Anime & Manga > Haikyu!!
Ricorda la storia  |      
Autore: Bombay    25/01/2023    4 recensioni
Dal testo: - Osamu si sistemò meglio sul sedile corrugando la fronte, era da quella mattina aveva qualcosa in testa di importante, ma non riusciva a ricordare e più ci pensava e più la sensazione di aver dimenticato qualcosa gli serrava la mente. Era inutile, non riusciva ad afferrare quel pensiero e la cosa lo infastidiva parecchio. -
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Osamu Miya, Rintarō Suna
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Genere: romantico

Tipo: one shot

Personaggi: Rintaro Suna, Osamu Miya

Coppia: yaoi

Rating: PG-13, verde

Avvertimenti: fluff

PoV: terza persona

Spoiler: sì, nella quarta stagione

Disclaimers: i personaggi non sono miei, ma di Haruichi Furudate. I personaggi e gli eventi in questo racconto sono utilizzati senza scopo di lucro.

 

Era oggi?

 

Quel pomeriggio inoltrato era freddo e ventoso, il coach li radunò e salirono tutti sul pullman in un rassegnato silenzio.

Erano tutti stanchi, ma soprattutto abbattuti. Nessuno di loro credeva che sarebbero stati eliminati così presto e che di conseguenza sarebbero tornati a casa così in fretta.

I due gemelli Miya si sedettero al solito posto: Atsumu vicino al finestrino e Osamu nel posto del corridoio. Il moro prese un respiro profondo guardando il resto della squadra sistemarsi sui sedili dopo aver riposto gli zaini nelle cappelliere, vide Suna prendere posto nel sedile opposto al suo, anche lui come tutti loro, aveva uno sguardo cupo e avvilito. Osamu chiuse gli occhi tanto valeva dormire: il viaggio di ritorno era parecchio lungo e la stanchezza della partita gli era crollata pesantemente addosso e non aveva vogli di rimuginare sulla partita.

Si sistemò meglio sul sedile corrugando la fronte, però era da quella mattina aveva qualcosa in testa di importante ma non riusciva a ricordare e più ci pensava e più la sensazione di aver dimenticato qualcosa di importante gli serrava la mente. Cercò di concentrarsi sul proprio respiro era inutile, non riusciva ad afferrare quel pensiero e la cosa lo infastidiva parecchio.

Suo fratello, a quanto pareva, non aveva intenzione di lasciarlo in pace, continuò a chiamarlo finché non gli rivolse la sua attenzione, perché voleva a tutti i costi analizzare gli errori che avevano fatto in partita.

“Non ne ho voglia adesso, Tsumu” sbuffò stanco “Lo faremo con gli altri alla riunione in palestra” borbottò sistemandosi meglio sul sedile, il mezzo era partito e l’autista aveva spento le luci di cortesia facendoli piombare nella penombra.

“Ho fatto sicuramente meno errori di te” attaccò l’altro non dandosi per vinto

“Ma non dire cazzate…” sbottò con un ghigno.

“Le mie alzate erano perfette” aggiunse risentito, era indubbio che avessero fatto delle belle giocate, avevano tirato fuori un paio di azioni azzardate, ma efficaci, ma Osamu non aveva voglia di dare soddisfazioni al gemello.

“Ma piantala la perfezione è un’altra cosa” rimbrottò, Atsumu gli si poggiò contro continuando a lagnarsi, così Osamu gli passò la mano intorno alla spalle accarezzandogli piano i capelli e la base della nuca; era un modo tutto suo per dirgli che comunque era stato bravo e che non era solo colpa sua se avevano perso, sapeva che se lo ignorava e non gli dava appigli si sarebbe quietato e zittito ed infatti dopo un po’ il silenzio calò sull’autobus.

Osamu non poté fare a meno di volgere il capo, fermandosi ad osservare Suna che fissava il paesaggio scuro fuori dal finestrino, aveva un’aria davvero infelice e stanca. Solitamente passava il tempo a guardare video o scrivere sui social, ma non quel giorno. Era un segnale negativo pure quello.

Osamu sospiro l’ennesima volta.

“La smetti di sospirare” brontolò il fratello inarcando un sopracciglio

“La smetti di rompere le palle” lo apostrofò duramente.

