“ Si, ma la mamma non me lo vuole comprare “. Brontola l’altro, mentre a quelle parole il precedente bimbo pare riflettere qualche istante.

 

“ Ah! “. Fa, battendo il pugno sulla mano come se avesse ricevuto un’illuminazione. “ Io ne ho un altro identico, a casa! “. Esordisce, mentre il bimbo dagli occhi tristi lo osserva stranito. “ Domani te lo porterò, qui! “. Conclude, mentre porge la mano per potersi presentare. “ Io sono Yoh Ajibana “. Si presenta. L’altro bimbo da prima sussulta, come se quel nome gli avesse ricordato qualcosa.

 

“ Io sono Deacon “. Fa per stringere la mano dell’altro, ma qualcuno cambia i suoi piani.

 

“ Yoh! “. La voce di suo padre lo fa volgere di scatto, mentre una voce femminile gli fa eco.

 

“ Deacon! “. Lo chiama sua madre. Entrambi i genitori giungono sul luogo, e vedendosi non possono fare a meno di scambiarsi uno sguardo del quale significato possono comprendere solo loro. “ Mi perdoni, se mio figlio l’ha importunata “. Sentenzia semplicemente la corvina, mentre l’uomo annuisce semplicemente.

 

“ Nessun disturbo: vedo che i nostri figli si sono conosciuti ed hanno fatto amicizia “. Fa, mentre la donna rivolge un sorriso dolce al piccolo Yoh, che invece pare intimidito e nasconde il volto nella spalla del padre.

 

“ A rivederci, allora “. Taglia corto la donna, mentre l’uomo annuisce ed i due bimbi si osservano qualche istante.

 

“ Deacon Ajibana… “. Mormora poi il piccolo, rivelando così di avere lo stesso cognome di Yoh. Ma quale sia il loro legame, al momento è ancora ignoto.

 


Un piccolissimo Yoh incontra casualmente un singolare bambino, in una cartoleria di paese.

   
 
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