“Sta’ zitto, Genma.”
“Dico solo che sarebbe ora di mettere in pratica ciò che leggi in quei libri…” terminò il sake. “E poi le donne di qui sono strepitose. Hai visto la bionda con quelle due-”
“Vorrei ricordarti che siamo in missione.”
“Tenzou, amico mio. Fa’ un favore all’umanità e vai a scopare una buona volta. Magari ti rilassi un pò.”
Sospirai divertito, mentre un ninja in particolare diventava rosso fino alla punta dei capelli. “Forse ha ragione. Metti in azione il legno che hai tra le gam-
No.
Genma, complice del sake, era entrato nella mia testa e ora iniziavo a ragionare come lui. “Mmh. Lascia stare.”
“Attento Kakashi. Il sake in questa regione è più forte di quello a cui sei abituato.”
Guardai Asuma, che ridacchiava spegnendo l’ennesimo sigaro. “Perché non ci dai tu una dimostrazione, dato che sei tanto saggio?”
“Perché amo il mio membro e vorrei averlo intatto una volta tornato a casa.”
Genma rise di gusto, ordinando un altro giro per tutti. “Povero Sarutobi. Costretto alla noia della vita di coppia.”
“Almeno io ho una donna da cui tornare ogni sera. Tu invece, com’e hai passato gli ultimi giorni prima della partenza? Ah, sì.” Si accese un altro sigaro. “A nasconderti da quelle due…”
“E io che ne sapevo che erano sorelle?”
Tornai a guardarmi intorno subito dopo aver bevuto il sake. Forse una notte di passione era quello che mi serviva. Le donne qui erano indubbiamente molto belle, e dopo un mese di stress per le varie missioni sentivo di meritare un premio.
Che bravo ragazzo.
Mi girai verso i miei compagni, ma una sconosciuta dai capelli scuri attirò la mia attenzione. Era giovane e attraente, terribilmente attraente. Interamente vestita di nero, ad eccezione per quelle labbra rosse così invitanti…
“Giusto, Hatake?”
Annuii distrattamente, tornando a concentrarmi su di lei. Aveva preso posto a un angolo del locale e stava già bevendo. Un uomo di mezza età la guardava lascivo dal tavolo accanto, ma lei non lo degnava di uno sguardo. Lei guardava…
Me.
Due occhi neri mi avevano ipnotizzato e mentre si sporgeva in avanti la maglia lasciava intravedere una carne morbida sopra il seno.
Mi piacevano le sue curve. Molto. E per un attimo, solo un attimo, mi parve di vederla sorridere furba.
“Hatake…?”
“Mhm?”
“Sarà meglio andare a dormire. Si parte all’alba e Tenzou potrebbe andare in combustione per le battute di Genma.” Era la voce di Asuma che mi incitava ad alzarmi, ma io non volli saperne.
“Andate avanti. Io arrivo tra poco.”
“L’allievo che supera il maestro. Sono quasi commosso.”
“Genma… fa’ il bravo e va’ a nanna per favore.”
Mi guardò spensierato. “Buon divertimento amico.”
Una volta rimasto solo al bancone mi scolai l’ultimo sake tutto d’un fiato e tornai a concentrarmi su di lei. Il membro si indurì all’istante. Aveva tolto la giacca e stava intrecciando una ciocca di capelli tra le dita. I denti stringevano sensualmente il labbro inferiore e il seno… quel seno…
Oh Kami.
Non era come quello di Tsunade, decisamente troppo prosperoso per i miei gusti. No. Era grande, certo, ma sembrava più naturale, più invitante, più… Il suo seno era perfetto.
Ma mentre stavo per alzarmi e raggiungerla, un ragazzo giovane e arrogante si piazzò davanti a lei. Mi avvicinai lentamente.
“Non sei di qui. Avrei sicuramente ricordato la ragazza più sexy della zona.”
“Non sono di qui, hai ragione.”
La sua voce era bassa e melodiosa, e il mio membro si mise sull’attenti, sorprendendomi.
Era da molto tempo che aveva una reazione così immediata, e solo dalla voce di una ragazza…
“Dato che siamo entrambi così attraenti, che ne dici se saltiamo il sake e andiamo a divertirci a casa mia?”