Atsumu si sistemò meglio posandogli la testa sulla spalla “Perché non glielo dici, così ti togli il pensiero” bisbigliò direttamente nel suo orecchio, come risposta ottenere l’ennesimo sospiro profondo.

L’Inarizaki era tra le favorite, tutti loro credano di restarci più a lungo ai nazionali, Osamu aveva anche un altro obbiettivo oltre che vincere le competizioni, trascorrere più tempo a stretto contatto con Rintaro e magari finalmente confessagli quello che provava per lui, ma i suoi piani erano stati stravolti e lui doveva riorganizzare il suo intento.

Erano in viaggio da un po’ e il quieto dondolare del veicolo, il tepore e il buio aveva fatto assopire tutti quanti. Atsumu aveva condiviso gli auricolari con lui e stavano ascoltando un po’ di musica e nel farlo si era appisolato e aveva lasciato cadere il telefono in grembo al gemello. Osamu lo prese e prima di metterlo nel portaoggetti fu catturato da un particolare: la data.

“Cazzo” sibilò a denti stretti ecco cos’era che si era dimenticato, che tutti loro si erano scordati troppo presi dalla partita imminente prima e dalla schiacciante sconfitta dopo, era proprio oggi, beh fino a mezzanotte era ancora in tempo.

“Che c’è?” si lamentò Atsumu sollevandosi e sfregandosi un occhio con la mano.

“Guarda” sussurrò indicando la data. 

L’alzatore scrollò le spalle senza capire… “Venticinque gennaio?”

Osamu fece cenno con la testa verso il loro compagno di squadra dall’altro lato del corridoio

Atsumu spalancò gli occhi consapevole aprì la bocca per parlare, ma il fratello gli posò la mano sulla bocca scuotendo il capo, portandosi l’indice dell’altra mano alle labbra.

 

Osamu si alzò e si sedette nel posto vuoto accanto a Suna e quando questi aprì gli occhi chiese: “Posso sedermi?”

“Certo” rispose sbadigliando. 

“Hai giocato bene oggi” iniziò lo schiacciatore non sapendo come rompere il ghiaccio.

“Non abbastanza a quanto pare” borbottò l’altro scrollando le spalle.

Il silenzio calò nuovamente tra loro, il pulmino fece una curva un po’ lunga e Suna finì contro Osamu poggiando la testa sulla spalla del compagno di squadra.

“Scusa…”

“Fa nulla sta pure” sussurrò Osamu il cuore aveva preso a battergli impazzito nel petto.

Rintaro si rilassò sospirando piano era davvero stanco ma non riusciva ad addormentarsi, troppo triste per l’inaspettata sconfitta; era convinto che avrebbe trascorso la serata festeggiando la vittoria e il suo compleanno.

Sbuffò infastidito nessuno dei suoi compagni di squadra gli aveva fatto gli auguri. Nessuno. Prima perché troppo eccitati per la partita e dopo troppo amareggiati e tristi.

Nemmeno Osamu se ne era ricordato e questo lo infastidiva parecchio, si rendeva conto che era sciocco e puerile ma non poteva farci niente. Però ora si era seduto accanto a lui e sentiva uno strano rimescolio nello stomaco. Osamu rimase immobile per lunghi momenti, il silenzio del pullman era assoluto, si avvertiva solo il rumore costante del veicolo, ogni tanto il suono di notifica di qualche cellulare dimenticato in tasca, non sapeva cosa dire o cosa fare, chiuse gli occhi beandosi del profumo dei capelli di Suna, posati contro la sua guancia, senza rendersene quasi conto coprì con la propria mano quella di Rintaro abbandonata sul sedile tra loro.

Sentì il compagno di squadra irrigidirsi e Osamu si diede mentalmente dello stupido, ma prima di poter allontanare la mano, Suna girò la sua e intrecciò le loro dita. Sollevando la testa osservando per un lungo momento le loro mani unite, quindi spostò i suoi occhi chiari in quelli di Osamu, che posò la fronte sulla sua.

“Buon compleanno, Rin” sussurrò ed era troppo buio, ma Osamu poteva dire che gli occhi di Suna si erano spalancati.

