Ho riletto di botto tutto quanto,
tutto ciò che ti ho scritto quando era Autunno,
quando ero stanco,
quando la tristezza si mescolava ai miei respiri,
quando affogavo nel tepore di un futuro mai esistito;
oggi il tramonto che ho visto mi ha mollato uno schiaffo:
era il ricordo di te,
che bussa ancora alle porte del mio cuore,
era il ricordo di te,
che ogni singolo alito della Natura riporta in vita.
Non ti ho ancora superato del tutto,
in momenti di gelo e di fuoco come questi,
ancora ti accolgo tra i miei silenzi e il mio svanire;
tu non senti quanto faccia male la tua assenza,
la distanza che intercorre tra i tuoi passi e i miei,
ormai si è fatto buio anche alla soglia delle mie emozioni -
è sfrecciato un altro treno ma non mi è nota la destinazione,
è spirato un altro sogno senza dirmi in che direzione.
Sento qualcosa che mi squarcia le corde dell'anima,
forse un tremore indecifrabile,
un flusso di sensazioni che a parole non so comunicare,
un tempo il mio volto era il riflesso della rugiada in Primavera,
fa male sapere che la tua vita vada avanti,
e che io sia ancora qui a tormentarmi con continue domande,
fa male sapere che tu non possa darmi quel che cerco,
nonostante ciò che ti ho dato fosse quel che stavi cercando,
fai male come un pugno all'altezza dello stomaco,
come un amore stroncato sul nascere,
come una nota stonata di una canzone dimenticata,
fa male il fatto che tu non provi niente,
niente di tutto quel che avresti potuto sentire,
eppure nonostante tutto una parte di me ci spera sempre -
eppure nonostante tutto la lezione non la imparo mai.