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Autore: Shadow Doom    06/01/2023    2 recensioni
Di ritorno a Midgar dopo uno dei suoi numerosi incarichi, Cloud ritrova quasi casualmente un diario dall'aria stranamente familiare sulla cui copertina è ricamato il nome della sua proprietaria: Aerith.
Spinto da un istinto incontrollabile decide di leggerlo, scelta che lo porterà a scoprire aspetti segreti della speciale fanciulla che l'aveva stregato fino dal loro primo incontro.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aeris Gainsborough, Cloud Strife
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Un diario prezioso

 

Nota d'autore: in questa storia ripercorreremo la vita di Aerith dai suoi primi anni di prigionia presso la Shinra fino alla sua avventura per salvare il Mondo, tuttavia mi prenderò delle licenze nel raccontare gli eventi, specialmente per quelli post Midgar che infatti saranno quasi del tutto inediti.

 

Come ultima precisione: aggiornerò la fanfiction con un nuovo capitolo a settimana.

 

Detto ciò vi auguro buona lettura ;)

 

Cloud, in sella alla fidata Fenrir, era di ritorno a Midgar dopo un paio di settimane spese a sistemare alcune macchine impazzite della Shinra le quali stavano minacciando di attaccare l'appena ricostruita città.

Sebbene la perfida azienda elettrica era stata sconfitta, la strada per porre un rimedio alle sue malefatte ed alle sue malefatte e alle abominevoli creazioni era ancora lunga. Proprio perciò l'Eroe che aveva contribuito alla salvazza del Mondo si ritrovava sempre più spesso ad accettare incarichi del genere.

 

Di solito veniva accompagnato dai suoi fidati amici, ma in questa occasione dovette procedere da solo in quanto questi erano impegnati in altri compiti altrettanto importanti.

 

Per quanto strano fosse lottare in solitaria dopo tanto tempo, Strife seppe agevolmente cavarsela e non c'era da stupirsi visto l'Inferno che aveva appena superato. Inoltre gradì un po' di solitudine, non che avere i compagni intorno lo infastidisse, però ogni tanto sentiva il bisogno di rimanere da solo con i propri pensieri così da elaborarli e mettere insieme i più complessi ed adesso ne aveva parecchi.

La caduta di Sephiroth non aveva rappresentato ciò che sperava, non aveva cancellato le sue cicatrice o attenuato i dolori che quel mostro gli aveva inferto. L'uomo che un tipo stimava, la persona a cui aspirava  aveva giocato con la sua mente, l'aveva manipolato spingendolo contro chi amava e l'aveva privato di quasi ogni cosa.

 

Ogni volta che ripensava a ciò non poteva fare a meno che provare rabbia e odio e non esclusivamente verso la nemesi, ma anche nei confronti di se stesso. Si rimproverava ogni giorno di non essere stato abbastanza sveglio da intuire la sua vera natura prima che scatenasse la sua follia sul Mondo.

 

Come accadeva sempre portare la mente su quell'argomento gli fece perdere la cognizione del tempo e così prima che se ne rendesse conto entrò nella vecchia capitale della Shinra.

Considerando che era notte fonda la città era ricca di vita, una caratteristica che aveva sempre mantenuto, e sebbene non amasse molto il caos urbano questa volta lo gradì in quanto sapeva di casa.

 

Come prima cosa avrebbe dovuto contattare chi gli aveva commissionato il lavoro per avvertirlo del successo e riscuotere la ricompensa, però a quell'ora difficilmente qualcuno gli avrebbe risposto. Di conseguenza scelse di ritirarsi nella propria abitazione così da fare una bella doccia calda e dormire in un vero letto morbido.

 

Avendo vissuto in quella città già da qualche mese aveva imparato alcune funzionali scorciatoie, perfette per raggiungere l'obiettivo il più rapidamente possibile senza rimanere bloccato nel traffico o l'essere fermato da qualcuno che voleva un suo autografo; la storia delle sue imprese e del suo coraggio fecero rapidamente il giro di Midgar e tutto per “merito” di quella chiacchierona di Yuffie.

 

Solitamente quando entrava nella propria dimora, dopo aver messo nel garage la bella moto color tenebra, si dirigeva in cucina per mettere qualcosa sotto i denti, ma questa volta non fu così. Infatti la sua attenzione venne attirata dal cigolio di una porta semi-aperta, quella dove teneva gli oggetti più preziosi da un lato affettivo.

C'era qualcosa, un non precisato istinto, che lo portò ad entrare e non a chiuderla semplicemente. Oltrepassata la soglia vagò con lo sguardo sui vari oggetti, da ciò che rimaneva della Buster Sword, ad un vecchio fiocco logoro e stropicciato fino ad una speciale materia recuperata in una sperduta cavità nella terra.

Ogni cosa sembrava a posto fatta eccezione per un cassetto mal sistemato dell'antica scrivania. Quasi senza accorgersene lo esaminò trovando al suo interno un qualcosa che non doveva esserci: un diario vecchio, ma ben conservato la cui copertina, piena di disegni di fiori, aveva ricamato un nome che conosceva bene “Aerith”.

 

Il cuore iniziò immediatamente a battergli con un ritmo irregolare, nel modo in cui solo la Cetra poteva farlo, mentre contemporaneamente provava una sensazione inspiegata di familiarità. Proprio questa lo spinse a prenderlo, percependo subito il profumo inconfondibile dell'ultima Antica, altro elemento che accentuò la sua agitazione.

 

Nonostante tutto, nonostante sapesse che non avrebbe dovuto, decise di iniziare a sfogliarlo partendo dalla prima pagina la cui scrittura era quella di una bambina, ma solo nella calligrafia; i pensieri invece erano molto profondi.

 

Cloud aveva appena aperto un Vaso di Pandora che gli avrebbe permesso di comprendere aspetti poco in vista di Aerith, però allo stesso tempo avrebbe messo in evidenza quanto, a volte, fosse stato miope verso quella speciale fanciulla.

   
 
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