“Grazie” sussurrò “Credevo te ne fossi dimenticato” mormorò facendosi indietro, ma Osamu gli posò la mano sulla guancia tiepida, catturato dal movimento delle sue labbra.

“Sì, lo ammetto, me ne ero dimenticato, troppo preso dalla partita”

Vide lo sguardo di Rintaro tremolare “Come posso farmi perdonare?” mormorò piano lo schiacciatore.

“Non lo so” rispose, erano così vicini che i loro respiri si mescolavano.

Forse fu una buca nell’asfalto, o si mossero insieme, ma le loro labbra collimarono in un lieve bacio.

La guancia di Suna sotto il suo palmo si era fatta bollente, avrebbe tanto voluto che ci fosse un po’ più luce per poterlo vedere.

Fronte contro fronte, con gli occhi chiusi, ascoltavano i loro respiri.

“Questo è un bel modo di farsi perdonare” mormorò Rintaro le sue labbra fioravano quelle di Osamu che vi posò ancora le proprie.

“Era tanto che volevo farlo” confessò, lo sentì sorridere. “Non me lo dimenticherò più, te lo prometto”

 

Atsumu fissava la schiena del fratello, sorridendo dolcemente era proprio contento per quei due. Finalmente il suo gemello si era deciso.

“Ragazzi siete svegli!” esclamò Atsumu e la sua voce nel silenzio del pullman si sentì forte e chiara.

Osamu e Rintaro si allontanarono di scatto e lo schiacciatore scagliò un’occhiataccia al gemello che sorrideva beffardo.

Il richiamo del numero sette aveva destato il resto della squadra che aveva risposto un laconico sì.

“Pronti allora… tanti auguri a te…” intonò Atsumu seguito ben presto dal resto della squadra.

Osamu teneva ancora la mano di Rintaro che gliela strinse forte, quindi si volse verso il gemello che agitò il cellulare davanti a sé, aveva messaggiato con il resto del gruppo per fare gli auguri tutti insieme a Suna, doveva ammetterlo suo fratello riusciva sempre a fare qualcosa di buono per lui

Quando la canzone si estinse, tutti applaudirono e a turno fecero gli auguri a Rintaro.

“Scusaci Suna, avremmo dovuto farteli questa mattina” si scusò Kita a nome di tutti.

“Non importa, lo capisco e grazie a tutti” disse Suna con un sorriso era visibilmente commosso “Fate schifo a cantare, comunque”

“Ehi siamo il club di pallavolo, non quello di canto!!!” sbottò Aran ridendo trascinando con sé tutti i suoi compagni.

Nel giro di poco la quiete e il silenzio tornò nel pullman, Suna osservava il viso quieto di Osamu accostato al suo, gli stringeva ancora la mano. Si sporse un po’ Atsumu ronfava a bocca aperta contro il finestrino.

I gemelli Miya lo stupivano sempre, tornò ad accostarsi a Osamu che riaprì gli occhi, ma li richiuse subito quando la bocca di Suna si posò nuovamente sulla sua, lo schiacciatore schiuse le labbra e timidamente Rintaro le superò con la lingua cercando e giocando con la sua, rendendo il bacio più profondo, lasciandoli entrambi senza fiato.

Si fecero indietro ricordandosi dove si trovavano, Osamu lo spinse contro il finestrino e gli posò la testa sul petto, chiudendo gli occhi stanco, facendosi cullare dal battito del cuore di Rintaro, il quale prese ad accarezzargli pigro i capelli, chiudendo gli occhi a sua volta e sulle sue labbra si disegnò un sorrido felice.

Era con i suoi amici e compagni di squadra, aveva appena baciato il ragazzo che gli piaceva da un sacco di tempo non poteva desiderare niente di meglio per quel compleanno. Schioccò la lingua ricordandosi che avevano perso contro il Karasuno, se avessero vinto sarebbe stato meglio, ma a quanto pareva doveva accontentarsi e lo avrebbe fatto e con quei pensieri e con il corpo di Samu contro il suo si addormentò.

 

---

Note dell’autrice

Eccomi qui con una storiella per il compleanno di Suna, una shottina senza pretese.

Grazie a chi è giunto fino a qui e ha voglia di dire la sua.

A presto

Bombay

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Haikyu!! / Vai alla pagina dell'autore: Bombay