 
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Ero stanca, avevo viaggiato per giorni senza fermarmi, ma… due occhi scuri e misteriosi mi avevano attirato come una calamita.
Nonostante la fatica, nel vedere quell’uomo enigmatico dal volto coperto mi ero decisa a concedermi una notte di svago per alleviare la tensione, ma non mi aspettavo una reazione così immediata del mio corpo. I suoi muscoli erano terribilmente sexy e il suo sguardo intenso prometteva grandi cose… per non parlare della mazza che aveva tra le gambe.
Quella era la parte migliore.
“Dato che siamo entrambi così attraenti, che ne dici se saltiamo il sake e andiamo a divertirci a casa mia?”
Oh Kami, era ancora qui?
“Scusa, sto aspettando una persona.”
Sapevo che l’uomo era dietro di lui, sentivo il suo odore muschiato mandarmi in fiamme tra le gambe.
Non era un ninja. Oppure, se lo era, era decisamente bravo a nascondere il suo chakra. Io avevo nascosto il mio alla perfezione. Avevo una sola missione, raggiungere Konoha, ma nulla mi impediva di divertirmi una volta tanto.
“E chi staresti aspettando, sentiamo?”
“Me.” La sua voce roca e sensuale mi elettrizzò.
Lo guardai scansare malamente il ragazzo arrogante che mi stava parlando, prima di offrirmi del sake e sedersi accanto a me.
Era più grande, ma la cosa non mi disturbava, anzi… con gli occhi mi stava promettendo in silenzio una notte di fuoco, e chi ero io per lamentarmi?
“Sono arrivato giusto in tempo a quanto pare. Un minuto di ritardo e chissà cosa sarebbe successo.”
“Avrei mandato via quel tipo e sarei tornata nella mia camera tutta sola…”
“Questo non può certo accadere…” sussurrò, avvicinandosi. Mi sfiorò appena il braccio e sussultai. “Non posso lasciarti andare così bisognosa, sarebbe davvero riprovevole da parte mia.”
Mi feci coraggio e posai la mano sopra la sua erezione furiosa. Kami, che nottata mi attendeva! “E tu sei un uomo d’onore… Che sa aiutare una fanciulla in difficoltà, giusto? Perché ho bisogno di aiuto in tanti modi diversi…”
Lo sentii gemere appena, ma quel suono accese ancora di più il mio desiderio. “Che stiamo aspettando allora?” disse, prendendomi la mano fino a schiacciarmi contro il muro esterno del locale. Spinse il suo membro contro il mio centro ormai bollente, prima di togliermi il fiato con un bacio.
E se all’inizio riuscii a pensare a quanto fosse bello con la mascella squadrata e il naso dritto e fiero, ora l’unica cosa che mi frullava per la testa era la voglia di sentirlo dentro di me. La sua lingua mi dominava, assaporandomi con passione mentre gemevo. Una mano strinse un seno, palpandolo senza vergogna, mentre l’altra andrò dentro i pantaloni…
“Ah!” gemetti. Le sue dita avevano trovato il mio punto più sensibile e mi stavano facendo vedere le stelle. “Sì…”
Tornò ad assaporarmi, ma quando provai a sbottonargli i pantaloni bloccò le mie mani sopra la testa. I suoi occhi scuri e il suo ghigno sfacciato mi eccitarono ancora di più.
“Lasciati andare… Ti prometto che potrai ripagare il favore più tardi…”
E così feci. Chiusi gli occhi mentre tornava a baciarmi e mentre un dito, finalmente, lentamente, entrava dentro di me…
A quel punto esplosi. Era successo così in fretta che quasi mi sorpresi.
Quasi.
Ero inevitabilmente attratta da lui, dal suo sguardo, la sua voce, il suo profumo… il suo corpo…
Aprii gli occhi e sorrisi con sincerità. Da tempo non venivo in modo così intenso e non vedevo l’ora di scoprire quali altri talenti avesse. 
Lo sconosciuto sexy sorrise di rimando, per poi guardarmi intensamente e leccarsi le dita. “Sei deliziosa, Kami…”
Con il fiato ancora corto, gli strappai un bacio veloce, prima di condurlo alla pensione dove alloggiavo. “Cammina più veloce!”
Sorrise. “Agli ordini.”